666mila dollari. A tanto ammonta la cifra che la band canadese di musica industrial rock degli Skinny Puppy ha chiesto al governo statunitense. La fattura è arrivata dopo che i musicisti hanno scoperto che alcuni loro brani sono stati utilizzati dai militari americani per torturare i prigionieri nel carcere di Guantanamo, sull’isola di Cuba. Ora i componenti del gruppo stanno valutando anche la possibilità di tentare una causa legale al governo americano. Kevin “Ogre” Ogilvie, leader del gruppo, ai microfoni delle televisione CTV ha spiegato: “Abbiamo mandato il conto perché hanno usato la nostra musica a nostra insaputa come arma contro degli individui”. E ora i membri del gruppo, che si dicono “offesi” per l’utilizzo della loro musica come tortura, stanno valutando l’ipotesi di avviare un’azione legale. Ma non è la prima volta che delle band prendono posizioni simili. In passato anche i REM, i Rage Against the Machine e i Metallica hanno parlato dell’utilizzo della loro musica nel carcere di massima sicurezza americano, e i Metallica un anno fa avevano chiesto al Pentagono di non servirsi più dei loro brani. Si tratta tuttavia della prima volta che l’amministrazione americana si trova tra le mani un conto da pagare anche se il Pentagono, da parte sua, ha smentito di aver ricevuto fatture di alcun genere dal gruppo canadese.
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Musica utilizzata per torturare i detenuti: la band presenta il conto agli Usa
Pubblicato da tdy22 in febbraio 8, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/08/musica-utilizzata-per-torturare-i-detenuti-la-band-presenta-il-conto-agli-usa/
Nigella Lawson ancora nell’occhio del ciclone: cannabis ai figli adolescenti
La cuoca più nota del Regno Unito, Nigella Lawson, è stata travolta da nuove accuse. Elisabetta Grillo, l’ex assistente personale italiana imputata con la sorella Francesca per frode ai danni della cuoca e dell’ex marito Charles Saatchi, ha dichiarato sotto giuramento che la sua ex datrice di lavoro lasciava fumare cannabis ai suoi figli teenager. La donna ha fatto la dichiarazione oggi, mentre si trovava nel tribunale di Londra e rispondeva alle domande del pubblico ministero sulle spese effettuate con la carta di credito della ex coppia e che secondo l’accusa non sarebbero state autorizzate. In particolare si trattava di 70 sterline pagate in un duty free shop a New York nel giugno 2010. “Erano sigarette per i figli. Nigella mi autorizzava a prenderle per loro”, ha affermato la Grillo. Ha in seguito ammesso che Nigella “lasciava fumare erba ai figli”. Queste accuse arrivano dopo le affermazioni della stessa cuoca star che ha ammesso di aver tirato diverse volte cocaina in passato e di aver fumato cannabis. Grillo ha anche detto che Nigella e Saatchi hanno affermato il falso nelle loro deposizioni.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/13/nigella-lawson-ancora-nellocchio-del-ciclone-cannabis-ai-figli-adolescenti/
Le collaboratrici italiane hanno svuotato il conto in banca della star cocainomane?
I dubbi sono molti sulla vicenda della star culinaria Nigella Lawson che in Inghilterra è sinonimo di Italian Style. I suoi piatti questa volta infatti passano in secondo piano perché secondo quanto svelato in Aula di Tribunale, la Lawson avrebbe, almeno secondo l’accusa dell’ex marito, fatto uso di droghe ogni giorno per 10 anni, tra cui anche la cocaina. Ma se già questo basterebbe per innalzare uno scandalo ci sarebbero anche coinvolte le collaboratrici italiane, Francesca ed Elisabetta Grillo, ex dipendenti della coppia vip, e che ora sarebbero accusate di aver svuotato il conto in banca di Nigella. Secondo le accuse del marito, ci sarebbe stato infatti un tacito accordo tra la cuoca star e le sue collaboratrici: loro non avrebbero rivelato al marito l’uso di droghe della moglie e in compenso potevano usufruire della carta di credito. In realtà la carta di credito era stata affidata alle due collaboratrici per far fronte alle spese e alle esigenze della coppia, in realtà le due sorelle poi ne avrebbero abusato per acquisti personali.
Nel corso di un’udienza preliminare alla vigilia del processo contro le due, il giudice Robin Johnson ha letto in aula a Londra quanto scritto dall’ex marito di Nigella Lawson, Charles Saatchi, alla moglie: «È chiaro che adesso le Grillo se la caveranno sulla base del fatto che tu eri così sconvolta dalle droghe che hai permesso loro di spendere a piacimento… E sì, credo a ogni loro parola». L’implicazione sarebbe che ci fosse una sorta di ‘tacito accordò tra Nigella e le due dipendenti, impiegate per anni dalla coppia come assistenti, che non avrebbero rivelato l’uso di droghe all’allora marito. Nigella Lawson e Charles Saatchi hanno divorziato lo scorso luglio dopo la pubblicazione sulla stampa britannica di una foto che ritrae Charles mentre stringe le mani attorno al collo di Nigella, al tavolo di un ristorante a Mayfair. La cuoca-star e il collezionista sono stati sposati per 10 anni.
Pubblicato da tdy22 in novembre 26, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/26/le-collaboratrici-italiane-hanno-svuotato-il-conto-in-banca-della-star-cocainomane/
Nuove rivelazioni sul caso Melania Rea
Rocco Parolisi scende in campo per la difesa del fratello Salvatore e in un’intervista telefonica a Quarto Grado afferma: «Forse Salvatore sa qualcosa, ma non parla. Viene da chiedersi: ma se fosse stato minacciato da qualcuno e per timore lo tenesse nascosto?»
Naturalmente sono le parole del fratello dell’imputato per la morte di Melania Rea e vanno, quindi, vagliate attentamente: «Stando agli atti e secondo il mio pensiero – dice Rocco – Salvatore è innocente, ma è il giudizio di un fratello». L’uomo ha poi aggiunto «Noi non sappiamo quello che è successo, ma se avessimo una pista alternativa, l’avremmo fornita agli inquirenti. Vogliamo la verità, perché teniamo alla nostra famiglia e a quella di Melania».
Rocco entra anche nel rapporto tra Salvatore e Melania:
«Escludo l’amore cieco per Melania, ma mio fratello voleva bene al nucleo familiare», e prosegue. «Non sapevo che tra loro ci fosse crisi: l’ho scoperto qualche giorno dopo l’accaduto. Sono rimasto male quanto sono venuto a conoscenza della storia parallela e provo rabbia per il fatto che Salvatore non ne abbia informato subito la magistratura».
«Salvatore era un ragazzo tranquillo, un ‘bonaccione’ – ricorda il fratello Non si allontanava mai da casa, giocava nel quartiere». Sulla circostanza per la quale nessun amico abbia mai difeso il fratello, Rocco replica: «È vero: ma dobbiamo partire dal presupposto che si è arruolato giovane e ha lasciato nella prima adolescenza tutti i suoi amici (che ora sono sparsi per l’Italia per lavoro). Da quando Salvatore si è arruolato e lavorava per lo Stato, queste amicizie sono venute meno. Gli unici amici che potrebbe avere, sono i commilitoni».
«Ho parlato con Salvatore due mesi fa» conclude Rocco Parolisi,«era sfiduciato per come sono andate le cose e mi ha detto che è pronto a sostenere la sua innocenza. È un ragazzo testardo e con forza d’animo. Non credo che per lui ci sarà un’altra condanna». L’appello per il processo è fissato per il prossimo 25 settembre all’Aquila, nel primo grado Parolisi è stato condannato all’ergastolo.
Pubblicato da tdy22 in settembre 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/13/nuove-rivelazioni-sul-caso-melania-rea/
Cado dalle nuvole… ristorante di lusso a €15: Adriano Zaccagnini, M5S
E dopo ” A MIA INSAPUTA” c’è il “CADO DALLE NUVOLE!”, Adriano Zaccagnini, deputato M5S… lo chiamiamo BELLO ADDORMENTATO NEL BOSCO?
«Ho commesso un grave errore e sono disposto a restituire la parte eccedente del conto, che non ho pagato». Il deputato del Movimento 5 Stelle, chiede scusa ai cittadini e ai militanti, indignati dopo la pubblicazione della foto con alcuni eletti 5 Stelle a pranzo nel ristorante della Camera. Zaccagnini spiega ai cronisti che non sapeva «che in quel ristorante di lusso la quota a carico del deputato è di 15 euro e il resto del conto, probabilmente 80-90 euro, è a carico dei contribuenti. Ammetto il mio errore – aggiunge – e sono pronto a restituire la parte eccedente del conto. In totale sono stato a mangiare lì tre volte, a 15 euro a pasto, quello che manca lo restituirò di tasca mia. Pensavo che in quel ristorante si risparmiasse in confronto a un locale del centro di Roma»
Pubblicato da tdy22 in marzo 20, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/20/cado-dalle-nuvole-ristorante-di-lusso-a-e15-adriano-zaccagnini-m5s/
Bocciato il giudice di Masterchef! Cracco si scusa senza riserve.
Carlo Cracco ha deluso 4 ospiti del suo ristorante, ma non ha trovato pretesti per nascondere il fatto: è uscito dalle cucine e si è avvicinato al tavolo per ascoltare le lamentele. Il problema si è presentato giovedì sera quando 2 coppie di amici, ospiti del ritorante di Cracco, si sono lamentati del servizio a loro dire “frettoloso e scortese” e hanno riscontrato una qualità, non adeguata al ristorante dello chef pluristellato Michelin, in un piatto di pesce e in un risotto di gamberi. Cracco immediatamente si è scusato e ha ammesso “Cose che possono capitare, il cliente ha sempre ragione. I piatti mi sembravano buoni, in cucina siamo in tre ad assaggiarli, qualcosa ci sarà sfuggito. Sul servizio non saprei dire, se non che gli altri 60 clienti non se ne sono lamentati, ma è certo che dovrebbe essere tutto perfetto. Non è una cosa che fa piacere”. Poi ha tenuto ad aggiungere Faccio notare che non sono uno di quelli che tira via i piatti. Comunque il parere del cliente è insindacabile: a noi cuochi non resta che rimediare, far finta di niente sarebbe peggio”
Alla fine non ha fatto pagare il conto e ha lasciato un biglietto di scuse invitandoli di nuovo al ristorante.
Sarà stata solo speculazione? Criticare un piatto del re di Masterchef per screditare il ristorante e l’immagine del Re di Masterchef o effettivamente il piatto non era all’altezza?
Pubblicato da tdy22 in marzo 10, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/10/bocciato-il-giudice-di-masterchef-cracco-si-scusa-senza-riserve/
I misteri di Parolisi!
Spariscono i soldi sul conto di Parolisi. Il tesoro accumulato in anni di missioni all’estero sarebbe scomparso nel nulla. Quei soldi ceh dovevano servire anche per il mantenimento della figlia di 3 anni sembra si sia dissolto nel nulla. Che il denaro fosse scomparso si è appreso durante l’udienza per il sequestro cautelativo dei beni di Parolisi nel Tribunale di Nola. La banca di Frattamaggiore dove l’uomo ha il conto ha inviato un documento al giudice in cui si spiega che la sua disponibilità è ben lontana dalla somma di 100 mila euro. Pochi spiccioli, nulla più. Dove sono finiti i suoi soldi? Quando sono stati prelevati? Forse appena prima della sentenza, forse subito dopo. Da chi? Da qualcuno di famiglia?
Pubblicato da tdy22 in marzo 5, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/05/i-misteri-di-parolisi/
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