Nadezhda Tolokonnikova, 23, una delle tre Pussy Riot condannate a due anni per una preghiera punk anti Putin nella cattedrale di Mosca, e’ stata ricoverata. La causa è l’eccessivo lavoro che svolge in carcere.
Nadezhda Tolokonnikova, 23, una delle tre Pussy Riot condannate a due anni per una preghiera punk anti Putin nella cattedrale di Mosca, e’ stata ricoverata. La causa è l’eccessivo lavoro che svolge in carcere.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/02/01/ospedale-per-una-delle-pussy-riot-stressata-da-eccessivo-lavoro/
The fucking end to sexist putinists!
Maria, Yekaterina e Nadezhda oggi sono famose in tutto il mondo. Hanno trovato il coraggio di entrare in una chiesa e gridare contro l’autorità politica e religiosa. Hanno usato la loro voce e le loro vite per attirare l’attenzione pubblica su un regime oppressivo, retrogrado e illegittimo.
Era il 21 febbraio 2012 quando sono entrate nella Cattedrale di Cristo Salvatore tempio della Chiesa ortodossa russa a Mosca e, dopo essersi fatte il segno della croce, hanno iniziato a cantare la loro preghiera punk con un’invocazione alla Beata Vergine affinché mandasse via Putin. Nella canzone veniva citato anche il Patriarca russo Cirillo I. A lui erano dedicate alcune frasi in cui si faceva esplicito riferimento alla sua vicinanza a Putin più che a Dio.
Ma chi sono Maria, Yekaterina e Nadezhda?
Maria era una studentessa al quarto anno di giornalismo e scrittura creativa quando è stata arrestata per la sua performance alla Chiesa del Cristo Salvatore. In passato era stata una volontaria in una associazione che si occupa di bambini malati e Greenpeace. La sua frase più famosa è stata: “Pensavo che la Chiesa amasse tutti i suoi figli, ma sembra che la Chiesa ami solo i bambini che credono in Putin.”
Yekaterina è l’unica delle Pussy Riot a esser stata rilasciata nell’ottobre scorso dopo che il suo avvocato ha potuto dimostrare che lei non ha preso parte attivamente alla protesta nella chiesa in quanto era stata già espulsa dall’edificio ancor prima che la canzone avesse inizio. Lei è una programmatrice di computer laureata alla Rodchenko School of Photography and Multimedia di Mosca. Per due anni ha lavorato per una ditta appaltatrice di un progetto della difesa. Ha sviluppato un software per la attacco nucleare del sottomarino K-152 Nerpa . In seguito ha lavorato come programmatrice freelance. Si è sempre interessa di tematiche LGBT. E’ stata anche membro del collettivo Voina. Un’associazione che ha organizzato una serie di “atti sovversivi” per richiamare l’attenzione su alcune problematiche politiche e sociali. Tra questi ha partecipato alla liberazione di alcuni scarafaggi nel Palazzo di Giustizia e al bacio lesbico tra poliziotte
Nadezhda è una studentessa di filosofia all’Università statale di Mosca, sposata con Pyotr Verzilov e ha una figlia di 4 anni. In una lettera dal carcere dopo che la sua condanna è stata confermata, la Nadezhda ha rinnegato gelidamente le azioni di suo marito, Verzilov. Lo ha accusato di aver cooptato il movimento Pussy Riot agendo come un frontman senza il loro consenso. Nella sua lettera ha dichiarato: “Le sue affermazioni sono bugie, come lo è l’attribuirsi lo stato di fondatore e di legale di Pussy Riot. In qualità di rappresentante del gruppo, sono indignata.” In passato la ragazza, allora diciottenne, era entrata nelle cronache scabrose della capitale russa per aver partecipato in un museo ad una mega-orgia. L’evento, denominato “Fotti l’orso”, era stato organizzato da un gruppo art “Vojna”, di cui faceva parte il marito, Piotr Verzilov. L’obiettivo era quello di protestare contro il passaggio di poteri al Cremlino tra Putin e Medvedev (cognome che assomiglia alla parola “orso”). All’epoca la ragazza era incinta di nove mesi e quattro giorni dopo l’orgia aveva dato alla luce la figlia Geru. Le foto, in cui era impegnata in esibizioni erotiche, avevano provocato discussioni a non finire. Nell’agosto del 2012 ha ricevuto l’invito a posare senza veli per l’edizione ucraina di “Playboy”.
Chi è dalla loro parte?
Praticamente tutta la musica britannica e grandi nomi a livello internazionale. Solo per citare qualcuno: Courtney Love, Madonna, Peter Gabriel, Genesis, Paul McCartney, Sting, Kate Nash, Yoko Ono, Red Hot Chili Peppers. In Italia si sono schierati dalla loro parte Elio e le Storie Tese e Vasco Rossi.
Chi sono le Pussy Riot?
E’ un gruppo punk rock russo anonimo impegnato politicamente. Organizzano a Mosca flash mob e performance estemporanee tese a provocare e suscitare scalpore per attirare l’attenzione su alcuni fenomeni sociali e politici. la loro musica è vicina a gruppi rock quali gli Angelic Upstarts, Cockney Rejects, Sham 69, Era e The 4-Skins. Il loro movimento poi prende le mosse dal Riot grrrl che esplose negli anni ’90.
Colore sembra la loro arma contro l’indifferenza. Il colore del loro abbigliamento ha lanciato una moda. Vestiti leggeri su collant, anche nell’inverno glaciale russo. Questo abbigliamento serve a nascondere la propria identità, che viene celata anche dai balaclava colorati, indossati sia nelle esibizioni, sia nelle interviste. Il collettivo è composto da circa 10 artiste, oltre a una quindicina di persone che si occupano degli aspetti tecnici della ripresa e dell’editing dei video da diffondere in rete.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 6, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/01/06/uno-sguardo-alla-russia-il-nuovo-femminismo-pussy-riot/
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