25mila decessi all’anno. Questa è la strage degli antibiotici in Europa, decessi evitabili che comportano anche l’aumento di costi supplementari per la sanità e il lavoro per almeno 1,5 miliardi di euro.
La fotografia in chiaro e scuro delle conseguenze del consumo sproporzionato che è stato fatto negli anni degli antibiotici in Europa, ma il problema e’ mondiale e in particolare, un recente sondaggio Eurobarometro sulla resistenza antimicrobica, rivela che il 35% dei cittadini Ue e il 36% dei cittadini italiani ha consumato antibiotici negli ultimi 12 mesi: ma solo il 22% degli europei e il 14% degli italiani hanno dimostrato di essere davvero informati sull’argomento. Resta invece “molto inquietante”, che il tasso di resistenza agli antibiotici in Italia – ma anche in Spagna, Portogallo, Grecia e Bulgaria – sia aumentato tra il 2009 e il 2012: infatti, oltre il 5% dei casi di infezioni polmonari sono resistenti anche agli antibiotici carbapenemi, utilizzati solo a livello ospedaliero come ultima linea di difesa.