Si parla di fallimenti di Stato ma nessuno poi ha chiara la dinamica di ciò che succede veramente. L’Italia è l’unico paese al mondo dove i commissari straordinari sono nominati dal governo di turno, ma la prassi poi in cosa consiste? I debiti vengono accantonati e si prova a vendere la parte migliore con le new company… il risultato è disastroso. Le procedure di dismissione sono non solo costose e infinite nel tempo, ma anche poco trasparenti così che i creditori non rientrano, quasi mai dei loro soldi. Ma chi è che gestisce questo meccanismo e chi ha la responsabilità di questo sistema assurdo, oneroso e ingiusto verso i creditori?
Giovanna Boursier, per report, è andata a vedere a che punto è la procedura Alitalia, dichiarata insolvente nel 2008. Dopo 5 anni dalla nomina del primo commissario straordinario, Augusto Fantozzi, che nel 2011 è stato sostituito, con norma ad hoc, da tre nuovi commissari: Ambrosini, Fiori e Brancadoro. Fantozzi aveva appena consegnato al Ministero azione di responsabilità contro 43 ex amministratori dell’ex Alitalia. Intanto ci sono 35mila creditori che aspettano di veder saldate le loro fatture… ma intanto ci devono pagare l’Iva.
E le new company nate dalle ceneri dalle ceneri dei fallimenti? Alitalia non decolla, Tirrenia, la compagnia marittima di Stato privatizzata nel luglio scorso, è in stallo, per non parlare di Cit, l’ex azienda del Turismo di Stato: privatizzata a fine anni ’90 e poi fallita, con 300 dipendenti che non hanno fatto altro che transitare, come fossero pacchi postali, da un fallimento a un altro; mentre alberghi e villaggi sono finiti nelle mani di una fiduciaria.
Anche nei fallimenti l’Italia è scandalosa!