Salvo per miracolo! Crolla il cornicione a Roma e sfiora un bimbo

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Poteva essere una tragedia invece un bambino è salvo per miracolo dopo il crollo di un cornicione da un palazzo Enasarco che si è staccato nella notte di sabato 22 febbraio in zona Prati Fiscali. E’ il secondo crollo a distanza di appena una settimana e avviene sempre nella stessa zona e al centro vi è ancora un palazzo dell’Enasarco. Indignati molti condomini, soprattutto coloro che da anni denunciano la necessità di una manutenzione costante di questi edifici. Il bambino stava uscendo di casa e solo per una fortunata fatalità si è trovato a pochi passi dal crollo, bastava davvero che uscisse poco dopo e sarebbe stato travolto dal cornicione. Roma Today ha documentato l’intervento dei vigili del fuoco intervenuti poi a mettere in sicurezza lo stabile.

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Dalle fiamme al ghiaccio: la casa “gelata” in Nebraska

casa-gelata-tuttacronacaPrima avvolto dalle fiamme, poi dal ghiaccio. E’ la storia di un edificio di Plattsmouth, in Nebraska, inizialmente distrutto da un incensio e ora, dopo che i pompieri vi hanno spruzzato l’acqua per domare il fuoco, avvolto dal gelo. L’acqua infatti si è rapidamente congelata a causa delle basse temperature, regalando ai fotografi  uno scenario ancora più suggestivo grazie ai raggi del sole.

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Strage in Argentina, scoppia un palazzo: 12 morti

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Tragedia a Rosario in Argentina. Una fuga di gas sviluppatasi nel sottosuolo di un palazzo a nove piani nel centro della città, ha distrutto l’edificio. L’esplosione avvertita anche a diversi km di distanza ha provocato un onda d’urto molto violenta che ha creato ingenti danni fino a un raggio di 300 metri. Una vera bomba, esplosa nella località che si trova a circa 300 km da Buenos Aires. In totale gli appartamenti coinvolti nel crollo, secondo una prima stima, dovrebbero essere almeno una sessantina. 12 sono invece i morti accertati, ma ci sono anche 15 dispersi e 63 feriti nel bilancio, che ancora è provvisorio.

Le operazioni di soccorso sono proseguite nel corso della notte: i pompieri e gli uomini delle forze della sicurezza locale stanno cercando i dispersi sotto le macerie dello stabile. La fondazione del campione Leo Messi originario proprio di Rosario, si è detta disponibile a portare aiuto alle famiglie delle vittime e alla popolazione coinvolta nell’esplosione.  Nei giorni scorsi la popolazione aveva sentito un forte odore di gas e per questo la società che si occupa del servizio aveva inviato un tecnico a fare alcune verifiche. Secondo altre fonti, un altro tecnico della medesima società nei momenti precedenti all’esplosione stava lavorando nel palazzo. L’uomo si sarebbe poi consegnato alla polizia dopo l’incidente.

Fuoco a Livorno, fiamme e paura in un palazzo di 7 piani

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Fiamme in un palazzo in via Liverani a Livorno dove intorno alle ore 12 si è sviluppato un incendio e quattro abitanti, tra cui due bimbi e una nonna, sarebbero stati ricoverati in ospedale per intossicazione. Dovrebbe essere essere stato proprio un bimbo a dare l’allarme affacciandosi alla finestra e gridando. Sul posto immediatamente sono arrivate le squadre dei vigili del fuoco e il 118 che hanno dato il via all’ordine di evacuazione. Ora si è aperto un fascicolo per capire le cause dell’incendio.

Un suv sbanda e si schianta contro un asilo, alcuni bambini feriti

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Un suv si è schiantato, dopo aver sbandato, contro un asilo e ha fatto crollare parzialmente uno dei muri dell’edificio. Nel crollo sembra che sarebbero rimasti feriti alcuni bambini.

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Le prime fonti parlerebbero in particolare di tre bambini e un adulto feriti in modo grave, anche se nessuno di essi sarebbe in pericolo di vita, ma il bilancio a Kansas City è in continua evoluzione.

 

Scoppio in un appartamento a Nettuno, 2 feriti gravi

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Un ragazzo e una ragazza appena 20enni sono rimasti gravemente feriti dall’esplosione di un appartamento avvenuta in un palazzo di Nettuno, cittadina sul mare vicino alla capitale, in via del Lago di Nemi in località Casello 45. In seguito allo scoppio si è poi sviluppato un incedio che ha reso indispensabile l’evacuazione dell’edificio composto di tre piani che ospitava dieci appartamenti. I due ragazzi sono stati trasportati in codice rosso all’ospedale Sant’Eugenio di Roma e hanno riportato ustioni di secondo e terzo grado.  Il palazzo ha riportato danni ingenti strutturali ed è stato posto sotto sequestro.

Va a fuoco la casa di Depardieu… era un regalo della Russia!

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Uno dei grattacieli più alti dell’intera Russia, ha preso fuoco a Grozny, nel complesso di sette palazzi inaugurato nel 2011 in cui si trova l’appartamento offerto in regalo all’attore francese Gerard Depardieu. L’edificio che ospita appartamenti di lusso e un hotel a cinque stelle è stato completamente evacuato e non vi sono vittime, assicurano le autorità locali. Come si vede dalle immagini pubblicate sui social network le fiamme, che si sono propagate dagli ultimi piani, avvolgono l’intero palazzo.

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La BBC trasloca… ecco le immagini! Si torna al vecchio edificio!

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Le telecamere hanno smesso di registrare e tutto è pronto per il trasloco: dopo 53 anni di televisione, chiude il leggendario Television Centre di Londra che ha ospitato fino ad oggi gli studi della Bbc. L’emittente britannica torna nell’edificio storico del 1932, un simbolo di art deco, debitamente allestito per ospitare i nuovi mezzi di comunicazione. Queste immagini catturano la fine di un’era, in uno scenario di decadenza e abbandano: mobili per ufficio vuoti, oggetti di scena e costumi abbandonati, corridoi vuoti e pc in disuso

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Crolla una casa, salvato un anziano tra le macerie

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Una casa è crollata all’alba a Naro, un paese della provincia di Agrigento, e un uomo di 63 anni, rimasto intrappolato tra le macerie, è stato estratto vivo dai vigili del fuoco. L’edificio crollato si trova in via Vanelle, stessa strada interessata il 4 febbraio del 2005 da una frana. L’anziano rimasto coinvolto nel crollo è stato estratto dalle macerie con numerose ferite agli arti ma cosciente; è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Canicattì. Sul posto, al lavoro anche i carabinieri.

Dopo il crollo di napoli si abbattono ora gli avvisi di garanzia!

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Le imprese coinvolte nella costruzione della linea 6 della metro, i collaudatori, i responsabili del progetto per deviare un corso d’acqua sotterraneo, il proprietario dell’appartamento sul cui terrazzo c’era una piscina, l’amministratore del condominio, i responsabili dei sottoservizi saranno interrogati nell’inchiesta sul crollo di Chiaia e riceveranno un avviso di garanzia per disastro colposo. Il pm intende vagliare ogni possibile responsabilità: da qui la rosa ampia di indagati.

L’ACQUA HA FATTO CROLLARE IL PALAZZO A NAPOLI!

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È una probabile infiltrazione d’acqua la causa del crollo del palazzo alla Riviera di Chiaia a Napoli. È quanto fa sapere il tenente Alfredo Marraffino della polizia municipale, responsabile dell’Unità operativa di Chiaia. Sono 10 al momento le famiglie sgomberate a scopo precauzionale. Dopo aver parlato di gas o dei lavori della metro ora l’ipotesi più agghiacciante è quella che si sia trattato di un’infiltrazione di acqua.

Si sarebbe determinato una infiltrazione proveniente da una falda acquifera naturale, presente in zona. È questa l’ipotesi al momento più accreditata, formulata anche dai vigili del fuoco. L’acqua avrebbe creato un vuoto sotto l’ala del palazzo provocandone il cedimento. In sostanza si sarebbe creato un torrente sotterraneo di acqua e fango confluito in uno ampio scavo a circa 25 metri dal sottosuolo realizzato nel cantiere della metropolitana di piazza della Repubblica. Poco prima del crollo c’è stato un intervento per tamponare una falla apertasi in una galleria, tuttora parzialmente allagata, e posta a 30 metri di profondità nel sottosuolo, poco distante dalla verticale del palazzo. Sono un centinaio le persone sgomberate ed è interessato, oltre a palazzo Guevara, anche quello adiacente. Un grosso squarcio nel sottosuolo ai piedi del palazzo in parte crollato: è la voragine che si presenta agli occhi di soccorritori e curiosi dopo che sono state rimosse in gran parte le macerie. Intanto giungono ulteriori conferme sul fatto che l’allarme è stato dato dopo che i tecnici al lavoro nel cantiere della metropolitana hanno verificato il cattivo funzionamento di una cabina elettrica, con conseguenze di sospensione della corrente elettrica, causa di una perdita d’acqua nel sottosuolo.

Tutta la zona della Riviera di Chiaia, a Napoli, interessata dal crollo parziale di un edificio è senza acqua. Le scuole limitrofe sono state evacuate e il traffico interrotto. La zona interessata dal crollo è stata transennata, una folla di curiosi assiste alle operazioni di scavo a distanza di una cinquantina di metri.

Testimonianze:

«Se sono vivo è per un miracolo». Vincenzo Senese lavora come meccanico proprio dove è crollato al suolo un’intera ala del palazzo della Riviera di Chiaia a Napoli. «Se non sono sotto le macerie – racconta – è solo perchè sono stato chiamato da un cliente che aveva la macchina parcheggiata 50 metri più in là. Da lì ho assistito al crollo. Prima è venuta giù la parte di sopra e poi si è sbriciolato tutto il resto. Ho sentito un boato, come se fosse una bomba, e le urla disperate della gente».

«Ero nel palazzo quando il palazzo è crollato». Diego Fernandes è un commercialista che lavora al secondo piano dell’edificio crollato a Napoli. «Il Palazzo ha cominciato a tremare e siamo usciti utilizzando le scale – dice – perchè non erano crollate».
Fernandes racconta che i suoi colleghi si erano preoccupati per forti rumori che avevano sentito già dalle 8 della mattina. «I miei colleghi hanno pensato a un terremoto – afferma – È andata via l’elettricità, abbiamo sentito una forte puzza di gas e solo perchè non c’era corrente non si sono verificate esplosioni».

Una delle inquiline dell’ala collassata, Carla Travierso, è salva per miracolo. Si trovava in bagno, sotto la doccia, mentre il salone cedeva. Ha trentasette anni, ora è in ospedale sotto choc.

 

 

 

IL BOSS, LA PISCINA E IL CROLLO, BENVENUTI A NAPOLI!

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Una bella piscina con piante curate che rimane intatta anche dopo il crollo e scoppia la polemica. Quella piscina  è un simbolo,  quasi uno status per i parvenu e i camorristi che tra gli anni ’80 e ’90 presero casa proprio nei quartieri bene tra Mergellina e Chiaia.
E proprio all’ultimo piano del civico 72 di via Riviera di Chiaia, all’angolo con via Arco Mirelli avrebbe abitato Giuseppe Ceglia detto “Peppe a viola”, noto boss morto negli anni novanta. Negli anni della speculazione edilizia e della compravendita delle case negli storici palazzi a fare man bassa commercianti e gente di malaffare che avevano i contanti liquidi. La delle case fu a scapito della gente perbene e che furono letteralmente cacciati dal quartiere. E oggi viene da chiedersi se quella piscina è il retaggio di un tempo in cui prevalevano abusi edilizi. E’ presto per dirlo. Di certo Peppe Ceglia detto “Peppe a Viola” ha fatto parte di quel tempo e dello storico Palazzo Guevara di Bovino. Incredibile, ma è così. Tra gli anni ottanta e novanta Mergellina come la Torretta è stata terra dei clan, che monopolizzarono in silenzio gli affari illeciti a Chiaia, partendo dal piccolo rione della Torretta.
Dell’esistenza e dell’operatività del gruppo, nato dal matrimonio tra Adele Frizziero e Giovanni Alfano, padrino del Vomero hanno raccontato diversi collaboratori di giustizia. La loro fama è nota sin dagli anni Ottanta quando la mappa criminale indica le organizzazioni ostili alla Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo. Una guerra che non conobbe confini e che fece molte vittime. L’episodio legato a Peppe a Viola risale al 1991 quando una notte Antonio Caiazzo e Gennaro Formigli collocarono nell’auto una bomba. Il pomeriggio successivo Giovanni Alfano, a bordo di un’auto attivò il telecomando che fece esplodere l’autovettura alla Torretta. Peppe `a viola saltò in aria con tutta la macchina ma rimase solo ferito. Giuseppe Ceglia scampò a quell’attentato ma successivamente rimase ucciso, crivellato di colpi di pistola. Erano gli anni novanta: la camorra aveva compiuto il salto di qualità. E dal contrabbando si era passati alla droga senza esclusioni di colpi .

E’ andata bene?

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In un primo momento si era parlato di vittime e di dispersi data l’ampiezza del crollo che aveva coinvolto l’edificio di Chiaia a Napoli. Ora sembra che i Vigili del Fuoco dopo aver rimosso manualmente le macerie alla ricerca di superstiti o vittime affermanoc eh probabilmente la tragedia è stata scampata. Un miracolo insomma! Resta lo sconcerto epr quanto accaduto anche perchè nei giorni apssati vi erano stati scricchiolii sospetti e ‘da due mesi quel palazzo era monitorato per presunte infiltrazioni”.

 

Crollo edificio di Napoli… VIDEO e PRIME IPOTESI!

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Tra le urla di spavento di una decina di persone che sono fuggite dal palazzo, che ospita prevalentemente uffici, e dei numerosi passanti, sul posto sono arrivati immediatamente Polizia e quattro squadre di Vigili del Fuoco, i quali, assieme a tantissimi residenti della zona, stanno scavando anche con le mani e senza sosta tra le macerie alla ricerca di eventuali persone coinvolte dal crollo e dunque ferite. Le Forze dell’Ordine raccomandano cautela alle tantissime persone che cercano di dare una mano al lavoro dei vigili e agli stessi numerosi giornalisti arrivati sul posto poichè si temono altri crolli: una parte delle macerie è finita anche su un autobus di linea che per fortuna non trasportava passeggeri. Le autorità competenti esprimono cautela anche in merito alle cause che avrebbero determinato il crollo, mentre si accavallano le ipotesi tra i cittadini partenopei: c’è chi teme si sia trattati dell’inevitabile conseguenza degli scavi della vicina metropolitana, chi invece a questa causa accosta la ZTL del cosiddetto Lungomare Liberato affermando che il peso del traffico agglomeratosi in un unico arco di tempo avrebbe gravato sul vuoto sottostante. C’è chi afferma tra i testimoni, presenti sul posto pochi istanti prima del crollo, di aver sentito puzza di gas. Si tratta solo delle ipotesi dei partenopei in attesa di notizie ufficiali. Nel frattempo, dalla zona si cerca di allontanare madri con bambini e curiosi il più possibile perchè si temono altri crolli. Sono arrivate le unità cinofile della Protezione civile regionale per supportare il lavoro dei Vigili del Fuoco ed effettuare ricerche approfondite nell’area interessata dal crollo. Tra le prime testimonianze raccolte, in molti hanno sentito il palazzo tremare prima del crollo che ha interessato la parte angolare del palazzo, sul tetto della quale è risultata esserci una piscina, rimasta intatta dopo il crollo della parte sottostante.

COLLASSA UN PALAZZO A NAPOLI… VITTIME TRA LE MACERIE!

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Dramma in pieno centro a Napoli. È crollata l’ala di un edificio, al civico 80, tra arco Mirelli e piazza della Repubblica, a due passi dal consolato americano. Molti detriti sono finiti sulle auto in sosta. Probabilmente ci sono delle vittime. Si tratta dello stabile dell’ex consolato francese. Nello stabile si trovano molti uffici. Sul posto sono accorsi squadre di vigili del fuoco e forze dell’ordine.

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