Consueto discorso di fine anno per il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che si rivolge alla Nazione sottolineando che “L’anno che sta per terminare è stato tra i più pesanti e inquieti che l’Italia ha vissuto da quando è diventata Repubblica”. È stato un anno “tra i più inquieti sul piano politico e istituzionale. l’anno che sta per iniziare deve essere diverso e migliore, per il paese e specialmente per quanti hanno sofferto duramente le conseguenze della crisi”, ha aggiunto parlando di una crisi dalla quale in Europa si comincia ad uscire. Il Capo dello Stato ha anche fatto notare che i sacrifici vanno fatti insieme ed è giusto che li facciano anche i politici, che ha anche ricordato come siano necessari “forti cambiamenti” nella politica, nelle istituzioni e nei rapporti sociali. “Il coraggio degli italiani è in questo momento l’ingrediente decisivo per far scattare nel 2014 quella ripresa di cui l’Italia ha così acuto bisogno. Coraggio di rialzarsi, di risalire la china”. Napolitano ha elencato alcune forme di coraggio di cui ora l’Italia ha bisogno: “Coraggio di praticare la solidarietà: come già si pratica in tante occasioni, attraverso una fitta rete di associazioni e iniziative benefiche, o attraverso gesti, azioni eloquenti ed efficaci -dinanzi alle emergenze- da parte di operatori pubblici, di volontari, di comuni cittadini, basti citare l’esempio di Lampedusa. Coraggio infine di intraprendere ed innovare: quello che mostrano creando imprese più donne, più giovani, più immigrati che nel passato”. E ancora ha affermato: “Sarebbe dissennato disperdere i benefici del difficile cammino compiuto. I rischi già corsi si potrebbero riprodurre nel prossimo futuro: è interesse comune scongiurarli ancora”. “Penso ai pericoli, nel corso del 2013, di un vuoto di governo e di un vuoto al vertice dello Stato: pericoli che non erano immaginari e potevano tradursi in un fatale colpo per la credibilità dell’Italia e per la tenuta non solo della sua finanza ma del suo sistema democratico”, spiega Napolitano. “Quei pericoli sono stati scongiurati nel 2013, sul piano finanziario con risultati come il risparmio di oltre 5 miliardi sugli interessi da pagare sul nostro debito pubblico”, conclude il Capo dello Stato. Un pensiero anche per i due marò ancora in India: “Voglio ricordare ancora una volta l’impegno dei nostri militari nelle missioni internazionali tra le quali quella contro la nuova pirateria a cui partecipavano i nostri marò Salvatore Girone e Massimiliano La Torre, ai quali confermo la nostra vicinanza. E rivolgo un commosso pensiero a tutti i nostri caduti”. Il Presidente ha anche invitato a mantenere viva la speranza: “Care ascoltatrici, cari ascoltatori, ho voluto esprimervi la mia vicinanza a realtà sociali dolorose, che molti di voi vivono in prima persona, ed evocare valori e principi, necessità e speranze di cambiamento da coltivare tenacemente”. “Sono attento a considerare ogni critica o riserva, obiettiva e rispettosa, circa il mio operato” ma “non mi lascerò condizionare da campagne calunniose, da ingiurie e minacce”. Ha inoltre sottolineato che “nessuno può credere alla ridicola storia delle pretese di strapotere personale”.
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Napolitano: “Resterò quel che serve ma non a lungo”
Pubblicato da tdy22 in gennaio 1, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/01/napolitano-restero-quel-che-serve-ma-non-a-lungo/
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