Insostituibile Philip Seymour Hoffman, al punto che la Lionsgate che produce la saga di Hunger Games ha deciso che per il capitolo finale ovvero “Il Canto della rivolta”, Philip Seymour Hoffman tornerà a vestire i panni dell’ambiguo e misterioso personaggio di Plutarch Heavensbee, ovvero lo stratega dei giochi che avevamo conosciuto in La ragazza di fuoco. Hoffman rivivrà grazie al digitale! L’attore infatti aveva girato gran parte delle scene previste, anche se gli mancavano ancora 7 giorni di riprese e in particolare una scena ritenuta fondamentale per l’intera saga. La produzione ha deciso quindi di costruire una copia digitale dell’attore grazie alla computer graphic e altri trucchi digitali, Hoffman tornerà sullo schermo e darà inserito nelle sequenze che richiedono la sua presenza. L’indiscrezione arriva direttamente da The New York Post anche se non è stata confermata ufficialmente, ma senza dubbio sembra al momento la situazione migliore, essendo Plutarch Heavensbee poco presente nei capitoli conclusivi e avendo l’attore già girato la maggior parte delle scene. In particolare la copia digitale sarà usata per il quarto capito Il Canto della rivolta – Parte 2 che arriverà il 19 novembre 2015, a un anno di distanza da Hunger Games Il Canto della rivolta – parte 1 la cui uscita è prevista per 20 novembre 2014.
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Hoffman “vive” nella saga di Hunger Games, torna sul set in digitale
Pubblicato da tdy22 in febbraio 8, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/08/hoffman-vive-nella-saga-di-hunger-games-torna-sul-set-in-digitale/
In arrivo la stangata sui libri scolastici. L’istruzione è un lusso?
Sembra proprio che l’istruzione in Italia sia diventata un lusso. Dai decreti per il lavoro che facilitano i ragazzi privi di un titolo di studio di scuola superiore alla legge che non sarà più in vigore dal 1 settembre di quest’anno, in particolare quell’articolo 5 del decreto-legge n. 137/2008 (poi convertito dalla Legge n. 169/2008). Questa norma obbligava le scuole ad adottare solo libri per i quali gli editori si erano impegnati a mantenere invariato il contenuto per un quinquennio. A fare il resto ci penserà il ritardo sul digitale. Lo scorso anno era entrato in vigore il divieto di utilizzare testi esclusivamente a stampa, con un aumento ulteriore dei costi di circa 80 euro secondo il Codacons. Il motivo? L’adozione dei libri multimediali, che avevano sostituito quelli cartacei, aveva impedito, per esempio, il passaggio dei testi dal figlio maggiore al minore. Senza considerare come non tutte le case editrici si fossero adattate alle nuove regole, costringendo di fatto gli insegnanti a cambiare libri. Insomma c’era fin troppa confusione e adesso se ne creerà sicuramente di più dopo che il ministero, nel tentativo di risolvere i problemi, ha preferito tornare al passato, togliendo per quest’anno l’obbligo del digitale (o del formato misto). Mentre gli altri paesi fanno studiare sul digitale, noi arretriamo alla stampa e facciamo, secondo il Codacons “un regalo alla lobby degli editori che rischia di causare per l’anno scolastico 2014/2015 una vera e propria scoppola per le famiglie”.
Pubblicato da tdy22 in agosto 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/21/in-arrivo-la-stangata-sui-libri-scolastici-listruzione-e-un-lusso/
Al Palazzo delle Esposizioni di Roma porte aperte al videogioco
La mostra Empire State – Arte a New York oggi, sbarca al Palazzo delle Esposizioni di Roma e tra i venticinque artisti contemporanei esposti spicca il software artist di Brooklyn Tabor Robak. Le sue opere però, come dimostra anche il suo sito, sono perfettamente fruibili tramite computer. “Sono felice del contrasto, e della tensione che scaturisce quando l’arte digitale affianca quella fisica, tradizionale – commenta Robak, intervistato dall’HuffPost – del resto non tutti i giorni nasce un nuovo mezzo d’espressione”. Presente a Roma con “Screen Peeking”, uno schermo diviso in quattro quadranti ognuno raffigurante un cibo diverso e un differente approccio, Robak “è uno dei primi artisti a riflettere sul grande cambiamento in corso oggi nella percezione umana in seguito ai progressi delle motion graphics sviluppate al computer”. Con questo lavoro, ci ricorda che “non è mai possibile l’accesso all’oggetto in sé, ma solo a una molteplicità di distorsioni ideologiche, e che le persone raramente condividono le stesse fantasie.” Il 27enne produce immagini utlizzando strumenti che generano un universo sintetico, ma riesce a perseguire un “effetto di realtà”. Per farsi un’idea del suo lavoro, un’ottima occasione è anche la visione del video Vatican Vibes, da lui prodotto nel 2011 per Fatima Al Qadiri.
Roboak, che letteralmente invita lo spettatore ad entrare nella sua opera, ora è riuscito a rendere il videogioco una forma d’arte che, in quanto tale, ha il diritto di comparire in un museo: “La resistenza al digitale è simile a quella che anche il cinema e la fotografia hanno dovuto superare. Le mie opere sono rivolte al pubblico degli appassionati d’arte, ma le realizzo adoperando i medesimi strumenti degli sviluppatori di videogiochi: ambienti virtuali 3D real-time. Ovviamente in ciò che creo non c’è l’aspetto prettamente ludico, né un punteggio da accumulare”. Questo stesso modo di fare altre, inoltre, permette di accedere, anche stando a casa, “alle opere originali, non alla loro riproduzione”. Ecco allora che la rete diventa, con le parole dello stesso artista, “un medium democratico, coerente con quella vasta parte della cultura, del commercio e della socializzazione che avviene virtualmente”.
Pubblicato da tdy22 in Maggio 14, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/14/al-palazzo-delle-esposizioni-di-roma-porte-aperte-al-videogioco/
Ecco la lista nera di Beppe Grillo!
Lo aveva detto poco più di 24 ore fa: “Da mesi orde di trolls scrivono con regolarità dai due ai tremila commenti al giorno sul blog. Qualcuno evidentemente li paga “. Tutta “m… digitale” per Beppe Grillo che ha ufficialmente aperto la caccia agli intrusi invitando la base del Movimento a seguirlo. Risultato? Censurati dal blog tutti i post poco graditi al leader, ma per chi avesse voglia di leggerli niente paura: c’è un sito ad hoc che li raccoglie.
Basta cliccare sul sito nocensura.eusoft.net ed eccoli tutti: una sorta di cimitero multimediale che raccoglie, in fila, e ordinate in base all’orario, le opinioni discordanti dai diktat del padrone.
Pubblicato da tdy22 in marzo 26, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/26/beppe-grillo-lista/
San Pietro: il confronto Ratzinger e Bergoglio!
E’ un tappeto di smartphone, telefonini, macchine digitali e tablet quello che ha accolto l’elezione del nuovo Pontefice Francesco I. Uno scenario distante solo otto anni dal Conclave precedente ma che in questo fotoconfronto appaiono secoli. Se nel 2005 infatti solo alcuni dei fedeli in attesa apparivano impegnati ad immortalare il momento, nel 2013 è difficile trovarne qualcuno che non abbia in mano qualche device
Pubblicato da tdy22 in marzo 14, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/14/san-pietro-il-confronto-ratzinger-e-bergoglio/
Vedere oltre il fumo… ora è possibile!
Visualizzare oggetti e figure umane in movimento, nascosti da un “muro” di fumo e fiamme diventa possibile grazie a una tecnica sviluppata nell’ambito di ricerche svolte presso l’Istituto Nazionale di Ottica (Ino-Cnr) di Firenze e Napoli. Pubblicata sulla rivista specializzata Optics Express. La ricerca ha catalizzato l’attenzione della comunità scientifica internazionale per le possibili applicazioni a supporto degli operatori che si trovino ad agire in scenari di emergenza: soccorritori, in particolare, e vigili del fuoco.
“L’olografia digitale – spiega Eugenio Pugliese, uno dei ricercatori fiorentini coinvolti nel progetto – permette di ricostruire numericamente l’immagine di un oggetto a partire da una figura d’interferenza, detta ologramma, registrata su un supporto digitale con l’impiego di un fascio laser. Mentre con un fascio laser visibile questa tecnica permette di ottenere ologrammi di oggetti di piccole dimensioni, l’utilizzo di un laser nell’infrarosso rende possibile la visualizzazione di oggetti a dimensione umana in movimento”. Insomma, un occhio digitale in grado di vedere dove nessuno strumento è arrivato finora, e di distinguere dettagli in grado di salvare vite.
“Poichè in olografia digitale non si utilizzano lenti per la messa a fuoco, è possibile registrare ologrammi di oggetti posti dietro le fiamme senza che queste saturino il sensore, accecandolo”, prosegue Pugliese. Che spiega: “Come è noto con le normali termocamere è possibile vedere attraverso spesse coltri di fumo, anche in condizioni di buio totale, ma non è possibile individuare oggetti nascosti dietro un muro di fiamme poichè l’immagine del fuoco, creata dall’obiettivo sul sensore, lo satura rendendolo incapace di rivelare cosa c’è dietro”.
Pubblicato da tdy22 in marzo 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/09/vedere-oltre-il-fumo-ora-e-possibile/
Auguri… puntuali!
AUGURI ALLO SWATCH, 30 anni di precisione svizzera!
Era il 1 marzo 1983 e a Zurigo fu lanciato o Swatch! Era la risposta all’orologio giapponese digitale, era “l’ultimo tentativo” di risollevare l’industria degli orologi svizzeri che stava fallendo.
Chi fu a salvare l’industria svizzera dell’orologio? Nicolas G. Hayek, un cinquantenne, nato in una ricca famiglia del nord del Libano e trasferitosi in Svizzera negli anni Cinquanta, dopo il suo matrimonio con la figlia di un industriale del paese alpino. Fu lui a capire che fondendo due aziende del settore era possibile fare un orologio di estrema precisione, quasi indistruttibile e soprattutto dal design accattivante. La sfida era proprio combattere quegli orologi giapponesi comodi, tecnologici, ma decisamente brutti e lanciare invece orologio “trendy”. Così l’orologio divenne la moda e lo Swatch divenne il simbolo degli anni ’80. Gli Swatch cambiarono anche il modo di fare pubblicità degli orologi, vendendoli come un prodotto giovane e accessibile in campagne pubblicitarie molto creative e aggressive. Una credenza da sfatare è poi che lo Swatch sia un nome svizzero… nulla di più errato era l’abbreviazione di second watch, cioè ci si augurava che tutti ne comprassero più di uno (cosa che poi avvenne). Era insomma l’idea rivoluzionaria di passare da un oggetto di uso quotidiano a un oggetto di culto. Non si puntava sull’orologio di lusso, ma su un fenomeno di massa.
Nicolas G. Hayek è morto nel 2010, a 82 anni, per un infarto che lo ha colpito nel quartier generale della Swatch a Biel, dove stava lavorando nonostante la veneranda età.
Pubblicato da tdy22 in marzo 2, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/02/auguri-puntuali/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
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NON SONO ACIDA, SONO DIVERSAMENTE IRONICA. E SPARGO INSINCERE LACRIME SU TUTTO QUELLO CHE NON TORNA PIU'
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