Maxi furto a Parigi, 2 milioni di euro rubati a Place Vendome

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In mille pezzi la vetrina della gioielleria Casty – uno dei luoghi del lusso della capitale francese, in rue de Castiglione, all’angolo della place Vendome – e un furto da 2 milioni di euro tra gioielli e orologi. Un’auto è stata usata come ariete e l’operazione è durata pochi minuti. La rapina è stata portata a termine intorno alle 4.30 di questa mattina e sembrerebbe avere lo stampo di quelle già effettuate in estate a la Croisette di Cannes, in Costa Azzura.

 

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Furto in Costa Azzurra: rubati a Cannes 40 mln di gioielli

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Era il 17 maggio scorso quando “Arsenio Lupin” mise a segno un colpo da 1 mln di euro proprio a Cannes rubando i gioielli destinati alle star. Oggi, a distanza di pochi mesi un nuovo colpo, sempre a Cannes e stavolta il valore della rapina a mano armata messa a segno al  Carlton hotel  è di circa 40 milioni di euro. Il ladro, secondo le prime indiscrezioni, si sarebbe impossessato di una custodia con i preziosi che erano esposti ad una mostra allestita nell’albergo.

Muore il playboy simbolo della dolce vita: Gigi Rizzi

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Aveva 69 anni Gigi Rizzi, conosciuto ( e invidiato) soprattutto come colui che ebbe una relazione con Brigitte Bardot. Era un habitué in Costa Azzurra, a Cannes e a Saint Tropez. La sua compagnia di amici era conosciuta come “les italiens” e lui divenne ben presto il simbolo della dolce vita. La sua prima apparizione fu nel 1969 “La donna invisibile” di Paolo Spinola. La sua carriera cinematografica fu breve, ma gli fu subito attribuito il ruolo di playboy. Recitò anche in “La morte risale a ieri sera” (1970) di Duccio Tessari, “Roma bene” (1971) di Carlo Lizzani, “Ettore lo fusto” (1972) di Enzo G. Castellari, fino a “L’occhio nel labirinto” (1972) di Mario Caiano. Nel 2004 aveva partecipato al reality “La Fattoria”. Rizzi si è spento nella sua casa di Sori, nella riviera di Levante.

Grasse, il carcere francese in cui muoiono gli italiani!

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Tre anni fa a Grasse, morì, Daniele Franceschi, 36enne, detenuto nel carcere della Costa Azzurra. Molti dubbi ancora aleggiano intorno a questa morte, mentre ne avviene una seconda. Il carcere è sempre lo stesso e il condannato è sempre italiano.

 “Attacco di cuore? Era giovane e sano. E mi domando se, in caso di malore, sia stato assistito a dovere”, dice Giancarlo, padre di Claudio Faraldi, il ventinovenne di Ventimiglia morto mercoledì scorso a Grasse solleva dubbi sul malore improvviso che ha causato, secondo le fonti ufficiali, la morte del giovane italiano. 

Le autorità diplomatiche italiane hanno chiesto di essere tempestivamente informate sull’esito dell’esame autoptico e sull’evoluzione delle indagini che le autorità francesi hanno disposto con l’apertura di un’inchiesta. Claudio Faraldi stava scontando cinque anni per una rapina compiuta nel 2011 in in Costa Azzurra e si trovava nel carcere francese da sei mesi. Claudio aveva un passato di tossicodipendenza ed era anche stato ospite della comunità di San Patrignano da dove però fuggì dopo pochi mesi. “Voglio assolutamente vedere mio figlio prima dell’autopsia che verrà compiuta il 16 maggio”, dice il padre di Claudio, che alcuni anni fa aveva perso la figlia Stephanie.

Cira Antignano, madre di Daniele Franceschi sostiene però i dubbi della famiglia Faraldi. Lei è convinta che il suo Daniele sia stato picchiato e che non sia stato un semplice malore a causare la morte. Secondo la donna i Faraldo “devono battagliare come ho fatto io fino ad oggi e si devono imporre per vedere il figlio prima che facciano l’autopsia non come è avvenuto per Daniele – dice Cira Antignano -: quando avevano fatto tutto me lo hanno mostrato avvolto in un telo senza che potesse essere fatta chiarezza fino ad oggi della sua morte. Anche per Claudio, come per Daniele, attribuiscono la morte a problemi cardiaci, mi sembrano versioni che non stanno in piedi. Sono vicina a questa famiglia, perché comprendo il loro dolore e mi unisco anche a loro e agli altri che vogliono giustizia, perché dobbiamo far sentire forte la nostra voce”

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Vivere in una bolla!

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Ha soli 35 anni, non è ancora finito ma già è stato dichiarato monumento storico. Stiamo parlando della “bubble house”, un’abitazione a Tourrettes-sur-Loup, francia. Progettata negli anni ’70 dall’architetto ungherese Antti Lovag per lo stilista Pierre Cardin, la “bubble” è sicuramente una casa fuori dal comune, dal design futuristico che ricorda quasi una navicella spaziale. Con soffitti convessi, che si snodano in un percorso di curve che si rincorrono fra loro, la particolarità di questa abitazione è senza dubbio anche dovuto alla posizione geografica in cui si trova: Costa Azzurra. Le finestre quindi possono fornire una splendida vista sul Mediterraneo.

 

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