Era l’aprile 2011 e il conduttore de La Vita in Diretta veniva colpito, negli studi Rai, da un’emorragia cerebrale. Da allora, si trova in riabilitazione. Ora la sua vicenda finisce in tribunale ad opera della figlia Francesca, dell’ex compagna del giornalista, Sabina Donadio, che agisce per conto della figlia 12enne Matilde, e del legale di Sposini, Domenico d’Amati. I tre hanno infatti deciso di passare alle vie legali per stabilire le responsabilità della Rai nei soccorsi, giudicati inappropriati e intempestivi, tanto da poter aggravare il suo quadro clinico. Scrive Alessandra Menzani su Libero:
L’azione è stata promossa dalla figlia di Sposini, Francesca, 41 anni, dal legale del giornalista e dall’ex compagna, Sabina Donadio, giornalista, che agisce per conto della figlia Matilde, di 12 anni. L’avvocato del conduttore fonda la causa sul dovere del datore di lavoro di garantire al lavoratore soccorso e assistenza tempestivi, e «sull’esistenza di una collaborazione» fra Sposini e la Rai, «che di fatto lo rende equiparabile a un dipendente». La Rai nega l’esistenza di un rapporto di dipendenza, chiarisce che questo fatto comunque poco influisce sulla tempestività dei soccorsi, definisce «corretto» il comportamento dei medici. Di diverso parere il medico legale della famiglia e il neurochirurgo Maira, che ha sempre sostenuto il contrario. La Rai in pratica dice: non è colpa nostra se l’ambulanza è arrivata tardi e se ha portato Lamberto all’ospedale sbagliato. Intanto Sposini oggi vive in una casa alle porte di Milano, la figlia Matilde lo va a trovare, le vite scorrono ma non sono più quelle di una volta.