“Bugie tossiche”: Greenpeace si scaglia contro D&G

toxic-lies-tuttacronacaAzione di protesta contro D&G ieri a Milano, dov’è in corso la Settimana della Moda, dove Greenpeace ha chiesto una moda libera da sostanze chimiche pericolose. Gli attivisti, in occasione della sfilata di Dolce&Gabbana al teatro Metropol, hanno scelto questa location per appendere uno striscione di 60 metri quadri con la scritta “Toxic Lies. Courtesy of Dolce&Gabbana” (Bugie tossiche. Offerte da Dolce&Gabbana). Chiara Campione, responsabile del progetto The Fashion Duel di Greenpeace, ha dichiarato: “Ci sembrava giusto far sapere al parterre del Metropol che lo show che sta per aprirsi è potenzialmente il prodotto finale di una filiera tossica, che inquina l’ambiente e mette in pericolo la salute di tutti noi. Le sostanze chimiche pericolose ritrovate sui prodotti a marchio D&G dimostrano che questo brand non ha nessun controllo sulla propria filiera e non può quindi garantire ai propri clienti di non essere complice dello scandalo tossico che avvelena l’Alta moda”. Recentemente è stato pubblicato, da Greenpeace International, un rapporto che evidenzia come le stesse sostanze chimiche pericolose usate dai marchi di largo consumo siano impiegate anche da brand del lusso, come Versace, Louis Vuitton e Dolce&Gabbana, per produrre capi di Alta moda per bambini. Tali sostanze, che a seguito del processo produttivo o del lavaggio degli stessi abiti giungono poi nei laghi e nei fiumi, hanno la proprietà di accumularsi nell’ambiente e sono stati ritrovate anche nelle regioni più remote del Pianeta. Alcune di esse possono interferire con il sistema ormonale di uomini e animali. Ancora Campione spiega: “Nonostante le ripetute richieste, iniziate più di un anno fa con la classifica The Fashion Duel, Dolce&Gabbana non ha mai risposto né a noi né alle migliaia di consumatori che chiedono più trasparenza sulla propria filiera e di conoscere cosa finisce esattamente nei loro prodotti. Crediamo che sia arrivato per Dolce&Gabbana il momento di parlare chiaro, e far vedere a tutti di che stoffa sono fatti loro e i vestiti che producono”. Al momento hanno sottoscritto l’impegno Detox dell’associazione ambientalista in venti aziende: l’obiettivo è quello di assicurare la trasparenza della filiera, richiedendo ai propri fornitori di pubblicare i dati sugli scarichi delle sostanze chimiche pericolose e azzerare gli scarichi di sostanze chimiche pericolose entro il 2020.

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Le immagini della protesta di Greenpeace:

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“Basta Euro”: Salvini e la marcia su Firenze

salvini-firenze-tuttacronacaIl segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha preso parte alla manifestazione del Carroccio che si è tenuta domenica a Firenze per aprire la campagna delle elezioni europee e comunali. Il leghista non ha mancato di lanciare un attacco al futuro premier: “Renzi ha nominato il suo successore a sindaco di Firenze ma di solito così funziona a Cuba, dove Fidel Castro sceglie il fratello Raul come successore”. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, Renzi avrebbe scelto il suo ex vicesindaco Dario Nardella come successore a Palazzo Vecchio. “In Italia saremmo una democrazia, dove non c’è una dinastia padronale – ha aggiunto Salvini – per carità, Renzi cammina anche sulle acque, però il sindaco lo scelgono i fiorentini e quindi la partita non è chiusa”. I leghisti hanno manifestato da via dei Cerretani e Piazza della Signoria a Firenze, al grido di ‘No all’Euro’ impresso su tanti palloncini colorati, slogan che il Carroccio utilizza per la propria campagna elettorale in vista delle prossime europee.

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“Napolitano si faccia un giro senza scorta”: così Salvini

matteo-salvini-tuttacronacaBotta e risposta a distanza tra il Capo dello Stato Giorgio Napolitano e il segretario della Lega Matteo Salvini dopo la contestazione del Carroccio a Strasburgo durante il discorso del Presidente della Repubblica. In visita al Parlamento europeo, Napolitano ha parlato di “Proteste marginali e modeste”. A questee parole Salvini ha risposto invitandolo a fare “un giro senza scorta tra i disoccupati”.

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“Basta austerity” e “Basta euro”: Napolitano a Strasburgo e la contestazione della Lega

parlamento-ue-lega-napolitano-tuttacronacaIl presidente Napolitano è intervenuto all’Europarlamento di Strasburgo dove ha sottolineato che i cittadini non devono scegliere tra “un’agitazione puramente distruttiva contro l’euro e contro l’Ue” o tra un’Europa che pure “ha mostrato gravi carenze e storture nel suo cammino”. E ha aggiunto che bisogna “vincere dure battaglie politiche contro egoismi e meschinità nazionali, ristrettezze di vedute, calcoli di esperienza e conservatorismi anacronostici, quotidianamente riscontrabili nelle classi dirigenti nazionali”. E ancora: “Non regge più la politica di austerità a ogni costo”. Nel suo intervento Napolitano ha quindi sottolineato che “C’è vacua propaganda e scarsa credibilità nel discorso di quanti hanno assunto atteggiamenti liquidatori verso quel che abbiamo edificato nei decenni scorsi”. E ancora il capo dello Stato: “Manca oggi la ‘vista lunga’ a troppi leader europei, per insufficiente consapevolezza del declino che minaccia l’Europa”, notando come “finora in un continente così interconnesso come il nostro, la politica è rimasta nazionale, con i suoi fatali limiti e con le sue vistose degenerazioni”. Ma il discorso è stato interrotto dagli  eurodeputati della Lega Nord, guidati da Matteo Salvini, che hanno fatto irruzione e protestato contro l’Euro. Un gesto che è stato fischiato dall’Europarlamento, che ha condannato i comportamenti leghisti a Strasburgo. Il segretario del Carroccio ha spiegato: “Napolitano senza vergogna, chi ancora difende questo Euro che ha massacrato lavoro, stipendi e pensioni è in malafede. Il voto di maggio spazzerà via queste Euro Follie”. L’eurodeputato Mario Borghezio ha spiegato che la protesta della Lega Nord non è contro Napolitano, ma contro l’Euro: “Non è una protesta nei confronti del Presidente, per il quale portiamo rispetto, Napolitano, ma è una protesta per la sua adesione un po’ cieca a questa Europa e ai poteri delle banche che essa rappresenta. Siamo contro questo euro che danneggia le Pmi e sta portando alla rovina il nostro paese e soprattutto il nostro nord”. Ancora Borghezio, presente in Aula, ha urlato: “Presidente, noi la rispettiamo ma non deve difendere l’Europa delle banche. Non tradisca Cattaneo. Si ricordi la carta di Chivasso”. Quest’ultimo, in riferimento al documento dei federalisti piemontesi e valdostani del 1943, considerato da Borghezio “la carta costituzionale del federalismo regionale”.

La dura contestazione al Dall’Ara: lo striscione in curva

BOLOGNA_ULTRAS_GIANNI_MORANDI_STRISCIONE_FUORI_MARONI_tuttacronacaL’Udinese ha battuto il Bologna allo stadio Dall’Ara nell’anticipo di questa giornata di campionato ma i tifosi in curva erano maggiormente intenti in un’altra contestazione per incitare la loro squadra. All’ingresso in campo delle due squadre, infatti, hanno esposto uno striscione che recita: “Morandi fuori dai maroni, a quando le dimissioni?” Il riferimento è al fatto che il cantante, a seguito della precedente partita casalinga aveva fortemente criticato i cori contro i napoletani che si erano levati anche mentre gli altoparlanti diffondevano le note della canzone “Caruso” di Lucio Dalla. In quell’occasione Morandi aveva detto di vergognarsi per quello che era successo, non escludendo le dimissioni.

Il monolite che fa la sua apparizione al Circo Massimo: “spazio all’arte”

monolite-roma-tuttacronacaTre giorni fa, al centro del Circo Massimo, ha fatto la sua apparizione un’opera colorata, “Il monolite bifronte” di Francesco Visalli. Un omaggio a Mondrian che ha conquistato, senza che nessuno dicesse nulla, uno dei palcoscenici più prestigiosi di Roma. Una provocazione artistica, certo, un esperimento urbano, ma anche, spiega lo stesso artista, una denuncia nei confronti dell’amministrazione capitolina e delle istituzioni culturali “impotenti” davanti al materializzarsi della scultura. Per intere settimane, racconta Visalli, nessuno è andato infatti a bussare alla sua porta per chiedere conto di quell’installazione così moderna a due passi dal Colosseo, di fronte agli antichi Palazzi Imperiali: niente verifiche, nessuna denuncia, nessun controllo. Né sulle autorizzazioni, né sul versante sicurezza. E l’artista sul suo sito avverte: “Pronti i disegni per un totale di 4 installazioni in altrettante piazze”. L’opera è alta oltre tre metri, pesa più di due tonnellate, ha due facce, una bianca e l’altra nera, elementi dai colori accesi e un ampio basamento: e il Campidoglio non ne sapva nulla. Mesi di lavoro, in un posto più che in vista a Roma, che si è trasformato in un test: vedere quando avrebbero impiegato le autorità per accorgersi della nuova “presenza”. “Il monolite – dice Francesco Visalli – è un monito per l’amministrazione comunale e per quella nazionale perché recuperi il principio fondatore del Paese più bello del mondo, cioè l’arte. Arte che ha segnato la storia di millenni, arte che se fosse valorizzata, basterebbe da sola a sanare definitivamente il deficit pubblico. E tutto questo non ha colori di partito politico, è universale, vale per tutti”. Monumento e operazione sono stati economicamente sostenuti interamente dall’artista, senza aiuti economici o sponsor. E non finisce qui: a giorni il monolite potrebbe prendere “voce” grazie alla partecipazione di alcuni nomi noti del mondo dello spettacolo. Un manifesto per dire basta alla disattenzione sull’arte. Nel frattempo, mentre nessuno si è mosso per mesi , ora il sottosegretario ai Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni, che in un tweet ha scritto: “Abbiamo chiesto ai vigili la rimozione”. Spiega l’artista: “Non sono contento del risultato ottenuto, lo sarei stato molto di più se il Comune se ne fosse accorto dopo due giorni. È ovvio che debba essere rimosso. Mi rattrista che la reazione sia arrivata dopo due mesi e perché ho divulgato la notizia. Io stesso non ho piacere di vedere il monolite davanti al Circo Massimo, la sua collocazione potrà essere un’altra ma volevo dare un segnale forte. L’arte e la cultura non trovano più spazio, quindi lo occupano”.

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La Russa paladino di Laura boldrini: “questione sessista”

la-russa_tuttacronacaSe il premier Letta aveva indirizzato una lettera a Vittorio Feltri spiegando che il ‘caso Boldrini’ e del suo viaggio in Sudafrica con il suo compagno non sussisteva in quanto non erano stati spesi soldi pubblici, anche Ignazio La Russa ora ha preso le parti della Presidente della Camera. Il leader di Fratelli d’Italia scrive sulle colonne de Il Giornale la sua opinione, ossia che la Boldrini ha usato per recarsi ai funerali di Mandela, non è stato gravato di un solo euro in più per la presenza del “fidanzato” di quest’ultima. A sua volta, sottolinea il fatto che è prassi comune che le mogli delle più alte cariche dello Stato, accompagnino i mariti in occasioni di eventi importanti, nessuno scandalo quindi se la Presidente della Camera ha fatto lo stesso. Anche La Russa, quindi, appoggia la tesi della “questione sessista”, ritenendo che se si fosse trattato di una convivente rispetto a un convivente, non vi sarebbe stata questa discriminazione.

Enrico Letta e la lettera a Feltri sul ‘caso Boldrini’: “pregiudizio sessista”

boldrini-letta-tuttacronacaSi continua a parlare del fatto che Laura Boldrini abbia preso parte alla commemorazione di Nelson Mandela in compagnia del compagno, ospite come lei di un volo di Stato. Anche il premier ha preso la parola al riguardo, inviando una lettera al Giornale diretto da Vittorio Feltri con la quale spiega che la presenza della presidente della Camera fosse “pienamente” legitti. Feltri aveva criticato la boldrini per aver “sperperato denaro pubblico” e non aver ricevuto lo stesso trattamento di Clemente Mastella, che nel 2007 approfittò di un volo di Stato con il figlio per andare al gran premio di Formula 1 di Monza. La presidente aveva allora risposto:

“Al di là di inesistenti ragioni economiche, credo proprio che il problema sia un altro, nelle polemiche di queste ore. A fare “scandalo” è il fatto che una donna delle istituzioni sia accompagnata da suo marito o dal suo compagno. Nessuno si sogna di contestare la presenza di una moglie o di una compagna al fianco dei vertici istituzionali di genere maschile (…) Non ho voluto ignorare le polemiche: perché penso che non riguardino solo me, ma lo spazio che a noi donne viene “concesso” nell’Italia di oggi. C’è ancora molta strada da fare”.

Enrico Letta riprende gli stessi argomenti e parla di pregiudizio sessista:

Caro Feltri,

solo poche righe a commento del suo articolo di ieri sull’utilizzo del volo di Stato da parte del presidente della Camera, Laura Boldrini, e del suo compagno, Vittorio Longhi. Com’è ampiamente noto, entrambi hanno volato con l’aereo della Presidenza del Consiglio per partecipare a Johannesburg alla cerimonia in memoria del presidente della Repubblica Sudafricana, Nelson Mandela.

Come forse è meno noto, il viaggio non ha comportato alcun alloggio in albergo, visto che entrambi i pernottamenti sono avvenuti in volo, né spese aggiuntive a carico del bilancio pubblico. Laura Boldrini è la terza carica della Repubblica. Come lei, alla cerimonia erano presenti altri presidenti di Parlamenti di Stati sovrani. La sua partecipazione era, dunque, pienamente legittima. Resta il pregiudizio sessista, indizio di un doppiopesismo palese, qualunque sia la matrice politico-culturale.

Nessuna polemica, mai, sulle mogli accompagnatrici di uomini delle istituzioni. Levata di scudi, invece, se l’accompagnatore è uomo, a maggior ragione se non ufficialmente coniugato. Non c’è bisogno delle «quote azzurre». Basterebbe un minimo di buonsenso, purtroppo merce rara di questi tempi. Con i migliori saluti.

Il Codacons denuncia Laura Boldrini: il suo compagno era sul volo di Stato

laura-boldrini-funerali-tuttacronacaLaura Boldrini ancora nel centro delle polemiche per il viaggio in Sudafrica, in occasione della commemorazione di Nelson Mandela, nel quale l’ha accompagnata il suo compagno. Nonostante Montecitorio abbia smentito che sia stato effettuato a spese dello Stato, questa mattina il Codacons ha inviato  un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e alla Corte dei Conti contro il Presidente della Camera. L’associazione dei consumatori non è nuova a questo tipo di denunce, che in passato avevano colpito anche Mastella e Berlsuconi e ora ritiene che

non si comprende a che titolo la Boldrini abbia usufruito con il proprio compagno di un volo pagato dai cittadini e diretto ad un evento riservato a leader mondiali e capi di Stato.

Per il Codacons,

è necessario accertare se vi siano stati sperperi di risorse pubbliche a danno della collettività.    Certo non si comprende – sostiene il Codacons nella denuncia – cosa ci facesse il compagno della Boldrini su un volo di Stato per una cerimonia cui erano stati invitati esclusivamente capi di Stato e di Governo. Ma soprattutto a spese di chi.  

Il Codacons ha dunque chiesto alla Procura e alla Corte dei Conti di accertare se

possano configurarsi sprechi di denaro pubblico a danno della collettività e conseguentemente sanzionare le eventuali scelte dannose per la collettività stessa ivi comprese le ipotesi di illeciti fonte di danno erariale, e di predisporre tutti i controlli necessari per accertare e verificare se nei fatti esposti  possano celarsi fattispecie penalmente rilevanti, ivi compreso quello di utilizzo illegittimo di fondi e/o risorse pubbliche.  

 Le risposte sul presunto sessismo fornite dal Presidente della Camera a chi in queste ore l’ha criticata, appaiono obiettivamente inaccettabili, soprattutto se si considera che in passato altri esponenti istituzionali di sesso maschile furono denunciati per situazioni assolutamente identiche – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Ora si dovrà verificare se vi siano stati costi a carico della collettività legati alla presenza su un volo di Stato del compagno della Boldrini e, in tal caso, il Presidente della Camera e il suo fidanzato saranno chiamati a risarcire personalmente i cittadini.

Commemorazione di Mandela: Laura Boldrini risponde al M5S, “Attacco sessista”

laura-boldrini-tuttacronacaIl sito Lettera 43, poi ripreso da Il Giornale, aveva fatto emergere il fatto che la Presidente della Camera avrebbe viaggiato con il proprio partner a spese dello Stato in occasione delle commemorazioni di Nelson Mandela in Sud Africa, versione che Montecitorio ha smentito. Su Facebook, la stessa Laura Boldrini ha risposto: “Al di là di inesistenti ragioni economiche, credo proprio che il problema sia un altro, nelle polemiche di queste ore. A fare ‘scandalo’ è il fatto che una donna delle istituzioni sia accompagnata da suo marito o dal suo compagno. Nessuno si sogna di contestare la presenza di una moglie o di una compagna al fianco dei vertici istituzionali di genere maschile”. E precisa: “Per me e per il mio staff  non c’è stata nessuna spesa di viaggio a carico del bilancio della Camera: siamo stati ospiti sul volo del presidente del consiglio dei ministri. Né ci sono state spese di soggiorno: la delegazione ha viaggiato di notte, sia all’andata che al ritorno, anche perché urgeva essere di ritorno a Montecitorio per non tralasciare i lavori d’aula. Infine, nessuna indennità di missione”. E aggiunge: “Ma le critiche si sono concentrate sulla partecipazione del mio compagno, ed è soprattutto a queste che intendo replicare. Dov’è il problema, posto che la sua presenza non è costata un euro, per le ragioni che ho spiegato? ed è bene che si sappia che, quando nei mesi scorsi ha avuto la possibilità di accompagnarmi in qualche altra missione, si è sempre pagato di tasca sua, come è giusto, il viaggio in aereo di linea o in treno (i mezzi che uso più frequentemente per spostarmi)”.

Le aspiranti miss e la contestazione alla Boldrini: libertà di apparire zitte e svestite!

miss-italia-mute-nude-tuttacronacaLa polemica sul ruolo delle miss in tv non si placa e oggi le 186 aspiranti miss hanno posato per contestare la presidente della Camera Laura Boldrini che, dopo la scelta della Rai di non mandare in onda il concorso di bellezza, aveva commentato: ”Una scelta moderna e civile. Solo il 2% delle donne in tv parla, il resto è muto e svestito”. Il messaggio delle ragazze, arrivate ieri a Jesolo e che hanno indossato delle t-shirt con la scritta “Nè nude nè mute”, è semplice: “Fra i diritti delle donne ci deve essere anche la libertà di apparire in televisione poco vestite e partecipare ad una gara il cui metro di giudizio principale è il proprio aspetto fisico”. Il sindaco della località veneta Valerio Zoggia, che  ospiterà il concorso anche per i prossimi tre anni, ha sottolineato che l’obiettivo è di garantire un giusto rapporto tra costi e benefici. La patron Patrizia Mirigliani ha osservato: “Il sindaco ha fatto un grande atto, un atto d’amore: ha voluto Miss Italia quando ancora non avevamo chiuso accordi con nessuna ‘casa televisiva’. Siamo ad Ottobre, abbiamo avuto numerose difficoltà ma ci tengo a dire che questa edizione entrerà nella storia del Concorso perché ci permette di metterci in gioco e di fare nuove scommesse. Jesolo è nel cuore della famiglia Mirigliani” ha aggiunto ricordando che Jesolo ha, nel passato, Miss Italia nel Mondo. “E ora, finalmente, abbiamo portato qui anche Miss Italia. Sarà un’edizione che rispecchia come non mai la crisi attraversata dal Paese, per i disagi incontrati dagli imprenditori che vogliono investire in questo momento. Noi siamo qui grazie alle aziende sponsor del Concorso, che sono la benzina senza la quale non potremmo sostenere il nostro progetto. Il loro ruolo è fondamentale”.

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Lorenzin contestata dai manifestanti pro-Stamina

stamina-lorenzin-tuttacronacaContestazione ieri notte ai danni del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, la cui auto è stata bloccata e lei costretta a scendere dai malati gravi che dal 23 luglio manifestano in piazza Montecitorio per la libertà di cura con il metodo Stamina. Uno di loro ha chiesto: “Si fermi a parlare con questi ragazzi, si stanno lasciando morire, dice di averci parlato ma non è vero. Non ha una coscienza?” Il ministro ha quindi avuto un colloquio con il ragazzo affetto da distrofia muscolare che è un po’ il simbolo della protesta, Sandro Biviano. A lui ha detto: “Io l’ho già incontrata, capisco la sua sofferenza personale e la sua malattia. Io sono la persona che ha fatto la legge per la sperimentazione del metodo Vannoni umanamente le pare che io non farei qualcosa per lei? Dobbiamo rispettare delle norme che non sono burocratiche, ma è quello che è stato valutato scientificamente”. Rapida la replica del giovane: “noi non abbiamo alternativa, non c’è una terapia”. Il ministro ha quindi sottolineato che la sua patologia “non potrebbe, neanche se funzionasse, essere curata con il metodo Stamina.” Ma la risposta dei manifestanti, in cerca tanto di una cura che di speranza e risposte da parte di una burocrazia che non dà risposte hanno ribadito: “Stiamo parlando di gente in fin di vita, ma che ci importa? Proviamo qualsiasi cosa, firmiamo tutte le carte che volete per assumerci la responsabilità”. Lorenzin ha poi sottolineato che “un trattamento, per essere cura compassionevole, deve aver passato almeno la fase uno della sperimentazione» e che «Brescia è aperta solo sulla base di una sentenza del tribunale, perchè era stata chiusa”.

No Tav la contestazione è ora assimilata ad attentato terroristico

attacco-terroristico-val-di-susa-no-tav-tuttacronacaPugno duro contro gli attivisti No Tav. Ai manifestanti ora viene contestata l’accusa di attentato per finalità terroristiche o di eversione e per questa ragione i pm hanno disposto nella mattina di oggi, 29 luglio, una serie di perquisizioni nelle abitazioni di alcuni dimostranti. L’accusa fa riferimento all’assalto al cantiere dello scorso 10 luglio, quando gli appartenenti alle forze dell’ordine furono costretti a uscire dalle reti del cantiere per poi essere presi di mira con bombe carta, petardi e pietre lanciati ad altezza d’uomo. In quell’occasione fuorno fermati 9 attivisti, si registrarono 15 agenti contusi e l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia bloccata per ore a causa di un violento incendio. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati pc e telefoni cellulari.

Il Milan in Champions… e Balo sfiora la rissa con i tifosi viola

mario-balotelli

Siena-Milan: 1-2. Pescara-Fiorentina: 1-5. Lascia amarezza la splendida vittoria viola di ieri sera, che tuttavia non è bastata per far approdare i toscani in zona Champions. Chi ha festeggiato sono stati invece i ragazzi di Allegri, che si sono però visti rovinare la festa proprio a Firenze. Il Milan era appena arrivato alla stazione quando un gruppo di ultras che hanno dato vita a una contestazione. Cori di protesta, per un rigore negato, e insulti sono seguiti dagli ormai tristemente noti “buuu” razzisti rivolti a Balotelli che non è riuscito a trattenersi. Lui e Robinho hanno provato ad affrontare i tifosi a muso duro ma degli agenti li hanno placcati. E se il suo compagno di squadra è tornato sui suoi passi, per Balo sono serviti tre uomini ed i compagni di squadra per portarlo di peso sul treno che è poi partito in direzione di Milano alle 1.15, con mezz’ora di ritardo. Poco dopo è arrivato un cinguettio dell’attaccante: “Questa legge che se lascio il campo per i buu razzisti, lascio la mia squadra in 10… Rivedete questo regolamento per favore è molto inumano”.

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Bosè va via, troppi contrasti con Emma? Arriva Eleonora Abbagnato…

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Se ne parla da giorni ma sembra tutto confermato. Oggi 25 aprile sarà l’ultima puntata di Amici di Miguel Bosè. Sembra che la decisione sia stata presa per le continue tensioni tra Emma Marrone e Bosé siano state la causa determinante della decisione. Emma rimproverava un atteggiamento mirato solo all’eliminazione dei concorrenti più forti della sua squadra attraverso una tattica messa in opera a tavolino da Bosè. Tutto determinato e un gioco al massacro che andava oltre le regole del Talent Show. Così, ufficialmente, Bosé abbandona per impegni pregressi… in realtà perché lui ad arrivare secondo proprio non ci sta e ogni mezzo è valido per ottenere la vittoria. Sembra che alla base della decisione ci sia stato quello scontro senza esclusione di colpi che si è verificato nella  terza puntata del serale, quando la squadra bianca ha perso entrambe le manches e si è ritrovata senza Angela ed Emanuele, due componenti su cui Emma ha puntato tantissimo. Le lacrime della De Filippi nell’abbracciare Emanuele erano state esaustive… Non doveva andare così.

Sembra che poi Bosé, quasi un novello Piton, si sia avvicinato a Emma per esprimere il proprio rammarico di fronte all’eliminazione di due ragazzi talentuosi e a quel punto sarebbbe scoppiata la quasi-rissa, con tanto di calcio che Emma avrebbe dato a Bosè il quale avrebbe risposto con un insulto. Forse solo fantasie, ma più probabilmente una triste realtà.

Al momento è stata contattata l’étoile dell’Operà di Parigi Eleonora Abbagnato, la quale aveva già annunciato la sua partecipazione al programma in veste di tutor per sei puntate e pare che sia giunto il momento di entrare in scena, proprio in concomitanza con la partenza di Bosè. L’Abbagnato quindi potrebbe prendere il posto di Bosé a tutti gli effetti magari affiancata dal rapper Nesli che già stava affiancando Bosé.

Miguel Bosè dice addio ad Amici?

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Tra Emma Marrone e Miguel Bosè, i due coach di Amici di quest’anno, non si può certo dire che scorra buon sangue e la terza puntata ha messo una volta di più in evidenza l’attrito, soprattutto dopo che lo “sterminatore” Bosè ha nominato Angela per l’eliminazione, costringendo la tutor dei Bianchi a scegliere tra lei ed il rapper Moreno. Se Emma l’ha accusato di giocare sporco, Bosè si è limitato a mandarla a quel paese anche se pare che, a fine puntata, si sia sfiorata la rissa a causa di un calcio sferrato dalla Marrone troppo intenta a consolare l’escluso Emanuele per aver voglia di parlare con il cantante spagnolo. Sembra però che questi screzi non siano destinati a durare ancora a lungo. Vuoi per possibili impegni lavorativi, vuoi perchè stanco degli alterchi, Miguel Bosè sembra destinato a lasciare l’arena di Amici, probabilmente sostituito da Eleonora Abbagnato, Etoile dell’Opera di Parigi. Passaggio di testimone sulla panchina della squadra Blu quindi, che però non è l’unica “staffetta” a cui si assiste in questa stagione.  Maria De Filippi ci ha abituati ad un superospite ad ogni nuova puntata  nonchè ad un ospite “comico”. Se fin’ora il pubblico ha applaudito le apparizioni di Siani, Littizzetto e Brignano, sabato prossimo sarà il turno di uno dei pezzi da 90 del nostro cinema: Carlo Verdone.

Piovono fischi su Miguel Bosè!

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Amici 2013 è solo alla seconda puntata ma è già spettacolo puro. Se nella prima era salito alla ribalta anche delle cronache politiche per la partecipazione di Matteo Renzi, oggi invece nella seconda puntata l’attenzione è solo per il contestatissimo Miguel Bosè, il quale durante la puntata inveisce contro le scelte di Emma e quello che sembrava essere iniziato come uno “scherzo” diventa un vero e proprio rimprovero verso la cantante. Miguel infatti vorrebbe che Emma rivedesse le proprie scelte, mentre lei afferma con forza le sue decisioni. A questo punto piovono i fischi su Miguel, il quale si avvicina alla cantante e prega il pubblico di ascoltarlo prima di contestarlo. Emma ribatte subito “io non c’entro nulla, lo giuro”, ma i fischi continuano ad aumentare. A questo punto Bosè fa solo i complimenti ad Emma e alla squadra, chinando così il capo davanti all’aspra contestazione di cui è vittima.

Cosa succederà ancora ad Amici?

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