Tutti gli articoli con tag cultura portoghese
Uno sguardo a… code di scampi all’aceto balsamico e verdure in agrodolce
Pubblicato da tdy22 in marzo 3, 2013
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Lisbona sulla scena di… Recordações da Casa Amarela di João C. Monteiro
Pubblicato da tdy22 in marzo 2, 2013
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Lisbona sulla scena di… O Fantasma di Joao Pedro Rodrigues
Pubblicato da tdy22 in marzo 2, 2013
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Lisbona sulla scena di… Dans La Ville Blanche di Allain Tanner
Pubblicato da tdy22 in marzo 2, 2013
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Gente di Lisbona… Eduardo Geada
Pubblicato da tdy22 in marzo 2, 2013
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Uno sguardo ad Alfama… Feira da ladra!
Pubblicato da tdy22 in marzo 2, 2013
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Uno sguardo ad Alfama… ballo nel vicolo!
Pubblicato da tdy22 in marzo 2, 2013
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Uno sguardo ad… Alfama, Lisbona!
Pubblicato da tdy22 in marzo 2, 2013
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Uno sguardo a Mirandela… Papos de Anjo!
Pubblicato da tdy22 in febbraio 4, 2013
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Portogallo sulla scena di… Lisbon Story di Wim Wenders
Pubblicato da tdy22 in febbraio 4, 2013
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Portogallo sulla scena di… Alla rivoluzione sulla 2 cavalli di Sciarra
Pubblicato da tdy22 in febbraio 4, 2013
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Portogallo sulla scena di… Dans la Ville Blanche di Alain Tanner
Pubblicato da tdy22 in febbraio 4, 2013
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Gente del Portogallo… Manoel de Oliveira!
Pubblicato da tdy22 in febbraio 4, 2013
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Uno sguardo a Mirandela… dall’arco!
Pubblicato da tdy22 in febbraio 4, 2013
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Uno sguardo a Mirandela… dal mare!
Pubblicato da tdy22 in febbraio 4, 2013
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Uno sguardo a… MIRANDELA, Portugal!
Pubblicato da tdy22 in febbraio 4, 2013
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Uno sguardo al Portogallo… Bacalhau Gomes de Sa!
Pubblicato da tdy22 in gennaio 13, 2013
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Uno sguardo al Portogallo… con la musica dei Madredeus
E’ 1985 e, a Libona, si incontrano due chitarristi Pedro Magalhães (già bassista del gruppo pop degli Herois do Mar) e Rodrigo Leão e un violoncellista, Francisco Ribeiro. I chitarristi iniziano a sperimentare nuove sonorità fondendo i suoni delle due chitarre e rinnovando così il fado portoghese. Alla musica tradizionale, il gruppo, aggiunge anche alcune sonorità etniche: il risultato è una musica suggestiva, elegante e complessa. La vera rivoluzione avviene un anno dopo, nel 1986, quando il gruppo incontra Teresa Salgueiro, cantante diciottenne che si esibisce nei bar di Lisbona. In breve diventerà lei l’unica voce caratteristica del gruppo.
Il primo album esce nel 1987 e s’intitola “Os dias da Madredeus” e il gruppo inizia a farsi conoscere attraverso una serie di esibizioni che immediatamente riscuotono gran successo. Si arriva così alla pubblicazione di un doppio album “Lisboa”, a cui collabora anche un’orchestra delle Isole Azzorre composta da ottanta elementi.
Arrivano, poi, sulla scena internazionale incidendo la colonna sonora per il film “Lisbon Story”, del regista tedesco Wim Wenders.
In Italia, collaborano nel 2000, con Branduardi per la realizzazione del suo album “L’infinitamente piccolo” dedicato a San Francesco d’Assisi.
Sono del 2001 “Movimento”, “Electronico”, “Euforia”, “Um amor infinito”, “Faluas do tejo”.
Nel 2007 Teresa abbandona il gruppo per controversie con gli altri musicisti e al suo posto arriva la cantante Mariana Abrunheiro.
I Madredues continuano la loro attività pubblicando l’album “Metafonia” nel 2008, mentre nel 2009 esce “A Nova Aurora”.
Nel 2010 arriva la morte del co-fondatore del gruppo Francisco Ribeiro.
Da ascoltre per il ritmo trascinante ed eccletico che ha rivoluzionato il fado portoghese.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 13, 2013
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Uno sguardo al Portogallo… Sostiene Pereira!
Pereira è un giornalista che per anni si è occupato di cronaca nera poi finalmente è passato a dirigere una rubrica letteraria. E’ l’uomo qualunque, tranquillo e contrario a ogni forma di politica. Pereira, dopo la morte della moglie per tubercolosi, si è rifugiato nel suo mondo letterario, soprattutto in quello francese. Ogni giorno continua il suo dialogo con la moglie parlando a un ritratto. Abitudinario? Certamente! Fa colazione tutti i giorni al Café Orquidea con omelette e limonata.
E’ un articolo di una rivista che convince Pereira a contattare un giovane autore, di origini italiane, e offrirgli una collaborazione per la sua rivista. Immediatamente il giovane, Francesco Monteiro Rossi, accetta senza titubanze. Da ora Pereira si troverà coinvolto dentro una lotta politica, alimentata dal giovane e dalla sua fidanzata fortemente influenzati dai moti rivoluzionari che stanno sconvolgendo il Portogallo e dovrà decidere se lanciarsi nella mischia o continuare la sua vita abitudinaria e lontana dal mondo reale.
E’ il dottor Cardoso, medico direttore di una clinica talassoterapica, dove Pereira si reca per combattere la cardiopatia, che gli confida il proposito di abbandonare il Portogallo per la Francia, alla ricerca di libertà. Con il dottore, Pereira si apre e gli confessa le inquietudini che lo stanno sconvolgendo da tempo. Il medico ha pronta la risposta: una teoria ipotizzata da medici-psicologi francesi, sulla confederazione delle anime. Ogni persona, secondo questa teoria, non ha una sola anima ma una confederazione di anime su cui domina un io egemone; talvolta può accadere che una nuova anima (un nuovo io egemone) prenda il sopravvento, determinando così una vera e propria metamorfosi; l’inquietudine di Pereira potrebbe essere quindi il preludio di un grande cambiamento.
Sarà questo nuovo io egemone di Pereira a fargli scoprire il regime che vige in Portogallo. Una dittatura che si basa su le violenze, intimidazioni e censure. Improvvisamente il giornalista scopre il mondo in cui vive, allarga lo sguardo e rompe gli schemi. Pubblica un articolo che è una denuncia al regime e poi scappa dal Portogallo.
Un film per trovare il coraggio e per dire basta alle ingiustizie sociali e civili, ma anche un’opera in cui apprezzare la grandezza di Mastroianni.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 13, 2013
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Uno sguardo al Portogallo! “Le intermittenze della morte” di José Saramago
La morte va in “pensione!”
Un’intera nazione, inizialmente, esulta per aver sconfitto la morte… ma poi iniziano ad arrivare i primi disagi!
Arriva la disoccupazione alimentata dalle agenzie di pompe funebri e dalle compagnie d’assicurazione; cresce smisuratamente il numero di anziani nelle case di riposo; si genera il panico nelle comunità religiose, senza la morte non ci può essere resurrezione.
In seguito, tuttavia, si scopre che basta portare il moribondo fuori dai confini nazionali per porre fine alle sue agonie, e così la mafia, comincia ad organizzare i “viaggi della morte”, per far raggiungere la condizione di “caro deceduto”. Una sorta di eutanasia che il governo contrasta attraverso il dispiegamento delle forze dell’ordine lungo i confini, i quali però poco possono contro una tale organizzazione criminale.
La signora morte, ricompare dopo 7 mesi e, con una lettera affidata ai media, annuncia che sta per riprendere il lavoro. Da ora in poi però arriverà una lettera ai destinatari, in modo che possano avere qualche giorno per sistemare le ultime cose e poi morire come si conviene.
Una lettera non riesce a essere recapitata e avviene la seconda anomalia… la morte decide di recapitarla di persona e va a casa del violoncellista a cui era indirizzata, ma prima di lasciarlo morire vuole spiare la sua vita… Inizierà così una nuova sospensione delle morti. Quando tornerà tutto alla normalità?
Un libro filosofico, irriverente e di… intermittenze. Dal dramma alla criminalità organizzata e dalla comicità al lirismo è un romanzo da prendere in mano nelle fredde serate invernali e lasciarsi coinvolgere dall’eterno dilemma esistenziale.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 13, 2013
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Uno sguardo al… PORTOGALLO!
Pubblicato da tdy22 in gennaio 13, 2013
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Poesie e racconti: i colori della fantasia
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