La festa dei morti scelta come notte per mettere fine alla propria vita. Perchè continuare ad esistere se si ha il cuore spezzato? E un ventinovenne ha così deciso di uccidersi, per amore. E di farlo nel cimitero di Pontevigodarzere, nel Padovano, impiccandosi ad un albero. Verso l’una di notte, una donna che abita proprio davanto al camposanto l’ha visto arrivare con in mano una corda ed ha avvisato i carabinieri. Che sono accorsi ma comunque troppo tardi. Non per il giovane però, ma per salvare il povero albero. Il 29enne, infatti, dopo aver attaccato il cappio ha tentato di compiere il gesto estremo ma il ramo non ha retto il suo peso e si è spezzato. Il giovane, a terra, è stato soccorso e trasportato all’ospedale.
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Quando l’amore… spezza un ramo!
Pubblicato da tdy22 in novembre 3, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/03/quando-lamore-spezza-un-ramo/
“L’Italia ti spezza il cuore”
L’Italia era un Paese da amare. Ora ti spezza il cuore. Lo spiega anche il New York Times in un editoriale, ripreso dal Sole 24 ore, a firma Frank Bruni, ex corrispondente da Roma, che afferma “Italy Breaks Your Heart”. Nel lungo articolo Bruni esordisce raccontando l’incontro con una coppia, a Milano, che ha deciso di trasferirsi a Londra soprattutto per assicurare al figlio di dieci anni un futuro migliore ripsetto a quello che potrebbe avere in Italia, dove il tasso di disoccupazione tra i giovani è del 40%. Passa poi a raccontare di un’anziana signora marchigiana che all’affermazione del giornalista di “trovarsi in paradiso” risponde : “No, siamo in un museo” e gli spiega che il Belpaese si è trasformato in un museo e ogni anno perde la sua grinta e la sua importanza. Bruni conosce gli italiani e il loro “pessimismo teatrale”, per il quale il lamentarsi “E’ una sorta di sport, di opera”. Ma ora è lo stato d’animo a essere cambiato e se ne rende conto quando osserva gli studenti alzare le spalle quando gli si chiede cosa si aspettano. Si sente parlare di fuga di cervelli molto più di dieci o cinque anni fa, si percepisce “meno fiducia nel futuro”. L’Italia – scrive – è quello che succede “quando un Paese sa bene quali sono i suoi problemi ma non riesce ad avere la disciplina e la volontà per risolverli. E’ quello che succede quando il malfunzionamento politico si trascina e il buon governo diventa un miraggio, un mito, una burla”. Invece di costruire sui suoi “doni fenomenali”, l’Italia perde terreno nell’economia globale. “Quanta bellezza e quante promesse, e quanto spreco. L’Italia ti spezza il cuore”. Però per il giornalista non sarebbe gisuto puntare il dito solo ed esclusivamente su Berlusconi: La sua recente condanna non ha prodotto “il senso di sollievo e di nuovo inizio” che ci si poteva aspettare. Anche se Berlusconi ha peggiorato le cose ed è stato una “buffonesca distrazione”, “i demoni fondamentali” del Paese lo trascendono: “eccessive regolamentazioni e una burocrazia rococò che soffoca l’impresa; un sistema chiuso di favoritismo che vanifica l’iniziativa, la corruzione e il cinismo che genera”. E se dare un’occhiata ai numeri è desolante, con un debito pubblico salito al 133% del Prodotto interno lordo mentre il Pil è calato dell’8%, “non servono numeri per misurare la deriva dell’Italia”. Basta guardare i cestini dei rifiuti sempre pieni a Roma: proprio vicino alla Camera dei Deputati ne ha notato uno talmente ricolmo che la spazzatura aveva creato “l’ottavo colle di Roma”. Bruni ha anche intervistato il primo cittadino della Capitale, che gli ha spiegato che gestire la città non è come una delle sue operazioni di chirurgo. E “un’emergenza controllata”. Anche se migliorare la situazione del traffico e dei rifiuti è tra le sue priorità, in cima alla lista di cose da fare per il sindaco di Roma c’è “un’amministrazione trasparente e orientata ai risultati”, in contraddizione con l’andazzo attuale. “Se cambiamo questo, i soldi e gli investimenti arriveranno”, afferma Marino che, da medico, vuole “guarire la sua patria”. Il paziente, secondo Marino”, “è salvabile”. Ma Marino parla anche del danno procurato da Berlusconi, ossia “la cultura che ha creato”, il fatto che “il senso della responsabilità non è più un valore”. Bruni continua quindi spiegando che sì, molti italiani se la cavano, aggrappandosi allo status quo, ma manca una certezza per il futuro. “E’ incredibile, siamo gente creativa”, dice lo psichiatra Paolo Crepet. “Siamo conosciuti in tutto il mondo per la nostra creatività”. In giro non vede dinamismo, bensì un senso di impotenza. “Stanno aspettando che qualcuno li guidi fuori” da questa situazione, “Stanno aspettando Godot”. “Dopo troppi anni di pessimismo, arriva il fatalismo?” si domanda Bruni, preoccupato che anche l’America vada in quella direzione. In chiusura, una metafora. Nel suo viaggio in Italia, Bruni si è imbattuto in segnali stradali che non si possono più leggere perché oscurati da erbacce e sterpi. Una metafora della mancanza di orientamento dell’Italia.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 30, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/30/litalia-ti-spezza-il-cuore/
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