La Russia vuole rendere galleggianti le centrali nucleari, la prima nel 2016

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Si chiama “Accademico Lomonosov” ed è stata costruita a San Pietroburgo. La chiatta  E’ munita di due reattori da 35 MW simili a quelli delle rompighiaccio che sono stati istallati nei giorni scorsi, ed è lunga 140 metri e larga 30, sarà operativa nel 2016. Questa è l’ultima idea di Mosca per usare il nucleare e sottrarsi ai vincoli edilizi nelle città. Tramite le navi nucleari l’energia potrà essere portata anche nelle regioni più remote a basso costo. Il Paese guidato da Putin ora costruirà altre dieci chiatte simili all’”Accademico Lomonosov” che verranno dislocate in aree remote e spopolate. Cinque di queste saranno impiegate dalla Gazprom, la potente azienda del gas di Stato. Anche altri Paesi sembrano essere interessati. Tra questi Cina, India, Bangladesh, Vietnam, Giordania e Turchia da sempre affamati di energia.  Il sito Okbm.nnov.ru ha pubblicato alcuni disegni dell’”Accademico Lomonosov”:

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Bambini e centrali nucleari: rischio tumore pediatrico?

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Sorge di nuovo un dubbio che per molti anni, anche dopo il Chernobyl, era di attualità. Davvero ci può essere una correlazione tra le centrali nucleari e il possibile aumento di tumori nei bambini?  Lo sostiene un nuovo studio inglese pubblicato sul British Journal of Cancer che ha esaminato dati provenienti da circa diecimila bimbi britannici che si sono ammalati di leucemia o linfoma non Hodgkin tra il 1962 e il 2007: «Analizzando i casi di queste neoplasie diagnosticati i pazienti con meno di cinque anni d’età, mettendole in relazione con i loro luoghi di residenza e verificando la presenza di centrali in prossimità delle località di nascita, non abbiamo riscontrato un rischio maggiore di sviluppare leucemia o linfoma infantile» riferiscono gli studiosi.

Ma poi, come ammettono gli stessi scienziati, se si confrontano i loro studi con quelli condotti in Germania e in Francia i dati differiscono. Invece sembrano essere coerenti con i dati degli Usa e in Canada dove invece è stato riscontrato un maggiore e significativo rischio di leucemie e linfomi nei bambini che abitano in prossimità (circa 5 chilometri) da una centrale nucleare.

«Nonostante risultati contradditori siano stati riportati in precedenza, anche in altri studi condotti nei paesi scandinavi, rimane la potenziale nocività dell’energia nucleare, il cui ruolo è stato ampiamente dimostrato quale una delle possibili cause di queste neoplasie insorte in età pediatrica, come nel caso dell’esposizione prenatale – risponde Andrea Pession, Direttore dell’unità di Pediatria del Policlinico Sant’Orsola Malpighi Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna -. Inoltre, non va trascurato il fatto che l’effetto dell’esposizione si manifesta dopo un certo periodo di latenza, e quindi, nel caso di bambini irradiati, buona parte dell’effetto si potrebbe manifestare quando si raggiunge l’adolescenza o addirittura l’età adulta».

Per ora l’unica certezza che sembrerebbe dimostrata nel’aumento del pericolo di tumori pediatrici legato alle radiazioni ionizzanti  (includendo anceh la radioterapia e l’uso delle radiazioni durante la gravidanza anche a scopo diagnostico).

«Molto maggiore è il numero di fattori sospetti, ma senza certezze – dice l’esperto -. Come l’esposizione a gas di scarico (per il benzene), a pesticidi o a campi elettromagnetici a bassa frequenza; oppure le infezioni e l’immunodeficienza congenita o acquisita. Sono anche state studiate le esposizioni lavorative dei genitori sin dal periodo precedente al concepimento, così come le loro abitudini di vita, quali la dieta, il consumo di tabacco e alcol. Ma non si è arrivati a risposte definitive che possano confermare o dissipare i sospetti. Per cui, per ora, l’unica precauzione sensata è quella di evitare di esporre i bambini a sostanze che potrebbero essere considerate cancerogene».

La terra trema! Scossa a Papua Nuova Guinea

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L’Usgs, il Centro Americano di geofisica, ha reso noto che è stato registrato un terremoto di magnitudo 6,7 localizzato a 98 km a ovest di Panguna, a Papua Nuova Guinea, ad una profondità di 75 km. A seguito della scossa, non è stata diramata alcuna allerta tsunami.

Terremoto in Giappone nella notte: 24 persone ferite

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Stando ai dati della Japan Meteorological Agency (Jma), il bilancio attuale di un terremoto di magnitudo 6.3, che ha colpito la scorsa notte, alle 5.33 ora locale, la prefettura di Hyogo, in Giappone, è di 24 feriti non gravi. Pur non essendoci il rischio tsunami, una task force è stata istituita dal governo mentre il premier Shinzo Abe ha disposto che siano raccolte le informazioni relative ai danni a persone o cose. Per quanto riguarda le centrali nucleari, non sono stati segnalati danni.

Attiva la faglia sotto la centrale nucleare di Tsuruga, Giappone

Si pensa allo smantellamento.

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