Davide Zago è un 37enne di Limena, in provincia di Padova, docente di Educazione fisica e allenatore con la tessera Figc (Federazione italiana gioco calcio), accusato di violenza sessuale continuata e aggravata su tre bambini di 10, 5 e 4 anni. Il procedimento nei suoi confronti era iniziato il 5 ottobre 2010, alla presenza del gup Sonia Bello. Prima vari rinvii e poi, il 13 novembre 2012, si conclude la discussione delle parti. Come spiega il Mattino di Padova, “alla vigilia della sentenza, Sonia Bello si è assentata dal lavoro per gravi e giustificati motivi. Al suo posto, dopo alcuni mesi, viene applicato il giudice Chiara Bitozzi che, la scorsa estate, eredita una valanga di fascicoli da smaltire. Tra cui quello sul caso di Davide Zago”. A questo punto, nonostante il giudizio abbreviato sia quasi concluso e manchi solo la sentenza, vista la presenza di un nuovo gup “si impone di rifare la discussione e si fissano due udienze. Il 25 ottobre il pm Benedetto Roberti pronuncia la sua (seconda) requisitoria, reclamando di nuovo la condanna a 4 anni e otto mesi. Ieri la parola doveva passare ai legali della parte civile (gli avvocati Roberto De Nicolao e Fabio Greggio) e al difensore (l’avvocato Paolo Marson), poi si attendeva la sentenza del gup Chiara Bitozzi, chiamata a pronunciarsi nell’ambito di un giudizio abbreviato che si svolge ‘allo stato degli atti’ in camera di consiglio (non è pubblico) e consente di ottenere lo sconto di un terzo della pena per legge.” Ma ieri mattina, appena entrata in aula, il giudice ha fatto l’appello, si è alzata in piedi e ha iniziato a leggere la sentenza. Gli avvocati hanno fatto in tempo ad ascoltare l’articolo del codice di procedura che annunciava il verdetto di colpevolezza. Poi l’hanno interrotta. Sia i legali di parte civile, gli avvocati Roberto De Nicolao e Fabio Greggio, che il difensore dell’imputato, il penalista Paolo Marson, le hanno fatto notare di non aver ancora avuto la parola. “Signor giudice, si fermi… Non è ancora stata data la parola alla parte civile e ai difensori”. Il gup si blocca. “Mi scuso. Mi sono sbagliata ero convinta fosse stata completata la discussione… Diamo atto nel verbale che è stata iniziata erroneamente la lettura del dispositivo…” ammette e subito dichiara la propria astensione. Spetterà a un altro gup pronunciarsi perché lei, avendo anticipato la sentenza (di colpevolezza), non ha più la veste d’imparzialità. L’avvocato Marson non nasconde l’amarezza: “È mortificante… Indica la considerazione che può avere l’intervento della difesa tra i giudici. Non vale proprio la pena di pensare a quanto dicono i difensori? Mi spiace che sia accaduto con un giudice che è sempre molto attenta e scrupolosa”. Da parte loro, i genitori di una delle vittime: “Siamo devastati. Sono anni che attendiamo la sentenza e giustizia”. La svista è stata colossale e ora è tutto da rifare.
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Sentenza prima di sentire la difesa: processo per pedofilia da rifare
Pubblicato da tdy22 in novembre 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/13/sentenza-prima-di-sentire-la-difesa-processo-per-pedofilia-da-rifare/
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