Il villaggio indiano dove sono vietati i cellulari

cellulari-vietati-india-tuttacronacaE’ il quotidiano The Times of India a rendere noto che in un villaggio dello Stato indiano orientale di Bihar il consiglio ha deciso di proibire l’uso dei telefoni cellulari alle ragazze non ancora sposate. La decisione “è stata adottata dopo aver consultato centinaia di abitanti del villaggio”. Le famiglie sono state avvertite che “ogni trasgressione sarà accompagnata da una pesante multa”.

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Il video che ironizza sugli iPhone-dipendenti: iDiots!

idiots-tuttacronacaMessaggiare, chattare, scattare foto, controllare e aggiornare i social. Al giorno d’oggi è praticamente impossibile ricordare “come facevamo quando non esistevano i cellulari”. Per non parlare per l’eccitazione quando esce un nuovo prodotto Apple. Che ci rende simili a robot programmati. Almeno questa è la similitudine pensata dallo studio creativo di Barcellona, Big Lazy Boy, che sopra questa idea ci ha realizzato un cortometraggio: iDiots, che ha come protagonisti piccoli robot, tutti incollati al loro telefonino, impegnati con likes, trend e interazioni così come lo siamo tutti quotidianamento. “Non prendete il messaggio troppo seriamente – scrivono gli autori nella didascalia che accompagna il corto su Vimeo – E’ solo un filmato promozionale che abbiamo realizzato per ridere sulle nostre cattive abitudini tecnologiche”.

Squilli di sfiducia! Gli M5S per protesta fanno squillare i cell in Aula

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Durante il dibattito generale sulla sfiducia, i parlamentari grillini, per protesta in Aula hanno fatto squillare i loro cellulari. L’azione di protesta è stata fatta per ironizzare sulla telefonata della Cancellieri per il “caso Ligresti” .L’iniziativa dimostrativa è stata messa in scena dal M5S  mentre parlava la loro collega Giulia Sarti. Quasi alla conclusione del discorso della parlamentare pentastellatamentre la Sarti ribadiva: «in Italia esistono cittadini di serie A ed altri di serie Z», i deputati hanno fatto squillare i loro cellulari, dirigendoli verso il ministro e gridando ‘dimissioni, dimissioni!’. Poi è intervenuta il Presidente della Camera, Laura Boldrini ordinando: «Colleghi togliete questi telefonini»

Dentro il mondo delle spie!

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La Germania dopo le intercettazioni che probabilmente hanno interessato anche i cellulari della Merkel vuole vederci chiaro e per farlo ha bisogno di entrare all’interno del mondo delle spie e così il ministro degli Interni tedesco Hans-Peter Friedrich si è detto disponibile ad ascoltare la ‘talpa’ del Datagate, Edward Snowden: “Troveremo il modo se il signor Snowden è pronto a parlare con le autorità tedesche”, e poi ha aggiunto  se vuole fornire informazioni “le accogliamo volentieri”.

Intanto proprio l’uomo che per molti anni ha militato tra le spie ha dichiarato in una lettera indirizzata al governo tedesco e consegnata ieri al deputato dei Verdi tedeschi Hans-Christian Stroebele che lo ha incontrato a Mosca: “Ho fiducia che con il sostegno della comunità internazionale, il governo degli Stati Uniti lascerà perdere il suo comportamento dannoso”. Poi Snowden ha ribadito ancora “dire la verità non è un crimine”.
Il primo ministro russo  Dmitri Medvedev,  in un’intervista concessa all’agenzia di stampa Reuters, ha dichiarato: “Non è piacevole essere spiati. Non importa chi sia il bersaglio. Ecco perché i leader si sentono offesi. Li capisco”, ha detto Medvedev aggiungendo che tale tipo di spionaggio non è certo inconsueto, ma “si suppone non venga fatto in questa maniera assolutamente cinica”.

Il primo ministro russo, lui stesso oggetto di intercettazioni telefoniche all’epoca in cui era presidente del paese che ora ha dato asilo a Edward Snowden, ritiene che la fiducia negli Usa sia minata e che ora sarà difficile riparare il danno per Washington: “E’ possibile calmare la situazione? Credo di sì. Ma francamente, nessuna garanzia basterà. Cosa si può dire in questa situazione? ‘Ci scusiamo. Non lo faremo più’ è una risposta adeguata? ‘Cercheremo di non intercettarvi? Nessuno gli crederà”.

Il segretario di Stato Usa, John Kerry, ammette: ”in certi casi gli Stati Uniti nella loro attività di intelligence sono andati troppo lontano. E dobbiamo assicurarci che questo non accada più in futuro”. Intanto secondo fonti dell’amministrazione il presidente, Barack Obama, ha bloccato le intercettazioni alle sedi del Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale. Intanto l’Nsa smentisce di aver tenuto sotto controllo il Vaticano, Google e Yahoo!

“Età dell’innocenza” e sexting: sempre più giovani inviano materiale hard

sexting-cellulare-tuttacronacaL’innovazione tecnologica ha semplificato l’invio di materiale fotografico e di video in ogni momento della giornata e da qualsiasi luogo e accade che un bambino di 9 anni invii a una compagna di classe una foto di se stesso mentre fa la doccia. L’idea la copia da un suo amico, che ha ricevuto la foto di una ragazzina in costume. E’ l’inizio di una catena con toni che si fanno via via più espliciti. Il fenomeno si chiama sexting e prende vita tramite cellulari e computer. I problemi arrivano quando la situazione degenera: un ragazzino che si toglie la vita perchè minacciato o deriso in Facebook, un uomo arrestato con l’accusa di produzione e divulgazine di materiale pedopornografico, diffamazione e minaccia dopo aver pubblicato le foto hard della fidanzata. E sono solo alcuni casi. Gli psicologi Andrea Marino e Roberta Bucci dell’Istituto di Terapia Cognitivo-Interpersonale di Roma hanno raccolto dei dati allarmanti al riguardo: sono anche ragazzi molto giovani, con un’età media che tocca anche bambini di 8-9 anni, a inviare questo materiale. Un’indagine del 2009 di Associated Press e MTV ha intervistato 1.247 giovani tra  i 14 e i 24 anni: il 13% delle donne e il 9% dei maschi hanno dichiarato di aver inviato una foto o un video di se stessi nudi o semi-nudi.  Nel 2012, un’indagine conoscitiva di Telefono Azzurro ed Eurispes ha evidenziato che un ragazzo su 5 ha trovato proprie foto imbarazzanti in Rete: un anno prima la percentuale era solo di uno su 10. Il 12,3% dice di aver inviato materiale a sfondo sessuale e comunque nel 41,9% dei casi i giovani dicono di non veder nulla di male nel sexting.

Emiliano Lambiase, psicologo all’Istituto di Terapia Cognitivo-Interpersonale, si occupa del rapporto tra i problemi sessuali e la tecnologia e spiega: “In generale i ragazzi non si preoccupano: è quasi normale inviare e ricevere foto o video pornografici, anche perché molto spesso sono così giovani da non cogliere la pericolosità della loro azione”. “I bambini arrivano da noi quando i genitori si accorgono che qualcosa non va. I ragazzi più grandi quando si rendono conto di avere problemi sessuali a causa di una dipendenza da videochat e sesso “virtuale”. Il percorso per uscirne è lungo”. Il problema è che “Nella testa delle persone più fragili si crea una specie di cortocircuito” tra linguaggio reale e linguaggio virtuale “che fa perdere l’equilibrio, c’è un sovraccarico. Così siamo più distratti, abbiamo meno memoria e meno capacità di avere un rapporto emotivo con gli altri. La perdita di un punto fisso definisce la realtà virtuale come unica: è una dipendenza.” In un simile circolo, cambia anche il rapporto con il sesso: “La dipendenza da cybersesso brucia le tappe. Se prima un dipendente sessuale ci metteva più tempo ad essere totalmente assuefatto, ora i tempi sono immediati.” Per quel che riguarda i giovani, il rischio è che venga a mancare “una sana crescita sessuale.” Se internet permette di superare l’ansia da rifiuto, infatti, i problemi poi sorgono quando arriva il momento dell’approccio reale. “Il cybersesso e il sexting hanno conseguenze pericolose: i ragazzi non riescono più a lavorare, studiare e sono colti da depressione.” Ma il sexting, vissuto inizialmente come qualcosa in cui non si ravvisa nulla di male, può avere serie ripercussioni, come spiega sempre lo psicologo al Corriere della Sera. “Tra 16 e 18 anni almeno un ragazzo su 10 si è trovato in pericolo dopo avare messo online foto si se stesso nudo. Spesso le immagini vengono spedite a gente di cui ci si fida. Ma non si è al corrente della fine che poi faranno e soprattutto i messaggi vengono inviati senza il consenso dell’altro. Poi girano in rete e l’utilizzo da parte di altri può essere pericoloso. Si può entrare nella sfera della pedofilia, ma anche del cyberbullismo che fa leva su meccanismi psicologici davvero delicati. Il suicidio è l’ultima tappa, ma bisogna tenere conto che le persone che finiscono in questi vortici sono sempre le più deboli e fragili.”

5.44 miliardi di euro: e la Microsoft compra Nokia

nokia-microsoft-tuttacronaca5.44 miliardi di euro: a tanto ammonta la cifra con cui Microsoft acquisterà la divisione di Nokia che produce telefoni cellulari. L’acquisizione include i suoi brevetti e una licenza per l’uso delle sue mappe per quattro anni. Stephen Elop, attuale amministratore delegato di Nokia, rientra quindi in Microsoft, dove aveva già lavorato mentre verrà scelto un nuovo CEO per la società finlandese. Nonostante s’ipotizzasse da tempo che Microsoft potesse mirare a Nokia al fine di rafforzare la propria presenza nel settore degli smartphone, le recenti dimissioni di Ballmer, attuale CEO, entro un anno, aveva fatto immaginare il rinvio di una simile decisione. Nokia, che fino a qualche anno fa rappresentava il più importante produttore di cellulari a livello mondiale, era in ritardo sulla produzione di telefoni di nuova generazione, motivo per il quale si è vista sorpassare da iPhone e dagli smartphone che utilizzano Android, il sistema operativo di Google. Era il 2011 quando Elop, ex dirigente Microsoft diventato CEO di Nokia, decise di adottare il sistema operativo Windows Phone, ma il gap non è ancora stato colmato. Per la conclusione dell’accordo bisognerà attendere il primo trimestre dell’anno prossimo e sarà soggetto ad approvazione da parte degli azionisti di Nokia. Anche le autorità antitrust saranno coinvolte visto che dovranno anche verificare la legittimità dell’accordo e dare il loro consenso. In breve tempo, circa 32mila impiegati Nokia diventeranno dipendenti Microsoft, oltre 18mila di questi sono coinvolti direttamente nella produzione dei cellulari. Nokia si trasformerà quindi in una società più piccola, forte delle sue altre divisioni, e si occuperà di reti e infrastrutture, dello sviluppo del servizio di mappe HERE e di nuove tecnologie, quindi della produzione di nuovi brevetti. Ballmer ha parlato dell’acquisizione come di un “passo importante nel futuro” e di una vittoria per tutti, dagli impiegati agli azionisti passando per quelli che comprano smartphone: “Portando questi due grandi gruppi di lavoro insieme, potremo incrementare i profitti di Microsoft nel settore del telefono, e rafforzare le opportunità per Microsoft”.

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Caso Sacher: 15enni accusate di omicidio volontario!

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Si tratterebbe di omicidio volontario l’accusa mossa dalla Procura dei minori di Trieste nei confronti delle due 15enni che avrebbero ucciso Mirco Sacher, il pensionato di 66 anni delle ferrovie trovato morto in un campo della periferia di Udine. Su questa base la Procura ha chiesto e ottenuto dal Gip una nuova misura cautelare di quattro mesi in comunità nei confronti delle ragazzine. Le due quindicenni dovranno rimanere quindi un altro mese – fino all’ otto agosto – nelle strutture in Veneto e Lombardia dove sono ospitate dall’otto aprile. Secondo quanto si è appreso, una volta che dalla Polizia scientifica di Roma giungeranno i risultati degli esami tecnici biologici e sul Dna, le indagini potrebbero essere chiuse.

Svolta nell’omicidio Sacher… sesso, denaro e ricatti.

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Da vittime a carnefici questo l’iter che sembrerebbe essere alla base delle indagini sull’omicidio di Mirco Sacher, il pensionato, ex ferroviere 66enne, amico di famiglia di una delle 15enni che lo ha ucciso. La perizia effettuata sui cellulari delle ragazze ha portato alla luce una scomoda verità. Appena quattro giorni prima di morire Sacher scriveva a una delle 15enni “Grazie, Ci penso ancora. E’ stato bellissimo”. Poi c’è stata la testimonianza di un ragazzino che ha ammesso di aver “comprato” anche lui una prestazione sessuale da una delle due. Ma altri reati stanno pendendo sul capo delle 15enni. Sembrerebbe infatti che qualche giorno prima dell’uccisione di Sacher le ragazze avessero rapinato un anziano. Lo schema, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, era semplice: sembrare disponibili, poi derubare i malcapitati e minacciare denunce per violenze sessuali.

Quel 7 aprile, secondo gli inquirenti, i 3 si sarebbero appartati in una strada laterale e le due ragazzine poi sarebbero saltate addosso all’uomo e lo avrebbero soffocato. Omicidio volontario questo è il verdetto della perizia che verrà depositata la prossima settimana.

Il video riporta anche la testimonianza del direttore della scuola frequentata dalle 15enni. La scuola aveva, come più volte è stato ribadito, allertato le famiglie, che le ragazze si sarebbero trovate a rischio bocciatura, a causa dei loro comportamenti e dei profitti.

Lapsus in casa Samsung? Presentato in rete il Galaxy S4 mini

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Errore o no? La Samsung ha caricato sul sito che raccoglie le app due immagini del suo nuovo prodotto, il Galaxy S4 mini, presentandolo prima di quanto fosse stabilito, ossia nell’evento a lui dedicato che si svolgerà a Londra il prossimo 20 giugno. Ad accorgersi della pubblicazione è stato il blog TgSpot, ma la notizia ha subito iniziato a circolare in rete, permettendo così agli utenti di controllare il sito dov’è possibile scegliere e scaricare applicazioni compatibili con il proprio dispositivo con una suddivisione per telefoni. C’è anche la possibilità che Samsung presenti la nuova linea di tablet Galaxy e Ativ, ovvero i prodotti equipaggiati con Windows 8. A una prima analisi, sembrerebbe che il “mini” abbia un display di 4.3 pollici, che salgono a 5 nella versione grande.

L’sms in Italia ha un costo scandaloso!

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4,57! Questo il prezzo all’ingrosso degli sms in Italia ed è, neppure a dirlo, tra i più alti d’Europa. Per questo, l’Antitrust auspica che l’Agcom «continui a svolgere l’attività di monitoraggio sull’evoluzione del livello dei prezzi dei servizi di terminazione sms in Italia, così da verificare che gli stessi rispondano ai criteri di obiettività, trasparenza, non discriminazione e proporzionalità, che informano l’accesso al mercato delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica».

San Pietro: il confronto Ratzinger e Bergoglio!

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E’ un tappeto di smartphone, telefonini, macchine digitali e tablet quello che ha accolto l’elezione del nuovo Pontefice Francesco I. Uno scenario distante solo otto anni dal Conclave precedente ma che in questo fotoconfronto appaiono secoli. Se nel 2005  infatti solo alcuni dei fedeli in attesa apparivano impegnati ad immortalare il momento, nel 2013 è difficile trovarne qualcuno che non abbia in mano qualche device

Dopo il pulcino pio arriva PINO IL PINGUINO

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Un successo planetario 1 milione e duecentomila visualizzazioni su YouTube, 5.000 commenti sui social, 20.000 like su Facebook e due milioni di persone raggiunte su Twitter commentano durante il Festival di Sanremo “Pino il Pinguino”. E’ lui la nuova stella nascente della pubblicità di Vodafone, doppiato da Elio e balzato in vetta a tutte le classifiche di gradimento a pochi giorni dal lancio. La Vodafone esulta per la sua nuova campagna, partita con il Festival e che ora dilaga sui social network, media e web. Accorrete quindi alla pagina di facebook.com/vodafoneit per contribuire alla creazione della canzone illimitata. Basta caricare la propria strofa come hanno già fatto 6500 persone!

 

La privacy giappone mette in crisi lo smartphone!

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Secondo le vendite di questi ultimi anni, nonostante la tecnologia giochi in casa e la telefonia mobile si sia notevolmente sviluppata, i giapponesi continuano a preferire i vecchi modelli “a conchiglia” piuttosto che gli smartphone di ultima generazione. Qual è il motivo?
Non si tratta soltanto di attaccamento  al tradizionale, valore insito nella mentalità del popolo nipponico, quanto della possibilità di nascondere i propri segreti, di celarsi dietro quello sportellino che si chiude e si apre. Ma c’è dell’altro, naturalmente: tra questi modelli a conchiglia, spicca su tutti il Fujitsu F-Series, che risale a più di qualche anno fa.

Caratteristica di questo cellulare, è la possibilità di impostare una modalità chiamata “privacy” che consente di rendere illeggibili determinati contenuti ad occhi indiscreti; soltanto il proprietario, utilizzando un sistema di codici molto diverso dai tradizionali software di sicurezza disponibili, sarà in grado di accedere ai messaggi, alla galleria, al registro chiamate… Questo modello è maggiormente utilizzato dai ragazzi, spesso e volentieri per non far scoprire i propri segreti ma anche i tradimenti, tanto che il cellulare è stato ribattezzato come “uwaki keitai” ovvero “telefoni dell’infedeltà”. Di recente, Fujitsu ha assicurato l’intenzione di portare la modalità “privacy” anche sugli smartphone più recenti.

Buona Epifania! Le donne si fanno gli auguri via sms: ecco la versione 2013!

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