La famiglia vive in un’auto: il figlio si vergogna e non va a scuola

kia-tuttacronacaTutto quello che è rimasto a  S.B. (43 anni), al compagno A.D., guardia giurata rimasta senza lavoro, e al figlio sedicenne è un’uilitaria Kia. Unico bene di cui ancora dispongono dopo esser rimasti senza casa e senza reddito. E così l’auto è diventata la loro abitazione, nella quale si sono “trasferiti”, dopo aver trascorso l’estate e parte dell’autunno, pernottando tra le dune della spiaggia a Chioggia (VE). La donna, malata d’asma, spiega al Mattino: “Siamo stremati e pieni di acciacchi. Dovrei riposare sdraiata a letto ma i sedili non lo consentono. Con mio figlio ed il mio compagno, ora che è freddo, non possiamo far altro che rannicchiarci e cercare di dormire. Quasi tutte le sere scegliamo di appartarci in un luogo diverso. Migriamo da un quartiere all’altro perché temiamo che qualche balordo possa prenderci di mira”. La Caritas offre loro cibo e un minimo d’assistenza mentre il comune passa 388 euro e 31 centesimi al mese: cifra sicuramente inferiore rispetto al minimo necessario per il sostentamento. Per l’igiene quotidiana, la famiglia si serve dei bagni del Pronto soccorso. Si legge ancora sul sito del quotidiano:
Di tanto in tanto qualche amico consente loro l’uso della doccia. «Anche il sindaco Giuseppe Casson – prosegue la donna – ammette che la nostra è una condizione di vita inaccettabile. Si è informato; ce l’ha messa tutta. Alla fine, però, gli è stato riferito che non ci sono case. Eppure ci accontenteremmo di un tugurio. Qualsiasi genere di tetto sarebbe meglio della Kia. Nostro figlio ha smesso di frequentare la scuola perché prova vergogna. Siamo disperati – conclude – perché pare proprio che non ci sia speranza. Né casa e tantomeno lavoro per mio marito il quale, dopo aver a lungo prestato servizio come guardia giurata, si è sentito dire che la crisi ha falcidiato il numero delle aziende che si rivolgevano alle agenzie di vigilanza».

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Il mistero intorno alla scomparsa di Janet, a Chioggia è shock

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Shock a Chioggia per la scomparsa di janet Wahid,marocchina 33enne, che aveva lavorato in diversi ristoranti della città dal «Fontego» al «Bersagliere» per poi passare alla pizzeria «Ra Stua» di Sottomarina. A  Novembre la ragazza, dopo aver fatto alcuni acquisti da portare in dono nella sua terra era partita, salutando i suoi datori di lavoro che le avevano anche riservato un posto per la prossima stagione, ma la ragazza aveva improvvisamente smesso di dare notizie. Poi l’allarme è scappato quando un suo amico marocchino ha dichiarato che la ragazza sarebbe stata trovata morta dalla madre nel suo letto. Il mistero così si è intensificato, dopo che anche i datori di lavoro hanno notato che il profilo Facebook della ragazza non veniva più aggiornato. L’ipotesi più probabile, come ha raccontato l’amico della ragazza, è che Janet sia stata vittima di un malore, ma c’è chi, a Chioggia, ancora s’interroga su come una ragazza che si era mostrata sempre in salute e piena di voglia di fare, possa essere stata stroncata da un male così improvviso. La notizia ha avuto un gran eco ed è presto rimbalzata sui quotidiani locali e sui blog cittadini che continuano a interrogarsi sulla misteriosa scomparsa di Janet.

La Cri ospita una famiglia a Chioggia e la figlia lancia l’appello

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Una famiglia abita in auto, Fiat Punto, da lunedì della scorsa settimana, è una delle tante famiglie stroncate dalla crisi e che ora verrà ospitata almeno per 10 giorni, in attesa di una soluzione migliore in una stanza nella sede della Cri di Chioggia. Arriva anche l’appello della figlia 24enne maggiore della coppia, M.P. chiede:

«Ringraziamo la Croce Rossa per questa possibilità che ci è stata data e tutti quelli che si stanno attivando per noi» e ha aggiunto «Io ho lavorato in vari ambiti, dalla segreteria al settore turismo, e mia madre è un’ottima sarta. Mio papà è esperto nell’edilizia e ha fatto per anni il carpentiere. Chiunque ci possa aiutare a trovare un lavoro, anche solo come lavapiatti o addetti alle pulizie, noi siamo assolutamente disponibili. Faremmo qualsiasi cosa per uscire da questa situazione».

Acqua alta a Venezia, domani potrebbero essere 105 cm

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Potrebbe essere il primo giorno di acqua alta a Venezia. Per domani 7 ottobre infatti si stima che l’acqua potrebbe arrivare a 105 cm alle 12.25. Il comune di Venezia ha già divulgato il meteo con un codice giallo. Previsti 110 cm anche a Chioggia.

Crudeltà contro gli animali e indifferenza a Chioggia

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Una signora che stava passeggiando nei pressi della diga di Sottomarina a Chioggia, si è imbattuta in una scena di insensata crudeltà verso un animale e nell’indifferenza più totale dei passanti ha deciso prima di scattare delle foto, poi di chiamare la Capitaneria e quindi di scrivere a Il Gazzettino che ha pubblicato la sua lettera:

Mi son trovata una scena per me al dir poco agghiacciate. Ho visto un corpo di un cane con un sacchetto legato in testa che galleggiava nell’acqua. Il cane era ormai evidentemente morto ma oltre a questo fatto orrendo quel che mi ha sconvolto ulteriormente è che nessuno si fermava, come che se quel corpo di quel povero cane non esistesse. Allora ho provveduto ad avvisare la capitaneria di porto e mi hanno rassicurato che avrebbero provveduto loro a recuperarlo. Mi chiedo come nel 2013 possano accadere ancora queste cose orribili. Voglio dire a chiunque sia stato: vergognatevi.

Torna la foca monaca a Venezia e dà spettacolo. Parlano i testimoni!

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Non ci sono più dubbi, a Venezia c’è una foca monaca e dà anche spettacolo. Questa volta ha fatto “cucù” apparendo di fronte alle coste di Isola Verde, località balneare del comune di Chioggia. Qui, nel periodo estivo, molti turisti e residenti si bagnano nelle acque del mare per trovare refrigerio dal caldo, e Pryntyl, come è stata battezzata la foca, ha pensato di concedersi un piccolo show per la gioia di quanti l’hanno voluta filmare e ammirare. C’è anche chi, come Paola Girotto, una ragazza di Padova, ha avuto la fortuna di nuotarci insieme:

«Era domenica pomeriggio – racconta la giovane – e intorno alle 14 stavo facendo il bagno nel tratto di mare accanto a Isa Residence, dove trascorro le vacanze durante il periodo estivo. Quando ad un tratto accanto a me ho visto emergere tra le onde qualcosa di scuro. Inizialmente ho preso paura perché credevo potesse essere una testa umana. O forse un tronco. Così mi sono allontanata un po’, non dando troppo peso alla cosa».

Dopo pochi minuti Paola nota ancora una strana presenza accanto a lei. «Mi sono girata nuovamente e questa volta ero sicura che non fosse qualcosa di inanimato. Sono tornata a riva, un po’ agitata, e ho subito raccontato a una mia amica l’accaduto. In realtà lì per lì credevo di aver nuotato con un delfino. Mai avrei immaginato che potesse essere una foca».
Come ha avuto la conferma la ragazza che aveva nuotato proprio accanto a una foca monaca? Dopo qualche ora, una ventina di bagnanti si affollano intorno gli scogli della diga e così la ragazza racconta il suo stupore:

 «Non capivo cosa stesse succedendo. Così, sono andata a vedere cosa creasse tutto quello scompiglio: bagnanti, bambini e curiosi stavano guardando ammirati ed emozionati la testina nera di una foca monaca che affiorava a pelo d’acqua per poi sparire a intermittenza tra le onde. Ho sorriso: aveva scelto proprio me per nuotare insieme a lei».

Chi coglie l’occasione per filmarla è  Pietro Ferro, uno dei villeggianti presenti in quel momento sulla diga: «Stavo filmando mio figlio mentre pescava sugli scogli, quando ho notato il musetto della foca emergere dall’acqua. All’inizio credevo fosse una nutria, o un animale simile. Ma poi non ci sono più stati dubbi. Bella, con due bei baffoni inconfondibili. Si è fatta ammirare da tutti i presenti. Probabilmente stava pescando anche lei!». Poi Pryntyl si è immersa. Ed è ricomparsa al largo dopo solo qualche secondo: «Sono convinto che di foche ce ne dovessero essere almeno due – continua il signor Pietro – altrimenti non mi spiego questi spostamenti così rapidi e veloci. È stata un’emozione forte. Tutta documentata in un video che ho avuto la fortuna di girare proprio in quel momento».
Poi, intorno alle 21, la foca decide che è ora di trovarsi un rifugio e scompare dopo aver fatto il suo spettacolo:  «Sono tornato in spiaggia dopo cena – racconta infine il signor Pietro, ancora emozionato – per vedere se ci fosse stata traccia della foca o se per caso fosse salita sugli scogli. Non abbiamo però trovato niente. Pensiamo abbia già ripreso il suo viaggio. Per ora da noi, in queste zone, non potrà che trovarsi bene».

ACQUA ALTA A VENEZIA… 111 cm a CHIOGGIA!

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L’ondata di maltempo che si sta abbattendo sulla Penisola sta causando disagi a Venezia, dove l’acqua alta ha toccato la punta massima di 98 centimetri sopra il medio mare. Così è allagato circa l’8% del suolo cittadino. Si tratta, in ogni caso, di una marea da “codice giallo”, classificata come “sostenuta”. A Chioggia, invece, l’acqua alta ha toccato i 111 centimetri.

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