Lo chiamavano “il sorcio” a causa dei suoi denti sporgenti e lui, dopo esser stato deriso tanto a scuola che su Facebook, non è più riuscito a sopportare il bullismo di cui era vittima ha deciso di abbandonare la prima liceo che frequentava. I genitori del 15enne, che vive a Rimini, una volta scoperto quanto stava accadendo, hanno sporto denuncia e quattro minori sono finiti sotto inchiesta per diffamazione. L’adolescente si era recentemente trasferito a Rimini dalla Sicilia e, se l’accoglienza non era stata delle migliori, è andata ancora peggio nella scuola che frequentava, con offese che dalle aule scolastiche sono rimbalzate su Facebbok. Non riuscendo più a sopportare le continue umiliazioni a cui veniva sottoposto dai coetanei, il giovane ha deciso infine di parlarne con i genitori che non solo lo hanno ritirato da scuola e denunciato gli aguzzini, ma hanno anche deciso di abbandonare la città.
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Cyberbullismo made Fb: invia la foto di uno ‘sfigato’, vinci una ricarica telefonica
Si chiamava “Persone sfigate di Padova” ed era un gruppo nato su Facebook appena 5 giorni fa e non più raggiungibile. Scopo: mettere alla gogna i teenager ‘sfigati’ della città veneta. Nella pagina si prometteva che ogni persona che avrebbe postato la foto di un adolescente degno di esser preso in giro per un difetto fisico o un atteggiamento non alla moda avrebbe ricevuto una ricarica telefonica da 10 euro. In poco tempo sulla gallery hanno fatto la loro apparizione giovani con l’apparecchio o ragazzine paragonate a cavalli e così via. Gli amministratori della pagina, che ora sembra esser stata cancellata, garantivano che era stata “creata per far ridere le persone”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 18, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/18/cyberbullismo-made-fb-invia-la-foto-di-uno-sfigato-vinci-una-ricarica-telefonica/
“Età dell’innocenza” e sexting: sempre più giovani inviano materiale hard
L’innovazione tecnologica ha semplificato l’invio di materiale fotografico e di video in ogni momento della giornata e da qualsiasi luogo e accade che un bambino di 9 anni invii a una compagna di classe una foto di se stesso mentre fa la doccia. L’idea la copia da un suo amico, che ha ricevuto la foto di una ragazzina in costume. E’ l’inizio di una catena con toni che si fanno via via più espliciti. Il fenomeno si chiama sexting e prende vita tramite cellulari e computer. I problemi arrivano quando la situazione degenera: un ragazzino che si toglie la vita perchè minacciato o deriso in Facebook, un uomo arrestato con l’accusa di produzione e divulgazine di materiale pedopornografico, diffamazione e minaccia dopo aver pubblicato le foto hard della fidanzata. E sono solo alcuni casi. Gli psicologi Andrea Marino e Roberta Bucci dell’Istituto di Terapia Cognitivo-Interpersonale di Roma hanno raccolto dei dati allarmanti al riguardo: sono anche ragazzi molto giovani, con un’età media che tocca anche bambini di 8-9 anni, a inviare questo materiale. Un’indagine del 2009 di Associated Press e MTV ha intervistato 1.247 giovani tra i 14 e i 24 anni: il 13% delle donne e il 9% dei maschi hanno dichiarato di aver inviato una foto o un video di se stessi nudi o semi-nudi. Nel 2012, un’indagine conoscitiva di Telefono Azzurro ed Eurispes ha evidenziato che un ragazzo su 5 ha trovato proprie foto imbarazzanti in Rete: un anno prima la percentuale era solo di uno su 10. Il 12,3% dice di aver inviato materiale a sfondo sessuale e comunque nel 41,9% dei casi i giovani dicono di non veder nulla di male nel sexting.
Emiliano Lambiase, psicologo all’Istituto di Terapia Cognitivo-Interpersonale, si occupa del rapporto tra i problemi sessuali e la tecnologia e spiega: “In generale i ragazzi non si preoccupano: è quasi normale inviare e ricevere foto o video pornografici, anche perché molto spesso sono così giovani da non cogliere la pericolosità della loro azione”. “I bambini arrivano da noi quando i genitori si accorgono che qualcosa non va. I ragazzi più grandi quando si rendono conto di avere problemi sessuali a causa di una dipendenza da videochat e sesso “virtuale”. Il percorso per uscirne è lungo”. Il problema è che “Nella testa delle persone più fragili si crea una specie di cortocircuito” tra linguaggio reale e linguaggio virtuale “che fa perdere l’equilibrio, c’è un sovraccarico. Così siamo più distratti, abbiamo meno memoria e meno capacità di avere un rapporto emotivo con gli altri. La perdita di un punto fisso definisce la realtà virtuale come unica: è una dipendenza.” In un simile circolo, cambia anche il rapporto con il sesso: “La dipendenza da cybersesso brucia le tappe. Se prima un dipendente sessuale ci metteva più tempo ad essere totalmente assuefatto, ora i tempi sono immediati.” Per quel che riguarda i giovani, il rischio è che venga a mancare “una sana crescita sessuale.” Se internet permette di superare l’ansia da rifiuto, infatti, i problemi poi sorgono quando arriva il momento dell’approccio reale. “Il cybersesso e il sexting hanno conseguenze pericolose: i ragazzi non riescono più a lavorare, studiare e sono colti da depressione.” Ma il sexting, vissuto inizialmente come qualcosa in cui non si ravvisa nulla di male, può avere serie ripercussioni, come spiega sempre lo psicologo al Corriere della Sera. “Tra 16 e 18 anni almeno un ragazzo su 10 si è trovato in pericolo dopo avare messo online foto si se stesso nudo. Spesso le immagini vengono spedite a gente di cui ci si fida. Ma non si è al corrente della fine che poi faranno e soprattutto i messaggi vengono inviati senza il consenso dell’altro. Poi girano in rete e l’utilizzo da parte di altri può essere pericoloso. Si può entrare nella sfera della pedofilia, ma anche del cyberbullismo che fa leva su meccanismi psicologici davvero delicati. Il suicidio è l’ultima tappa, ma bisogna tenere conto che le persone che finiscono in questi vortici sono sempre le più deboli e fragili.”
Pubblicato da tdy22 in settembre 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/09/eta-dellinnocenza-e-sexting-sempre-piu-giovani-inviano-materiale-hard/
Vittima di stupro, derisa dal web, si suicida a 15 anni!
Stuprata a 15 anni durante una festa da quattro ragazzi. La ragazza, Rehtaeh Parsons, è umiliata e si vergogna di ciò che le è accaduto così la famiglia decide anche di trasferirsi. I genitori pensavano che cambiando città, la vita potesse tornare a sorridere per quella ragazzina a cui la violenza aveva tolto gran parte della sua adolescenza. Invece non è andata così. Arriva anche una foto che la ritrae durante la violenza. Così la vittima diventa oggetto di scherno. Sul suo profilo Facebook arrivano messaggi volgari e sempre più ingiuriosi, così la ragazza canadese decide di farla finita. La madre, Leah, apre una pagina Facebook in cui condanna i “quattro ragazzi che erano convinti che violentare una quindicenne era una cosa giusta e che diffondere una foto dell’accaduto per rovinare la sua reputazione sarebbe stato divertente.”
Una storia di violenza e di cyberbullismo, di vergogna e derisione, di una famiglia che viene lasciata sola anche dallo stato che non può punire i ragazzi che hanno commesso una tale brutalità, perché sono tutti minorenni.
C’è da chiedersi come mai nella società odierna le vittime vengono derise? Perchè si è persa l’etica di aver “compassione” nel senso più letterale del termine e si è invece propensi a violentare le persone per l’ennesima volta con la derisione? Perchè siamo diventati così stupidi da non riuscire a distinguere cosa sia divertente e cosa è invece ingiurioso? Perchè i genitori non sanno più educare i figli alla sensibilità? Perchè ci si diverte nella guerra digitale? Siamo così fragili da non riuscire più neppure a dire le cose guardando negli occhi una persona?
Pubblicato da tdy22 in aprile 10, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/10/vittima-di-stupro-derisa-dal-web-si-suicida-a-15-anni/
72% si sente minacciato dal cyberbullismo!
Pubblicato da tdy22 in febbraio 4, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/02/04/72-si-sente-minacciato-dal-cyberbullismo/
Rapporto sull’adolescenza: 23% è vittima di cyberbullismo
Pubblicato da tdy22 in gennaio 16, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/01/16/rapporto-sulladolescenza-23-e-vittima-di-cyberbullismo/
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