DailyThem.es: imparare a scrivere… in modo social!

dailythemes-tuttacronacaL’idea l’hanno avuta tre neolaureati di Yale che hanno dato vita a una piattafroma, che funziona come una specie di social network, per imparare a scrivere. Si tratta di DailyThem.es, al momento attivo solo in inglese ma con meccanismi e modelli che appaiono tuttavia già maturi per un uso anche nelle altre lingue. Ma di cosa si tratta? Si compila ogni giorno un testo da 100 parole che poi viene lasciato al giudizio condiviso e distribuito della community, in un sistema di crowdlearning in grado di farci migliorare nell’inglese scritto e poi in tutte le altre lingue. DailyThem.es sembra una piattaforma perfetta anche per tutelare in futuro le lingue in pericolo costruendo nuove community nazionali o locali e correggendo i testi dei novizi o poco esperti.

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Pompei agli stranieri e l’Italia restaura

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Pompei sarà restaurata dagli stranieri molto probabilmente a causa della mancanza dei fondi per investire in cultura, ma invece l’Italia ha aiutato un importante museo archeologico della valle di Swat, nel nord del Pakistan, a riaprire i battenti a fine ottobre. Certo i capitoli di spesa sono diversi e i fondi destinati all’estero “sorprendentemente” si trovano sempre. La ricostruzione è stata possibile grazie alla Cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Esteri nell’ambito del Programma italo-pachistano per l’annullamento del debito (Fidsa) e di un progetto della Farnesina chiamato Archaeology-Community-Tourism (Act) – Field School Project, che ha il supporto dell’università di ingegneria di Peshawar. La struttura, che ospita una ricca collezione di sculture Gandhara provenienti dai numerosi siti buddhisti della zona, era stata danneggiata durante la guerra con i talebani e dal terremoto del 2005.

I lavori erano stati già completati a dicembre. Alcune gallerie erano state demolite e sostituite con strutture in acciaio anti sismiche. ”Ora tutti i reperti sono stati riportati al loro posto – ha detto Luca Olivieri, che guida il programma Act – e il museo è finalmente completo e pronto per essere riaperto al pubblico”. Secondo l’esperto, che da 26 anni lavora nella valle di Swat – teatro di cruenti combattimenti tra i talebani e la coalizione occidentale – la spesa totale per la ristrutturazione è stata di circa un milione di euro. Inoltre, ha proseguito Olivieri, ”l’Italia ha donato al museo di Swat una importante collezione di oggetti etnografici, tra cui un modello originale di una Fiat Campagnola usata dal professor Giuseppe Tucci (un famoso storico e archeologo italiano che lavorò in queste terre nel 1956, ndr) quando esplorava la valle di Swat nel 1955”.

Il gioco entra in crisi!

giocattoli-crisi-settore-tuttacronaca

I giocattoli non si comprano più e secondo i dati emanati da Assogiocattoli, le vendite sono calate del 3,4% in valore e del 2,4 in volume, a conferma del trend registrato nel 2012 con meno 2% in valore rispetto al 2011. Ma sul settore giocattoli forse incide, in parte, anche un altro fenomeno: cioè l’interesse dei bambini verso i giochi elettronici che stanno da anni surclassando i classici giochi. Alcuni siti poi offrono giochi gratis e si organizzano in community per far interagire i giocatori fra loro. Altro tassello essenziale per capire il calo dei giocattoli è da ricercare nelle chat o nei social network che spesso “consumano” il tempo libero dei ragazzi e si sostituiscono ai giochi. Sicuramente la crisi però ha influito negativamente su questo settore e sempre più famiglie cercano giochi a basso costo spesso reperibili in esercizi gestiti da cinesi. L’importante è stare attenti che i giochi comprati siano a norma, perché spesso vengono acquistati giochi pericolosi, nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine che cercano di sequestrare un numero sempre crescente di articoli dedicati ai più piccoli che potrebbero però risultare pericolosi. 

 

Happy hours per abbattere la crisi, lo scelgono 16,5 mln di italiani!

Happy hour al posto della pizzeria, sono sempre più i giovani che decidono di optare per una cena a base di stuzzichini e aperitivi. Lo studio è della Coldiretti/Censis che ha analizzato il fenomeno. I motivi della scelta sono essenzialmente due: il costo più basso rispetto alla pizzeria o al ristorante e la maggiore socializzazione. Nelle grandi città poi il fenomeno si espande a giovani e meno giovani. In particolari contesti metropolitani, ad esempio, come Milano, Torino o Roma, l’aperitivo e i luoghi in cui incontrarsi per farlo, sono diventati uno dei pilastri della relazionalita’ di persone dalle caratteristiche socio demografiche anche molto diverse. La Coldiretti dichiara, inoltre, che ci sono oltre 415 mila italiani che partecipano regolarmente a community sul web centrate sul cibo. L’happy hour è dunque anche un modo per assaggiare ed imparare a conoscere i diversi tipi di vino di cui e’ particolarmente ricca l’Italia ma anche per gustare formaggi, salumi, olive o anche semplicemente pizzette speciali, il tutto a costi estremamente contenuti.happy hour cocktail

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