
Taglia corto il “Guardian” e ritira l’articolo contenente le presunte rivelazioni di una seconda talpa della Nsa che accusava gli stati europei e in particolare Italia, Gran Bretagna, Francia, Danimarca, Olanda, Germania e Spagna di avere accesso insieme agli Usa al Tat-14, il sistema di telecomunicazioni transatlantico via cavo che consente loro di intercettare un’enorme quantità di dati, incluse telefonate, email e tutti gli accessi a internet degli utenti.
Secondo la fonte Wayne Madsen, gli accordi risalivano agli anni ’50 ben prima dell’avvento di internet, ma nel tempo si sarebbero ampliati anche grazie alle nuove tecnologie a disposizione.
Secondo il Guardian la fonte però, non sarebbe attendibile: Wayne Madsen, in passato, avrebbe già fatto false rivelazioni prima fra tutte la presunta omosessualità del presidente degli Usa, Barack Obama.
L’articolo però aveva alzato un putiferio e il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha chiesto ad Obama “un chiarimento completo” sulla portata dello spionaggio in Europa, dopo le nuove rivelazioni dell’Nsagate. In particolare Schulz ha fatto riferimento alle rivelazioni dello “Spiegel” che parla di milioni di telefonate spiate nel Vecchio continente, comprese le comunicazioni dei ministri e dei diplomatici dell’Ue a Bruxelles. “Sono profondamente preoccupato e sorpreso”, ha affermato in una nota l’esponente tedesco del Pse, “se le accuse risultassero vere, sarebbe un fatto molto grave che avrebbe un impatto grave sui rapporti tra Stati Uniti e Unione europea”
E’ davvero tutto falso? Dopo la guerra mondiale gli Stati Uniti, vincitori incontrastati, non hanno mai chiesto al vecchio continente, all’epoca in ginocchio, di “passare dati”? Obama non ha ereditato un vecchio sistema di comunicazione che da almeno mezzo secolo permette di avere delle comunicazioni riservate sotto l’occhio vigile dei servizi? Tutto falso?
Forse il vero Datagate, almeno la versione moderna, come ha riportato il Globalist, sarebbe iniziato a Roma nel 2006. L’ordine, secondo quanto riportato nell’articolo, sarebbe stato dato da George Bush e mezza città sarebbe stata intercettata dalla Nsa perché si voleva carpire ogni minimo dettaglio sulla visita di Hugo Chávez in Italia. Tre anni dopo, nel 2009, sempre secondo la fonte attendibile del Globalist, ci fu il G20 e grazie alle nuove tecnologie si riuscì, tramite internet point truccati con software-spia ad avere il controllo capillare del sistema dei Blackberry utilizzati dagli ospiti.
Tutto falso? Solo fonti inattendibili? Per il momento l’unica certezza è che l’articolo del Guardian è stato ritirato e forse, dopo qualche chiarimento, tutto sarà ridimensionato.
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