Fiaccole a Colle Oppio, a Roma si sfila contro il degrado

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Si sfila contro «il degrado del Parco di Colle Oppio». È l’iniziativa che si è svolta questa sera nella zona del parco, a cui hanno preso parte, oltre ad abitanti della zona, anche Federico Mollicone, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia. «Vi hanno partecipato centinaia di residenti – riferisce -, contro il degrado e l’insicurezza del parco». In una locandina di annuncio dell’evento, sottoscritta da diverse associazioni e comitati si legge: «Il problema del Parco di Colle Oppio è anche la sua generale riqualificazione. Quali progetti sono previsti?».

In una nota congiunta con il vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Fabio Rampelli, Mollicone scrive: «Da mesi il parco di Colle Oppio a Roma vive una situazione di degrado senza precedenti: una tendopoli a cielo aperto nel quale più di 100 immigrati bivaccano all’interno di un’area di alto pregio architettonico e paesaggistico. Uno scempio a due passi dal Colosseo e nella totale indifferenza del ministro dell’Integrazione Kyenge e del sindaco di Roma Marino, che oltre a solidarizzare fintamente, lasciano circa 80 richiedenti asilo politico, quasi tutti di origine africana, in un’area archeologica e nemmeno espellono i clandestini. Kyenge e Marino non hanno alzato un dito per trasferire in adeguati centri d’accoglienza queste persone, molte delle quali accampate in rifugi di fortuna e in condizioni di estrema precarietà soprattutto in questi giorni di grande freddo. Tale stato di abbandono del parco provoca non solo problemi di igiene e di sicurezza, ma anche di tensione sociale visto che alcuni immigrati godono peraltro dello status di rifugiati politici».

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«Oltre ad esprimere vicinanza e solidarietà ai residenti annunciamo la partecipazione alla fiaccolata di questa sera contro il degrado – concludono -. Fratelli d’Italia presenterà un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Alfano e al ministro dell’Integrazione Kyenge per chiedere il ripristino della legalità all’interno dell’area, l’espulsione dei clandestini e il trasferimento degli immigrati in centri di accoglienza».

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L’oblio sulle tombe dei vip, al Verano tra degrado e abbandono

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Anche i grandi del nostro Paese sono lasciati in balia del degrado e dell’abbandono che avanza e s’impossessa anche delle tombe di Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Rino Gaetano, Ferruccio Amendola, Trilussa e centinaia di personaggi che sono stati più o meno famosi.

L’oblio è narrato da Alessandro Di Liegro sul Messaggero:

Vittorio Gassman, ad esempio, riposa accanto al Quadriportico, ricordato da una lastra di marmo a forma di libricino che riporta la sua foto. Il nome di un altro attore, Ferruccio Amendola, compare, oltre che sul depliant illustrativo del cimitero (“Una passeggiata fra i ricordi – Le storie del cinema e dello spettacolo”), sulla lapide di famiglia, nascosto da un mazzetto scarno di fiori. Disadorna è anche la tomba della famiglia Rossellini, che Roberto visitava quotidianamente per il dolore di aver perso il figlio Romano. Pare ci passasse così tanto tempo da far montare un telefono nei pressi, per rimanere in contatto con gli studi cinematografici. L’apparecchio non c’è più, e nell’incavo del tubo, oltre agli aghi di pino, ci sono tappi di bottiglia e bicchieri accartocciati.

La tomba del cantante Salvatore “Rino” Gaetano si individua facilmente grazie alle migliaia di scritte che campeggiano intorno alla foto, andando a invadere anche gli spazi consecutivi. Così come è presa d’assedio dai fan, così è presa d’assalto da vandali, l’ultimo dei quali lo scorso luglio ha divelto il marmo rubando una raffigurazione di un ukulele in afyon. (…)

Gli appassionati turisti cimiteriali passeggiano costantemente lungo i viali, talvolta evitando le auto che sfrecciano con altrettanta costanza. Quantificare mediamente il numero di visitatori è difficile, soprattutto in periodi lontano dal primo di novembre. Aurore e Marie Hélène sono due ragazze francesi appassionate di cimiteri: «Siamo qui per curiosità – dice Aurore – è molto bella la parte d’architettura novecentesca». Cercano le tombe di Rossellini e di Mastroianni, leggono con difficoltà la mappa, stampata sui pieghevoli, che i servizi cimiteriali danno a disposizione degli ospiti. Un piccolo gruppetto di persone sono ferme a chiacchierare di fronte alla tomba di Alberto Sordi. «Il nostro è un omaggio» afferma Marianna, che viene dal Tufello. La cappella del “Marchese” è fra le più visitate, giorno dopo giorno. Non è così per altri protagonisti della storia e della cultura italiana. «Purtroppo a volte – dicono dalla dirigenza dell’Ama – siamo costretti a richiamare gli eredi affinché mantengano decorose le sepolture dei loro cari. È stato così per Paolo Stoppa, la cui tomba era in condizioni davvero inadeguate».

Ma non dovrebbe forse essere il Comune a conservare memoria dei grandi della propria città?

15enne finisce in comunità: ha cercato di strangolare la madre

figlio-maltratta-madre-tuttacronacaA Bovalino, in provincia di Reggio Calabria, gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato un 15enne in flagranza di reato. Il giovane, responsabile di maltrattamenti, estorsione e stalking nei confronti della madre e del convivente, stava tentando di strangolare la donna dopo averne aggredito il compagno. La storia che gli agenti hanno ricostruito parla di degrado familiare, costellata di intimidazioni e violenze mai denunciate dall’adulta, per amore del figlio che era arrivato a minacciarla con un coltello. Ora il 15enne è stato collocato in una comunità per minori a Catanzaro.

Non è reato! La Cassazione assolve l’uomo che fa pipì in strada

uomopipc3acstradaNon è reato! Lo ha deciso la Cassazione accogliendo il ricorso dell’avvocato dell’uomo che all’1,30 del 2 gennaio 2009 era stato scoperto a orinare in una stradina  vicina a un ristorante in piazza a Lamon, in provincia di Belluno. La Corte di Cassazione ha cancellato la condanna di 200 euro e assolto il 55enne A.T., dipendente pubblico del Comune al quale era stata contestata l’accusa di atti contrari alla pubblica decenza.

«Sono dispiaciuto – cercò di spiegare il 55enne – ma sono stato costretto a usare questa stradina buia come toilette. I tentativi di utilizzare i servizi del ristorante sono falliti». L’avvocato ha commentato: «La condanna, seppure insignificante, aveva inoltre causato una serie di problemi al 55enne che, quale dipendente pubblico, si era visto precludere la partecipazione ad alcuni concorsi, non essendo più incensurato».

Non sarà reato, non saranno atti contrari alla pubblica decenza, ma il degrado resta.

Quando il degrado è arte!

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Vintage, degrado e abbandono possono fare tendenza? Sembra proprio che la nuova moda che imperversa sul web sia costruita proprio sull’idea di trasandato, malinconico e solitario, un occhio a quello che eravamo e che non c’è più… a quelle architetture lasciate all’oblio e a quegli oggetti dimenticati che trovano però una seconda vita attraverso gli scatti artistici che la rete raccoglie… buon passato a tutti!

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“L’Italia ti spezza il cuore”

italia-spezza-cuore-tuttacronacaL’Italia era un Paese da amare. Ora ti spezza il cuore. Lo spiega anche il New York Times in un editoriale, ripreso dal Sole 24 ore, a firma Frank Bruni, ex corrispondente da Roma, che afferma “Italy Breaks Your Heart”. Nel lungo articolo Bruni esordisce raccontando l’incontro con una coppia, a Milano, che ha deciso di trasferirsi a Londra soprattutto per assicurare al figlio di dieci anni un futuro migliore ripsetto a quello che potrebbe avere in Italia, dove il tasso di disoccupazione tra i giovani è del 40%. Passa poi a raccontare di un’anziana signora marchigiana che all’affermazione del giornalista di “trovarsi in paradiso” risponde : “No, siamo in un museo” e gli spiega che il Belpaese si è trasformato in un museo e ogni anno perde la sua grinta e la sua importanza. Bruni conosce gli italiani e il loro “pessimismo teatrale”, per il quale il lamentarsi “E’ una sorta di sport, di opera”. Ma ora è lo stato d’animo a essere cambiato e se ne rende conto quando osserva gli studenti alzare le spalle quando gli si chiede cosa si aspettano. Si sente parlare di fuga di cervelli molto più di dieci o cinque anni fa, si percepisce “meno fiducia nel futuro”. L’Italia – scrive – è quello che succede “quando un Paese sa bene quali sono i suoi problemi ma non riesce ad avere la disciplina e la volontà per risolverli. E’ quello che succede quando il malfunzionamento politico si trascina e il buon governo diventa un miraggio, un mito, una burla”. Invece di costruire sui suoi “doni fenomenali”, l’Italia perde terreno nell’economia globale. “Quanta bellezza e quante promesse, e quanto spreco. L’Italia ti spezza il cuore”. Però per il giornalista non sarebbe gisuto puntare il dito solo ed esclusivamente su Berlusconi: La sua recente condanna non ha prodotto “il senso di sollievo e di nuovo inizio” che ci si poteva aspettare. Anche se Berlusconi ha peggiorato le cose ed è stato una “buffonesca distrazione”, “i demoni fondamentali” del Paese lo trascendono: “eccessive regolamentazioni e una burocrazia rococò che soffoca l’impresa; un sistema chiuso di favoritismo che vanifica l’iniziativa, la corruzione e il cinismo che genera”. E se dare un’occhiata ai numeri è desolante, con un debito pubblico salito al 133% del Prodotto interno lordo mentre il Pil è calato dell’8%, “non servono numeri per misurare la deriva dell’Italia”. Basta guardare i cestini dei rifiuti sempre pieni a Roma: proprio vicino alla Camera dei Deputati ne ha notato uno talmente ricolmo che la spazzatura aveva creato “l’ottavo colle di Roma”. Bruni ha anche intervistato il primo cittadino della Capitale, che gli ha spiegato che gestire la città non è come una delle sue operazioni di chirurgo. E “un’emergenza controllata”. Anche se migliorare la situazione del traffico e dei rifiuti è tra le sue priorità, in cima alla lista di cose da fare per il sindaco di Roma c’è “un’amministrazione trasparente e orientata ai risultati”, in contraddizione con l’andazzo attuale. “Se cambiamo questo, i soldi e gli investimenti arriveranno”, afferma Marino che, da medico, vuole “guarire la sua patria”. Il paziente, secondo Marino”, “è salvabile”. Ma Marino parla anche del danno procurato da Berlusconi, ossia “la cultura che ha creato”, il fatto che “il senso della responsabilità non è più un valore”. Bruni continua quindi spiegando che sì, molti italiani se la cavano, aggrappandosi allo status quo, ma manca una certezza per il futuro. “E’ incredibile, siamo gente creativa”, dice lo psichiatra Paolo Crepet. “Siamo conosciuti in tutto il mondo per la nostra creatività”. In giro non vede dinamismo, bensì un senso di impotenza. “Stanno aspettando che qualcuno li guidi fuori” da questa situazione, “Stanno aspettando Godot”. “Dopo troppi anni di pessimismo, arriva il fatalismo?” si domanda Bruni, preoccupato che anche l’America vada in quella direzione. In chiusura, una metafora. Nel suo viaggio in Italia, Bruni si è imbattuto in segnali stradali che non si possono più leggere perché oscurati da erbacce e sterpi. Una metafora della mancanza di orientamento dell’Italia.

Da Castello dei Papi a rocca del degrado, l’involuzione di Sant’Angelo a Roma

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Da castello dei Papi a rocca del degrado questa la triste involuzione di Castel Sant’Angelo a Roma tra borsette false, sciarpe o foulard, rosari e ricordini della Città Eterna il ponte è ormai ricoperto solo da lenzuola bianche su cui gli ambulanti espongono la merce.

Non ci si può distrarre neppure a guardare la cupola di San pietro o si rischia di inciampare in uno zainetto o in una borsa. Scene da apocalisse che inevitabilmente poi danneggiano i marmi del ponte e degradano il selciato costantemente sporco. Oltre il degrado anche il business della religione che proprio nei luoghi sacri della Capitale si avventa contro i turisti e i passanti per offrire merce di scarsa qualità e abusare dei simboli religiosi.

Vaticano market? Suq? Casbah? L’interrogativo resta e  come spiega Il Messaggero  c’è anche la questione del fisco:

Ma anche una questione di grande evasione fiscale. Per non parlare dei soldi, tanti, che finiscono nelle tasche della criminalità, la stessa che sfrutta questi ambulanti abusivi ogni giorno. E del danno al tessuto economico della città, nei confronti di tutti i commercianti che pagano migliaia di euro di tasse e che magari non hanno la possibilità di assumere giovani in cerca di lavoro.

Sesso su una rampa con una prostituta, il degrado di Roma denunciato sul web

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Il sesso a pagamento continua a essere un grave disagio per gli abitanti del quartiere Prati Fiscali a Roma. Se di giorno la zona è un luogo residenziale e commerciale come tante aree della capitale, appena dopo il tramonto il quartiere si trasforma e decine di prostitute affollano le strade. Camminano lungo i marciapiedi a pochi passi dalle abitazioni, amplificando il degrado e rendendo difficile la vota agli abitanti del quartiere. Un utente, giorni fa ha deciso di fotografare una coppia intenta a consumare un rapporto sessuale sulla rampa di un noto negozio del quartiere, proprio per denunciare il livello a cui si è arrivati negli ultimi tempi. Sembra che la città sia stata abbandonata a se stessa e sono i cittadini a rimanere vittima dell’aumento di attività criminali.

 

Venezia vittima dei writers, sfregiati i palazzi storici e religiosi

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Venezia e la lotta contro i writers scatenati. Disegni e scritte che imbrattano i più bei palazzi storici e i monumenti religiosi della città che regala a milioni di turisti la magia dei suoi canali e il fascino dei riflessi degli edifici sull’acqua. Il degrado ha stretto in una morsa Venezia che si trova attraversata dalle navi da crociera sull’acqua e dalla vernice nelle strade.  È una battaglia fra chi di giorno pulisce e chi di notte imbratta, ma è anche una battaglia contro il portafoglio: per cancellare i graffiti servono soldi e non pochi. Basta vedere l’elenco dei monumenti danneggiati dai writers per capire il danno ingente che sta subendo notte dopo notte la città:

Graffiti sulle mura perimetrali di San Cassiano e a Santa Maria Mater Domini: le scritte sono state ripulite, così come quelle a Santa Maria Mater Domini, ma qui solo in parte: sono finiti i soldi. I 14mila euro investiti non sono bastati.

Oggi in soccorso dei parroci, ma anche dei cittadini che vedono le proprie case imbrattate, arriva il Comune: «Punteremo a sistemare delle telecamere in modo da difendere i luoghi di culto e gli edifici storici da chi vuole sporcarli», afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni. Maggioni va anche oltre ipotizzando in tempi brevi anche una sorta di mobilitazione sul tipo delle giornate “ambientaliste” organizzate per raccogliere i rifiuti e i detriti sulla spiaggia o nei parchi.

Chi non ricorda la questione degli scuri dei negozi nelle parti posteriori del Ponte di Rialto insozzati dai writers? Solo pochi mesi fa il Comune insieme ai negozianti del posto, grazie al progetto di restauro del Ponte, è riuscito a pulire piazzando anche delle telecamere a circuito chiuso.

Sesso nei parchi a Tor Sapienza a Roma, scandalo e protesta!

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Via Morandi, zona Tor Sapienza, Roma. Qui i residenti hanno effettuato alcuni scatti che poi hanno postato su twitter per mostrare il degrado della zona. Naturalmente tra moralità violata e sfruttamento della prostituzione le polemiche hanno presto dilagato sul web, trovando terreno fertile per una campagna portata avanti dal consigliere capitolino Rossin.

«Quanto denunciato dai residenti di via Morandi a Tor Sapienza è la dimostrazione di come la nostra città sia ormai preda di soggetti senza il minimo senso del pudore, delle legalità, del vivere comune» dichiara Dario Rossin, appartenente a Fratelli d’Italia che sul suo blog pubblica le foto. «La prostituzione – aggiunge Rossin – deve essere combattuta con ogni forza e servono leggi nazionali severe per debellare questo fenomeno che invade le nostre strade, attraverso l’introduzione del reato di prostituzione . Altra cosa, però, è intervenire subito e in maniera decisa su accampamenti abusivi che degradano e mettono a rischio intere aree a loro circostanti, con spettacoli squallidi ai quali non vogliamo più assistere. Marino e la sinistra continuano a perdere tempo dietro ai Fori, mentre Roma sta scivolando nel torbido dell’inciviltà».

Secondo alcuni residenti infatti sarebbero dei nomadi che spesso usano il campo per fare sesso insieme ad alcune prostitute. I fatti sicuramente hanno bisogno di approfondimenti, ma senza usare le foto per una campagna denigratoria verso alcune comunità che abitano nella zona.

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Benvenuta recinzione! I monumenti imprigionati per evitare il bivacco

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Sempre più monumenti in Italia sono “imprigionati” dietro recinzioni – che inevitabilmente danneggiano la fruizione da parte dei visitatori e spesso alterano l’armonia della forma architettonica – che evitano che il luogo diventi sede di bivacco o peggio di latrina a cielo aperto. Oggi è la chiesa di San Simeon Piccolo, il primo edificio sacro che si incontra giungendo a Venezia, proprio di fronte alla stazione ferroviaria. I turisti avranno da ora in poi un benvenuto con recinzione, ma d’altra parte non ci sono alternative per preservare i nostri monumenti dalla maleducazione e dallo sfregio di chi, non comprendendo l’arte, la usa solo come rifugio notturno. Una schiera di vagabondi e sfaccendati da tempo avevano trasformato il luogo in una zona, oltre che indecente, anche pericolosa. Così la Curia a è dovuta ricorrere all’installazione di una rete di metallo zincato per proteggere la chiesa nelle ore notturne.

La decisione non è però piaciuta ai visitatori notturni che prima hanno distrutto la recinzione e poi minacciato i residenti. «È un’operazione fatta in numerose città d’Italia – spiega monsignor Fabiano Longoni, delegato del Patriarca per il lavoro, che abita proprio lì accanto – e dovrebbe essere fatta anche qui, in modo che il luogo sacro non sia violato durante la notte. E poi c’è un problema di sicurezza».

La sicurezza dell’insicurezza scolastica. Stanziati 450 mln a fronte di 5 mld

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Un nuovo annuncio entusiastico da parte di un ministro del governo Letta. Questa volta è il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, intervistata dall’Unità, a dichiarare

”Centocinquanta milioni di euro in più rispetto ai trecento milioni nel triennio 2014-2016 già annunciati. Questo è lo sforzo che stiamo compiendo nel decreto legge del Fare per sistemare e potenziare il patrimonio italiano di edifici scolastici”.

Spiega Carrozza, che da sempre parla della necessità di mettere in sicurezza le scuole, soprattutto dal rischio terremoti:

”I 300 milioni di euro spalmati in tre anni arrivano da risorse Inail. Per gli altri 150 milioni una tantum nel 2014 è già prevista la suddivisione tra le Regioni. In pratica il ministero fa da ‘facilitatore’, sono gli Enti locali che conoscono il territorio decidere quali istituti necessitano di interventi urgenti e a utilizzare le risorse. Ovviamente dobbiamo vigilare affinché vengano spese bene”.

Era il 12 dicembre 2012 quando il Sole24, in un articolo a firma di Eugenio Bruno e Giorgio Santilli analizzava il problema in questi termini:

Per la messa in sicurezza degli istituti scolastici italiani servono almeno 5 miliardi. A lanciare l’appello-allarme è stata l’Upi nel convegno “Ricostruire la scuola” organizzato ieri a Torino. Degli 8,5 miliardi di fabbisogno totale per gli oltre 5mila edifici di proprietà delle Province, il 60% serve per adeguarli alle norme di legge; un altro 25% è necessario per nuove costruzioni, ristrutturazioni, ampliamenti (2,1 miliardi); il restante 15% è destinato ad assicurare l’efficientemente energetico (1,2 miliardi).

E aggiungeva:

Ma è l’esposizione al rischio a rendere la situazione seria: il 37% degli edifici scolastici si trova in aree ad alto rischio sismico e il 9,6% a elevato rischio idrogeologico. Delle 24.073 scuole localizzate in aree ad alto rischio sismico 4.894 si trovano in Sicilia, 4.872 si trovano in Campania, 3.199 in Calabria.

A fronte di questi dati è possibile risolvere il problema con 450 milioni stanziati in 3 anni a pioggia? Il “decreto del fare” sta diventando un “decreto del dire”?

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Nonna strangola la nipotina, shock in America

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Le storie di violenza non hanno mai fine e a sconvolgere l’America è Helen M. Ford, 51enne di Chicago. La donna è accusata di aver strangolato la nipotina di otto anni Gizzell Kiara Ford. L’omicidio della bimba sarebbe avvenuto dopo mesi di abusi e violenze. La bambina viveva in casa con il padre malato e costretto a letto e la nonna. Sembra che fosse proprio Helen  a voler isolare la bambina, secondo quanto riportato dallo zio Osvaldo Mercado, la donna la teneva lontana dalla famiglia e dagli amici. «Helen non la faceva parlare con nessuno. Diceva, ‘Gizzell non può parlare, è sotto la doccia’, oppure ‘è in punizione’. Ogni volta aveva una scusa diversa».

Ma gli orrori in questa storia di follia sono ben più profondi. Secondo quanto riportato dalla polizia ai media, il degrado era tale che in una ferita alla testa non curata della piccola sono stati trovati alcuni vermi. Quando poi i poliziotti sono arrivati e Helen ha detto che la bambina si era suicidata è stato evidente invece un quadro di abusi perpetrati a danno della piccola. Il corpo di  Gizzell presentava diversi segni di contusioni, ustioni e tagli. Il cadavere era una mappa di tutto ciò che la bambina aveva dovuto subire prima di essere uccisa e presentava anche profondi tagli sulle natiche, il segno di una corda legata intorno a caviglie e polsi, e altri segni che sembravano bruciature di sigaretta.

Perché tali sevizie? Perché nessuno si era accorto della storia di degrado che stava vivendo la piccola? Perché nessuno è intervenuto prima che fosse troppo tardi? Forse per Gizzell  morire è stata una liberazione, ma c’è chi quella colpa e quell’indifferenza che ha permesso tali atrocità dovrà tenerla nella propria coscienza per tutta la vita. Speriamo che sia un peso sempre più insostenibile con il quale dover vivere giorno dopo giorno.

“Dismisura, abuso di potere e degrado”, le cene di Arcore secondo Mora

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Non usa eufemismi Lele Mora rendendo dichiarazioni spontanee al processo “Ruby bis”. Fa il “mea culpa” e affonda il coltello su quanto secondo lui accadeva nelle serate ad Arcore nella Villa di Silvio Berlusconi. L’udienza si apre con parole dure «dismisura, abuso di potere, degrado, tre parole che ho letto sui giornali e che condivido», così definisce le “serate eleganti” dell’ex Premier. Mora ha poi letto la sua dichiarazione spontanea assistito dai suoi difensori, gli avvocati  Gianluca Maris e Nicola Avanzi, «poche parole per non violare il silenzio che mi sono imposto e che per me è l’unica condotta dignitosa» e poi ha aggiunto che durante il suo periodo di carcere, per l’accusa di bancarotta ha avuto modo di riflettere «…perché il carcere ti impone una pausa».

Si è anche scusato con i giornalisti per aver attaccato con polemiche aggressiva la stampa, per poi sottolineare il suo ruolo “passivo” nella vicenda e chiarire che «oggi non voglio più mangiare cibo avariato e lascio il compito di chiarire ai miei difensori». In particolare le sue scuse si sono rivolte al conduttore di ‘Piazza Pulita’ Corrado Formigli. «Mi vergogno – ha spiegato – di tante polemiche che ho fatto in passato contro i giornalisti e i comunisti e voglio chiedere scusa senza se e senza ma». L’ex manager dei vip ha detto di voler «uscire da questa bufera infernale che mi ha tolto la luce».
Mora ha ammesso di aver portato alcune delle ragazze ad Arcore, ma di non averle mai costrette e ha aggiunto di aver ricevuto «un prestito da Berlusconi tramite Fede con cui potevo salvare la mia società». Per i fatti di bancarotta, ha concluso, «mi sono assunto le mie responsabilità, per quelli di questo giudizio valuterete voi giudici».

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