
Per i comuni mortali c’è Babbo Natale e arriva il 25 dicembre per i politici c’è Mps e arriva spesso e volentieri.
400 pagine di estratto conto per Mps. Gli anni al vaglio dell’indagine sono dal 2007 al 2009. in questi anni si può ricostruire la fitta rete di sovvenzioni ed erogazioni a fondazioni, associazioni, amici e a volte perfino nemici, che bisognava far tacere.
Bonifici alla “fondazione Ravello” oggi presieduta dall’attuale capogruppo del Pdl, Renato Brunetta, ma anche a Giuseppe Di Vittorio della Cgil.Poi ci sono i circoli Arci alla fondazione Craxi, fondata e presieduta da Stefania. Dai bonifici per l’ex senatore del Pdl, ora candidato sindaco a Pisa e storico braccio destro dell’ex ministro Altero Matteoli, Franco Mugnai (legale nel caso Ampugnano). Poi fondi a tutte le amministrazioni a guida Pd della Toscana. A partire dalla Regione fino a numerosi Comuni. Tranne uno: Gagliole, l’unico con un’amministrazione di centrodestra.
Dove mirava Mussari? Sicuramente a Roma, in particolare all’Abi, dove riuscì ad arrivare nel 2010… ma era il palazzo che gli interessava. I rapporti li aveva ed erano trasversali… Da Giuliano Amato a Giulio Tremonti. Poi arriva Antonveneta e a questo punto il “cerchio magico” si chiude Banca e fondazione, il gioco è fatto! Iniziano a sponsorizzare tutto dai circoli alle associazioni politiche.
Come riporta il Fatto quotidiano
“Da Siena i soldi vanno anche a Lecce: arcidiocesi (120 mila euro), varie onlus e 50 mila euro alla provincia. Guidata da Antonio Maria Gabellone, ex Dc oggi Pdl, legato a Vincenzo De Bustis e, in particolare a Lorenzo Gorgoni, membro del Cda di Mps. Ma è anche terra politica di Massimo D’Alema e della Banca 121 acquistata da Rocca Salimbeni. I versamenti sono compresi tra i diecimila euro e i due milioni, che vanno alla fondazione Ravello, per un importo complessivo che sfiora il miliardo e che si perde nel totale delle uscite della Fondazione: 17.983.686.939 euro complessivi di movimentazione in 36 mesi. Per lo più dovuta alle operazioni di compravendita sui mercati in vista dell’aumento di capitale per l’acquisto di Antonveneta.
Alimentata dai fondi versati all’Università cittadina, alle società del Comune e di sviluppo, alla diocesi, alle contrade del Palio. Fino ad assottigliarsi e perdersi in mille rivoli con bonifici da 50 mila euro anche a singoli preti. Meglio assicurarsi la buona parola di tutti. Tra i 3 miliardi versati per l’aumento di capitale per l’acquisto di Antonveneta ai piccoli bonifici ci sono, ad esempio, uscite per dieci milioni alla Cressidra Sgr Spa, un gestore di fondi chiusi riservati nonché azionista di Anima Sgr insieme a Banca Popolare di Milano, Credito Valtellinese e la stessa Banca Monte dei Paschi. Rocca Salimbeni condivide con Anima il presidente dei sindaci: Tommaso Di Tanno, oggi indagato. Tra i più noti tributaristi italiani, legato ai Ds, in particolar modo a D’Alema e Vincenzo Visco, di cui è stato consigliere economico in via XX Settembre, Di Tanno non si è accorto della voragine che Mussari, Gianluca Baldassarri e Antonio Vigni, hanno creato in Mps. E’ stato anche revisore dei bilanci dei partiti per Montecitorio.”
Non è neppure possibile immaginare quanti reati sono stati creati, non è possibile tessere una maglia esatta delle responsabilità di ogni soggetto in campo. Quello che appare è solo un enorme Banca di Affari Privatissimi a cui avevano accesso in pochi e dove i capitali venivano gestiti per elargire “doni”.
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