Come salvare la squadra da un gol… con la faccia!

parata-viso-tuttacronacaCosa non si fa per difendere la propria porta. Che anche chi… è disposto a metterci la faccia, letteralmente! Il difensore 21enne Alex Davey, del Chelsea, ha salvato il risultato nel match tra rappresentative under 21 contro il Reading immolandosi con il viso sul tiro a botta sicura dell’attaccante. Lo scozzese è così riuscito a respingere il pallone e, nonostante il volto dolorante, è fiero del proprio intervento. “Un coraggio degno del capitano Terry”, titolano i giornali inglesi.

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La testata di Zidane ai Mondiali: ancora se ne parla!

Zinedine-Zidane-testataSono trascorsi più di sette anni dalla finale mondiale del 2006 Italia-Francia, quella passata alla storia per la testata rifilata da Zinedine Zidane a Marco Materazzi, e ancora si parla di quello che è accaduto. A farlo, questa volta, è l’arbitro Horacio Elizondo, che alla rivista inglese The Blizzard ha confermato di aver espulso il francese grazie alla segnalazione del quarto uomo che, a differenza sua, aveva probabilmente scrutato da un monitor quanto avvenuto in campo. Dopo aver ammesso che “lì per lì non mi ero accorto di aver preso chissà quale decisione (l’espulsione a Zidane, ndr), l’ho capito solo il giorno dopo attraverso i media”, ha raccontato:

Quando ho visto Materazzi a terra ho aspettato che si alzasse. Poi ho dovuto fermare il gioco. Non avevo visto nulla, ho chiesto ai miei due assistenti, ma neppure loro avevano idea di cosa fosse successo. Finalmente ho sentito in cuffia la voce di Luis Medina Cantalejo che mi diceva: ‘L’ho visto io!’

A questo punto, fece intendere agli spettatori e ai calciatori in campo che la sua decisione fosse stata ‘ispirata’ dal guardalinee e non, in maniera quindi meno consueta, dal quarto uomo:

Dopo essermi consultato con Cantelajo sono andato a parlare anche con il guardalinee. Volevo che il pubblico pensasse che era stato lui ad aver visto tutto, anche se sapevo che non era vero. Quegli attimi in più mi sono sembrati necessari per far digerire una simile decisione.

Rami ancora non è arrivato a Milano… ma già se ne parla!

adil-rami-tuttacronacaIeri il Valencia ha comunicato ufficialmente l’arrivo al Milan di Adil Rami e il giocatore fa già parlare parecchio. Il quotidiano sportivo spagnolo oggi ha reso noto che il francese dovrà infatti pagare alla sua quasi-ex società una multa di 250mila euro. Il motivo? A settembre il difensore ha rilasciato a Cadena Ser delle dichiarazioni con le quali si è scagliato non solo contro il tecnico Djukic ma anche contro alcuni suoi compagni, definiti “lecchini che non ci mettono la faccia”. “Da quando abbiamo perso Soldado, Costa e Albelda lo spogliatoio è nel caos. Djukic non dice le cose in faccia. Vedremo che fine faremo in questa stagione. Non mi trovo bene con lui”, ha aggiunto. Un primo passo che l’ha portato all’addio al Valencia. Di certo un “bel caratterino” da gestire per Allegri, che ha già le sue preoccupazioni con Balotelli…

Il Milan si prepara a rafforzare la difesa: a gennaio arriva Adil Rami

Adil-Rami-tuttacronacaSi sono giocate solo sette partite ma il Milan ha già dimostrato tutte le fragilità in difesa con 13 gol subiti, terza peggiore difesa insieme a Chievo e Sampdoria. Non si può giocare molto sull’alibi degli infortunati, visto che solo De Sciglio manca all’appello con Mexes (che però è stato sanzionato con 4 turni di squalifica) e Zapata. Svanito quindi l’ottimismo di Galliani che aveva detto che la squadra sarebbe stata all’altezza della lotta scudetto. Ma la difesa non si è dimostrata coerente con le aspettative e ora il campanello d’allarme è suonato con tutta la sua prepotenza. Proprio per colmare la lacuna della retroguardia a gennaio arriverà, in prestito e con diritto di riscatto fissato a 7 mln di euro, Adil Rami, difensore centrale francese di origine marocchine, di proprietà del Valencia. Attualmente il giocatore è fuori rosa nella sua squadra a causa di alcune affermazioni offensive che il giocatore avrebbe proferito nei confronti dell’allenatore Miroslav Djukic e anche del resto della squadra. Non certo il più facile dei caratteri quindi, soprattutto in uno spogliatoi dove sono già presenti Balotelli e Mexes, l’autore del pugno su Chiellini.

Thuram accusato di violenze dalla compagna

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L’ex calciatore della nazionale francese Lilian Thuram è stato denunciato dalla compagna per violenza domestica. Karine Le Marchand, 45enne conduttrice televisiva francese, ha depositato l”esposto il 4 settembre in un commissariato di Parigi. Secondo quanto riportato dal quotidiano transalpino Le Parisien, Thuram, ambasciatore Unicef, avrebbe preso per i capelli la donna e l’avrebbe sbattuta tre volte contro il frigorifero. Intervistata da Virgin Radio, la Le Marchand ha fatto intendere di aver chiuso la relazione con il 41enne ex difensore di Parma e Juventus: «Non voglio parlare di questa storia, non c’è più niente da dire».

Radu ko, Lazio nei guai!

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Dopo la doppia sconfitta con la Juve e le polemiche per il mancato arrivo dell’attaccante turco Yilmaz,  Vladimir Petkovic deve fare i conti con le cattive notizie che arrivano dall’infermeria. Stefan Radu,27enne difensore bosniaco, infortunatosi al ginocchio sinistro durante un allenamento  ha  “una lesione di primo-secondo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro. E’ stato applicato all’atleta un apparecchio gessato a ginocchiera che dovrà mantenere per tre settimane. Al momento la prognosi clinica è stimata intorno alle otto settimane”. Radu ko e Lazio nei guai!

I portieri di serie A prendono gol? “Accattatavell”! Parla Tacconi

juventus-stefano-tacconi-tuttacronacaSeconda giornata di campionato di Serie A caratterizzata da tante reti quella a cui abbiamo assistito, certo. Ma a farla da padrone sembrano essere stati gli errori dei portieri, con quasi nessuno, tra gli estremi difensori, che ne è uscito indenne. Un week-end indimenticabile, in eccezione negativa, quasi per tutti. Ma le colpe dove vanno ricercate? E’ Stefano Tacconi, storico portiere della Juve e della Nazionale che tenta di rispondere alla domanda. “I nuovi palloni non aiutano, è vero – spiega il 56enne perugino – ma è anche vero che i preparatori devono adeguarsi e cercare di lavorare anche in base ai nuovi fattori esterni. Portieri non si diventa, ma per diventarlo appieno bisogna acquisire sicurezza, tranquillità, carisma. Oggi invece vedo tanta inesperienza e poca qualità”. Tarzan, così era soprannominato il portiere numero 1 in Italia tra gli anni ’80 e ’90, parla anche di Perin, anch’egli ieri vittima delle gaffe: “Con tutto il rispetto, mi pare che sia sopravvalutato, come altri alle prime armi. Non capisco questa mania di puntare su portieri giovani. Fra i pali conta l’esperienza, la personalità. Poi, se mandiamo all’estero gente come Viviano e Cudicini, non dobbiamo lamentarci del livello in serie A. Come dicono a Napoli: Accattatevell”. Nessun Tacconi all’orizzonte? “Per carità. Oggi potrei quasi tornare in campo io”. Ma proprio il suo successore tra i pali bianconeri ieri ha incassato un gol: che Gigi stia invecchiando? “L’errore può capitare a tutti, Buffon sbaglia una volta all’anno. Poi, quando ti operi alla schiena qualcosa paghi, soprattutto in termini di spinta sulle gambe. La Juve è stata un po’ sorpresa in occasione del gol di Klose, ma dopo cinque minuti di black-out è tornata a giocare come sa”. Tanti errori ma anche bravura di chi ha tirato, vedi Pjanic? “Rafael non poteva farci nulla. Quando l’avversario calcia da fuori area, il portiere deve avanzare leggermente, quello di Pjanic è stato un colpo d’astuzia”. Ma come innalzare il livello dei portieri italiani? “Partiamo dai preparatori. Vedo che diverse squadre ne hanno alcuni che non hanno mai giocato in porta. E poi, ripeto, il ruolo del portiere non si impara. Zoff mi diceva: io non ti devo insegnare niente, ti devo solo allenare. Nel fisico, ma soprattutto nella testa. Quella è fondamentale”. Però a Tacconi c’è almeno un estremo difensore che piace: “Leali del Cagliari. Uno di quelli che sbaglia di meno. Oggi lo si può dire con certezza, visto che le tv mostrano nel dettaglio ogni intervento. A proposito, una volta veniva definito ‘miracolo’ quando paravi un pallone diretto all’incrocio, oggi è pure se te la tirano addosso. Ma di miracoli ne vedo sempre meno”.

Quel difficile affare Sakho che agita il Milan

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E’ difficile portare a Milano Mamadou Sakho giocatore del Psg soprattutto perché dietro all’entusiasmo di Galliani c’è invece lo scetticismo del tecnico Allegri… la trattativa è agitata!  Inoltre sembrerebbe che il Psg sarebbe disponibile a dare Sakho in prestito ma solo a patto che il ragazzo prima prolunghi l’attuale contratto in scadenza il 30 giugno 2014. Il difensore è al bivio: la possibilità di giocare titolare può infatti garantirgli la convocazione per i Mondiali del 2014. Ma chi vorrebbe Allegri? Sicuramente il tecnico preferirebbe un centrale già abituato al campionato italiano ma le opzioni Astori e Paletta sono troppo costose per il Milan.

 

Rolando va in prestito all’Inter e incontra di nuovo Mazzari

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Ormai è ufficiale. Nuovo prestito per Rolando che indosserà la maglia dell’Inter. Il difensore brasiliano così si prepara a volare da Porto a Milano, dove incontrerà di nuovo Walter Mazzarri, l’allenatore che lo aveva già avuto al Napoli. L’accordo è stato siglato e speriamo che nella prossima stagione di possa davvero vedere giocare, visto che al Napoli è stato utilizzato davvero molto poco.

Approda in Versilia la statua che raffigura la testata di Zidane a Materazzi

statuazidanematerazzi-tuttacronacaE’ alta 5 metri la statua che raffigura la famosa testata di Zinedine Zidane a Marco Materazzi arrivata a Pietrasanta, in Versilia e svelata solo oggi. La scultura, che ricorda uno dei momenti che più sono rimasti impressi dei Mondiali di calcio del 2006, è il simbolo della mostra “Italia-Francia, L’innocenza del reale”. Anche l’ex difensore dell’Inter e della Nazionale a Berlino era presente all’evento. L’artista che l’ha realizzata, Adel Abdessemed, ha paragonato l’opera a una “ode alla disfatta, riferendosi alla Francia”, mentre per Materazzi raffigura “un momento di estasi, una lode alla giustizia e alla vittoria italiana”.

Nel 2006, l’Italia di Marcello Lippi vinse i Mondiali ai rigori sulla Francia e a chi sostiene che l’espulsione di Zidane abbia favorito quel successo azzurro, Materazzi risponde: “L’Italia ha vinto meritatamente il Mondiale”. Riferendosi invece a Zidane, ha spiegato che “non eravamo amici prima, non lo siamo adesso”. Sulla pace mai “siglata” con il giocatore francese, Materazzi puntualizza che “ognuno fa la propria vita e va bene così”. All’evento, nell’ambito di una rassegna d’arte contemporanea sulle intense relazioni fra Italia e Francia, era stato invitato anche Zidane, ma il francese ha disertato l’appuntamento, perché impegnato con il Real Madrid, dov’è il vice di Ancelotti. L’opera, intitolata “Coup de tete”, era stata inizialmente esposta alla galleria David Zwirner di New York per poi venire esposta nella piazza parigina del Centre Pompidou, museo di arte moderna e contemporanea che si trova proprio nel centro della capitale francese.

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Assolto! Paolo Maldini assolto per corruzione…

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Paolo Maldini, ex capitano del Milan e difensore della Nazionale, è stato assolto dall’accusa di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico. L’ex calciatore, difeso dall’avvocato Danilo Buongiorno, era a processo a Milano perché, secondo l’accusa, avrebbe corrotto Luciano Bressi, un funzionario dell’Agenzia delle entrate. In precedenza era stata archiviata la posizione della moglie di Maldini, Adriana Fossa. “Non sono stati tre anni e mezzo facili, ma ho sempre avuto fiducia nella giustizia. E questa è la giusta conclusione di un processo assurdo”, sono state le prime parole di Maldini affidate al suo legale.

Secondo l’accusa, la bandiera rossonera per evitare controlli fiscali avrebbe versato soldi e altre “utilità” al funzionario dell’Agenzia delle entrate, al quale si sarebbe rivolto anche per acquisire dati riservati su un socio, nell’ambito di un’operazione immobiliare che voleva portare a termine. In particolare, Maldini fino al 23 giugno del 2009 avrebbe corrotto Bressi con somme di denaro per garantirsi, stando alle indagini, ”l’esenzione di controlli fiscali da parte dell’ufficio di Milano 1″ dell’Agenzia delle entrate, offrendogli come contropartita non solo “l’onorario per lo studio (circa 40mila euro annui)” ma anche la “procura speciale” della loro società, la Velvet sas, “da cui scaturivano ingenti corrispettivi in nero (somma non inferiore a 185 mila euro)”.

Sempre tramite Bressi, inoltre, l’ex capitano rossonero, secondo la Procura di Milano, avrebbe acquisito “dati riservati” all’anagrafe tributaria (di qui l’accusa di accesso abusivo a sistema informatico) sul conto di Alessandro paolo Baresi, che faceva parte di una società nella quale l’ex calciatore sarebbe voluto entrare per portare a termine un’operazione immobiliare in Toscana. A carico dell’ex calciatore c’erano anche alcune intercettazioni, mentre la moglie era accusata solo di corruzione.

Un campione impietoso! Reeva uccisa dopo una lunga lite

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Secondo il quotidiano Beeld, il primo ad aver dato la notizia dell’assassinio, Oscar Pistorius ha sparato alla fidanzata dalla porta del bagno. Il giornale riporta che la polizia è stata chiamata una volta due ore prima degli spari dai vicini che hanno sentito l’atleta e la modella gridare. E poi una seconda volta attorno alle 3 dopo che gli abitanti del comprensorio hanno udito gli spari.

La vittima era testimonial di una campagna anti-stupri – La fidanzata di Oscar Pistorius era molto impegnata nella lotta contro gli stupri, in Sud Africa un fenomeno purtroppo molto frequente. Solo quattro giorni prima di essere uccisa, Reeva aveva postato sulla sua pagina Facebook: “Stamattina mi sono svegliata in una casa sicura e felice. Non a tutti capita. Solleva la tua voce contro gli stupri in Sudafrica”. In particolare, la dedica era per Anene Boysen, una ragazza di 17 anni brutalmente violentata e uccisa da un branco la settimana scorsa in una città a circa 70 km da Cape Town. La tragedia ha scosso molto l’opinione pubblica sudafricana, manifestazioni e marce di protesta sono state organizzate in tutto il Paese.

La villa di Oscar Pistorius è all’interno del Silver Woods Country Estate, una lunga serie di costruzioni beige rosato con tetto in tegole rosse. Un doppio arco all’ingresso. Da oggi la security e la polizia locale avranno molto lavoro per tenere sotto controllo i curiosi e i giornalisti.

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