“In Italia è in corso un colpo di Stato. Dimettiti” così Grillo alla Boldrini

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L’ennesimo duro attacco di Beppe Grillo arriva dal suo blog e stavolta il Semplice Portavoce del M5S si scagli contro la riforma  elettorale, la ‘ghigliottina’ decisa dalla presidente Laura Boldrini e il decreto Imu-Bankitalia. Parole dure quelle di Grillo che si rivolgono proprio al Presidente della Camera: «In Italia è in corso, ora, un colpo di Stato. Non puoi più far finta di nulla», poi l’ex-comico ha aggiunto anche che secondo lui questa «è la fine della democrazia» e ha invitato Laura Boldrini a dimettersi.

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Da colpo di Stato a Stato di polizia

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Un maxi striscione con la scritta “Colpo di Stato” era comparso sulle finestre di Palazzo Grazioli a Roma, ma è stato rimosso dalla polizia. Tale episodio ha scatenato le ire di Daniela Santanché che ha affermato che “Da oggi siamo in uno stato di polizia. E da domani in un regime” e poi ha aggiunto:  “E’ vergognoso il sequestro dello striscione previsto per la manifestazione pacifica di oggi a Palazzo Grazioli. Che ci sia una sorta di controllo politico ad opera delle forze dell’ordine rispetto ad una manifestazione pacifica come quella a sostegno del leader di Forza Italia, è indegno di un Paese civile ed è palesemente contrario all’agibilità democratica e alla costituzione che prevede espressamente il diritto di pensiero e di parola”.

A ciò, prosegue, “si aggiunga che molte città sono messe a ferro e fuoco da gruppi di teppisti che inneggiano alla violenza non con striscioni, ma portando con sé bastoni, molotov e altro armamentario da guerriglia. Come mai questa attenzione è prevista soltanto per le nostre manifestazioni pacifiche?”. Le fa eco Mara Carfagna: “Il sequestro preventivo di un cartello è qualcosa che accadeva nei paesi guidati da regimi totalitari. La nostra costituzione parla chiaro, la libertà di parola e di manifestazione sono diritti garantiti”.

Stessa indignazione da parte dei capigruppo alla Camera e al Senato di Forza Italia che annunciano un’interrogazione ad Alfano. “Apprendiamo la notizia – scrivono Romani e Brunetta in una nota congiunta – giudichiamo molto grave quanto accaduto e, in attesa di chiarimenti, preannunciamo sin d’ora interrogazioni urgenti al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, affinché venga fatta piena luce su questo inaccettabile episodio”, concludono.

Luca D’Alessandro, deputato azzurro e capo ufficio stampa di Forza Italia commenta così l’accaduto: “Mi auguro che episodi di questo genere non si verifichino più e venga ripristinata quanto prima la possibilità di esprimere liberamente ai manifestanti pensieri, opinioni e idee”.

L’Italia in crisi, la Grecia a un passo dal colpo di Stato?

italia-grecia-colpo-di-stato-tuttacronacaIn Italia le prove generali per la crisi di governo, in Grecia il dramma di un possibile colpo di Stato!  Lì riemergono, come morti viventi, quelle vecchie storie di intrecci tra politica ed esercito che avevano caratterizzato il periodo dei colonnelli. E se cinque membri di Alba Dorata, come riporta il Sole 24 ore, sono sotto inchiesta per l’uccisione di un rapper di sinistra, e una squadraccia ha devastato la redazione del giornale Protothema per aver pubblicato le foto strazianti del giovane morente, un sindacato di militari greci della riserva, finora poco conosciuto al grande pubblico, ha chiesto a sorpresa le dimissioni del governo del premier conservatore Antonis Samaras e la formazione di un governo di unità nazionale, suscitando, come è ovvio, forti preoccupazioni negli ambienti politici e giudiziari della capitale greca.

Ieri è stato diffuso anche un filmato dal titolo  “Confraternita degli ufficiali e dei soldati riservisti delle Forze Speciali” sul sito web dell’associazione ed è finito immediatamente all’esame della magistratura che ha convocato in seduta straordinaria la Corte Suprema, in cui da giorni si stanno interrogando testimoni che depongono contro le attività illegali di Alba Dorata. I toni in Grecia si sono fatti preoccupanti e la paura sale mentre le soluzioni sembrano sfuggire di mano giorno dopo giorno…  L’Italia sembra al sicuro… C’è solo il vociare di Silvio Berlusconi che giorni fa aveva parlato di “colpo di Stato”!

Il colpo di Stato iraniano del ’53: la CIA ammette la sua partecipazione

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Dietro il colpo di Stato contro il primo ministro iraniano Mohammed Mosaddeq, nel 1953, c’era la CIA. E’ quanto emerge dai documenti divulgati questo lunedì dall’Archivio di Sicurezza Nazionale. Come sottolinea l’HuffingtonPost.es, Nonostante sia sempre stata nota la partecipazione degli Stati Uniti e del Regno Unito nella caduta di Mosaddeq, questa è la prima volta che la CIA “ammette di aver aiutato a organizzare ed eseguire il golpe”, ha notato l’Archivio di Sicurezza Nazionale, un centro investigativo senza fine di lucro che collabora con l’Università di George Washington. In passato, agenti CIA avevano assicurato la maggior parte dei documenti connessi con il golpe del 1953, in piena Guerra Fredda e dopo la nazionalizzazione dell’industria petrolifera iraniana, erano scomparsi o distrutti negli anni ’60. Ma i ricercatori del National Security Archive hanno recentemente ottenuto l’accesso ai documenti declassificati dalla CIA e che includono anche vari scritti di propaganda preparati dall’agenzia di spionaggio per cercare di dipingere una cattiva immagine di Mossadeq, è stato detto in una dichiarazione. Secondo l’Archivior, uno dei documenti accusava il primo ministro iraniano di “far finta di essere il salvatore dell’Iran”, mentre lanciava un vasto apparato di spionaggio contro praticamente tutti i settori della società, compresi i militari, giornali e leader politici e religiosi. L’Archivio ha elogiato la decisione della CIA di declassificare i documenti, ma ha sostenuto anche che tale materiale sarebbe potuto essere tranquillamente declassificato “da molti anni, senza il rischio di mettere in pericolo la sicurezza nazionale”. La pubblicazione dei documenti è avvenuta alla vigilia del 60 ° anniversario del rovesciamento del Mosaddeq, e l’esplicito riferimento al ruolo della CIA è contenuto in un documento intitolato La battaglia per l’Iran, risalente alla metà degli anni 70.

Hazem Beblawi, è lui il nuovo premier egiziano.

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Il presidente egiziano ad interim Adly Mansour ha scelto Hazem Beblawi come premier e gli ha conferito l’incarico di formare il nuovo governo. L’ex numero uno dell’Aiea, Mohamed El Baradei,è stato nominato vicepresidente con delega agli Affari esteri. I salafiti hanno annunciato che avrebbero appoggiato la nomina di Beblawi e valutato quella di El Baradei, alla fine hanno votato anche il premio nobel.

Intanto in Egitto continuano gli scontri tra i militari e i Fratelli musulmani. Ora dopo ora sale il fronte dei sostenitori del destituito presidente Mohamed Morsi.

La Fratellanza ha respinto la dichiarazione costituzionale del presidente Mansour che fissa il calendario della transizione con elezioni politiche entro sei mesi. E ora si teme che la Giornata del milione dei martiri, come i Fratelli musulmani hanno ribattezzato le manifestazioni, produca nuove vittime.

L’uomo che filma gli egiziani gettati dal tetto. Video Shock

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E’ stato arrestato l’uomo che, venerdì,  durante gli scontri in Egitto, era stato filmato mentre gettava due giovani dal tetto di un palazzo. Il video,  girato nel quartiere di Sidi Gaber ad Alessandria, era stato ampiamente diffuso sui social network provocando shock e polemiche. Uno dei ragazzi gettati dal tetto è morto.

+++ Le immagini del video sono destinate a un pubblico adulto. Le immagini possono comunque urtare la sensibilità. +++ 

Nuovo tragico bilancio in Egitto: 77 morti nelle ultime ore.

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Alle 13.25 sale il bilancio delle vittime negli scontri con l’esercito al Cairo. Secondo quanto riferito da fonti dei Fratelli musulmani, le vittime sarebbero almeno 77, tra cui 8 donne e 7 bambini, di cui 2 neonati. L’informazione naturalmente arriva dai sostenitori del destituito presidente Morsi è quindi plausibile che ci possano essere dati volutamente errati per fa propaganda e sollevare l’opione pubblica e internazionale. La polizia e l’esercito hanno lanciato lacrimogeni per disperdere la folla che sta sfilando davanti alla sede della Guardia repubblicana al Cairo rivendicando la vittoria alle passate elezioni del partito “Fratelli Musulmani”. Le protest, hanno annunciato i musulmani, che continueranno con il loro sit-in “a tempo indeterminato”. L’esercito intanto ha comunicato che nelle ultime ore sono state arrestate 200 persone per possesso di molotov, armi bianche e mitra.

Un reporter della BBC è rimasto ferito alla testa durante gli scontri al Cairo

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Negli scontri di oggi al Cairo, il leggendario reporter della BBC Jeremy Bowen, è rimasto ferito alla testa da un paio di pallini da caccia. Dopo che la BBC aveva dato la notizia è stato lo stesso reporter a voler rassicurare tutti tramite un Twitter:

“Grazie per i messaggi Sono stato colpito da un paio di pallini da caccia, ma sto bene…”

Il giorno più lungo per l’Egitto… Dall’arresto di Morsi alla gioia in Piazza

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E’ stata una giornata lunga in Egitto, ma le notizie che si sono susseguite ora dopo ora hanno scandito l’inarrestabile golpe che ha di fatto destituito, arrestato e condannato a un anno di carcere l’ex Presidente Mohamed Morsi.

Il portavoce delle opposizioni egiziane Mohamed el Baradei, attraverso la tv, ha annunciato la road map che farà “traghettare” l’Egitto in 9/12 mesi verso un nuovo e democratico governo del Paese. La strada è chiara ci sarà la  sospensione della Costituzione e la creazione di un consiglio presidenziale ad interim, composto da tre membri e presieduto dal presidente della Corte Costituzionale, Adli Mansour.

Il gran imam di Al Azhar Ahmed el Tayyeb e il capo della chiesa copta Tawadros hanno preso la parola dopo il ministro della difesa egiziano per dare il loro sostegno alla road map. Il primo ha sostenuto la convocazione di elezioni presidenziali anticipate, mentre Tawadros ha assicurato che tutti “saranno protetti”.

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Morsi ai domiciliari?

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Da notizie non confermate, riportate su twitter da testate mediorientali, come CBC e Al Hayat, il presidente Morsi sarebbe agli arresti domiciliari. Altre notizie riportano invece che il presidente egiziano Mohamed Morsi è oggetto di un divieto di espatrio. Lo  riferiscono fonti della Sicurezza all’aeroporto del Cairo, insieme alla guida spirituale della Fratellanza Mohamed Badie e importanti leader della Fratellanza come Khairat el Shater, Essam Sultan e Mohamde el Beltagui.

Il Presidente Morsi avrebbe inviato, dagli arresti domiciliari (ma la notizia ancora non è confermata)  un messaggio al popolo, chiedendo di resistere al colpo di Stato militare in maniera pacifica, senza opporre resistenza con la violenza. 

Egitto: Morsi propone un governo di coalizione

morsi-governo-coalizioneE’ scaduto l’ultimatum lanciato dai militari, in Egitto. Al termine del tempo concesso Mohamed Morsi, presidente egiziano, ha nuovamente ribadito la volontà di non dimettersi proponendo un governo di coalizione. Morsi, che ha sottolineato che “violare la legittimità costituzionale minaccia la pratica della democrazia”, ha parlato di un nuovo esecutivo che dovrà portare alla formazione di un commissione indipendente per la modifica della Costituzione da sottoporre al nuovo Parlamento.

E’ COLPO DI STATO IN EGITTO!

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Dopo le proteste della notte trascorsa a Piazza Tahrir, che hanno scandito ora dopo ora il count down verso il colpo di stato, anche con una “spettacolare” scritta di MORSI GAME OVER fatta da fuochi artificiali e luci laser sulla facciata di un edificio,  ora è tutto in mano all’esercito che ha iniziato la sua avanzata. I Carri armati sono stati schierati fuori dalla sede della tv statale egiziana ed stato fatto evacuare il personale che non opera alle dirette.
Il capo dell’esercito egiziano, Abdel Fattah al-Sissi, aveva incontrato il leader del fronte di salvezza nazionale di opposizione, Mohamed el Baradei, i capi religiosi e i rappresentanti dei partiti islamisti, tra cui quello del presidente Morsi, per annunciare la “roadmap” che l’esercito vuole attuare.

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Grillo urla al Golpe e chiede la mobilitazione! #TuttiaRoma

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Grillo lancia un appello in twitter: “Sto andando a Roma. Sarò davanti a Montecitorio stasera. Dobbiamo essere milioni”. Nel suo blog, inoltre, spiega il suo stato d’animo e legge la situazione in cui vessa attualmente il Paese:

Ci sono momenti decisivi nella storia di una Nazione. Oggi, 20 aprile 2013, è uno di quelli. E’ in atto un colpo di Stato. Pur di impedire un cambiamento sono disposti a tutto. Sono disperati. Quattro persone: Napolitano, Bersani, Berlusconi e Monti si sono incontrate in un salotto e hanno deciso di mantenere Napolitano al Quirinale, di nominare Amato presidente del Consiglio, di applicare come programma di Governo il documento dei dieci saggi di area pdl/pd che tra i suoi punti ha la mordacchia alla magistratura e il mantenimento del finanziamento pubblico ai partiti. Nel dopoguerra, anche nei momenti più oscuri della Repubblica, non c’è mai stata una contrapposizione così netta, così spudorata tra Palazzo e cittadini. Rodotà è la speranza di una nuova Italia, ma è sopra le parti, incorruttibile. Quindi pericoloso. Quindi non votabile. Il MoVimento 5 Stelle ha aperto gli occhi ormai anche ai ciechi sull’inciucio ventennale dei partiti.”

Si parla di golpe politico quindi, con i “4 soliti noti” che continuano a restare arroccati sui loro scranni. Ecco allora che arriva l’appello a tutti gli italiani, di far sentire la voce che per troppo tempo è rimasta inascoltata.

“Il M5S da solo non può però cambiare il Paese. E’ necessaria una mobilitazione popolare. Io sto andando a Roma in camper. Ho terminato la campagna elettorale in Friuli Venezia Giulia e sto arrivando. Sarò davanti a Montecitorio stasera. Rimarrò per tutto il tempo necessario. Dobbiamo essere milioni. Non lasciatemi solo o con quattro gatti. Di più non posso fare. Qui o si fa la democrazia o si muore come Paese.

Pablo Neruda fu ucciso? La salma sarà riesumata l’8/4!

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I resti del poeta e premio Nobel cileno Pablo Neruda, morto nel 1973, qualche giorno dopo il colpo di Stato di Augusto Pinochet, saranno riesumati l’8 aprile al fine di chiarire le circostanze del decesso: lo ha detto una fonte giudiziaria. Neruda, nella versione ufficiale, e’ morto per un cancro alla prostata. Tuttavia, recenti testimonianze hanno rimesso in discussione questa versione evocando un omicidio ordinato dalla dittatura, per evitare che diventasse un oppositore di prestigio.

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