Egitto, da questa mattina si sono persi i contatti con la giornalista Mediaset Gabriella Simoni. L’inviata stava seguendo i drammatici avvenimenti di queste ore nel paese mediorientale. La Farnesina si è attivata e sta seguendo il caso.
Aggiornamento 17 agosto 2013, 16,44: Sembrerebbe che siano stati ristabiliti i contatti con la giornalista Gabriella Simoni della quale non si avevano più notizie da questa mattina. Della notizia ancora non si ha conferma ufficiale.
Il presidente egiziano ad interim Adly Mansour ha scelto Hazem Beblawi come premier e gli ha conferito l’incarico di formare il nuovo governo. L’ex numero uno dell’Aiea, Mohamed El Baradei,è stato nominato vicepresidente con delega agli Affari esteri. I salafiti hanno annunciato che avrebbero appoggiato la nomina di Beblawi e valutato quella di El Baradei, alla fine hanno votato anche il premio nobel.
Intanto in Egitto continuano gli scontri tra i militari e i Fratelli musulmani. Ora dopo ora sale il fronte dei sostenitori del destituito presidente Mohamed Morsi.
La Fratellanza ha respinto la dichiarazione costituzionale del presidente Mansour che fissa il calendario della transizione con elezioni politiche entro sei mesi. E ora si teme che la Giornata del milione dei martiri, come i Fratelli musulmani hanno ribattezzato le manifestazioni, produca nuove vittime.
E’ stato arrestato l’uomo che, venerdì, durante gli scontri in Egitto, era stato filmato mentre gettava due giovani dal tetto di un palazzo. Il video, girato nel quartiere di Sidi Gaber ad Alessandria, era stato ampiamente diffuso sui social network provocando shock e polemiche. Uno dei ragazzi gettati dal tetto è morto.
+++ Le immagini del video sono destinate a un pubblico adulto. Le immagini possono comunque urtare la sensibilità. +++
Alle 13.25 sale il bilancio delle vittime negli scontri con l’esercito al Cairo. Secondo quanto riferito da fonti dei Fratelli musulmani, le vittime sarebbero almeno 77, tra cui 8 donne e 7 bambini, di cui 2 neonati. L’informazione naturalmente arriva dai sostenitori del destituito presidente Morsi è quindi plausibile che ci possano essere dati volutamente errati per fa propaganda e sollevare l’opione pubblica e internazionale. La polizia e l’esercito hanno lanciato lacrimogeni per disperdere la folla che sta sfilando davanti alla sede della Guardia repubblicana al Cairo rivendicando la vittoria alle passate elezioni del partito “Fratelli Musulmani”. Le protest, hanno annunciato i musulmani, che continueranno con il loro sit-in “a tempo indeterminato”. L’esercito intanto ha comunicato che nelle ultime ore sono state arrestate 200 persone per possesso di molotov, armi bianche e mitra.
Negli scontri di oggi al Cairo, il leggendario reporter della BBC Jeremy Bowen, è rimasto ferito alla testa da un paio di pallini da caccia. Dopo che la BBC aveva dato la notizia è stato lo stesso reporter a voler rassicurare tutti tramite un Twitter:
“Grazie per i messaggi Sono stato colpito da un paio di pallini da caccia, ma sto bene…”
E’ stata una giornata lunga in Egitto, ma le notizie che si sono susseguite ora dopo ora hanno scandito l’inarrestabile golpe che ha di fatto destituito, arrestato e condannato a un anno di carcere l’ex Presidente Mohamed Morsi.
Il portavoce delle opposizioni egiziane Mohamed el Baradei, attraverso la tv, ha annunciato la road map che farà “traghettare” l’Egitto in 9/12 mesi verso un nuovo e democratico governo del Paese. La strada è chiara ci sarà la sospensione della Costituzione e la creazione di un consiglio presidenziale ad interim, composto da tre membri e presieduto dal presidente della Corte Costituzionale, Adli Mansour.
Il gran imam di Al Azhar Ahmed el Tayyeb e il capo della chiesa copta Tawadros hanno preso la parola dopo il ministro della difesa egiziano per dare il loro sostegno alla road map. Il primo ha sostenuto la convocazione di elezioni presidenziali anticipate, mentre Tawadros ha assicurato che tutti “saranno protetti”.
Da notizie non confermate, riportate su twitter da testate mediorientali, come CBC e Al Hayat, il presidente Morsi sarebbe agli arresti domiciliari. Altre notizie riportano invece che il presidente egiziano Mohamed Morsi è oggetto di un divieto di espatrio. Lo riferiscono fonti della Sicurezza all’aeroporto del Cairo, insieme alla guida spirituale della Fratellanza Mohamed Badie e importanti leader della Fratellanza come Khairat el Shater, Essam Sultan e Mohamde el Beltagui.
Il Presidente Morsi avrebbe inviato, dagli arresti domiciliari (ma la notizia ancora non è confermata) un messaggio al popolo, chiedendo di resistere al colpo di Stato militare in maniera pacifica, senza opporre resistenza con la violenza.
E’ scaduto l’ultimatum lanciato dai militari, in Egitto. Al termine del tempo concesso Mohamed Morsi, presidente egiziano, ha nuovamente ribadito la volontà di non dimettersi proponendo un governo di coalizione. Morsi, che ha sottolineato che “violare la legittimità costituzionale minaccia la pratica della democrazia”, ha parlato di un nuovo esecutivo che dovrà portare alla formazione di un commissione indipendente per la modifica della Costituzione da sottoporre al nuovo Parlamento.
Dopo le proteste della notte trascorsa a Piazza Tahrir, che hanno scandito ora dopo ora il count down verso il colpo di stato, anche con una “spettacolare” scritta di MORSI GAME OVER fatta da fuochi artificiali e luci laser sulla facciata di un edificio, ora è tutto in mano all’esercito che ha iniziato la sua avanzata. I Carri armati sono stati schierati fuori dalla sede della tv statale egiziana ed stato fatto evacuare il personale che non opera alle dirette.
Il capo dell’esercito egiziano, Abdel Fattah al-Sissi, aveva incontrato il leader del fronte di salvezza nazionale di opposizione, Mohamed el Baradei, i capi religiosi e i rappresentanti dei partiti islamisti, tra cui quello del presidente Morsi, per annunciare la “roadmap” che l’esercito vuole attuare.
Si attende una spiegazione per un video in cui Morsi dichiarava che i Sionisti “sono succhiatori di sangue, guerrafondai che discendono dalle scimmie e dai maiali.”
Mentre il programma satirico “el Barnameg” spopola su youtube, Bassem Yussef è stato accusato da un avvocato fondamentalista di “offesa al presidente della repubblica” a causa delle sue gag.
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