Paura per la presidente argentina Kirchner, ha un ematoma al cervello

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Ore di paura e apprensione per la residente dell’Argentina, Cristina Fernandez de Kirchner, a cui è stato riscontrato un ematoma al cervello provocato da un trauma cranico. Il problema di salute, che obbliga la Kirchner a un mese di assoluto riposo, avviene in un momento particolarmente importante per la storia politica argentina che è nel pieno della campagna elettorale per le cruciali elezioni legislative del 27 ottobre, che porteranno al rinnovo di metà della Camera e un terzo del Senato. A dover prendere il posto della Kirchner sarà il suo vice , Amado Boudou, la cui popolarità è in calo per un presunto scandalo di corruzione. L’annuncio ufficiale del portavoce del governo, Alfredo Scoccimarro, è giunto alle 22.00 di ieri sera (ora locale), dopo ore d’incertezza. A quanto è stato reso noto, la presidente è stata sottoposta ad esami in seguito a forti cefalee e le è stato riscontrato un ematoma subdurale cronico, ovvero un accumulo di sangue fra il cervello e la calotta cranica. L’ematoma, ha spiegato il portavoce è la conseguenza di un trauma alla testa provocato da una caduta il 12 agosto.

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La protesta degli italiani a Buenos Aires

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Giace a terra la statua di Cristoforo Colombo a Buoenos Aires mentre scoppia la protesta degli italiani.

Uno degli ingegneri responsabili dell’operazione aveva precisato ai media locali che l’obiettivo della rimozione è quello di sottoporre la statua a un restauro. «Non vogliamo trasferire la statua in un altro posto bensì restaurarla, visto che diversi rapporti hanno confermato la possibilità di crolli per le condizioni del monumento», ha precisato l’ingegnere Juan Arriegue. A Buenos Aires, l’operazione ha colto un pò tutti – sia i cittadini sia i media – di sorpresa, visto che qualche giorno fa la magistratura aveva ordinato che per tre mesi la statua dovesse rimanere al suo posto, in attesa di una decisione definitiva. «Ci limiteremo appunto al restauro della statua, intervento che rientra nelle attività autorizzate» dalla magistratura, ha precisato Arriegue.

Ma la comunità italiana non crede alla versione ufficiale e continua la lotta iniziata molto tempo fa. Quella del restauro sembra l’ennesimo escamotage trovato dalle autorità per rimuovere il monumento. Il progetto infatti, sembrerebbe essere quello di portare la statua lontano dalla capitale e destinarla a Mar del Plata. L’iniziativa è promossa dal governo della presidente Cristina Fernandez de Kirchner, ma le autorità cittadine guidate dal sindaco Mauricio Macri si oppongono alla rimozione di un simbolo così importante per la città.

 

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I capi di Stato alla Messa di Intronizzazione di Francesco! Tra le 200mila persone

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Sono arrivate 132 delegazioni a San Pietro: il presidente dell’Ungheria Janos Ader e la moglie Anita Hercegh, il principe d’Olanda Alexander e la principessa Maxima, Felipe di Spagna e la principessa Letizia, la presidente del Brasile Dilma Roussef, il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe e sua moglie, il primo ministro tedesco Angela Merkel, il re dei belgi Alberto II e la regina Paola, il presidente di Taiwan Ma Ying-Jeou con la moglie Chow Mei-Chin, Jose Manuel Barroso, Herman Van Rompuy, la presidente dell’Argentina Cristina Fernandez de Kirchner, Maria Grasso, Pietro Grasso, Clio Napolitano, Giorgio Napolitano.

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Non tutta l’Argentina esulta! Francesco tra ovazione e dissensi.

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Nonostante siano stati tra i primi ad arrivare gli auguri del  Presidente argentino, Cristina Fernández de Kirchner, suonano freddi e distaccati. Quasi un atto dovuto da parte del Presidente che ha tenuto a ricordare che  ”Ci sono molti argentini che professano un’altra religione o che la pensano diversamente, ma tutti sperano in un mondo migliore”, ha sottolineato.

Eppure con la Casa Rosada i rapporti sono tesi da molto tempo. Tutto iniziò durante l’era di Nestor Carlos Kirchner, quando le polemiche con l’arcivescovo di Buenos Aires erano diventate quasi quotidiane. Tanto che il presidente argentino era arrivato fino a ribattezzare il nuovo papa come il principale  rappresentante delle forze di opposizione. Bergoglio più volte aveva denunciato la politica economica argentina portata avanti da Kirchner, citando il “debito sociale e immorale che aveva portato alla rovina il paese”. E parlando di “gravi violazioni dei diritti umani”, quando sottolineava come la povertà fosse ancora un protagonista negativo nel paese. Erano gli anni del fallimento dell’Argentina, costretta a dichiarare default nel 2001: e il nuovo papa interpretava le scelte di Nestor Kirchner come incapaci di risolvere la crisi. Anzi, colpevoli di aggravare la povertà nel quale erano confinati troppi argentini.

Inoltre spunta un articolo, quello del giornalista Sergio Rubin, che scrisse  “Kirchner e Bergoglio, separati da questioni sostanziali “. In pratica, si ricordava il rinvio di un incontro tra le due parti e l’incapacità a concordare un appuntamento, anche perché il presidente riteneva i vescovi come un fattore destabilizzante, di fronte alle continue critiche al governo. Nel 2005 addirittura Nestor decise di non assistere al Te Deum, celebrato da Bergoglionella cattedrale di Buenos Aires. Una chiara rottura tra Casa Rosada e porporato. Si legge:

“Il governo argentino si è spesso lamentato del fatto che la Chiesa non riconobbe tutto ciò che aveva fatto il presidente per far uscire il paese da una delle peggiori crisi della sua storia”

Si ricorda anche quando Nestor Carlos invitò a stare attenti contro il “diavolo, anche quando porta i pantaloni o le sottane”. A sua volta, durante un’omelia, Bergoglio criticò – come spiega anche la Nacion – ”l’esibizionismo e gli annunci stridenti” dell’allora presidente. Un rapporto molto complicato: nonostante questo, alla morte di Kirchner, Bergoglio celebrò la messa in suo onore nella Cattedrale Metropolitana. E spiegò come fosse necessario evitare polemiche contro l’ “uomo designato dal popolo a guidare il paese”, invitando a pregare per lui.

Ma gli scontri con Cristina Fernández de Kirchner non si limitano a questo. Le tensioni iniziarono già nel 2008, in occasione di alcuni conflitti per le rivendicazioni di alcuni agricoltori. Poi, lo stesso Jorge Bergoglio denunciò i rischi del cosiddetto kirchnerismo, per il suo essere populista e per non tollerare troppo contestatori e dissenso. Per questo tuonò contro il pericolo di “omologazione del pensiero”: per l’attuale presidente fu chiaro che fosse l’ennesimo tentativo di criticare l’operato del governo. Ma l’apice del confronto e delle polemiche si ebbe in occasione dell’approvazione della legge sul matrimonio omosessuale, nel 2010. Fu allora che Bergoglio, fortemente contrario al progetto che in seguito divenne una realtà, dichiarò: ”Cerchiamo di non essere ingenui: non è solo una lotta politica. C’è un pericolo distruttivo intorno allo stesso progetto di Dio “. Gli rispose la stessa Kirchner: ”Mi preoccupa questa situazione,  il tono che ha acquisito il discorso. La legge viene vista come una questione religiosa che minaccia l’ordine naturale, quando in realtà stiamo soltanto legiferando su una realtà che esiste già”, dichiarò. Ma Bergoglio continuò anche nella sua critica sociale alle politiche del governo argentino.

Trovato accordo Argentin-Iran su creazione commissione per attentato del ’94

Nel 1994 scoppio una bomba all’edificio che ospitava l’Associazione di mutua assistenza israelo-argentina. La presidente argentina, Cristina Fernandez de Kirchner, ha annunciato oggi un accordo con l’Iran per la creazione di una Commissione della Verita’, incaricata di investigare.

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