E’ un’impresa agricola? Un parco protetto? Un parco pubblico? No è semplicemente la Banca d’Italia che per lo sviluppo delle aree verdi che circondano le principali sedi centrali di Roma, compreso il centro ricreativo, non ha badato a spese sostenendo un costo di ben 5 milioni e 331mila euro. Potrà dirsi contenta Roma che c’è chi pensa all’ambiente peccato che l’area però, anche per motivi di sicurezza, è destinata alla ricreazione solo ed esclusivamente del personale e dei loro parenti stretti. Il supercircolo che sorge su via Tuscolana con campi da tennis, da calcio e piscina ha così usufruito di una vera e propria “ristrutturazione” del verde comprensivo anche della “fornitura, collocazione, manutenzione e ritiro di piante ornamentali”, per “la manutenzione delle zone destinate a uliveto e degli ulivi ubicati nelle zone circostanti gli edifici” e per “la fornitura di composizioni di fiori recisi”. Ma chi fornirà questo servizio? La Società Cooperativa Florovivaistica del Lazio, una coop “rossa” ubicata in piena via Appia Antica. La cooperativa d’altra parte ha già lavorato per grandi commesse come quelle per il Coni, la provincia di Roma, il comune di Roma, il consiglio regionale del lazio, l’Auditorium Parco della Musica e la presidenza del consiglio dei ministri.