Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è messo in contatto con l’astronauta Luca Parmitano, di stanza sulla Stazione Spaziale Internazionale, e l’ha salutato così: ”E’ una bellissima occasione ritrovarci qui” e poi il Presidente scherzando con l’astronauta ha affermato ”La vedo elegante”.
Accanto a Napolitano c’erano il direttore per l’Osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), Volker Liebig, e il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Enrico Saggese. Parmitano si trovava all’interno del laboratorio europeo Columbus, una delle ”stanze” della Stazione Spaziale costruite in Italia, così come è frutto della tecnologia italiana il 50% della stazione orbitale.
”La sua presenza – ha detto il presidente all’astronauta – dà ampio significato all’Italia della tecnologia. Grazie all’Asi, l’Italia dimostra un’eccellenza tecnologica e la capacità di imporsi a livello internazionale”.
Per Napolitano ”rilanciare la ricerca è fondamentale. Il governo ha dimostrato attenzione a questo settore” e ”del resto io stesso ho attribuito molta importanza a questo settore nel nominare senatori a vita due importanti esponenti del mondo scientifico”, ha aggiunto il presidente riferendosi al Nobel Carlo Rubbia e all’esperta di cellule staminali Elena Cattaneo, dell’università di Milano.
Tante le domande del presidente all’astronauta: ”come si sta sulla Stazione Spaziale? e come trascorrerà i prossimi 45 giorni, prima di rientrare a Terra?” Ma a bordo il tempo vola via, ha risposto Parmitano: ”45 giorni sembrano tanti, ma ci sono ancora tante attività da portare a termine”.
”L’Italia dovrebbe imparare a valorizzare e a far conoscere la sua ricchezza”, ha detto l’astronauta riferendosi, oltre che alla tecnologia, al capitale umano. ”Sono vissuto all’estero per molto tempo e sempre ho sentito parlare bene degli italiani da chi lavora con loro”. Napolitano ha quindi dato appuntamento all’astronauta al rientro dalla sua missione: ”il suo compito – gli ha detto – sarà far conoscere agli italiani le ricadute positive della ricerca e della tecnologia in campo spaziale”.