Nei giorni in cui si parla dei ricchi e furbi studenti degli Atenei romani, dove il 62% si finge bisognoso per ottenere agevolazioni economiche, Repubblica-Bologna getta uno sguardo a un altro polo universitario del nostro Paese, quello emiliano, e si scopre che, nei quattro Atenei di Bologna, Parma, Modena-Reggio Emilia e Ferrara, i furbetti della borsa di studio sono pochi. “Quasi un quinto degli universitari, l’anno scorso, è stato richiamato dall’azienda regionale per il diritto allo studio dell’Emilia Romagna (Ergo): sei più ricco, ti diamo meno agevolazioni. In 300 casi, circa, nel 2012 (appena l’1,7%), scesi a 180 nel 2013 (1%) invece la borsa di studio è stata revocata. Autocertificazioni sbagliate, ma non casi eclatanti. I controlli hanno fatto emergere soprattutto case di proprietà non dichiarate (“ma non ville con piscina”, precisa Ergo) oppure, nella situazione mobiliare, cifre intorno ai diecimila euro omesse.” Meno furbi, certo, ma anche molti, rigidi controlli, grazie alla collaborazione tra le università e l’azienda regionale per il diritto allo studio da un alto e la guardia di Finanza e l’agenzia delle Entrate dall’altro. Tutte le oltre 18mila domande per le borse di studio che giungono annualmente vengono controllate, con i dati autodichiarati di Isee e Ispe che vengono incrociati con la banca dati dell’Inps e con le banche dati dell’agenzia delle Entrare (per i redditi complessivi dichiarati) e dell’agenzia del territorio (per i patrimoni catastali).In seguito, una domanda su due viene sottoposta a ulteriori controlli. “E il risultato è che nel 2012 è stata rideterminata la fascia di reddito nel 17% dei casi mentre è stata revocata la borsa di studio nell’1,7%, sceso all’1% quest’anno, sugli oltre 18mila universitari che accedono ai benefici.” Il prorettore agli studenti dell’Alma Mater, Roberto Nicoletti, assicura che “Lo studente in Ferrari o con la villa che chiede sussidi qui da noi non esiste”, a riprova che i controlli funzionano. Ed è difficile mentire sulla propria condizione economica. “I controlli sono capillari, le nuove tecnologie ci aiutano in questo. Il dato sulle borse revocate è fisiologico”, fa sapere l’azienda regionale per il diritto allo studio dell’Emilia Romagna. “In genere permettiamo agli studenti di sanare le irregolarità normalmente commesse in buona fede”.
Tutti gli articoli con tag dichiarazione dei redditi
Furbetti negli Atenei emiliani: 180 borse di studio ritirate
Pubblicato da tdy22 in novembre 29, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/29/furbetti-negli-atenei-emiliani-180-borse-di-studio-ritirate/
A Roma, il 62% degli studenti universitari bara sul reddito
Un’indagine della Guardia di Finanza di Roma, che ha effettuato migliaia di controlli sugli studenti iscritti ai tre atenei della Città Eterna nell’anno in corso, ha scoperto che il 62% di essi si finge bisognoso. Ricchi e furbi quindi, con l’obiettivo di scroccare borse di studio,assegni, affitti calmierati e sconti sui trasporti. Tra i casi più eclatanti la ragazza con padre in Ferrari che dichiarava un reddito di 19mila euro l’anno e un’altra che ne dichiarava 14.313, ma in realtà possedeva un bel ‘gruzzoletto’ da 600mila. “Chi inganna la Regione su una borsa di studio ruba un diritto a chi ne ha titolo – ha detto il presidente della Regione Nicola Zingaretti -, lo nega a chi invece ce l’ha. Si parla di borse di studio che non dovevano essere percepite o addirittura alloggi che vengono sottratti a chi quel diritto ce l’ha. Questo è un fatto gravissimo”. E il generale Ivano Maccani, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Roma, ha sottolineato: “In questo periodo di crisi si moltiplicano i tentativi di godere illecitamente di sovvenzioni. Da qui, questo Patto anti-furbetti che ha come obiettivo quello di snidare i falsi poveri che cercano di scavalcare i veri poveri”. Nelle università della capitale arriveranno a breve i camper della legalità, dove gli studenti potranno denunciare agli ispettori Gdf gli affitti in nero e, con l’aiuto di funzionari dell’Agenzia delle Entrate, stipulare contratti regolari. Il contratto ex lege, ha spiegato Maccani, può essere anche del 60% più basso di quello in nero.
Pubblicato da tdy22 in novembre 29, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/29/a-roma-il-62-degli-studenti-universitari-bara-sul-reddito/
Aria di guai giudiziari per Vanessa Incontrada: evasione fiscale
Vanessa Incontrada è stata raggiunta nei giorni scorsi da un avviso di garanzia, inviato dal procuratore aggiunto milanese Francesco Greco, nel quale viene ipotizzato il reato di dichiarazione dei redditi infedele. Quello che si contesta alla showgirl spagnola è di aver evaso il fisco per l’attività di una società a lei collegata. La somma ammonterebbe a 83mila euro. La Incontrada, che non ha ancora nominato un avvocato di fiducia, è al momento difesa da uno d’ufficio.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/14/aria-di-guai-giudiziari-per-vanessa-incontrada-evasione-fiscale/
Quando il dipendente guadagna più del datore…
L’Italia, un tempo, era terra di poeti, navigatori e santi… ora di caste, di disperati e di evasori. Che succede quando il dipendente guadagna più del datore di lavoro? O che il datore è così generoso da pensare solo alle famiglie dei propri dipendenti (a scapito della sua) o che evade il fisco! Delle due l’una… ma quale? Guadagni miseri, a volte non sufficienti neppure per mandare avanti l’attività che pure resta aperta per anni… Gioiellieri, autosaloni, parrucchieri, bar… ma anche tassisti, estetisti, albergatori! In media queste attività hanno guadagnato meno di 18mila euro, contro i loro dipendenti che si sono invece attestati sui 20.020, come rivelano i dati del ministero dell’Economia. Il reddito medio dichiarato è risultato pari a 28.000 euro per le persone fisiche (+2,4% rispetto al 2010), 38.400 euro per le società di persone (+2,2%) e 32.000 euro per le società di capitali ed enti (+1,3%). Ma spulciando le tabelle dei dati, attività per attività, emerge che molti autonomi e professionisti dichiarano redditi che in alcuni casi superano di poco i mille euro al mese. Come riesce ad esempio a non chiudere un istituto di bellezza che dichiara un reddito medio di 7.200 euro l’anno? Solo per comprare i prodotti che servono per la cura della persona? I bar in media dichiarano 17.800 euro, i taxi 15.600 euro. I gioiellieri invece hanno dichiarato 17.300 euro. Guadagni ridotti anche per alberghi che si fermano a 18.300 euro, gli autosaloni si fermano a 10.100 euro (non hanno venduto neppure un’auto?), i parrucchieri a 13.200 euro.
Va male, anzi malissimo ai gestori di impianti sportivi: 400 euro l’anno, mediamente, nel 2011. Sull’orlo della povertà i noleggiatori di auto: 5.300 euro annui.
Chi invece sembra che non sia stato intaccato dalla crisi sono le farmacie e i notai rispettivamente con redditi medi di 103.400 e 315.600 euro l’anno.
CATEGORIE REDDITO MEDIO IMPRESA O DI LAVORO AUTONOMO Noleggio di autovetture 5.300 euro Negozi abbigliamento e scarpe 6.500 Istituiti di bellezza 7.200 Tintorie e lavanderie 9.100 Negozi giocattoli 9.800 Autosaloni 10.100 Parrucchieri 13.200 Servizi di ristorazione 15.400 Taxi 15.600 Macellerie 16.700 Gioiellieri 17.300 Bar e gelaterie 17.800 Alberghi e affittacamere 18.300 Veterinari 21.000 Imbianchini e muratori 23.600 Architetti 29.100 Avvocati 58.700 Studi medici 69.500 Farmacie 103.400 Notai 315.600
Pubblicato da tdy22 in giugno 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/01/quando-il-dipendente-guadagna-piu-del-datore/
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