L’Italia come Kiev? Nessuno fino a oggi ci avrebbe pensato, nonostante il terremoto politico che negli ultimi giorni ha invaso le pagine dei media e che forse ha lasciato ad articoli di fondo la situazione esplosiva NO TAV che sembra non aver fine. Oggi è stato però recapitato all’Ansa di Torino un documento shock firmato Nuclei Operativi Armati (Noa), che annuncia «la lotta armata di liberazione». La lettera parla di «lotta di liberazione contro il Tav» e di un «tribunale rivoluzionario» che «condanna a morte» alcune persone ritenute «responsabili della repressione in atto». «I Nuclei Armati Operativi – si legge nel documento – sono pronti all’azione diretta nei confronti dei mandati e degli esecutori della strategia repressiva che sta togliendo libertà e prospettiva al movimento no tav. Le accuse, ridicole, di terrorismo richiedono una risposta forte che dimostri, rapidamente, che non siamo inermi. Ora è il momento di praticare la lotta armata di liberazione, i terroristi sono loro, noi siamo i partigiani della libertà».
Altre due lettere identiche, almeno a una prima analisi, sono state consegnate anche alla sede dell’Ansa di Roma e di Bologna. Il plico, tre fogli fotocopiati all’interno di una busta commerciale, sembra spedito, secondo un timbro poco leggibile, da Torino con due francobolli da 0,70 euro ciascuno.
Il peso naturalmente di queste lettere dovrà essere vagliato attentamente, ma la situazione a nord, e in particolare a Torino, è esplosiva da tempo e sarà necessario un intervento mirato per spegnere questi atti sul nascere. Chiaramente in questi mesi, in cui nonostante le proteste non si è mai arrivati a trovare un dialogo con le organizzazioni presenti sul territorio ha fatto crescere la tensione e questo documento è forse solo un atto dimostrativo del malessere che stanno vivendo alcuni cittadini, ma proprio per questo uno stato democratico e “giusto” non dovrebbe archiviare la questione andando avanti a oltranza con i lavori di un’opera che quando sarà ultimata potrebbe già risultare superata.