La Repubblica ha riportato:
Secondo l’ex capo di gabinetto, il ministro Alfano sapeva che i kazaki erano alla ricerca del dissidente Mukhtar Ablyazov, marito di Alma Shalabayeva oggi detenuto in Francia. Questo perché fu proprio il ministro a chiedere al prefetto e capo di Gabinetto Procaccini di incontrare l’ambasciatore kazako, riferendo poi ad Alfano che i kazaki avevano necessità di rintracciare Ablyazov, definito “pericoloso latitante” segnalato a Roma.
Come riporta l’Huffington post:
Rispondendo alle domande del magistrato, l’ex capo di gabinetto di Alfano ha anche spiegato perché non aveva mai rappresentato per iscritto, nelle relazioni di servizio, il suo operato nel caso Shalabayeva: “Nessuno me lo ha mai chiesto”, si è giustificato il prefetto in pensione. Il pm Albamonte, che ha già ascoltato, sempre come persone informate sui fatti, altri funzionari e dirigenti che hanno avuto un ruolo nella vicenda,dopo essere stati coinvolti dall’autorità kazake nel blitz eseguito nella villa di Casal Palocco, proseguirà la sua istruttoria con altre audizioni. Per fine gennaio, salvo slittamenti, potrebbe svolgersi quella di Alma Shalabayeva che sarà sentita nella doppia veste di indagata e parte offesa, e quindi in presenza di un avvocato.