L’attore che all’inizio della carriera di Benigni gli fece da spalla, il mattatore del teatro fiorentino, l’incarnazione del toscano pronto a far ridere, a volte in modo volgare e a volte in rima. Poeta, attore e grande show man capace di stare sul palco ed essere se stesso. Carlo Monni non si distaccò mai dalla sua personalità e questo è stato sempre la sua grande, anche se a volte lo ha limitato relegandolo ai ruoli caricaturali. Partecipò a «Berlinguer ti voglio bene», il film del 1978 di Giuseppe Bertolucci e, nel 2011, a «Benvenuti in casa Gori», al teatro Dante di Campi per la regia di Alessandro Benvenuti
Sempre sopra le righe, con molta disinvoltura, non perdeva mai l’occasione per fare una battuta. Sui generis così va ricordato, Monni, che dopo una lunga malattia a 70 anni muore lasciando un’eredità verace dello spirito fiorentino. Forse lui avrebbe voluto un funerale nello stile di “Amici Miei”, forse avrebbe voluto un brindisi e una poesia. E’ stato deciso di allestire invece la camera ardente all’interno del teatro di Rifredi e di celebrare sempre in teatro i funerali, domani 21 maggio.