La scorsa notte un gruppo di manifestanti appartenenti al Movimento dei Forconi hanno bloccato a Pisa, per due ore, l’Intercity 799 diretto a Roma. Ora è stato reso noto che i colpevoli del ritardo saranno denunciati per interruzione di pubblico servizio. Ai manifestanti verranno inoltre addebitati i costi per i ritardi causati alla circolazione ferroviaria. E’ la Questura di Pisa a spiegare, in una nota, che il leader del gruppo è un fruttivendolo di 35 anni, di Massarosa (Lucca), già noto alle forze dell’ordine.
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Protesta dei Forconi: “punizioni” in vista
Pubblicato da tdy22 in dicembre 18, 2013
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Forconi, studenti, operai, Casapound… piazza del Popolo si tinge del Tricolore
Il ritrovo per dare il via alla manifestazione a Roma era per le 15, a piazza del Popolo, ma fin da questa mattina drappelli hanno continuato a confluire. Alla manifestazione indetta dall’area intransigente guidata da Danilo Calvani, il contadino cinquantunenne di Pontinia, in provincia di Latina, si urla “Tutti a casa, tutti a casa” e “Libertà, libertà”. Diverse sono le delegazione giunte da tutta Italia, da Reggio Emilia, Firenze, Ivrea ed anche Aosta. Nel cielo sventolano le bandiere tricolore. Nel frattempo sono arrivate anche alcune decine di studenti ed operai, accolti dagli applausi dei manifestanti. I ragazzi hanno fatto il loro ingresso da piazzale Flaminio tenendo nelle mani fumogeni tricolore che hanno colorato la piazza. Intonando l’Inno di Mameli, gli studenti hanno esposto uno striscione con scritto ‘Studenti, braccianti, operai… il sole non sorge a Bruxelles’. Presi d’attacco, a livello di cori, anche i giornalisti, che sono stati definiti “terroristi”. Ma in piazza sono giunti, al grido di “Italia nazione rivoluzione” anche oltre 200 militanti di Casapound partiti in corteo a Roma dalla sede del movimento di estrema destra in via Napoleone III, per raggiungere il sit-in dei Forconi a piazza del Popolo. Anche per loro, bandiere tricolori. In testa al corteo il vice-presidente del Movimento Simone Di Stefano arrestato qualche giorno fa per aver rubato la bandiera dell’Unione Europea. E per ricordare quell’episodio tra i manifestanti spunta anche un manifesto che ritrae un ragazzo che “ruba” una bandiera dell’Europa. In testa alcuni manifestanti indossano maschere dipinte col tricolore dietro uno striscione con su scritto: “alcuni italiani non si arrendono”. Anche al loro arrivo, dalla piazza si sono alzati alcuni applausi.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 18, 2013
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I Forconi a Roma: “Arrabbiati ma non violenti”. E spunta la cimice
I Forconi vicino a Danilo Calvani continuano a ripeterlo: “Siamo arrabbiati ma non violenti”. E mentre raggiungono piazza del Popolo a Roma, Aladino Castellani, uno degli esponenti del movimento, dice: “Chi oggi non è venuto ha già perso, noi siamo qui per combattere anche per loro che non hanno il coraggio di metterci la faccia”. Quello che i manifestanti, per la maggior parte over 40, si chiedono con maggiore frequenza è cosa accadrà in piazza. Nota un ragazzo: “Dicono che ci saranno anche quelli di Casapound, saranno senza simboli e solo con il tricolore”. Gli rispondono: “Ma ci saranno 2.000 poliziotti in strada, speriamo vada tutto bene”. Il fatto è che ormai la gente ha paura: “È stato creato un clima mediatico di terrore, ora la gente ha paura”. “Non accetteremo atteggiamenti equivoci, quindi avvertiamo tutti che se mai qualcuno avesse intenzione di coprirsi il volto in piazza sarà denunciato da noi stessi alle forze dell’ordine, non accettiamo ingerenze nel movimento”, ha detto Aladino Castellani al momento della partenza. Intanto i manifestanti del presidio dei Forconi dei Partigiani a Roma mostrano un oggetto che hanno trovato: “Abbiamo trovato una cimice nascosta all’interno di un braccialetto di similpelle, che si trovava in terra nei pressi di un cassonetto dei rifiuti che era vicino al nostro presidio”. “La cimice – proseguono – era perfettamente funzionante ma noi abbiamo staccato i fili e l’abbiamo schiacciata. Fanno di tutto per controllarci, probabilmente è stata sistemata lì sotto richiesta del governo”.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 18, 2013
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Non solo Roma: manifestazioni anche in Sardegna
In piazza d’Italia, a Sassari, si sta manifestando davanti al palazzo della Provincia con striscioni e finte bare. Quello che una cinquantina di forconi sardi, non legati direttamente al gruppo di protesta nazionale ma appartenenti al movimento Anti-Equitalia e al movimento per la Zona Franca in Sardegna chiedono, come spiegano gli organizzatori del sit-in, è “la ridiscussione di tutte le norme monetarie europee a partire dal Trattato di Maastricht, nell’ottica del riacquisto della sovranità finanziaria e monetaria”. I rappresentanto del movimento hanno quindi aggiunto: “Senza la riconquista di una completa e operativa sovranità monetaria e di un ricollocamento dell’intero debito pubblico all’interno dell’economia italiana qualsiasi tentativo di uscire dalla crisi è destinato al fallimento”.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 18, 2013
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Treno bloccato nella notte a Pisa: Forconi sui binari
Manifestazione nel pomeriggio a Roma e già si sono contati i primi disagi in Italia. A Pisa, la scorsa notte circa 35 giovani hanno occupato per quasi un’ora i binari della stazione ferroviaria impedendo in questo modo a un intercity diretto a Salerno di riprendere la marcia dopo il suo arrivo in città. L’intenzione dei Forconi era di salire sul treno senza pagare il biglietto e raggiungere in questo modo la Capitale. Il convoglio aveva subito la stessa sorte accumulando un’altra ora di ritardo in partenza da Genova. Per quel che riguarda la stazione toscana, alla fine i manifestanti, provenienti da Viareggio, hanno acquistato un biglietto cumulativo e sono partiti poco prima delle sei per Roma con un treno interregionale. Come riporta la Nazione, secondo quanto appreso, sul posto sono intervenuti polizia e carabinieri, non apparterrebbero a gruppi organizzati ma sarebbero simpatizzanti di estrema destra: qualcuno di loro sventolava il tricolore mentre non sono stati srotolati gli striscioni che avevano portato al seguito. I giovani hanno raggiunto Pisa con treni locali con l’obiettivo di salire proprio su quell’Intercity e le forze dell’ordine non escludono che fossero in contatto con qualcuno che già si trovava su quel convoglio che viaggiava con oltre un’ora di ritardo e il cui passaggio da Pisa, dove è giunto poco prima delle 4, era previsto alle 2.21.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 18, 2013
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Casapound pronta per Roma: “presidio statico”
E’ Repubblica che intervista Simone Di Stefano, vicepresidente di Casapound, appena condannato a tre mesi con l’obbligo di firma per avere preso una bandiera Ue per sostituirla col tricolore. “Calvani dice che non ci vuole? E come ci impedirà di manifestare? Arriveremo in duemila in Piazza del Popolo. Il Coordinamento 9 dicembre ha chiamato tutti gli italiani e noi ci saremo, senza vessilli politici e con il tricolore”. E su quello che si aspetta dalla manifestazione di oggi a Roma: “Non credo che ci saranno scontri con la polizia. Noi non li vogliamo. Il presidio è statico, saremo lì con le maschere e il cappio al collo, per ricordare tutti i lavoratori e gli imprenditori che si sono suicidati per la crisi” e “rimarremo in Piazza del Popolo finchè la questione delle elezioni anticipate non diventerà una priorità nella discussione per giornalisti e politici”. In piazza, aggiunge, “accettiamo chiunque decida di manifestare senza vessilli politici. Anche sindacalisti e studenti di sinistra”. E i grillini “se sono davvero antisistema come dicono, devono lasciare 150 posti vuoti in Parlamento e scendere a manifestare con noi”.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 18, 2013
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Tre mesi di reclusione per il vicepresidente di Casapound
Sabato, a Roma, Simone Di Stefano, era stato arrestato dalla Digos con l’accusa di furto pluriaggravato per aver tentato di rimuovere la bandiera dell’Unione europea davanti alla sede Ue. Il vicepresidente di Casapound è stato ora condannato a tre mesi di reclusione e al pagamento di una multa di cento euro. Il giudice ha convalidato l’arresto disponendo la sua scarcerazione e stabilendo l’obbligo di firma bisettimanale. Dopo la condanna, mentre lasciava piazzale Clodio, Di Stefano ha commentato che la bandiera dell’Unione Europea “non ha assolutamente alcun valore spirituale perché rappresenta una costruzione tecnico-finanziaria che si basa sullo schiavismo dei popoli europei”. Domenico Di Tullio, il suo legale, ha detto: “Quello di Simone Di Stefano è un atto dimostrativo legato al movimento 9 dicembre dei Forconi”. Ha quindi spiegato: “Il giudice ha riconosciuto nella sua sentenza alcune attenuanti compresa quella del risarcimento in quanto la bandiera della Ue è stata restituita circa venti minuti dopo il blitz”.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 16, 2013
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La settimana nera di Roma: la città in tilt
E’ iniziato alle 8.30 lo sciopero dei mezzi, che durerà quattro ore, degli autisti dell’Atac e quello indetto al Cotral dalle segreterie regionali Filt-Cgil, Fit-cisl, Uil e Ugl Trasporti, Faisa Cisal e Sul Ct per il rinnovo del contratto scaduto nel 2007. Disagio quindi per la mobilità con la Capitale che deve fare i conti anche con le altre manifestazioni che si svolgeranno in città. Le difficoltà per la circolazione, infatti, proseguiranno domani e mercoledì, giorni nei quali la cittadinanza dovrà fare i conti con le targhe alterne. Ancora, ci sono i presidi e le manifestazioni. I militanti di Casapound si sono dati appuntamento per stamattina, alle 9, a piazzale Clodio, per chiedere la scarcerazione del loro vicepresidente, Simone Di Stefano, finito in manette sabato scorso dopo avere tentato di sostituire la bandiera europea con il tricolore nella sede della rappresentanza Ue in via IV novembre “Amare la nazione non è reato. Simone Libero”, è scritto sull’annuncio pubblicato sui social network, che in poco tempo si è diffuso a macchia d’olio. La notte scorsa uno striscione per la scarcerazione di Di Stefano è comparso anche nel presidio dei forconi a piazzale dei Partigiani. Ma non solo: mercoleì la protesta dei forconi arriverà a piazza del Popolo e già di parla di 40mila persone. Il prefetto Giuseppe Pecoraro, definisce inopportuno un accampamento nella piazza ma ritiene sarebbe invece possibile pensare ad un presidio ad oltranza “su altre piazze dove in genere si svolgono varie manifestazioni”. Come ad esempio piazza San Giovanni o in piazza Porta Pia. Un deciso no alla tendopoli in piazza del Popolo arriva anche dal sindaco Ignazio Marino. Oggi i forconi romani saranno di nuovo in Campidoglio, dovranno scegliere tra un’altra piazza, oppure insistere su piazza del Popolo e concludere la manifestazione la sera stessa. Il prefetto è ottimista, dice: “Troveremo una soluzione, è Natale, per i commercianti un’occasione importante”. Ma se intanto in casa degli stessi manifestanti il movimento si spacca, l’allerta resta alta per le forze dell’ordine, soprattutto per la possibilità di infiltrazioni. La Questura ha negato per mercoledì il corteo ai centri sociali in occasione della giornata per i migranti, ma loro dicono che sfileranno da piazza dell’Esquilino fino a Palazzo Valentini. “Mi auguro che ci sia un accordo” dice il Prefetto.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 16, 2013
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In manette Simone Di Stefano, il vicepresidente di Casapound
La Digos ha arrestato, con l’accusa di furto pluriaggravato, Simone Di Stefano. Il vicepresidente di Casapound, durante un blitz a Roma davanti alla sede Ue in occasione della rivolta dei Forconi, ha tentato di rimuovere la bandiera dell’Unione europea. Il vicepresidente ha infatti preso parte a un blitz davanti alla sede Ue di via IV Novembre nella Capitale e, armato di una scala, ha tentato di sostituire al bandiera dell’Ue con un Tricolore. Sia la scala che l’auto utilizzata per trasportarla sono state sequestrate dalla polizia. Per lo stesso blitz, a cui hanno preso parte un centinaio di manifestanti, sono stati denunciati dalla Digos dieci appartenenti a Casapound per concorso nel furto aggravato della bandiera dell’Unione Europea, resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 14, 2013
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Scontri a Salerno, l’arrivo della Kyenge crea tensioni!
Momenti di tensione fra esponenti di CasaPound e associazioni antirazziste davanti al municipio di Salerno, in occasione della visita del ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge. Fra i due gruppi, tenuti a distanza da un cordone di forze dell’ordine, ci sono stati scambi verbali e lanci di oggetti ma nessun contatto fisico.
“La mia linea – ha detto il ministro – è sempre stata quella del dialogo. Ognuno di noi ha diritto a far sentire la propria voce, ma è importante farlo nel rispetto delle regole. Se mancano questi presupposti il dialogo diventa sempre più difficile”.
Le tensioni si sono registrate prima dell’arrivo del ministro Kyenge, mentre gli attivisti di Casapound stavano allestendo il presidio per il quale avevano ottenuto l’autorizzazione della Questura di Salerno. Ad avvicinarsi sono stati alcuni esponenti di organizzazioni di sinistra e antirazzista che, però – è stato confermato da fonti della Questura di Salerno – non sono entrati in contatto con gli attivisti di Casapound.
Fra i due gruppi vi è stato uno scambio acceso di battute, con i poliziotti in tenuta anti-sommossa schierati per evitare il contatto fisico. E’ stato lanciato qualche oggetto che fortunatamente non ha colpito nessuno. La situazione è poi tornata alla calma senza ulteriori strascichi fino alla conclusione del convegno al quale partecipava il Ministro Kyenge.
Durante il convegno al Comune, ha invece agito il gruppo “Rotta di Collisione” di Salerno che ha manifestato contro la Kyenge. Accusandola di interessarsi soltanto allo “Ius Soli” e alla proposta di annullare la denominazione padre e madre dai documenti scolastici, e non di problemi seri come la disoccupazione giovanile.
I gruppi dell’ultradestra hanno infine denunciato aggressioni da parte di esponenti dei centri sociali.
“Questa mattina tre nostri militanti, tra cui un minorenne, sono stati aggrediti fisicamente da circa 20 esponenti dei centri sociali – si legge in una nota di Casapound Salerno – che erano presenti in piazza senza alcun tipo di autorizzazione o preavviso. Solo la prontezza di riflessi dei ragazzi ha evitato il peggio respingendo la vile aggressione, capeggiata da noti esponenti di Sel e del centro sociale Asilo Politico”.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 7, 2013
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Due cortei all’Esquilino, tensione in città per la pedonalizzazione
«Smog, traffico, declino, caos. Ecco l’effetto Marino. No alla finta pedonalizzazione». Questo è lo striscione d’apertura del corteo, promosso da diversi comitati dei Rioni Esquilino e Monti.
Il rione Esquilino è sceso a protestare contro la limitazione al traffico di via dei Fori Imperiali decisa dal sindaco Ignazio Marino e contro il degrado del quartiere più multietnico della Capitale. In pochi minuti il traffico è andato in tilt. Per due ore, dopo le 17, il sit-in dei comitati dei commercianti dell’Esquilino ha bloccato l’incrocio tra via Merulana, via Labicana e viale Manzoni: uno snodo fondamentale per il traffico del quadrante. Poi è sfilato anche il corteo dei militanti di Casapound che da piazza Vittorio ha raggiunto il sit-in dei Comitati.
La presidente dell’associazione via Merulana per l’Esquilino, Luciana Gasparini, spiega: «Ci troviamo in una strada altamente pericolosa, dopo la pedonalizzazione dei Fori: tra via Merulana e via Labicana c’è un ‘tappo’ che a volte inizia addirittura dal Teatro Brancaccio, con ripercussioni fino alla Stazione Termini». Alessandra Catitti, della stessa associazione, le fa eco: «Il traffico che da Santa Maria Maggiore scende su via Merulana è lento, stagnante, bloccato. Invece sulle due corsie a salire verso San Giovanni le macchine verso troppo veloci, non si fermano più alle strisce pedonali e la nuova corsia è diventata di fatto una corsia di sorpasso. In più è aumentato lo smog e l’inquinamento acustico alle stelle».
Contestato il minisindaco Alfonsi. «Non stiamo, io perlomeno, bocciando o ripensando il progetto finale di una pedonalizzazione intorno ai grandi monumenti come il Colosseo. Ma stiamo cercando di far sì che questo progetto possa essere attuato senza che ci sia una parte della città, di commercianti e residenti, che lo debbano subire mentre tutti gli altri lo possono fruire». Lo ha detto la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, che questo pomeriggio è intervenuta alla manifestazione di protesta all’incrocio tra via Labicana e via Merulana. Il minisindaco ha preso la parola al megafono prima che arrivasse il corteo di Casapound, ma mentre parlava è stata contestata da alcuni partecipanti alla manifestazione. Qualcuno le ha gridato «Buffona» qualcun altro «Vivici tu in via Labicana». Proprio parlando di via Merulana Alfonsi ha detto che «a quanto mi dicono, mi scrivono, ho verificato, c’è una corsia diventata quasi un’autostrada, ad alto scorrimento. L’altra, al contrario, subisce un rallentamento costante. Questo è quello che ho scritto anche all’assessore Improta, al quale ho chiesto di rifare lo studio complessivo della mobilità nei rioni Esquilino, Monti e Celio».
Pubblicato da tdy22 in ottobre 24, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/24/due-cortei-allesquilino-tensione-in-citta-per-la-pedonalizzazione/
Troupe di Servizio Pubblico aggredita alla manifestazione di Roma
Sarebbe stato un gruppo di militanti di estrema destra appartenenti al gruppo che attendeva il corteo davanti a Casapound ad aggredire, sabato durante la manifestazione di Roma, la troupe di Servizio Pubblico che stava effettuando alcune riprese per documentare lo svolgimento della protesta. L’inviato sarebbe stato riconosciuto e quindi aggredito da alcuni militanti incappucciati che lo hanno preso a cinghiate gridando “comunista, te ne devi andare”. L’aggressione è documentata nel video:
Pubblicato da tdy22 in ottobre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/21/troupe-di-servizio-pubblico-aggredita-alla-manifestazione-di-roma/
Scontri alla manifestazione, nei pressi di Casapound
Nella Roma blindata per la manifestazione dei No Tav e dei gruppi antagonisti come quelli di lotta per la casa, si sono vissuti attimi di tensione con il lancio anche di bottiglie. Gli scontri sono avvenuti all’angolo tra via Giolitti e via Napoleone III, nei pressi della sede del movimento di estrema destra Casapound.
I manifestanti in particolare hanno cercato di colpire gli esponenti di Casapound che attendevano il corteo, secondo alcuni, con mazze e sassi. Gli estremisti di destra si sono rifugiati poi dietro ai blindati. In mezzo si sono trovate le forze dell’ordine che stanno cercando di ricondurre la situazione alla normalità.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 19, 2013
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Scheletri alla fermata del bus!
Alle fermate del bus di Torino sono apparsi gli scheletri. La protesta è stata effettuata da CasaPound Italia contro il caro abbonamento e il taglio delle corse voluto da Gtt, il Gruppo Torinese Trasporti che gestisce il trasporto pubblico nel capoluogo piemontese.
“I torinesi rischiano di trasformarsi in scheletri ogni volta che aspettano un bus o un tram – dichiara Matteo Rossino responsabile provinciale del movimento -. Il servizio pubblico, già scadente, è stato del tutto affossato con lo scellerato taglio delle corse”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 25, 2013
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Il 15 giugno manifestazione di Casapound, mentre sfila il gay pride
Si raduneranno nello spazio Area 19, gestito da Casapound, gli esponenti di estrema destra che il 15 giugno, mentre a Roma ci sarà il gay pride, manifesteranno a favore del presidente siriano Assad. Il comune è solo riuscito a negare lo spazio di Ponte Milvio dirottando quindi la protesta in un uno spazio autogestito.
Ecco il comunicato presentato da “Il Messaggero”:
Il raduno di neofascisti pro-Assad non si terrà più in piazza, a Ponte Milvio. Dopo gli appelli – a cominciare da quello di Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica – che si sono levati contro la presenza di vari gruppi estremisti in città, il Comune ha ritirato l’autorizzazione per l’occupazione di suolo pubblico. L’appuntamento rimane però confermato, per il pomeriggio del 15 giugno, nello stesso giorno del Gay Pride. I movimenti neofascisti di mezza Europa, dalla Francia alla Grecia, si riuniranno così in via Monti della Farnesina, all’interno di “Area 19″, lo spazio occupato gestito da CasaPound. Dietro all’organizzazione del raduno dell’orda nera, infatti, ci sono proprio i Fascisti del Terzo Millennio di Gianluca Iannone, anche se formalmente le fila dell’evento sono tenute dalla neonata sigla del Fronte Europeo di solidarietà per la Siria. Del gruppo fa parte anche l’associazione Zenit, organizzazione di estrema destra capitolina, che dichiara di avere «radici nel fascismo». «Il Fronte Europeo per la Siria comunica che, nonostante le pressioni subite da parte della Questura di Roma e del Comune che ha negato all’ultimo momento la disponibilità del suolo pubblico – hanno reso noto poco fa quelli del Fronte europeo per la Siria – ha comunque deciso di svolgere la manifestazione nello stesso giorno in via Monti della Farnesina, nei pressi di Ponte Milvio. Comunichiamo inoltre che la manifestazione si svolgerà secondo il programma e gli orari precedentemente stabiliti».
Pubblicato da tdy22 in giugno 12, 2013
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Aggredito il leader di Casapound a Roma, è candidato a sindaco!
Simone Di Stefano, il leader di Casapound e candidato sindaco a Roma è stato aggredito ieri a picconate. Sono stati gli stessi attivisti a denunciare l’accaduto, postando anche alcune foto su Facebook:
Questo il racconto tratto dal Corriere della Sera:
Prima dell’incontro con alcuni cittadini del quartiere Di Stefano è salito su un’auto guidata da un collaboratore ma all’improvviso la vettura è stata circondata da una quindicina di persone armate di piccone e bastoni — alcune delle quali a volto coperto e con i caschi — che hanno sfondato i finestrini e lanciato oggetti. Di Stefano è rimasto leggermente ferito al volto dalle schegge di vetro mentre l’autista è stato colpito al volto e a un braccio. I due sono stati accompagnati in ospedale e giudicati guaribili con prognosi di qualche giorno. Più tardi, sempre secondo polizia e carabinieri, un gruppo di ragazzi — anche loro armati di spranghe e catene — hanno assaltato il centro civico del Pd di via Amantea, a poche centinaia di metri, e il centro sociale «Uscita 23» ospitato dallo stesso edificio. In entrambi i casi sono stati danneggiati gli arredi interni, rovesciati sedie e tavolini.
Due episodi gravissimi in poche ore… Dove era la polizia a impedire questi gesti? Roma è una città abbandonata a se stessa? Questa è la sicurezza che il sindaco Gianni Alemanno ci aveva promesso?
Pubblicato da tdy22 in Maggio 18, 2013
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Il caos in Aula e le manifestazioni in Piazza… così si diventa Presidenti!
Sin da ieri un gruppetto di cittadini grillini e del popolo viola scandiscono slogan a favore di Stefano Rodotà; a questi si sono uniti nel pomeriggio manifestanti del Pdl chiamati a protestare contro l’ipotesi che Romano Prodi possa salire al Quirinale. Quindi, a sorpresa, sono rumorosamente comparsi una trentina di militanti di Casa Pound, anche loro schierati contro Prodi. Nessun problema di ordine pubblico. La polizia schierata osserva tranquilla mentre i cameraman e fotografi riprendono la scena.
Pubblicato da tdy22 in aprile 19, 2013
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La legge 20 giugno 1952 n.645 art. 4 esiste ancora!
E’ anonymous Italia che deve ricordare al governo e al Capo dello Stato che la legge 20 giugno 1952 n.645 art. 4 è viva e vegeta. Lo fa con un’azione di pirateria informatica per sollevare l’opinione pubblica su uno scandalo da troppo tempo taciuto, salvo qualche sporadica protesta (per altro mai supportata dal Pd).
Da ieri pomeriggio il sito ufficiale di CasaPound è irraggiungibile. A rivendicare l’azione è un comunicato stampa a firma Anonymous Italia distribuito via email e un post sul blog ufficiale anon-news in cui gli hacktivist motivano il loro attacco e avviano una raccolta firme per chiedere lo scioglimento del partito-associazione. Nel testo pubblicato sul web, gli Anonymous indicano CasaPound come una associazione “fondata inconfutabilmente su ideali vilmente discriminatori e violenti propri del fascismo”, richiamando a prova della loro tesi gli eventi legati all’uccisione a Firenze di due cittadini senegalesi a opera di Gianluca Casseri, militante di estrema destra iscritto a CasaPound, e l’operazione dei carabinieri dei Ros di Napoli che ha portato all’arresto di 10 militanti partenopei per banda armata, detenzione e porto illegale di armi e di materiale esplosivo, lesioni a pubblico ufficiale e attentati incendiari, oltre che per il progetto di violentare una studentessa di origine ebree.
La petizione proposta dal gruppo Anonymous attraverso il sito thepetitionsite.com si rivolge direttamente al Presidente della Repubblica ed è piuttosto chiara: “Ai sensi della legge 20 giugno 1952 n.645 art. 4, ‘Apologia del fascismo’, chiediamo l’immediato scioglimento di associazioni fasciste, a partire da CasaPound e, pertanto, oscuriamo il sito http://www.casapounditalia.org”. Secondo i cyber-attivisti la recente “discesa in campo” di CasaPound e la presentazione di candidati alle scorse elezioni politiche ha trasformato l’associazione in un partito a tutti gli effetti, motivo per cui nella petizione viene chiesto che “sia fatta valere la XII norma transitoria e finale della Costituzione, la quale sancisce che è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.
Non è la prima volta che CasaPound finisce nel mirino di Anonymous. Nel marzo del 2012 un gruppo che si era dichiarato appartenente ad Anonymous ha portato attacchi a Radiobandieranera, emittente legata ai “fascisti dl terzo millennio”, mentre il sito nazionale era stato abbattuto qualche settimana dopo come rappresaglia per gli scontri avvenuti tra militanti di estrema destra e centri sociali a Casal Bertone, azione rivendicata anche in quel caso con la firma Anonymous e, già allora, affiancata alla richiesta di chiusura dei circoli di CasaPound.
Pubblicato da tdy22 in marzo 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/13/la-legge-20-giugno-1952-n-645-art-4-esiste-ancora/
Maroni punta il dito! Monti spieghi perchè salva la banca del Pd (con i soldi dell’Imu!)
Pubblicato da tdy22 in gennaio 23, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/01/23/maroni-punta-il-dito-monti-spieghi-perche-salva-la-banca-del-pd-con-i-soldi-dellimu/
Bersani stringe la cinghia sul budget per la campagna elettorale: 6,5 mln
Il leader del Pd chiede ceh anche gli altri partiti rendano note le spese.
E intanto attacca Grillo affermando che “chi dice che non c’è nè destra nè sinistra va a braccetto con CasaPound”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 23, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/01/23/bersani-stringe-la-cinghia-sul-budget-per-la-campagna-elettorale-65-mln/
Oggi a Roma: giovani e precari in cerca di futuro.
E’ stata la voglia di stare insieme, nel tentativo quasi disperato, non solo di far sentire la propria voce, ma anche di allontanare l’ansia e la paura che sembrano più forti e insidiose quando si sta da soli. E così, nonostante quel disperato 14 novembre, con il ricordo dei caschi integrali e delle cariche della polizia, oggi la gente a Roma, è tornata a riunirsi e a manifestare. Tanti i motivi e un solo comune denominatore: riprendersi la vita! Questo è quello che a chiare note ha detto il corteo, non autorizzato, di precari e studenti delle scuole medie, che si è mosso da Piramide per arrivare in centro. Questo è anche il leit motiv del cortei dei Cobas, che si battono per i docenti “precari” che, nel limbo infinito in cui si consuma la loro vita, non possono investire in nessun futuro, anche perché, forse, quel futuro, è già diventato passato. Dalla Sapienza, invece, si sono mossi gli universitari, che, arrivati sulla soglia del mondo del lavoro, si sono accorti che qualcuno ha sbarrato le porte, senza aspettarli. Per questo, tutti ce l’hanno con l’austerità e col Governo che di volta in volta li chiama bamboccioni, sfigati e choosy. Tutti i cortei dovrebbero convergere in Centro, attorno a Piazza Venezia, ma poi ci ripensano e si fermano a Piazza Vittorio: di lì dovrebbe passare il 4° corteo, quello dell’estrema destra di Casapound. E così in un momento di raptus e di improvviso transfert, quelli di Destra, di sicuro perché più tangibili e a portata di mano, diventano, in questo mite pomeriggio autunnale, il nemico da combattere e contro il quale sfogare odio e disperazione. Anche quelli di Casapound, di sicuro, stanno pensando la stessa cosa. Ma lo scontro non ci sarà. ll 4° corteo viene deviato. Ora è in Prati, a Piazza Mazzini e di lì grida le sue invettive contro i tagli alla scuola e alla sanità, contro le banche e la plutocrazia. Discorsi quasi identici a quelli fatti da chi li sta ancora aspettando all’Esquilino…Le fonti ufficiali domani diranno che la giornata si è svolta senza incidenti e che tutti hanno dimostrato un grande senso civico. Ma nessuno si preoccuperà di sapere quanta rabbia e quanto malessere ci siano stati nel cuore di tutti i partecipanti.
Pubblicato da tdy22 in novembre 24, 2012
https://tuttacronaca.wordpress.com/2012/11/24/oggi-a-roma-giovani-e-precari-in-cerca-di-futuro/
Studenti a Piazza Vittorio: Presidio antifascista
Pubblicato da tdy22 in novembre 24, 2012
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Prende il via il corteo di Casapound
Pubblicato da tdy22 in novembre 24, 2012
https://tuttacronaca.wordpress.com/2012/11/24/prende-il-via-il-corteo-di-casapound/
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