Da castello dei Papi a rocca del degrado questa la triste involuzione di Castel Sant’Angelo a Roma tra borsette false, sciarpe o foulard, rosari e ricordini della Città Eterna il ponte è ormai ricoperto solo da lenzuola bianche su cui gli ambulanti espongono la merce.
Non ci si può distrarre neppure a guardare la cupola di San pietro o si rischia di inciampare in uno zainetto o in una borsa. Scene da apocalisse che inevitabilmente poi danneggiano i marmi del ponte e degradano il selciato costantemente sporco. Oltre il degrado anche il business della religione che proprio nei luoghi sacri della Capitale si avventa contro i turisti e i passanti per offrire merce di scarsa qualità e abusare dei simboli religiosi.
Vaticano market? Suq? Casbah? L’interrogativo resta e come spiega Il Messaggero c’è anche la questione del fisco:
Ma anche una questione di grande evasione fiscale. Per non parlare dei soldi, tanti, che finiscono nelle tasche della criminalità, la stessa che sfrutta questi ambulanti abusivi ogni giorno. E del danno al tessuto economico della città, nei confronti di tutti i commercianti che pagano migliaia di euro di tasse e che magari non hanno la possibilità di assumere giovani in cerca di lavoro.