Pentastellati alla guerra: Casaleggio porta in tribunale Bocchino

bocchino-agorà-tuttacronacaS’intitola “Le falsità di Bocchino” un post che il guru del Movimento 5 Stelle Gianroberto Casaleggio ha pubblicato sul blog di Beppe Grillo. Post che dimostra come le tensioni tra i pentastellati siano in continua crescita. Ora, dopo l’espulsione dei quattro dissidenti, Casaleggio ha intenzione di portare in tribunale il dissidente Bocchino, recentemente intervenuto alla trasmissione Agorà:

“Questo fondo (per le piccole e media imprese dove vengono depositati i contributi dei parlamentari del M5S, ndr) non aiuta le imprese in difficoltà, ma aiuta le imprese che non sono in difficoltà, perché c’è una commissione che decide e valuta il grado di affidabilità delle imprese. In questa commissione ci sono le imprese in cui è coinvolto Casaleggio, peraltro si apre la possibilità di un conflitto di interesse”. E’ quanto ha dichiarato ad Agorà Rai Fabrizio Bocchino. Queste affermazioni sono false. L’ex portavoce Bocchino ne risponderà in tribunale.” Gianroberto Casaleggio

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Casaleggio aveva bocciato le proposte Renzi… e i dissidenti bocciano lui!

casaleggio-tuttacronacaI pentastellati dissidenti partono alla carica contro Grillo e Casaleggio, inviando una mail in cui si leggerà: “Basta con l’atteggiamento da vittima. Sulla legge elettorale dovevamo discutere con Renzi e con le altre forze politiche”. Sono infatti almeno una decina i parlamentari grillini che non hanno gradito l’isolamento nel quale si è rifugiato il Movimento. Nel documento è probabile che venga chiesta una seconda chance, fa sapere il senatore M5S Francesco Campanella: “Consultare la Rete affinché si possa avere un mandato per trattare con le altre forze politiche sulla legge elettorale”. Il sospetto, tuttavia, è che la presa di posizione non avrà grandi effetti. D’Inca, capogruppo alla Camera, ribatte infatti che “questa è la visione di singoli parlamentari e che i principi del Movimento sono altri. Per il resto ogni persona può fare la sua strada e il suo percorso…”. E sottolinea che dal segretario del Pd “non è arrivato alcun invito ufficiale e poi sarebbe stato inutile sederci a discutere dal momento che la partita era già stata giocata tra Renzi e Berlusconi. Di cosa avremmo dovuto parlare? La riforma della legge elettorale si fa nelle Aule, non nelle stanze. In tv andremo per fare battaglia sulle preferenze”. Nicola Morra dal canto suo si domanda se quello che il segretario del Pd ha rivolto al M5S fosse davvero un invito: “Abbiamo saputo tutto tramite tv e stampa, se si invitano così le forze parlamentari lascio giudicare agli altri…”. Ma il pproblema sollevato dai dissidenti è anche “il ritardo” con il quale è stato affrontato l’argomento: “La verità è che siamo in ritardo, una nostra proposta non c’è, non è stata definita, e avrà luce solo a febbraio quando si sarà espressa la base. Se ci fossimo seduti a un tavolo con Renzi non avremmo avuto le idee chiare”, ammette il senatore M5S Fabrizio Bocchino spesso in dissenso. E aggiunge Campanella: “Va bene ascoltare gli attivisti e consultare la Rete perché è il metodo del nostro Movimento ma dobbiamo pensare all’efficacia della nostra azione. Isolandoci non riusciremo mai a porre con forza i nostri argomenti. Avremmo dovuto ascoltare cosa Renzi aveva da dirci per evitare questa posizione da vittima che abbiamo assunto. E forse avremmo potuto ottenere alcuni elementi, come le preferenze, che per noi sono fondamentali”. E ancora, Lorenzo Battista sottolinea: “Partecipare alla riforma della legge elettorale era un’occasione da non perdere”. In fondo “a dialogare non ci abbiamo provato neanche. Non sarebbe stato un dato politico ma semplicemente un modo per essere influenti”, aggiunge Luis Alberto Orellana, un altro senatore critico nei confronti della ‘linea Casaleggio’, che in tweet sintetizza con ironia la sua idea: “Gli avversari politici sono come i parenti. Non li scegli ma li gestisci. Gli parli, magari solo ai battesimi o ai funerali, ma gli parli…”.

Casaleggio a Roma: bocciate tutte le proposte di Renzi sulla legge elettorale

casaleggio-tuttacronacaGianroberto Casaleggio, il guru del Movimento 5 Stelle, durante l’incontro a Montecitorio con alcuni parlamentari del suo gruppo, avrebbe posto il veto sulle tre proposte fatte da Matteo Renzi sulla riforma della legge elettorale. Avrebbe detto: “Le tre proposte di Renzi sono astratte ed evidentemente incostituzionali”. Per quel che riguarda il Movimento, la sua proposta sarà quella che uscirà dalla consultazione in rete anche se, avrebbe commentato il guru a 5 stelle, esiste una proposta M5s e “gli unici fino ad ora a depositare una proposta innovativa e fatta bene siamo stati noi”. Casaleggio ha poi spiegato: “La nostra proposta sarà disponibile a fine febbraio. Nel frattempo se si dovesse andare a votare prima andiamo con la legge uscita dalla Consulta”. Non è passato molto tempo prima che arrivasse un tweet del segretario del Pd sulla questione: “Legge elettorale. Le regole si scrivono tutti insieme, se possibile. Farle a colpi di maggioranza è uno stile che abbiamo sempre contestato”.

L’arrivo di Casaleggio… nuove strategie in vista?

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Arriva il guru del M5S, Gianroberto Casaleggio che oggi, a Montecitorio a Roma incontrerà i parlamentari. Ai giornalisti spiega che per quanto riguarda la legge elettorale sarà avviata una consultazione tra gli iscritti e poco importa se si concluderà quando ormai le proposte dei partiti saranno state già discusse in Aula.

“Per il M5s il metodo è fondamentale” afferma Casaleggio dopo aver confermato che difficilmente la consultazione potrà terminare per il 27 gennaio ma, “probabilmente entro la fine di febbraio”. “Sicuramente – ha aggiunto – la consultazione varrà per la decisione del Movimento e per noi il metodo è fondamentale”.

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Sul blog di Grillo… la pubblicità è obbligatoria, o niente video!

beppe-grillo--tuttacronacaSi chiama Adblock ed è il nuovo, grande nemico del blog di Beppe Grillo, gestito dalla Casaleggio & Associati. Si tratta di  un’estensione utilizzata per bloccare pubblicità e per filtrare i contenuti per i browser Opera, Google Chrome e Safari, come spiega Wikipedia. Non solo, fa “scomparire” gli annunci pubblicitari dal sito che l’utente sta visitando facendo così perdere click per la trasmissione dello spot dai video, e con questo una perdita economica che, moltiplicata per tanti utenti, non può essere definita piccola. Proprio per far fronte a questo problema alla Casaleggio non hanno perso tempo per correre ai ripari e cos’, ad esempio, se si visita il video“Sorial denuncia i lobbisti in aula e fa i nomi”, che si riferisce all’intervento del deputato e a Luigi Tivelli con Adblock inserito, il messaggio che compare è un palese aut-aut:

beppe-grillo-pubblicità-adblockLa scelta può anche essere ritenuta comprensibile, anche se è innegabile che molti utenti non amano le pubblicità “imposte”. Tom’s Hardware qualche giorno fa ha raccontato che Adblock non bloccherà più le pubblicità “non invasive” con le impostazioni predefinite:

 

“Sfortunatamente è l’unico modo per raggiungere gli obiettivi. Se chiedessimo agli utenti di abilitarlo manualmente la maggior parte non lo farebbe – semplicemente perché non cambiano mai nessuna impostazione a meno che non sia strettamente necessario. […] gli inserzionisti saranno stimolati a scegliere modelli d’inserzione migliori”, spiega lo sviluppatore Wladimir Palant.

 

Casaleggio assente giustificato: in clinica per appendicite

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Doveva esserci anche Gian Roberto Casaleggio all’incontro di oggi con i parlamentari M5S. Ma, a quanto apprende l’Adnkronos, il guru del movimento non ha potuto prendere parte alla riunione perché ricoverato in una clinica milanese per un sottoporsi ad un intervento di appendicite.

Dopo Casaleggio, anche Delrio e Caldoro prevedono il peggio

rivoluzione-casaleggio-tuttacronacaGraziano Delrio, ministro per gli Affari Regionali ha commentato stamattina a Modena le parole del guru del M5s sulle difficoltà del Paese: “Condivido l’allarme di Casaleggio anche nella drammaticità dell’appello. Ha detto una cosa vera, sarà un autunno molto difficile, e sono alcuni mesi che lo diciamo”. E spiega: “Sono stato in Sardegna e in Calabria. Qui, nei comuni che non sono sciolti per mafia, i sindaci si dimettono perché non ce la fanno”. Delrio ha dunque sottolineato: “Certamente sulla ripartenza dell’economia sarà molto più importante di Imu e Iva, in termini di influenza, la decisione che prenderemo sul patto di stabilità. Lo dimostrano le tantissime opere che potrebbero essere cantierate nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni, che potrebbero davvero muovere il Pil italiano rispetto a prima. Queste regole del patto di stabilità hanno depresso gli investimenti e abbiamo avuto così più problemi con il lavoro e con il prodotto interno lordo”. Il ministro ha continuato affermando: “Opere come quelle in programma di Autobrennero avranno un impatto molto superiore rispetto ad altre misure che pure sono importanti. Lo sblocco del patto di stabilità e dei cantieri sarà decisivo per creare veramente lavoro, così come i pagamenti che ovvieranno a un grande problema delle imprese, che sono il motore del Paese, ed è quello dell’accesso al credito, il fatto di dover lavorare con finanziamenti molto esigui”.

Dello stesso parere anche Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania che ha dichiarato, spiegando che la sua è una valutazione puramente politica: “Siamo ai limiti della rottura sociale. Non posso non essere d’accordo con la previsione di Casaleggio quando parla di disordini” Il governatore ha quindi previsto che “Ci saranno rivolte per effetto di una povertà che aumenta e inizieranno qui, a Napoli e in Campania”.

Nel futuro prossimo dell’Italia c’è uno shock economico. Parola di Casaleggio

casaleggio-previsione-tuttacronacaIl guru del Movimento 5 Stelle e braccio destro di Beppe Grillo, prevede che nei prossimi mesi il Paese avrà “uno shock economico che potrebbe portare a disordini, rivolte. Qualcosa che non può essere dominato dalla politica”. E’ quanto dichiara Gianroberto Casaleggio in un’intervista sul blog del leader dei pentastellati. Il guru ipotizza “non una guerra civile”, ma “situazioni difficilmente controllabili dal punto di vista dell’ordine pubblico”.

La lunga intervista di Casaleggio

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E’ Gianroberto Casaleggio, l’ “uomo dietro le quinte” del M5S, ad affrontare diversi temi in un’ampia intervista rilasciata al Corriere della Sera. La prima domanda naturalmente verte sulla democrazia diretta e sul confronto con il web:

“La democrazia diretta, resa possibile dalla Rete, non è relativa soltanto alle consultazioni popolari, ma a una nuova centralità del cittadino nella società. Le organizzazioni politiche e sociali attuali saranno destrutturate, alcune scompariranno. La democrazia rappresentativa, per delega, perderà significato. È una rivoluzione prima culturale che tecnologica, per questo, spesso, non viene capita o viene banalizzata”.

I video di Gaia e Prometeus e l’ieda politica di Casaleggio:

“Un gioco la creazione del video, come è avvenuto per il video Prometeus che ipotizza il futuro dei media. Comunque che in futuro sia possibile una guerra mondiale — che non auspico — per le risorse come il gas, l’acqua e il petrolio, non sono certo l’unico a dirlo, e un governo mondiale con forti autonomie nazionali può essere nell’ordine delle cose”.

Ma quali sono le fonti da cui trae ispirazione “il guru” del M5S?

“Tra i testi che considero di riferimento vi sono Emergence di Steven Johnson, Six Degrees di Duncan Watts, Smart Mobs di Howard Rheingold, The Tipping Point di Malcom Gladwell, Free Culture di Lawrence Lessig e Linked di Albert-Laszlo Barabasi”.

Il ruolo dei social network  e dei grandi colossi di internet?

“Facebook e Google e altri colossi del web conoscono di noi più dei nostri amici e in futuro sapranno ancora di più. Queste informazioni possono essere utilizzate per vari scopi, non solo per proporci dei prodotti o dei servizi, come è stato evidenziato dal cosiddetto “Datagate”. È opportuno un controllo più stretto sulla gestione dei dati personali da parte dei governi, un nuovo sistema di regole”

M5S e i dibattiti in tv:

“Il M5S ora è in Parlamento e la sua visibilità sarà necessariamente maggiore anche nelle televisioni che vanno considerate, comunque, un media in via di estinzione, anche per motivi economici legati alla diminuzione del gettito pubblicitario. Nel 2012 le sette principali emittenti nazionali hanno perso mezzo miliardo di euro e il 2013 è tutt’altro che incoraggiante.”

Gli errori e gli sbagli sono l’unica cosa su cui Casaleggio non sembra aver dubbi e risponde senza molti giri di parole a Serena Danna:

“La mia vita è piena di errori, scegliere è molto difficile”.

 

Fico scende in campo e va dall’Annunziata!

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Aria nuova in casa M5S e lo si vede subito con la partecipazione di Roberto Fico del MoVimento 5 Stelle alla trasmissione “1/2 ora” di Lucia Annunziata. Accantonata la tecnica da parte dei pentastellati del “no” ai giornalisti e alla tv, ecco una delle prime interviste rilasciate proprio dai parlamentari aderenti al Movimento. E’ lo stesso Fico a spiegare le motivazioni: “Noi non ci siamo mai sottratti alla tv, abbiamo soltanto disertato il talk show. Vogliamo far arrivare ai nostri cittadini le nostre proposte di legge”.

Ma chi prima aveva provato ad apparire in tv è stato immediatamente espulso “Chi non si trova nel percorso deve trarne le conseguenze”, quindi ci sono in vista altre espulsioni? C’è chi è arrivato a individuarne sino a 40, ma Fico ribatte “No, sono cifre assurde. Abbiamo dibattiti aspri, ma si tratta comunque di discussioni costruttive”.

Ma per quanto riguarda la Rai? “Dobbiamo lanciare la Rai nel nuovo millennio”, conclude Fico.

I pentastellati approderanno in tv… perché cambiano idea?

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Cosa ha fatto cambiare idea al M5S da sempre ostile alla tv e particolarmente allergico ai giornalisti? Uno dei dati può essere senza dubbio il risultato elettorale disastroso delle ultime amministrative. L’altro dato di fatto è che, in Italia, il web non si è ancora sostituito alla televisione. Molte persone pur seguendo la propria pagina Facebook, o il profilo Twitter poi si rivolgono alla cara vecchia tv per essere informati dai telegiornali canonici e dagli approfondimenti della prima e della seconda serata.

Così è Luigi Di Maio ad affermare che ”Valuteremo di volta in volta dove andare e chi mandare”. Chi lo deciderà chi dovrà partecipare?  ”Il gruppo parlamentare”. Già qualche giorno fa si era parlato del “corso di comunicazione televisiva” tenuto da Casaleggio e Beppe Grillo per alcuni parlamentari appartenenti al Movimento e le polemiche non erano tardate ad arrivare.

Ma lo stesso Di Maio ci tiene a sottolineare che  l’incontro di Milano con Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo ”non era un corso”, ma solo una riunione sulla comunicazione alla quale hanno preso parte ”quelli che finora hanno avuto maggiore visibilita”’. Gli esclusi? ”Verranno chiamati anche loro, a scaglioni”, assicura il vicepresidente della Camera.

Ma perché andare in onda?  ”Spesso stiamo rinchiusi per ore a studiare gli atti e poi questa cosa non arriva a casa. Allora è meglio che qualcuno si sganci un pò e si prenda l’onore e l’onere di far sapere cosa facciamo”, con queste parole il dardo è tratto e da ora in poi nei dibattiti in tv ci sarà anche l’M5S a dare battaglia.

Grillo e il botta e risposta con l’ottuagenario Rodotà… ma poi ne ha per tutti!

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In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’ex garante della privacy Rodotà striglia Grillo. Riguardo le scorse amministrative, afferma: “Ha perso per due ragione la prima è politica: hanno inciso sul voto i conflitti e le difficoltà e le polemiche di queste settimane. La seconda è che avevo detto che la parlamentarizzazione dei 5 stelle non sarebbe stata indolore. E cosi è stato”. Continua, lui che dai grillini era stato candidato alla presidenza della Repubblica, parlando del rapporto con la Rete: “La rete  da sola non basta. Non è mai bastata. Guardiamo l’ultima campagna elettorale: Grillo è partito dalla rete, poi ha riempito le piazze reali con lo tsunami tour” Tenta anche un paragone “illustre”: “Anche Obama – dice – è stato lo stesso. Si parte dalla rete ma poi si va oltre”. Ma si spinge anche oltre: “Non voglio fare quello con la matita rossa però certo non bastano più le indicazioni di Grillo e Casaleggio. Un movimento nato dalla rete, che ha svegliato una cultura politica pigra, una volta entrato in Parlamento deve cambiare tutto. E non può dire ai parlamentari: non dovete elaborare strategie”. Insomma, il consiglio è che i parlamentari grillini “devono avere la libertà di lavorare”.

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Ma la risposta di Grillo non si fa attendere, e sul suo blog scrive: “In prima fila persino, con mio sincero stupore, un ottuagenario miracolato dalla Rete, sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi a cui auguriamo una grande carriera e di rifondare la sinistra”. Un salto non da poco: da candidato ideale per il Colle a “ottantenne miracolato”. L’Huffington Post ha provato a farsi rilasciare un commento da Rodotà, ma la sua è stata una risposta laconica: “Non ne voglio parlare, non so a chi si riferisca Grillo”. Ma l’ex comico non si limita a questo, eccolo allora passare all’attacco di tutti i “maestrini dalla penna rossa”. Per, presumibilmente, Nichi Vendola c’è un: “È tornato in grande spolvero il supercazzolaro che non sa nulla né di Ilva, né degli inceneritori concessi alla Marcecaglia, è come le vecchie di “Bocca di Rosa” “Si sa che la gente dà buoni consigli/ se non può più dare cattivo esempio”. Bersani, tornato recentemente sulla cresta dell’onda a seguito delle amministrative, non poteva mancare all’appello: “C’è poi lo smacchiatore di Bettola in grande forma che spiega, con convinzione, che la colpa del governo delle Larghe Intese è del M5S quando il pdmenoelle ha fatto l’impossibile per fottere prima Marini e poi Prodi e non ha neppure preso in considerazione Rodotà”. E come dimenticarsi del rottamatore? “Renzie, lo statista gonfiato, imperversa con le sue ricette e le critiche al M5S su tutti i canali televisivi preda di compiacenti cortigiane come la Gruber. Renzie non è più sindaco di Firenze da tempo, è diventato un venditore a tempo pieno di sé stesso. Vende in giro un sindaco mai usato, come nuovo”. Proseguendo si trova anche Veltroni: “Persino Topo Gigio Veltroni è stato riesumato per discettare delle elezioni, forte della sua esperienza di averle perse tutte, ma proprio tutte”. E conclude con Pippo Civati: “Che non ha fatto i nomi dei 101 che hanno affossato Prodi, che vive in un partito che succhia da anni centinaia di milioni di finanziamenti pubblici, ma però è tanto buonino. Lo vorresti adottare o, in alternativa, lanciargli un bastone da riporto”.

 

Roberta Lombardi e la spia del Movimento…

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Roberta Lombardi fursiosa, a dir poco. Stando a quanto riporta Europa, il caprogruppo alla Camera del M5S avrebbe scritto questa mail ai deputati in vista della riunione di giovedì: “Volevo scrivervi per condividere con voi l’assedio a cui siamo sottoposti, ma grazie allo stronzo/i che fanno uscire tutto quello che ci scriviamo o diciamo sui giornali, mi è passata la poesia. Grazie per averci tolto anche la possibilità di parlarci in libertà. Sei una m***a, chiunque tu sia”. E Beppe Grillo non è più tenero: “Chi si è candidato per il M5S al Parlamento e vuole un accordo con il Pdmenoelle scordandosi degli impegni elettorali e della sua funzione di portavoce per realizzare il nostro programma, è pregato di avviarsi alla porta”. Poi arriva un consiglio che suona minaccioso: “E’ meglio buttarsi nel vuoto da soli che essere spinti. C’è più controllo”. La tensione all’intedno del gruppo pentastellato si taglia con il coltello e alla prossima riunione di deputati e senatori il tema all’ordine del giorno sarà il risultato elettorale, con interventi che potrebbero essere tesi a ridiscutere di strategia politica e di prospettive per i “dissidenti”. E se il deputato Luigi Di Maio attacca su Facebook il collega Tommaso Currò, una delle anime “critiche” del Gruppo, accusandolo di essere “chiaramente in malafede”, (“C’è chi proprio a questo gruppo non vuole bene (spero restino pochi)”, scrive Di Maio), altri, sempre compresi nel gruppo dei parlamentari che scalpitano, negano però che ci sia la volontà di andarsene. Lo tsunami si è formato ne casa 5 stelle?

Chi va in onda? Grillini a scuola di tv!

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Grillo e Casaleggio aspettano otto parlamentare del M5S al varco: venerdì ci sarà infatti un incontro a 10 avente per tema la comunicazione politica. E’ stato lo stesso leader a spianare la strada a tale progetto: “Bisogna iniziare ad andare in televisione, a spiegare quello che facciamo, parlando con i giornalisti che ci fermano per strada”. L’unico divieto, al netto di black-list di giornalisti sgraditi (che al momento non sembrano esistere), rimane quello di partecipare ai talk-show. Ma, non potendo lasciare nulla al caso, i deputati dovranno sottoporsi a un vero e proprio corso di formazione (anche se i comunicatori del M5s lo definiscono “un semplice incontro amichevole per avere periodicamente un confronto”) per confrontarsi su come gestire le apparizioni televisive. A raggiungere gli studi di Casaleggio&associati, a Milano, saranno i deputati Roberto Fico, Alessandro Di Battista, Riccardo Nuti, Laura Castelli e Luigi Di Maio e i senatori Vito Crimi, Nicola Morra e Paola Taverna. Li attende una pioggia di domande per imparare a calibrare le risposte, elaborare una strategia sugli argomenti più spinosi, schivare trabocchetti ed evitare di trovarsi in situazioni poco gradite. “Sono stati scelti quelli più fidati, quelli che bucano di più il video e che saranno mandati in televisione”, spiega un deputato, ma arrivano rassicurazioni che prima o poi tutti gli eletti saranno sottoposti ad un simile trattamento al quale farà seguito una serie di apparizioni mirate. Un netto cambio di rotta dunque, mirato a raggiungere un’audience più alta che non quella dei fedeli del web. Non resta che restare sintonizzati: ormai è certo, i grillini arriveranno anche in tv.

M5S a caccia di voti? Intanto cerca di coinvolgere i 16enni

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Il MoVimento 5 Stelle, dall’origine, si è basato su blog e Rete, che sembrano non bastare più visto il deludente esito delle scorse amministrative. Mentre alcuni propongono di rivedere la linea e chiedono a Grillo di parlare anche alle tv nazionali, nel frattempo il Movimento ha depositato una mozione in Senato con la quale si dice favorevole all’abbassamento a 16 anni del diritto di voto. Nel testo si indica lo spostamento del diritto “ai cittadini che abbiano compiuto, alla data dello svolgimento del referendum, 16 anni di età”. Mozione che sembra strizzare l’occhio a molti giovani utenti della Rete. Intanto Paolo Becchi, filosofo vicino al M5s, a lungo ritenuto uno degli ideologi del movimento, poi messo in disparte dopo la sua “giustificazione” degli spari di Luigi Preiti a Palazzo Chigi, ha rilasciato due interviste, una alla Stampa e l’altra al Corriere della Sera. Per il filosofo, la sconfitta di M5s alle Comunali è legata a limiti di comunicazione. ”Dobbiamo comunicare meglio,  i nostri parlamentari spiegano in rete tutto quello che fanno, ma la rete è insufficiente”. Web e piazze insufficenti anche per lui quindi che ricorda quanto sia necessario “diffondere i risultati e per farlo  servono tv e giornali. Bisogna concedersi, a costo di commettere qualche sciocchezza”. Le comunali hanno rappresentato ”una battuta d’arresto. Bisogna capire che è capitato”, osserva Becchi. ”Intanto è capitato che siamo usciti da un periodo molto difficile, nel quale siamo stati messi nell’angolo anzitutto in Parlamento. Ci siamo fatti accerchiare. E’ che quel posto e’ pieno di vecchie volpi e i nostri sono tutti di primo pelo, alcuni molto bravi, ma mediamente parecchio inesperti”. ”Il problema ”non è di Grillo, casomai bisognava controllare se valesse la pena presentarsi in certi Comuni. Servono candidati radicati sul territorio”, prosegue Becchi, secondo cui alla base dell’allontanamento degli elettori dall’M5S c’è il fatto che ”la gente ha cominciato a percepire che il Movimento è nuovo, radicale, pericoloso perché vuole ribaltare l’Italia come un calzino”.

Il PdL presenta un nuovo decreto: si renda noto il reddito di Grillo

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Se Grillo è stato sotto la lente d’ingrandimento, il nuovo disegno di legge depositato dal parlamentare del Pdl Lucio Malan sembra lo voglia mettere definitivamente a nudo, e con lui Casaleggio. Sembr infatti che la trasparenza, uno dei cavalli di battaglia durante la campagna elettorale del Movimento 5 stelle si stia trasformando in un incubo per i grillini. Sono ancora nell’aria le liti per la diaria e i rimborsi ed è da poco andata in onda la puntata di Report in cui si parlava del circuito Grillo-soldi-M5s-Casaleggio associati, e sembra che il Popolo della Libertà voglia cavalcare l’onda rendendo pubblici gli stipendi delle due menti del movimento.  Nel presentare il decreto Malan ha spiegato che “I cittadini possono contare sulla trasparenza patrimoniale di tutti i leader di partito, grazie a norme che avevano sempre determinato la trasparenza dei redditi dei leader dei partiti politici rappresentati in Parlamento”. E aggiunge: “Almeno fino ad oggi. Ma oggi non è più così, non da quando un movimento che fa della trasparenza dei redditi degli esponenti politici uno dei punti principali della propria propaganda è entrato con numerosi rappresentanti eletti in entrambi i rami del Parlamento”. Il decreto prevede “l’estensione dell’obbligo di dichiarazione a tutti coloro che percepiscono compensi a carico della finanza pubblica per un ammontare complessivo pari o superiore al quello dell’indennità parlamentare”. Oggi è stata anche la gioranta in cui si è raggiunto l’accordo politico sulle linee guida per l’abolizione del finanziamento pubblico e, proprio mentre si avvicinano le elezioni a Roma, si vuole dimostrare di combattere l’antipolitica… mirando direttamente agli avversari.

Scontro tra Santoro e Casaleggio!

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Un Santoro all’attacco che non risparmia Renzi, che vorrebbe crocifiggere Casaleggio con le sue stesse armi ma si trova a combattere un guerra persa in partenza. Il suo pubblico lentamente lo sta abbandonando da quando il programma è sicuramente calato di qualità. Momento di stallo nel governo e la trasmissione di Michele Santoro va in crisi. Il format, che si regge sulla politica, non ha più linfa in questo vuoto istituzionale… Servizio Pubblico annega nel horror vacui e tenta una nuova strada… accusare chi fa “share” al momento. Nella lente di Santoro cadono il Sindaco di Firenze e il co-fondatore del M5S.

“Se non ha vinto le primarie, evidentemente il popolo di sinistra non gli ha riconosciuto le qualità di capo” argomenta Santoro, dicendo che lui ha rispetto di Renzi e del giovane che è, ma non si aspettava che ripartisse dalla tv piuttosto che dalla gente”.

Poi l’attacco quello più duro lo riserva a Casaleggio, che avrebbe detto di lui “Santoro è morto”. E dice: “Si vede, a guardare l’auditel, che i morti che parlano sono seguiti e fanno riflettere. Tra l’altro se l’alternativa a Servizio Pubblico è La Cosa, preferisco la morte. Casaleggio scrive che i nostri ascoltatori scappano perché invitiamo Sgarbi per fare ascolto” E poi, non risparmia neppure i social network: “Sono un luogo di scorribande e propaganda da parte di ‘forze organizzate’. Ci attrezzeremo”. Ma il programma di Santoro se ne serve abbondantemente dei social network che accusa… ma evidentemente le loro non sono scorribande, forse sono solo un servizio al pubblico?

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