Salvo per miracolo! Crolla il cornicione a Roma e sfiora un bimbo

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Poteva essere una tragedia invece un bambino è salvo per miracolo dopo il crollo di un cornicione da un palazzo Enasarco che si è staccato nella notte di sabato 22 febbraio in zona Prati Fiscali. E’ il secondo crollo a distanza di appena una settimana e avviene sempre nella stessa zona e al centro vi è ancora un palazzo dell’Enasarco. Indignati molti condomini, soprattutto coloro che da anni denunciano la necessità di una manutenzione costante di questi edifici. Il bambino stava uscendo di casa e solo per una fortunata fatalità si è trovato a pochi passi dal crollo, bastava davvero che uscisse poco dopo e sarebbe stato travolto dal cornicione. Roma Today ha documentato l’intervento dei vigili del fuoco intervenuti poi a mettere in sicurezza lo stabile.

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L’Anfiteatro crolla a Spoleto, ma 50mila euro non si trovano?

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“La situazione all’interno dell’Area dell’anfiteatro è grave: ci sono stati una serie di crolli che hanno interessato una stanza al primo piano del complesso. Hanno ceduto porzioni di copertura e due capriate in legno che coprono ambienti risalenti al 1200 e 1300. Secondo una stima effettuata, dopo un sopralluogo da parte degli uffici tecnici, per apportare i primi interventi di messa in sicurezza solo su questa parte dell’edifico servono oltre 50mila euro”: questo il grido d’allarme lanciato dal Sindaco Daniele Benedetti dopo i recenti crolli, tra cui quello di 10 metri di cornicione, sul Vicolo del Quartiere.

Aggiunge il sindaco: “I finanziamenti che servono per agire in fretta, e quindi per mettere in sicurezza solo questa porzione della struttura, con efficacia limitata nel tempo, contiamo di coprirli grazie alle somme stanziate nel bilancio di previsione 2013 e agli introiti della Legge 10. Ma è evidente che ci troviamo di fronte ad un’emergenza ben più complessa e non più rimandabile. Questa grande area ha bisogno di lavori strutturali che possano mettere in sicurezza l’intero complesso, sia per evitare situazioni di pericolo per la cittadinanza sia perché non possiamo correre il rischio di vedere deteriorarsi un ingente patrimonio storico-architettonico, parte fondamentale dell’identità culturale di Spoleto e bene culturale del Paese. Tanto per dare un’idea i macro numeri ci dicono che l’area supera i 17mila metri quadri lordi di superficie. La superficie utile al netto è pari a 9mila e 500 metri quadri. I tetti sono complessivamente circa 7mila 500 metri quadri e per sistemare solo questi ultimi occorrono circa 5milioni di euro.”

“Non posso in questa situazione esimermi dal fare un appello alla Regione. I fondi che erano stati stanziati – spiega Benedetti – nel 2001, nell’ambito del programma per il recupero post sisma, per un progetto complessivo di riqualificazione dell’area, sono stati sospesi nel 2010 destinandoli a interventi per edifici privati. Al Comune di Spoleto sono stati tolti quasi 16 milioni di euro. Di fronte ad una situazione come questa serve una presa di coscienza da parte di tutti e un’assunzione di responsabilità. Il Comune di Spoleto non può da solo farsi carico di un’area vastissima del centro storico della città che presenta episodi artistici ed emergenze culturali di altissimo livello, una risorsa ingente a cui le istituzioni politiche e culturali non possono rimanere indifferenti”.

16enne precipita per 10 metri da un palazzo a Fermo

ragazzo-precipita-palazzo-tuttacronacaErano le 22.30, ieri, quando alcuni residenti del centro storico di Fermo hanno udito un tonfo sordo provenire dal cortile. Qui giaceva, esanime, un 16 che era precipitato per 10 metri dal cornicione di un antico palazzo transennato per lavori. Il giovane ora si trova all’Ospedale di Torrette ad Ancona e vessa i condizioni gravissime. Ancora sotto shock gli amici. Oggi si è parlato di un incidente che sarebbe legato al parkour, disciplina metropolitana estrema e che prevede la tecnica di saltare da un tetto ad un altro seguendo un percorso stabilito e superando qualsiasi genere di ostacolo. Ma Roberto Palcani, dirigente del Commissariato di polizia di Fermo, ha diffuso in serata una nota dove si legge che “in base alle informazioni assunte e alle risultanze acquisite” si deve ritenere che Giovanni (nome di fantasia) “sia caduto mentre tentava di rientrare sul terrazzo del palazzo dove si trovavano i suoi amici, dopo aver camminato – da solo – sul cornicione esterno”. E ancora: “La caduta dovrebbe essere stata causata dal cedimento di un mattone su cui stava camminando”.  L’edificio da cui il ragazzino è precipitato è Palazzo Vinci Gigliucci, ora fatiscente. La data di costruzione risale al ‘700 ed è stato rimaneggiato nel 19/o secolo. Oggi è in disarmo, e le transenne non tengono lontani i vandali nè i ragazzini in cerca di avventura. “L’accesso al terrazzo dello stabile – spiega Palcani – era inibito da una recinzione che impediva l’agevole accesso alla scala a chiocciola”.

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