Martedì scorso, attorno alle 18, il “Metallaro Errante” di Parma è stato aggredito in pieno centro, sulle strisce pedonali che collegano via Mazzini, dalla parte della Ghiaia, al ponte di Mezzo. E’ quanto riporta la Gazzetta di Parma, che spiega come l’uomo di circa sessant’anni si stato preso a calci e pugni da due ragazzini, probabilmente minorenni, mentre dei loro amici riprendevano la scena con i telefonini. Il “Metallaro Errante”, affetto da problemi psichici, è uno dei personaggi pittoreschi del centro storico della città emiliana. Qualunque sia la stagione, è possibile incrociare l’uomo mentre trascina, abbigliato con una canotta nera e degli short, una valigia carica di mercanzia. A completare il quadro, un cappellino nero e uno stereo da cui escono, a tutto volume, le canzoni dei Deep Purple (un gruppo rock del quale, con tutta probabilità, i suoi aggressori ignorano perfino l’esistenza). Il pittore Luca Soncini gli ha dedicato un’opera mentre un gruppo di giovani ha disegnato una cover per gli accendini della Bic. Quando l’aggressione è stata resa nota, in Facebook si è acccesa una discussione: i cittadini sono affezionati al “Metallaro Errante”, che non ha mai fatto male a nessuno. Una volta a terra, l’uomo è stato aiutato a rialzarsi da una ragazza presente che poi ha iniziato a seguire i due bulletti che si sono dati alla fuga.
Altre vittime in montagna dove un alpinista altoatesino è morto, colpito da una scarica di sassi staccatasi dalla vetta, mentre compiva un’escursione a quota 3.250 sui monti della Valle Aurina ai confini con l’Austria. La disgrazia è avvenuta nel pomeriggio sul Monte Lovello. L’alpinista stava scalando insieme ad altri due compagni quando, a causa di avverse condizioni meteo, dalla vetta sono caduti alcuni sassi che hanno centrato l’uomo che si è accasciato a terra, esanime ma ancora in vita. I soccorsi non sono riusciti ad arrivare, in particolare l’elicottero della protezione civile non è riuscito ad atterrare per le proibitive condizioni del tempo e per una forte nebbia che avvolgeva l’intera zona. Gli uomini del soccorso alpino sono sbarcati dal velivolo in un rifugio e poi hanno raggiunto il posto dell’incidente a piedi. L’altoatesino è però deceduto poco dopo il loro arrivo. A causa della forte nebbia non è stato possibile trasferire a valle la salma, che è stata composta in quota e che sarà traslata a valle domani.
Altro incidente si è invece registrato sulle Alpi Marittime dove un escursionista di 31 anni, Michele Brenta, è stato trovato morto dalle squadre del Soccorso Alpino della Valle Gesso. L’uomo era partito ieri da Valdieri (Cuneo) per un’escursione solitaria. A dare l’allarme era stata la sua fidanzata, che non lo aveva visto rientrare.
Infine è stata ritrovata la coppia di escursionisti francesi dispersi dopo essere partiti ieri mattina per un’escursione lungo il sentiero attrezzato Amalio Da Pra, a Domegge di Cadore, nel bellunese. Ieri sera intorno alle 20 il gestore del rifugio Baion, sul versante sud delle Marmarole nel comune di Domegge di Cadore, ha segnalato il mancato rientro della coppia. I due, un uomo e una donna cinquantenni, erano partiti in mattinata per un’escursione lungo il sentiero attrezzato Amalio Da Pra ed erano attesi di nuovo per cena e pernottamento. I due, passata mezzanotte, sono stati ritrovati al bivacco Fanton, nel terriorio di Auronzo. La coppia, che non ha saputo spiegare il giro fatto, aveva completamente sbagliato sentiero, scavalcando il confine. Sono quindi stati avvisati i gestori del rifugio Baion che i due stavano bene e avrebbero passato la notte in bivacco e fatti rientrare i soccorritori ancora in ricerca.