Sull’Eurocity 39 in servizio tra Ginevra e Milano viaggiavano dieci diamanti, per un valore complessivo di circa 300mila euro. A trasportarli oltre confine in una normalissima valigia era un uomo residente a Latina che è stato fermato al confine di Domodossola, ai finanzieri aveva detto di non aver nulla da dichairare. E’ stato poi denunciato per contrabbando.
Salta tutto! Dopo l’arrivo di Michael Essien al Milan, l’altra bomba di calciomercato arriva dalla Roma che a sorpresa ritira Pjanic dal mercato, mentre si concentra a trovare un sostituto per Burdisso. Ma se il tecnico dei francesi, Laurent Blanc, del Psg esce allo scoperto e conferma l’interesse per il centrocampista bosniaco: “Ci interessa già per il mercato invernale”, la risposta della società giallorossa è decisa: il giocatore è fuori dal mercato e se ne parlerà, eventualmente a giugno, visto che ora Garcia punta anche su Pjanic.
Intanto sfuma anche il passaggio per Diamanti al Guangzhou Evergrande, la squadra allenata da Marcello Lippi. Anche il Bologna quindi oggi si rende protagonista di “un passo indietro” e pubblica online il seguente messaggio: “Prima di tutto vi ringraziamo per il vostro sincero interesse in Alessandro Diamanti – scrive la società rossoblu -. Vi informiamo che sfortunatamente a causa del mancato accordo in merito alle nostre richieste, siamo costretti a interrompere la trattativa”.
80mila euro, in tempo di crisi per un panettone. Questo è il prezzo pagato da un magnate russo che ha commissionato il dolce tradizionale a un pasticcere di Carmagnola, nel Torinese. Cosa c’è nell’impasto di questo gioiello dal 80mila euro? Farina, uova, latte, zucchero insaporiti da uvetta e canditi. La differenza la fà la copertura: foderato di foglie d’oro alimentare e, alla base, ha una sorta di corona di piccoli diamanti. Molto kitsh, ma sicuramente originale!
Otto piani sovrapposti in una cascata di bianco e luce. Così si presenta la torta più costosa mai realizzata: glassa e ghiaccia a creare decori rococò realizzati con grande maestria dalla pasticceria “Cake” di Chester, in Inghilterra. Ma quello che la rende unica è il fatto che si sono resi necessari anche 4mila diamanti purissimi per arricchirla ulteriormente. Il capolavoro di pasticceria e gioielleria è stato presentato a Liverpool, dove sono accorsi curiosi da tutti il mondo per ammirarla. Ma l’opera d’arte edibile ha avuto breve vita e mentre i selezionatissimi ospiti dell’evento gustavano la loro porzione, i diamanti sono stati restituiti alla gioielleria che li aveva forniti.
Uno scandalo di cui a Roma si è sempre parlato, anche se nessuno aveva mai indagato fino in fondo. C’era anche chi riteneva che fossero le solite “bufale” o “voci di corridoio”, in realtà bastava davvero che a chiedere l’annullamento della multa fosse un’autorità e senza nessuna istruttoria né controllo la sanzione veniva eliminata. A via Ostiense quando la Procura ha voluto vederci chiaro ha trovato un ufficio nel caos. Ora dettagli emergono dai verbali d’interrogatorio di Tiziana Diamanti e Angelo Vitali, l’impiegata e il funzionario finiti in manette lo scorso maggio, con l’accusa di soppressione di atti pubblici. E’ stata la stessa Diamanti ad alzare il velo sulla legge che consente ai parlamentari di non pagare le multe. Esiste infatti un articolo che prevede l'”improcedibilità” e l’impiegata essendo diventata dal 2000 la referente della Camera dei Deputati si doveva occupare proprio dei ricorsi alle contravvenzioni che prevedevano l’applicazione di tale articolo. Nel verbale si legge come la stessa imputata avesse chiarito che la situazione fosse diventata insostenibile «A un certo punto non ce la facevo più, ho detto: guardate io con la Camera dei Deputati vorrei smettere, perché mi chiamano a casa, vogliono questo, quell’altro».
E’ ancora la Diamanti a chiarire che le multe venivano annullate senza seguire nessun criterio che invece la legge prevede come ad esempio se i parlamentari o i consiglieri regionali passano con un semaforo rosso, la sanzione in nessun caso può essere annullata. Ma ad Ostiense bastava solo dire chi fosse il contravventore e immediatamente la multa scompariva. Un vero e proprio canale privilegiato come lo ha definito la stessa Diamanti. Dal 2011 i verbali non arrivavano neppure più in Prefettura, ma venivano cestinati direttamente. L’impiegata ha sottolineato che lei obbediva a un ordine preciso che le era stato impartito dal suo superiore, Angelo Vitali, che interrogato a Regina Coeli ha dichiarato di aver “semplicemente” fatto una cortesia al Prefetto: «il Prefetto mi ha detto: dato che gli archivi sono sotto sequestro, dato che mi sono crollati degli archivi, fammi la cortesia di non trasmettermeli perché tanto sono tutti articolo 4, sono organi istituzionali».
Chiaramente né l’impiegata che sostiene di aver ricevuto un ordine, né Vitali che sostiene di aver dovuto fare un favore possono essere assolti, ma delineano come, in alcuni uffici, neppure ci si accorga più delle violazioni di legge che giornalmente vengono compiute. Si è persa l’etica di riconoscere quando un ordine imposto dall’alto non possa essere eseguito perché contra legem. Inoltre in quelle liste c’erano soggetti che non potevano usufruire dell’articolo che prevede l’improcedibilità. Come i fratelli Bernabei, gli imprenditori di Trastevere che hanno denunciato taglieggiamenti da parte di quattro vigili ora sotto processo. Erano stati inseriti, come altri privilegiati, perché sul loro ricorso figurava quella che gli inquirenti definiscono una «pezza d’appoggio»: una dichiarazione istituzionale, o un contrassegno comunale, che nessuno aveva controllato. Vitali fa un esempio: bastava che un commissariato dichiarasse «che la vettura sanzionata veniva utilizzata per indagini di polizia giudiziaria. Il Prefetto in quei casi archivia».
E’ un “modellino” in scala 1:8 dell’originale quella che si appresta a diventare l’auto più costosa al mondo. Si tratta di un modello perfettamente riprodotto della Lamborghini Aventador creata dalla tedesca RGE Robert Guelpen Engineering, che partirà da una base d’asta di 7.5 milioni di dollari. L’auto nella sua forma definitiva, coperta di oro e tempestata di pietre preziose, è stata presentata, in versione “carbonio”, al Salone dell’Auto di Francoforte e ora verrà messa all’asta a Dubai. Per aggiudicarsi questo “gioiello” che unisce tecnologia e artigianato, proprio come l’Aventador orginale fabbricata da Lamborghini a Sant’Agata Bolognese, sarà necessario, con tutta probabilità, superare il prezzo di partenza: se il modellino è iscritto nel Guinness Book of World Records (più costoso modello di auto al mondo), lo sarà anche il suo acquirente. Il suo costruttore, Robert Guelpen, ha precisato che per fabbricare la sua Aventador sono serviti 2,64 milioni di dollari tra oro, platino, brillanti e altre pietre colorate. Del prezzo base – si legge nel sito dell’azienda tedesca – una quota pari a 600mila dollari sarà devoluta dopo la vendita ad organizzazioni caritatevoli. Il modello della RGE, come si è detto, riproduce in scala 1:8 la vettura di normale produzione e utilizza una struttura ed una carrozzeria interamente realizzata in carbonio, su cui è stato applicato un film d’oro dello spessore di 1 millesimo di millimetro. Oro e platino (per un peso complessivo di 25 kg) sono stati utilizzati per fondere altri elementi della Aventador, mentre le pietre preziose sono servite a Robert Guelpen per simulare la copertura trasparente del motore e la fanaleria anteriore e posteriore. Il costruttore tedesco mira a conquistare anche altri due primati: contenitore più sicuro al mondo, e logo più costoso al mondo. Per quel che riguarda il contenitore, è realizzato in vetro balistico che resiste ad ogni tipo di tentativo di effrazione. Per quanto concerne il logo, all’acquirente verrà consegnato anche uno mega scudetto con il Toro della Lamborghini, anch’esso realizzato in oro a 24 carati.
Albano Guaraldi, presidente del Bologna, ha dichiarato che Damianti ha assicurata la fascia da capitano dei rossoblù anche per la prossima stagione. Il patron ha precisato: “Diamanti non ha mai manifestato la volontà di andare via da Bologna dove sta bene. Il Bologna a sua volta non ha mai manifestato la volontà di venderlo perchè è un giocatore fondamentale per la nostra squadra”. Nulla di sorprendente, considerato che il trequartista della Nazionale potrebbe entrare nel mirino della Juventus solo ed esclusivamente se venissero ceduti sia Fabio Quagliarella che Alessandro Matri, ipotesi per il momento molto remota. Per quanto riguarda gli obiettivi della squadra ed eventuali rinforzi, Guaraldi ha afefermato: “La concorrenza in campionato è forte, noi pensiamo di avere già una squadra competitiva ma in questo mese di mercato a seguito di alcune cessione vedremo di rinforzare alcuni reparti”. Circa le voci di una cordata cinese interessata al Bologna, il presidente scherza: “Siamo dei precursori, visto che si dice che il mondo diventerà cinese. Non voglio nemmeno rispondere”, conclude. Ma Guaraldi ha speso anche parole di lode per il nuovo attaccante Rolando Bianchi. “Si è subito inserito nel gruppo, sembra che abbia sempre giocato nel Bologna” afferma. “Rolando è un grande professionista, un grande attaccante e noi abbiamo fiducia sul successo che avrà quest’anno”. Un Bologna che può puntare in alto: “La concorrenza è forte, ma crediamo di avere una squadra competitiva – dice -. In questo mese di mercato, a seguito di alcune cessioni, vedremo di rafforzare alcuni reparti ma credo che la prima squadra sia formata”.
Come omaggiare un Papa che è da sempre un grande tifoso di calcio se non organizzando un’amichevole tra le nazionali del Paese che gli ha dato i natali e quello della cui capitale ora è vescovo? La Federcalcio italiana ha quindi annunciato che il 14 agosto si disputerà, proprio in onore del Pontefice, un’amichevole tra Italia e Argentina a Roma. Le due squadre torneranno così a sfidarsi dopo quasi 13 anni dall’ultima gara, giocata sempre a Roma il 28 febbraio 2001. Per i ragazzi di Mr Prandelli si tratterà del primo impegno dopo la Confederations Cup ma rappresenterà anche un test utile in vista del doppio confronto nelle qualificazioni alla Coppa del Mondo Fifa 2014: la nazionale azzurra scenderà infatti in campo il 6 settembre contro la Bulgaria a Palermo e il 10 settembre a Torino contro la Repubblica Ceca.
Brasile e Spagna sono scese in campo con due formazioni determinate a vincere la Confederation Cup. Il Brasile ha schierato il suo 4-2-3-1: Julio Cesar; D. Alves, D. Luiz, T. Silva, Marcelo; Paulinho, L. Gustavo; Hulk, Neymar, Oscar; Fred. La Spagna risponde con il suo 4-3-3 mettendo sul terreno di gioco: Casillas; Arbeloa, S. Ramos, Piquè, J. Alba; Xavi, Busquets, Iniesta; Mata, Torres, Pedro.
Parte alla grande il Brasile e al 4′ su cross dalla destra di Hulk nasce un batti e ribatti in area spagnola risolto da Fred da terra con un tocco di destro in anticipo su Casillas in uscita. E’ gol per il Brasile con Fred che porta in vantaggio la sua squadra a pochi minuti dal fischio d’inizio.
Prova a reagire la Spagna, ma il Brasile è attento e preciso. Al 12′ Paulinhotenta il pallonetto dai 22 mt: Casillas si oppone con una mano sotto la traversa e blocca in due tempi. Nulla di fatto, il risultato resta sul 1-0 per il Brasile. Tre minuti più tardi arriva la prima ammonizione della partita. Arbeloa prende un cartellino giallo per un fallo a centrocampo ai danni di Neymar lanciato in contropiede.
Al 19′ è Iniesta che prova il destro dai 25 mt: J. Cesar vola sulla destra e devia in angolo! Va detto che, comunque, la palla sarebbe uscita. Al 24 il lancio al limite è per Fred che prova il destro in diagonale: un rasoterra che si perde 3-4 mt a lato alla destra di Casillas.
Al 28′ Ammonito Ramos per un fallo al limite ai danni di Oscar. Sugli sviluppi della punizione calciata da Hulk la palla finisce a lato dello specchio della porta difesa da Casillas.
Buona intuizione, al 34, quando il lancio in area sulla destra per Hulk, mette il giocatore in condizione di tentare il cross in girata, peccato, per i brasiliani, che la palla finisca direttamente tra le braccia di Casillas.
Sul finire del primo tempo al 41′ c’è il pallone per Mata libero sulla tre quarti, il giocatore del Chelsea serve Pedro dall’altra parte: tiro di quest’ultimo, palla che sembra lentamente entrare in rete, ma uno strepitoso David Luiz salva sulla linea di porta. Il pareggio non arriva e la porta del Brasile resta inviolata.
Al 44′ c’è il raddoppio del Brasile con Neymar triangola al limite con Oscar e, entrato in area sulla sinistra, scarica un gran sinistro sotto la traversa che fredda Casillas. Brasile – Spagna 2-0.
Dopo due minuti di recupero le due squadre vanno a riposo con un risultato pesante da parte della Spagna e con la speranza nel cuore dei giocatori giallo oro.
Il primo tempo finisce con un Fred che sembra onnipresente in campo e con un possesso di palla sterile a favore della Spagna che nel primo tempo non ha saputo reagire dopo il gol subito nei primi minuti. I brasiliani sono stati bravi a imporre il loro ritmo di gioco a livelli vertiginosi che hanno impedito alla Spagna di costruire azioni pericolose ad eccezione di quella occasione mancata da Pedro.
Questo slideshow richiede JavaScript.
Il secondo tempo inizia con un cambio per la Spagna rimane negli spogliatoio Arbeloa, già ammonito e in difficoltà nel primo tempo contro l’attacco brasiliano, al suo posto entra Azpilicueta.
Al 3′ minuto della ripresa il Brasile mette in rete il 3° gol, a firmarlo è Fred. Oscar, infatti, lancia sulla sinistra in area per l’attaccante brasiliano che dopo un velo di Neymar calcia a giro di prima intenzione sul secondo palo e infila la porta con un preciso destro rasoterra. E’ 3-0 e la Spagna sembra fuori dalla corsa alla conquista della coppa.
Lo stadio esulta e il Brasile vola tra gli ‘olè’ del proprio pubblico, Spagna frastornata.
La serata per gli spagnoli è decisamente da dimenticare. Al 9° l’arbitro concede un calcio di rigore per un fallo di ingenuità di Marcelo su Navas… Dal dischetto Sergio Ramos sbaglia il rigore.
Al 14° lancio in contropiede per Hulk che tenta il pallonetto di sinistro sull’uscita di Casillas: il portiere iberico di salva respingendo di petto fuori area. A fine azione si procede alla sostituzione nelle file spagnole: esce Torres ed entra Villa.
La Spagna a metà del secondo tempo perde la testa e Piqué, al 23° della ripresa, si fa espellere per un fallo su Neymar lanciato in contropiede.
Al 28° con la partita in mano c’è anche il tempo di far esordire in Confederation Cup Jadson che entra al posto di Hulk. Intanto continuano gli “olè” dello stadio e si attende solo il fischio finale per dar vita alla festa.
Al 34′ esce Fred, per il Brasile ed entra Jo. Ed è proprio il neo entrato che sin dai primi minuti del suo ingresso in campo si mostra pericoloso con un tiro dopo un contropiede, bravo Casillas a respingere.
Al 42′ ancora un cambio per il Brasile dentro Hernanes e fuori Paulinho.
La partita si chiude in un tripudio che è tutto per i brasiliani che hanno saputo costruire una partita perfetta. Ora la festa è tutta per i giocatori e tifosi.
Questo slideshow richiede JavaScript.
Durante la finale si sono verificati alcuni tafferugli tra manifestanti e la polizia fuori dallo stadio Maracanà di Rio de Janeiro. Le forze dell’ordine hanno usato gas lacrimogeno e spray al peperoncino per disperdere la folla.
Si gioca per il terzo posto della Confederations Cup a Salvador de Bahia, in una sfida contro l’Uruguay di Tabarez diretta dall’arbitro algerino Djamel Haimoudi. I primi minuti sono di studio per entrambe le formazioni ma già al 6′ è la squadra di Cavani a partire all’attacco ma l’attaccante del Napoli non arriva sulla palla. Poco dopo ci riprova, spalleggiato da Suarez, ma è un nulla di fatto. Bisogna attendere il 9′ per vedere l’Italia con una punizione battuta da Diamanti dalla sinistra, ci arriva di testa Chiellini ma angola troppo e il pallone finisce sul fondo. Due minuti dopo, una conclusione di De Rossi è troppo alta. Al 12′ Forlan tira una punizione bassa che supera la barriera, ma Buffon è pronto. Al 23′ l’Italia rompe il ghiaccio: Diamanti tira un calcio di punizione, Muslera battezza fuori la palla che però colpisce l’incrocio dei pali per poi rimbalzargli sulla schiena: Astori raggiunge la sfera e pennella in rete: 1-0! Poco dopo, El Shaarawy fallisce per un attimo il raddoppio. E’ Suarez che tenta di annullare il vantaggio italiano, ma Buffon manda in corner. Al 31′ punizione per l’Uruguay, Cavani realizza di testa ma la rete è annullata per fuorigioco. Il Faraone, un minuto dopo, prova ad allungare le distanze: Muslera para. Dopo due primi di recupero, le squadre vanno agli spogliatoi.
Alla ripresa, le formazioni restano invariate. Dopo aver tentato un tiro in porta, Suarez viene atterrato a 20 metri dall’area guadagnando così una punizione che lui stesso calcia sulla barriera. Nel frattempo, Gonzalez ha sostituito Rodriguez. Al 12′ minuto, approfittando anche dell’evidente stanchezza italiana, Cavani batte Buffon: 1-1! E’ l’Uruguay la formazione più agguerrita in questo frangente e al 22′ Buffon compie un doppio miracolo bloccando per due volte l’attacco di Forlan. Prandelli tenta di correre ai ripari mandando in campo Aquilani al posto di De Rossi. Al 26′ il Faraone guadagna una punizione: Diamanti segna il suo primo gol in nazionale e riporta gli azzurri in vantaggio: 2-1! Trascorrono solo 5 minuti prima che siano i ragazzi di Tabarez a guadagnarsi un calcio di punizione: Cavani realizza. 2-2! Subito dopo El Shaarawy tenta un tiro di testa: nulla da fare. A 10′ cambio tra le fila uruguaiane: Alvaro Pereira entra al posto di Maxi Pereira. Anche Prandelli effettua una sostituzione: Diamanti esce a favore di Giaccherini. Al 2′ di recupero calcio di punizione per gli azzurri, ma Candreva supera la porta. Sul risultato di 2-2, l’Italia va nuovamente ai supplementari.
Questo slideshow richiede JavaScript.
Nessuna delle due formazioni brilla nei cinque minuti iniziali del primo supplementare e Prandelli decide si schierare Bonucci al posto di Astori. Al 9′ pericoloso Suarez, ma la palla termina sul fondo anche per una difesa non proprio pulita di Chiellini. Al 12′ ci prova Cavani, che sbaglia i tempi e la difesa azzurra riesce a neutralizzare l’azione. Anche l’Uruguay effettua l’ultimo cambio: entra Perez per Arevalo Rios. Al 4′ del secondo supplementare, Candreva sfiora il palo: è una delle poche azioni italiane in questo frangente. Un minuto dopo secondo cartellino giallo per Montolivo: gli azzurri restano in 10 e perdono un possibile rigorista. Al 6′, Cavani tira una punizione: sfreccia sopra la traversa. Poco dopo, pericoloso Suarez ma la sfera vola ancora una volta sopra la traversa. A un minuto dal termine, volo di Buffon che salva la rete da un calcio potente di Gargano: sarebbe comunque stato fuorigioco. Anche i supplementari si termina in situazione di parità: per la seconda volta si va ai rigori.
Inizia l’Uruguay con Furlan: Buffon para! Aquilani porta l’Italia in vantaggio. Cavani non sbaglia e lo stesso fa El Shaarawy: Italia in vantaggio di uno. E’ il turno di Suarez di battere l’estremo difensore italiano. De Sciglio angola poco: facile la parata. Parità. Buffon ferma la palla anche di Caceres mentre Giaccherini realizza: 4-3. Gargano è l’ultima possibilità per l’Uruguay: Buffon non lo lascia passare! Per l’Italia è bronzo!
Ha rassegnato ieri le sue dimissioni Luca Alfonsi presidente della delegazione dall’associazione dei commercianti di Cortina d’Ampezzo. La notizia è stata resa nota dal suo avvocato. Il noto gioielliere ed ex assessore Alfonsi è indagato, infatti, dalla Procura di Belluno con l’accusa di dichiarazione infedele, per non aver emesso la ricevuta nella vendita di quattro brillanti del valore di un milione di euro.
I diamanti, secondo quanto riportano i giornali locali, sono stati ceduti al senatore bresciano, Riccardo Conti del Pdl con un assegno non coperto. Quando Alfonsi avrebbe tentato di incassare quegli assegni senza riuscirci, la vendita sarebbe stata bloccata e il politico avrebbe manifestato l’intenzione di restituire i gioielli.
Quindi il suo legale parla di un’operazione fiscale complessa e il suo assistito è pronto a dare ogni spiegazione.
Ma tra le notizie sul caso, comparirebbe anche un bonifico bancario. Si potrebbe quindi ritenere che Alfonsi non riuscì effettivamente a incassare gli assegni scoperti, ma poi, in un secondo tempo potrebbe aver incassato un bonifico effettuato dallo stesso Conti. Ma queste sono solo supposizioni che devono trovare un corrispondente nelle indagini, quindi al momento il gioielliere ha preferito dimettersi dall’associazione dei commercianti e attende di poter dare spiegazioni in merito a quella vendita.
Dimenticatevi l’Italia vista a Praga, quella di oggi che incontrerà Haiti, in amichevole, sarà completamente diversa. E’ il primo assaggio di Rio allo stadio di Sao Januario e Prandelli schiererà un 4-3-3 con: Sirigu, Maggio, Bonucci, Astori, De Sciglio, Candreva, Aquilani, Giaccherini, Cerci, Gilardino, Diamanti.
Haiti risponderà con un 4-3-2-1 composto da: Montrevil; Alceant, Monuma, Avenska, Guerrier, Charles, Alexandre, Peterson, Desmarets, Louis, Belfort.
Ma la curiosità per molti sarà vedere schierata una donna come guardalinee: si tratta della trentaduenne carioca Lilian Fernandes Bruno e assistente di linea nel Brasilerao da quattro anni.
… Noi seguiamo da anni e anni il vangelo secondo De Andrè, un cammino cioè in direzione ostinata e contraria. E possiamo confermarlo, constatarlo: dai diamanti non nasce niente, dal letame sbocciano i fiori.”
Non solo regista ma artista completo: pittore, scrittore e capace di far dialogare nel suo cinema diversi linguaggi. Così, nel centenario della nascita, Ferrara vede «Lo sguardo di Michelangelo». Antonioni e le arti, una mostra a Palazzo dei Diamanti, dal 10 marzo al 9 giugno, riaperto dopo il sisma dell’Emilia. Curata da Dominique Paini, è tratta dai suoi oltre 47.000 pezzi donati al Comune: film, libri, dischi, foto, sceneggiature, oggetti, documenti rari, lettere, quadri che lo influenzarono.
Come in un film! Rapina da dieci chili di diamanti sulla pista dell’aeroporto di Bruxelles Zaventem. Un furgone portavalori della Brink e’ stato assaltato da otto malviventi dotati di armi automatiche e visori laser, mentre i vigilantes stavano caricando le pietre preziose, per un valore che secondo alcuni media locali si aggira attorno ai 350 milioni di euro.
I diamanti erano diretti in Svizzera a bordo di un aereo della compagnia elvetica Swiss. Stando alla ricostruzione della societa’ aeroportuale, i rapinatori hanno fatto irruzione sulla pista a bordo di due veicoli, dopo aver sfondato una barriera di recinzione. Durante l’attacco non sono stati sparati colpi di arma da fuoco, nè si sono registrati feriti. Uno dei due veicoli utilizzati per la rapina e’ stato ritrovato bruciato piu’ tardi dalla polizia locale, poco lontano dall’aeroporto.
Un uomo è stato arrestato in Sri Lanka con l’accusa di avere rubato un diamante del valore di circa 13.000 dollari. L’uomo, un cinese, era stato notato ingoiare la gemma durante una fiera dedicata ai gioielli, e la polizia è subito intervenuta.
Gli agenti hanno dato all’uomo dei lassativi per recuperare la pietra preziosa, ma poi gli agenti hanno scoperto che la pietra era falsa.
Apparentemente, l’uomo aveva ingoiato il diamante facendosi volontariamente notare, allo scopo da fare da diversivo per coprire la fuga di un complice che ha invece sottratto il vero diamante, e che grazie all’attesa ha potuto godere di un vantaggio che gli ha probabilmente permesso di fuggire dal paese.
Per quanto questa ricostruzione sia verosimile, non ci sono sufficienti prove che possano dimostrare in tribunale che l’uomo fa parte di un gruppo di ladri, e pertanto potrebbe essere presto rilasciato anche lui, dato che di fatto l’uomo ha solo ingoiato una pietra senza valore, di sua proprietà.
Muoiono 3 rapinatori, ma altri scappano con 9 ostaggi tra cui una famiglia con un bambino di 5 anni. Nella rapina è rimasto ucciso Elisandro Hawk, uno dei criminali più ricercati del Brasile.
*A day in the life of the Vixen, a blog about EVERYTHING & ANYTHING: Life advice, Sex, Motivation, Poetry, Inspiration, Love, Rants, Humour, Issues, Relationships & Communication*