
Una gran confusione nella Giunta per il regolamento del Senato che alla fine è stata sospesa. Si doveva decidere con quale modalità votare per la decadenza di Silvio Berlusconi. Tra Pd e M5S che puntavano a modificare il regolamento e il Pdl che si aggrappava al voto segreto alla fine è giunta la motivazione della Corte d’Appello di Milano. E’ stato Francesco Nitto Palma ad affermare:
“La corte d’Appello di Milano ha appena detto che l’incandidabilità è una sanzione amministrativa, e pertanto non è retroattiva. Quindi dà ragione a noi e non c’è motivo di andare avanti”, ha detto il senatore del Pdl Francesco Nitto Palma. A suo giudizio, dunque, è venuta meno “la fretta” di qualcuno di decidere su voto palese o segreto. La sentenza di Milano – sostiene – si allinea alle “doglianze” che il Pdl aveva già avanzato e quindi ora “non c’è più motivo di andare avanti”. “La questione – aggiunge – dovrebbe ritornare alla giunta per le elezioni”.
Intanto i capigruppi fissano il calendario dei lavori dell’aula il 22 novembre e non c’è traccia del voto sull’esclusione dell’ex premier. Il M5S insorge, ma la maggioranza lo approva. Questo significa che sarà l’assemblea a doversi esprimere. E i senatori del Movimento di Beppe Grillo chiedono che questo avvenga già oggi pomeriggio. “Il Movimento 5 Stelle chiede che si voti sulla decadenza di Berlusconi.Siamo al ridicolo. Non si può più perdere tempo. Proporremo di calendarizzare il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi già dal 5 novembre”, afferma la presidente dei senatori M5S Paola Taverna.
Come spiega La Repubblica:
La capigruppo ha fissato solo l’approdo in aula della legge di stabilità tra il 18 e il 22 novembre e il bilancio interno e il decreto scuola dal 5 al 7 novembre. Il presidente del Senato Piero Grasso ha detto ai capigruppo che attende la giunta del regolamento sulla questione voto segreto/voto palese prima di calendarizzare in aula la decadenza del leader Pdl dal seggio di senatore. E, ovviamente, la nuova capigruppo potrà fissare una data anche prima del 22 essendo sempre possibili modifiche al calendario.
La Giunta potrebbe anche scegliere di non esprimersi, lasciando la decisione all’aula. Mentre Secondo alcune indiscrezioni, lo stesso Berlusconi potrebbe chiedere il voto palese per evitare imboscate da parte dell’ala governativa del Pdl.
In Giunta viene individuato l’ago della bilancia in Linda Lanzillotta, vicepresidente del Senato. La senatrice di Scelta Civica si è schierata con Pdl, Lega e Gal (Grandi autonomie e libertà) a favore del voto segreto e contro modifiche del regolamento.
In Giunta potrebbe pesare l’assenza di Karl Zeller, il componente Svp della Giunta del regolamento del Senato, bloccato in Trentino Alto Adige dallo sciopero aereo. Il suo era voto avrebbe potuto essere decisivo, dal momento che la sua formazione politica non aveva ancora annunciato che posizione avrebbe tenuto. Dopo aver comunicato che stava cercando di raggiungere Roma, Zeller spiega il suo orientamento: “Visti i precedenti sulle incompatibilità, sarebbe di votare a scrutinio segreto, a meno che non ci siano novità dell’ultima ora. Io sono comunque contro il cambiamento delle regole”.
Con la sua assenza, lo schieramento del voto segreto perderebbe quindi un voto. “Ma decisiva sarà Lanzillotta” aggiunge Zeller, che poi fa i conti: “Senza di me e la senatrice di Scelta Civica, Pd con Sel e M5S hanno 6 voti mentre Pdl, Lega e Gal ne hanno 5. Se io sarò assente e Lanzillotta sarà per il voto segreto, si concluderà con un pareggio: 6 a 6”.
La sola idea che la Giunta discuta sul voto palese o segreto sulla decadenza del suo leader lascia “esterrefatto” il capogruppo Pdl al Senato Renato Schifani, “visto che c’è un regolamento chiarissimo per cui il voto è segreto”, dichiara a La telefonata di Belpietro su Canale 5. Ogni modifica a quel regolamento “sarebbe un fatto grave, perché c’è il presupposto per il rinvio della norma alla Corte Costituzionale per un’interpretazione della stessa”. E se “si dovesse arrivare alla decadenza di Berlusconi, ci riuniremo e decideremo con lui, come sempre saremo uniti”.
Netta la democratica Stefania Pezzopane, vicepresidente della Giunta delle elezioni del Senato: “La decadenza di Berlusconi in Senato si voterà in aula a metà novembre” dichiara a Citofonare Adinolfi su Radio ies, “i berlusconiani punteranno a sovrapporre la discussione della legge di stabilità sul voto sulla decadenza. Non deve accadere, voteremo prima. Per questo non drammatizzerei il voto di oggi su palese o segreto. Che sia voto palese o voto segreto purchè si voti. E si stia attenti a non dare a Berlusconi un’ulteriore occasione per atteggiarsi a martire”.
Beppe Grillo, arrivando alla Camera, ribadisce la posizione del M5S con queste parole: “Voto palese, il voto segreto è una vergogna. Noi siamo per il voto assolutamente palese. Noi facciamo quello che diciamo, non siamo come loro, basta con questa pantomima”.
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