A Lampedusa i militari chiedono l’affidamento dei piccoli migranti

immigrati-bambini-tuttacronacaCatia Pellegrini, comandante della nave militare Libra, ha preso parte alle operazioni di sbarco di alcuni profughi che, salvati dal naufragio della loro imbarcazione al largo di Lampedusa, sono giunti a Porto Empledocle. Tra i sopravvissuti anche 4 bambini, rimasti orfani a seguito della tregia. Racconta il comandante: “alcuni dei miei uomini hanno chiesto se potevano dare il loro nominativo per chiederli in affidamento” e poter così offrire un futuro migliore a questi piccoli. Da parte sua, la Pellegrini ha vissuto così quei momenti: “Io non sono madre, però devo dire che, soprattutto in questa circostanza, dopo il salvataggio in mare, vedendo quei bambini che all’inizio non parlavano, erano scioccati, e poi piano piano, dopo le carezze, e le coccole, sembrava avessero dimenticato la tragedia, la commozione ti pervade”.

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Nuovi migranti a Lampedusa, ma ancora non è terminata la conta dei morti

naufragio-lampedusa-tuttacronacaAncora non sono stati celebrati i funerali per i 359 eritrei annegati nel naufragio del 3 ottobre davanti alle coste di Lampedusa, con 150 bare che questa mattina sono salpate questa mattina a bordo della nave della Marina Militare con destinazione Porto Empedocle, e già altri morti vengono trasportati sull’isola. Per quel che rugarda l’ultima tragedia, attualmente si contano 21 vittime ma ci si attende un bilancio maggiore. Sono 150 i dispersi a fronte di 211 superstiti. Ma il numero è ancora incerto: stando ai racconti di alcuni testimoni, infatti, a bordo ci sarebbero state almeno 400 persone. Nel frattempo, come si apprende da fonti della Marina, ieri sera 87 migranti sono stati soccorsi e portati a bordo di nave Libra, che si trovavano a bordo del gommone che aveva lanciato l’Sos. Lo si apprende da fonti della Marina militare.

50 MORTI, 10 BAMBINI. La speranza naufraga per i migranti

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Una nuova speranza che naufraga e il viaggio che porta solo alla morte. La disperazione che cessa in fondo al mare e i corpi senza vita che chiedono solo sepoltura. L’orrore torna e sembra un tragico replay di quello a cui abbiamo già assistito. A quelle immagini che avremmo voluto solo ricordare come un emergenza umanitaria che invece si è trasformata in tragedia mondiale, che tornano invece prepotentemente nei nostri occhi e ci ricordano che quelle vite continuano a spezzarsi. Il bilancio sale e sono già 50 i cadaveri dell’ultimo naufragio, fra questi anche una decina di bambini. Il Canale si Sicilia che diventa un cimitero che chiede giustizia e Letta che afferma: “Il nuovo naufragio conferma una drammatica emergenza”.

Ma da quanto tempo i lampedusani invocano sostegno e parlano di emergenza? Quanti morti già ci sono su quel fondale marino? Quanti, ignorati dagli obiettivi sono già negli anni passati andati a fondo? Ora le larghe intese troveranno una “rete umanitaria”? E’ il tempo ancora delle dichiarazioni, degli annunci, delle speranze o il tempo è scaduto?

Morte in mare: sono 12 i cadaveri del naufragio a sud di Lampedusa

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Morti in mare, altri cadaveri sono stati recuperati nel nuovo naufragio avvenuto a sud di Lampedusa, in acque maltesi al confine con quelle libiche a circa 65 miglia dall’isola siciliana. A dare l’allarme sarebbe stato un velivolo maltese che ha visto letteralmente affondare l’imbarcazione carica di migranti. Immediati i soccorsi grazie al dispositivo potenziato proprio ieri. Oltre a due unità della Marina si sono recati in zona un velivolo della Capitaneria di Porto e una motovedetta maltese. Da Lampedusa poi sono salpate due motovedette della Guardia Costiera, due della Guardia di finanza e un elicottero della Guardia di finanza. A bordo del barcone si stima che ci fossero almeno 250 persone e 12 corpi sono stati già recuperati, ma il bilancio è destinato a crescere.

Bagno fatale, due turisti muoiono nelle acque della Liguria

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Sono due le vittime che oggi hanno perso la vita nelle acque della Liguria. Una donna di origini marocchine residente in Francia di 76 anni e un tedesco di 59 anni, hanno perso la vita, nel primo pomeriggio a Moneglia, a causa delle avverse condizioni meteo i loro corpi sono stati sbattuti contro gli scogli. Molte persone  hanno assistito impotenti alla tragedia.

 

“Assad ha commesso molti crimini contro l’umanità”: parla Ban Ki-moon

Ban-Ki-Moon-siria-tuttacronacaIl segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha affermato che “Il presidente siriano, Bashar al Assad, ha commesso numerosi crimini contro l’umanità”. Ha quindi aggiunto: “ci sarà un processo per accertare le sue responsabilità”. Si è quindi detto sicuro che il rapporto degli ispettori delle Nazioni Unite inviati a Damasco “dimostrerà in maniera schiacciante che sono state usate armi chimiche”. Ban Ki-moon ha quindi puntato il dito contro il rais di Damasco, lasciandosi sfuggire le prime anticipazioni del rapporto che gli ispettori internazionali consegneranno a Palazzo di Vetro nel week end. Le parole sono state però dette a microfoni spenti e non sarebbero dovute trapelare e il segretario ha successivamente spiegato che quanto riferito sulle armi chimiche usate in Siria e i crimini commessi da Damasco sono risposte a domande giunte a margine di un convegno. Ha quindi sottolineato di non poter commentare “pubblicamente” sui contenuti del rapporto degli ispettori perché non lo ha ancora ricevuto, ma di aspettarsi che dal dossier arriverà la “soverchiante, soverchiante dimostrazione” che armi chimiche sono state usate in Siria. Pur non avendo precisato se siano state le forze di Assad o i ribelli a lanciare l’attacco del 21 agosto, ha comunque detto che il presidente siriano Bashar al Assad “ha commesso molti crimini contro l’umanita”.

L’orrore della guerra siriana e le foto shock. Spari su ospedali

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I veri numeri della tragedia siriana forse nessuno li riuscirà mai a redigere. Ci sarà sempre qualche corpo dilaniato che non rientrerà nei calcoli, qualche famiglia sterminata che non sarà inclusa nel computo dei morti e forse la verità di ciò che sta accadendo non si riuscirà a raccontare. L’orrore è dietro ogni angolo come ci raccontano le stime “riviste al rialzo” di Human Rights Watch (Hrw) che parla di un bilancio molto peggiore del numero di morti dall’inizio di maggio nei villaggi di Bayda e Banyas, sulla costa siriana. L’organizzazione ha infatti identificato 248 vittime, anche se stima che il numero dei morti potrebbe essere molto più alto.

Secondo le informazioni raccolte dalla Commissione d’inchiesta creata dal Consiglio Onu per i diritti umani “le forze governative e le milizie affiliate interferiscono e strumentalizzano le cure mediche per favorire scopi strategici e militari. Le prove raccolte dalla Commissione portano a una conclusione sconvolgente: le forze governative seguono la politica di negare le cure mediche a coloro che si trovano nelle zone controllate dall’opposizione”, come si legge nel rapporto tematico della commissione. Ci sono anche le prove che alcuni gruppi armati anti-governativi hanno attaccato gli ospedali in certe aree, aggiunge il documento.

Per gli esperti della commissione “la negazione di cure mediche come arma di guerra è una realtà distinta e agghiacciante della guerra in Siria. Respingendo il principio inconfutabile e universalmente accettato che le persone ferite durante le ostilità devono essere trattate, le parti in conflitto in Siria stanno creando un pericoloso precedente”.

Come poi scrive il TgCom:

Emergono intanto nuovi particolari e testimonianze sul massacro dei due villaggi nella provincia di Tartous, avvenuti il 2-3 maggio. Secondo quanto riportato da alcuni giornalisti locali siriani, dopo il massacro l’esercito governativo ha impedito ai sopravvissuti l’ingresso nei villaggi per quattro giorni, non permettendo quindi la sepoltura dei morti. Dopo il ritiro delle truppe, i cadaveri abbandonati per le strade sono stati trovati straziati dai cani. Eppure non sono mancati i casi di “fedeltà canina”. L’animale nella foto, infatti, ha vegliato per giorni il corpo del padrone, difendendolo dagli altri cani selvatici che volevano sbranarlo.

Su YouTube è possibile anche vedere il video, di cui è ancora da provare l’autenticità, sul massacro del villaggio Bayda.

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Giallo in mare a Campobello di Mazara, s’indaga!

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I cadaveri di un uomo di 30 anni e di una donna di 25, di carnagione chiara, sono stati ripescati nel mare di Tre Fontane, frazione balneare di Campobello di Mazara. I corpi erano non molto distanti dalla battigia. I due, che non sono stati ancora identificati, sarebbero morti per annegamento. Sulla vicenda indagano i carabinieri.

Francia sotto shock… uccisa madre e tre figli

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Una madre e i suoi tre figli – di 2, 8 e 9 anni – sono stati ritrovati senza vita nel sud della Francia, a Saint-Paul-Trois-Chateaux. Il marito della donna, un 43enne che al momento non è reperibile, è il maggior sospettato. La coppia stava per separarsi e la donna, una 29enne, già in passato aveva subito violenze dall’uomo. Il corpo è stato ritrovato, in una pozza di sangue, a casa della madre della vittima, dove sembra che la giovane donna si sarebbe trasferita negli ultimi mesi, forse temendo per la sua sicurezza. L’arma del delitto si suppone che possa essere un coltello o comunque un’arma bianca.

I corpi dei bambini invece sono stati rinvenuti nell’auto del padre questa mattina. L’ennesimo dramma famigliare sfogato in tragedia.

2 cadaveri trovati in una casa nel bolognese.

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Un uomo di circa 60 anni  e la sua compagna sono stati trovati morti in una casa a Zola Predosa, nel Bolognese. L’allarme sarebbe stato dato dal fratello della donna. In queste ore sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri nell’abitazione di via Berlinguer. Tra le prime ipotesi formulate sta prendendo sempre più consistenza quella di un omicidio-suicidio, consumato tra le mura domestiche.

Aggiornamento:

I cadaveri trovati questa mattina in un abitazione nei pressi di Zola Predosa sono di Carmelo Bonura e Marinella Odorici. Lui era un 65enne agli arresti domiciliari per reati di droga e lei, 45enne, sarebbe stata la compagna dell’uomo. Sembra che l’omicidio suicidio sia scaturito da un gioco erotico finito male. La donna è stata trovata nuda sul pavimento di fianco al letto e non è escluso che sia morta asfissiata. Lui si sarebbe quindi pugnalato per la disperazione più volte. L’ingresso dei soccorsi, verso le 10.30, e dei carabinieri è stato reso difficile per la presenza di due cani, meticci, poi sedati. Al momento gli inquirenti non escludono altre piste e mantengono comunque il massimo riserbo sulla vicenda.

Morte in quota… precipitano 3 giovani alpinisti

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3 vite spezzate dopo una caduta. Sono precipitati nel vuoto mentre scalano in cordata sul Gran Zebrù (3.859 metri), nel gruppo dell’Ortles, a quota 3.500 metri, in Alto Adige, sulla parete Ovest. I tre giovani, Matteo Miari, 22 anni, nato a Feltre (Belluno) ed ora residente a Parma, Daniele Andorno, 45 anni di Novara e Michele Calestani, 43 anni, anche lui residente a Parma, facevano parte di una cordata che stava scalando la vetta. La comitiva, che proveniva da  Santa Caterina Valfurva, aveva sostato al Rifugio Pizzini prima di affrontare prima di affrontare la salita. Per affrontare l’ascesa la comitiva si era divisa in due gruppi e poco dopo le 8.30, all’inizio della scalata si è verificata la tragedia. I corpi sono stati recuperati dal Soccorso Alpino. Le cause dell’incidente sono ancora da chiarire.

L’eros vintage… di gran moda!

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Profili nudi, lati B al vento e décolleté in bella mostra. Le copertine dei dischi del passato sono vere e proprie chicche di erotismo vintage, che sanno come farsi notare sugli scaffali dei negozi di musica. Le cover-girl della musica posano maliziose in abiti succinti o con niente addosso, così come mamma le ha fatte. Album dedicati si soli adulti, che promettono di scaldare l’atmosfera e accendere il desiderio.
Copertine ad altissimo tasso erotico, che mettono in mostra il lato hot della musica. Gambe accavallate con studiata malizia, corpi nudi distesi sulle poltrone o sirene che emergono dalle acque come mamma le ha fatte. Scatti di erotismo vintage, da gustare con il sottofondo di un buon disco.
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