Difficoltà a pagare i debiti per le imprese, poco meglio le famiglie

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Alla fine il sistema sembra che sia al colasso e le imprese italiane hanno difficoltà a pagare i debiti verso le banche. Molti li hanno contratti in tempi non sospetti, cioè in tempi in cui non si immaginava la crisi che stava per travolgere il nostro Paese. Così quasi un terzo delle aziende presenta “una copertura degli interessi a livelli vulnerabili”. Lo scrive il Fmi, rilevando il rischio rappresentato dal rapporto fra interessi e utile operativo e una leva finanziaria “fra le più alte nell’Eurozona” dovuta alla bassa capitalizzazione.

Le famiglie italiane, nonostante il calo dei redditi, hanno un debito basso e i loro rischi sono mitigati dal considerevole patrimonio netto. Lo scrive il Fmi, secondo cui tuttavia chi ha bassi redditi e i giovani hanno una quota sempre più bassa della ricchezza. Fa da cuscinetto la casa: un calo sensibile dei prezzi aumenterebbe i rischi.

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Di male in peggio, aumenta il numero delle famiglie in difficoltà

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2013: di male in peggio. Se nel 2012 infatti si era registrato un aumento dell 55,8% di famiglie che avevano peggiorato la loro situazione economica, nel 2013 non solo non migliora, ma anzi peggiora il dato, attestandosi sul 58,6% . “Il calo è generalizzato sul territorio, ma maggiore al Nord”, si legge nel rapporto dell’Istat.

Il riso non paga il dazio e i nostri agricoltori hanno l’acqua alla gola

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Sarebbe davvero da battere i pugni, ma stavolta non solo sui tavoli della Commissione Ue.

“Prima un quintale di riso lo pagavano 35 euro, adesso siamo scesi a 27. I costi di produzione sono alti; mi creda: sotto i 30 euro non è conveniente continuare a coltivarlo”.

Perché va abbassandosi il costo del riso? Perché c’è un riso che proviene dalla Cambogia che in Europa non paga dazio e sta invadendo il mercato europeo.

L’Unione europea ha infatti concesso ad alcuni Paesi in via di sviluppo l’esportazione senza pagare sovrapprezzi doganali. Il programma, che ha indubbie finalità positive di aiuto all’economie in difficoltà, si chiama Eba (Everthing but arms , tutto fuorché le armi). E da Cambogia, Myanmar e Laos arriva il riso che sta “colonizzando” il mercato europeo, poco importa se qualche paese dell’europa com l’Italia che ha da sempre delle risaie di alta qualità vede affievolirsi ogni ora di più la propria sopravvivenza.

“Per salvare le nostre produzioni e le nostre tipicità — è convinto Mauro Tonello, imprenditore agricolo emiliano e vicepresidente della Coldiretti intervistato dal Corriere — bisogna proprio partire dalla valorizzazione del made in Italy: un risotto alla milanese non è la stessa cosa se si fa con il riso cambogiano. E poi chi ci garantisce della qualità di prodotti che vengono da Paesi dove non ci sono le leggi e i controlli che abbiamo noi. Sapete quanti trattamenti subisce il riso da noi? Due o tre. E in Asia? Anche 17 o 18. È ovvio che la nostra è anche una battaglia a difesa del consumatore”.

Mondiali al via a Firenze: “organizzarli è stato come raddrizzare la Concordia”

firenze-renzi-tuttacronacaDa domani al 29 settembre Firenze sarà invasa dai Mondiali di ciclismo e, come ha ammesso lo stesso Renzi, i problemi non mancheranno: “Volete sapere se ci sarà casino? La risposta è: sì, nessuno nega che ci saranno disagi. Per questo mi appello ai fiorentini e dico: controllate gli orari prima di uscire, limitate l’uso dell’auto e ricordate che c’è anche il treno per muoversi in città”. Ma l’appello del primo cittadino è semplice: non perdersi in troppe critiche: ” Chiedo che tutto questo venga affrontato con lo spirito tipico dei fiorentini, polemico e brontolone, ma alla fine sorridente e orgoglioso di ospitare una festa, oltre che un evento che sarà seguito da 179 tv nel mondo e porterà 423 milioni di euro di affari sul territorio”. E a chi nota che i fiorentini sono pochi informati, risponde:  “Dovevamo comunicare prima? Ma cosa? Che da Campo di Marte i residenti si dovevano trasferire direttamente su Marte? E’ dal 2010 che si sa che ci sono i Mondiali di ciclismo, il nostro piano è prontissimo. E poi domenica mattina ci sarò anche io a rispondere al call center, lo 0557890”. Renzi è invece duro con le associazioni dei commercianti, che prevedono il caos: “Per ora soldi sull’evento non ne hanno messi. Aspettiamo di firmare un protocollo con la Camera di Commercio…”. Nel frattempo spopola in Facebook la pagina Vittime dei Mondiali, riguardo la quale il sindaco dice: “Ci sono dei commenti e dei cartelli straordinari sulla rete… voglio che tutto vada bene, poi alla fine voglio dare un riconoscimento a chi ha ironizzato e giocato con noi in questo periodo”. Da parte loro, i dirigenti del Comune sanno che si tratterà di una settimana difficile, ma si ritengono pronti per affrontarla: “Organizzare questi Mondiali è stato come raddrizzare la Costa Concordia, c’è una macchina enorme dietro e i fiorentini se ne accorgeranno”.  Come spiega la Repubblica nella sezione di Firenze:

Imponenti i numeri: 18 mila famiglie avvertite con una newsletter, 750 cartelli con la viabilità alternativa piazzati (via Mannelli è invertita da ieri notte, come via de Sanctis), 1.700 segnali di divieto di sosta (da stanotte), 3.800 posti auto cancellati e 4.200 recuperati in altre zone (indicate sotto i medesimi cartelli, 200 nella ex caserma di Costa San Giorgio aperti al pubblico dalle 18 di ieri), 800 cassonetti spostati (verranno riposizionati dopo il 29), 1.700 volontari solo il 29, i migliori 21 ciclisti del ranking mondiale in città, 52 varchi pedonali, punti in cui si potrà attraversare il tracciato sempre, ma uno per volta. Per una settimana andranno cambiate persino le abitudini: deviate decine di linee di bus, spostate fermate e capolinea (per info c’è il call center Ataf, 800424500), orari più lunghi o diversi per i mercati (San Lorenzo aperto fino alle 24 il sabato 28, trasloca in via Latini il mercato delle Cure, salvo che i banchi alimentari), niente fermate per i bus turistici in lungarno Pecori Giraldi (solo piazza Tasso e viale Giovine Italia), orari diversi per i servizi sociali e sanitari. Ma soprattutto attenti alle scuole. Saranno chiusi tutti gli istituti, di ogni ordine e grado, di Firenze e Fiesole, il 27 e il 28. Quanto al resto della settimana: 23, 24 e 25 nidi e materne comunali prolungati fino alle 17.30, 12.30 per chi fa l’orario ridotto. Le statali vanno ognuna per conto proprio, ed è bene chiedere ai presidi se sono assicurate mense e lezioni: la Manzoni di via Baracca ad esempio chiude il giovedì 26 anche se le gare da lì non passano.

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