Morandi vs Renzi “mi sorprende la modalità”

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Gianni morandi si sorprende, d’altronde come una parte degli italiani, della modalità con cui Renzi si appresta a diventare Presidente del Consiglio. Così il cantautore ha pubblicato sul suo profilo Facebook un commento che molti hanno visto come un attacco al sindaco di Firenze nel quale Morandi puntualizza alcuni passaggi fondamentali dell’ascesa di Renzi negli ultimi mesi:

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Battiato shock: “Probabilmente si avvicina la fine, meglio cogliere il giorno”

franco_battiato_tuttacronacaE’ il Mattino che mette in evidenza come Franco Battiato, nonostante i suoi 68 anni, non smetta un attimo di gettarsi in nuovi progetti, in una girandola di impegni che non lasciano tregua all’artista. Solo per citarne alcuni, attualmente è in tour con “Diwan, l’essenza del reale”, dedicato alla poesia araba sviluppatasi in Sicilia intorno all’anno Mille; è appena stato a Roma per presentare “Del suo veloce volo”, album live diviso con Antony e la Filarmonica Toscanini; sempre nella Capitale ha visitato il Centro Sperimentale di Cinematografia per parlare di “Creatività e le sue possibili declinazioni”, venerdì sarà al Torino Film Festival per l’anteprima di “Temporary road”, un documentario su di lui di Giuseppe Pollicelli e Mario Tani. E non bisogna pensare si limiti all’Italia: sabato partirà per Katmandù sulle tracce di uomini straordinari per le ultime riprese di “Attraversando il Bardo”, suo docufilm sul tema della morte nelle diverse tradizioni spirituali. Approfittando della sua presenza a Napoli Federico Vacalebre, l’ha intervistato per Il Mattino e a lui Battiato ha spiegato anche che dovrebbe ” trovare il tempo per scrivere una canzone per Alice, le hanno chiesto di tornare a Sanremo: nel caso la prendano io stavolta non la accompagnerò, ma un pezzo glielo darei volentieri, se riuscissi a scriverlo”.

Come mai tanta carne a cuore, Franco?
«Probabilmente si avvicina la fine, meglio cogliere il giorno, il progetto».

Di morte, e reincarnazione, parlerà in «Attraversando il Bardo».
«Sono così contento di farlo… È l’argomento rimosso dei nostri tempi, eppure la morte non è fine, non è inizio, ma passaggio: dopo fai i conti con quel che hai fatto. O la paghi, o la godi o resti inutile. Ho parlato con saggi d’Oriente e d’Occidente, asceti, psicologi. Ho sentito un frate che crede nella reincarnazione, ma anche il mio amico Manlio Sgalambro, ateo solo per restare fedele alla sua filosofia. Ho già girato in Sicilia tra scenari poco conosciuti. E ora mi aspettano tre Lama nel monastero di Parphing: i buddhisti tibetani sono quelli che hanno l’idea più chiara su cosa succede agli uomini subito dopo la morte».

Il docufilm ha una genesi produttiva particolare.
«Il committente è un operaio siciliano, vicino alla pensione, una persona semplice ma con una testa che viaggia veloce. Ha messo 50 mila euro in questo progetto, stiamo stretti, ma ce la faremo».

«Del suo veloce volo» è la cronaca fedele dell’emozionante concerto del 2 settembre all’Arena di Verona.
«Con Antony ci siamo conosciuti piano piano, abbiamo iniziato una timida collaborazione culminata in quella notte in cui abbiamo diviso onori e oneri e duettato le sue ”You are my sister” e ”Frankenstein”, già tradotta su ”Fleurs 2” in ”Del suo veloce volo”, e ”As tears go by” dei Rolling Stones: quando lui canta la strofa non esegue nemmeno una nota dell’originale, poi si unisce perfettamente a me nel ritornello. È un fenomeno, ha una voce straordinaria».

Quella sera c’era anche Alice, con cui invece collabora da una vita.
«Ricordo ancora quel discografico che mi disse che se ”Il vento caldo dell’estate” avesse funzionato lui avrebbe cambiato mestiere. Quando arrivò prima in hit parade lo chiamai, era ancora al suo posto. Nel cd con Alice facciamo ”I treni di Tozeur” e ”La realtà non esiste”».

Che è di Claudio Rocchi, il cantautore di «Il volo», per decenni anima italiana degli Hare Krishna, scomparso negl giugno scorso: con lui divise la Milano ribelle degli anni Settanta. Che cosa resta di quella stagione?
«Niente, oggi la quantità vince sulla qualità, siamo circondati da un 99% di cose inutili. Claudio è stato un amico e un artista, ma quella canzone vale a prescindere, è rimasta intatta, nel suo continuo modulare accordi diversi come in una sequenza naturale».

Nonostante la natura inedita di «Diwan», l’altra sera il pubblico napoletano ha applaudito il viaggio nella Sicilia dei poeti arabi messo in scena con le voci di Sakina Al Azami, Etta Scollo e Nabil Salameh, applaudendo particolarmente «Fogh in Nakhal», la «’O sole mio» persiana.
È vero. E quando, nei bis, per ”Voglio vederti danzare” si è ammassato a ballare sotto il palco ho capito che eravamo rovinati. Mi ha praticamente imposto di intonare, quasi a cappella, ”Era de maggio”. Per fortuna che ho ricordato i versi».

Finiamo con la politica?
«Se proprio dobbiamo, ma conosco fini migliori».

Tra i cantautori va di moda dire che non voteranno alle primarie del Pd.
«Per quel che mi riguarda cerco di inserirmi tra i 30 milioni di italiani che non votano, e non solo alle primarie. L’esperienza da assessore mi ha deluso, ma resto convinto che con più coraggio in Sicilia sarebbe stato possibile compiere una rivoluzione».

La vicenda della decadenza di Berlusconi?
«Quando assisti a vicende come la sua ascesa al potere ti rendi conto che siamo nella mani della follia. E tutto è possibile perché siamo un popolo di individualisti».

Clarino, cappello e bastone: l’omaggio a Lucio Dalla

lucio-dalla-tomba-tuttacronacaBuonanotte anima mia, adesso spengo la luce e così sia…”. Recita le ultime parole di “Cara” la lapide sulla tomba di Lucio Dalla, le cui ceneri sono state inumate oggi, in Certosa, assieme a quelle della madre e del padre. Le ceneri del cantautore bolognese, scomparso all’improvviso il 2 marzo dell’anno scorso durante una tournée in Svizzera, riposano ora nella tomba opera del lavoro dello scultore Antonello Paladino su progetto di Stefano Cantaroni, amico dell’artista. Nei pressi, si trovano anche le tombe di altri bolognesi che hanno dato lustro alla loro città: Giosuè Carducci, Otorino Respighi ed Enrico Panzacchi, non troppo lontano da quella del poeta Roberto Roversi. Alla cerimonia, avvenuta questa mattina, ha partecipato, insieme ai parenti, il compagno Marco Alemanno. La lapide in bronzo, che rappresenta Lucio con bastone, cappello e clarino, reca sulla parte marmorea alla base la scritta “Musicista, poeta e maestro di vita”. Per quel che riguarda la silhouette, è tratta dalla foto scattatagli alle isole Tremiti dall’amico fotografo Luigi Ghirri ed è la stessa che appare sulla copertina dell’album ‘DallAmericaCaruso’. Infine, una coroncina rappresentante il rosario, che l’artista portava come anello al dito, e la piccola scultura in bronzo di un ragnetto, per ricordare il suo soprannome: il Ragno. Una delle cugine dell’artista racconta: “E’ triste, ma l’abbiamo fatto con piacere perchè era la sua volontà, una cerimonia che abbiamo voluto solo nostra. Lucio era già venuto a vedere questi posti monumentali, aveva detto: chissà se ci sarà un posto anche per me qui un giorno. Non è solo una tomba la sua, è un omaggio all’artista che è stato, un tributo a Lucio, un monumento per la città”.

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Claudio Baglioni nel mirino dei ladri: furto nell’abitazione romana

baglioni-furto-tuttacronacaContinuano i furti nelle abitazioni dei personaggi famosi del nostro Paese. A finire nel mirino dei malviventi questa volta la casa romana di Claudio Baglioni, nel quartiere Nuovo Salario. E’ stata una vicina a lanciare l’allarme alla polizia, dopo essersi accorta, poco prima delle 8, che la porta era aperta. Stando ai primi accertamenti, sono stati sottratti gioielli e altri oggetti preziosi. Il valore complessivo del bottino non è ancora stato qualificato. Da una prima ricostruzione, i ladri sarebbero entrati forzando una porta-finestra di un balcone. Gli agenti del commissariato Fidene-Serpentara stanno indagando assieme alla polizia scientifica.

A poca distanza dal furto Baglioni a causa di una forte laringofaringite decide di annullare la prima data del tour, prevista a Torino per giovedì prossimo.La tappa verrà recuperata il 26 marzo al Palaolimpico.

 

Addio al cantante di “Che sarà”: si è spento Jimmy Fontana

jimmy-fontana-morto-tuttacronacaAvrebbe compiuto 79 anni il cantautore Jimmy Fontana, che si è spento oggi nella sua abitazione a Roma. A dare la notizia il suo agente, Pasquale Mammaro. Fontana, anche controbassista e attore, era malato da tempo. Il massimo successo lo conobbe negli anni ’60. “Che sarà” e “Il mondo” sono tra i suoi brani più noti.

Jimmy Fontana, al secolo Camerino, era nato il 13 novembre 1934. Dopo il diploma in ragioneria, si trasferisce a Roma per frequentare l’università di Economia e commercio ma già è forte in lui la passione per il jazz che l’ha spinto a imparare a suonare il contrabbasso da autodidatta. Nella capitale frequenta jazzisti e inizia la collaborazione con la Roman New Orleans Jazz Band. Lasciati gli studi, si dedica completamente alla musica e sceglie il suo nome d’arte:  Jimmy (in omaggio al sassofonista Jimmy Giuffre) Fontana (scelto a caso, così raccontava, dall’elenco telefonico). Dopo l’esperienza nella Flaminia Street Jazz Band, decide che è venuto il momento di formare un gruppo tutto suo e dà vita al  Jimmy Fontana and his Trio con tre dei ragazzi della Flaminia Street: Giusti al pianoforte, Santoni al contrabbasso, Bionda alla batteria. In questo periodo conosce Leda, la donna che diventerà sua moglie e gli darà quattro figli: Luigi, Roberto, Andrea e Paola. E’ la fine degli anni ’50 quando intraprende la carriera da solista e si avvicina alla musica leggera. Per lui arrivano i primi successi con Diavolo e Bevo e nel 1961 anche la prima partecipazione al Festival di Sanremo dove, in coppia con Miranda Martino, presenta Lady luna, scritta da Armando Trovajoli e Dino Verde.


Il primo, vero grande successo arriva con Il mondo (testo di Gianni Meccia, musica scritta in collaborazione con Carlo Pes e arrangiamento di Ennio Morricone), in gara a Un disco per l’estate 1965. Nello stesso anno debutta al cinema in due “musicarelli”: Viale della canzone e 008 Operazione ritmo. Più avanti negli anni parteciperà ad altre produzioni, come il film musicale Io bacio… tu baci e la commedia La voglia matta. E’ solo l’inizio. Negli anni successivi arrivano La mia serenata e La nostra favola, cover della canzone di Tom Jones Delilah; il lato B del 45 giri La nostra favola è la canzone A te, tratta dall’aria Je crois entendre encore dall’opera di Bizet I pescatori di perle. Nel 1970 arriva L’amore non è bello (se non è litigarello), sigla della trasmissione televisiva Signore e signora. L’anno dopo scrive la musica (in collaborazione con Italo “Lilli” Greco e Carlo Pes) e parte del testo insieme a Franco Migliacci di Che sarà: l’idea è di presentarla a Sanremo e Fontana è il produttore, a Los Angeles, di Josè Feliciano che registra tre versioni della canzone: in italiano, in spagnolo (Que Serà) e in inglese (Shake a Hand). Il brano arriverà sì al Festival, ma saranno i Ricchi e Poveri a interpretarlo. Dopo questa vicenda non riesce più a raggiungere il successo degli anni precedenti e per alcuni anni si trasferisce a Macerata dove per cinque anni gestisce un bar da lui aperto. Il cantautore torna nel 1979 con Identikit, sigla della serie tv Gli invincibili, che riscuote un discreto successo, confermato poi da Beguine, presentata al Festival di Sanremo 1982. Negli anni successivi tenta il rilancio con il gruppo I Superquattro insieme a Gianni Meccia, Nico Fidenco e Riccardo Del Turco, con i quali partecipa a molti programmi tv. Fra le sue ultime apparizioni, il Festival di Sanremo del 1984, nel gruppo Squadra Italia, appositamente costituito per l’occasione: il brano era Una vecchia canzone italiana.

Lucio Dalla: per lui sempre un posto al Dall’Ara

lucio-dalla-bologna-tuttacronacaE’ mancato nel marzo del 2012 Lucio Dalla, ma il cantautore ha continuato a seguire il campionato dallo Stado Dall’Ara di Bologna, dove una poltroncina, fila 8 posto 19, è ancora intestata  a lui per una promessa siglata con il suo amico Umberto Righi: “Se uno di noi muore, l’altro rinnoverà l’abbonamento per entrambi”. E’ stato proprio Raghi, che tutti conoscono come Tobia, a raccontare la storia: “Per Lucio il sentimento superava i confini dell’inno-. Secondo me, se sapesse che allo stadio ricorrono le sue canzoni, questo non lo lascerebbe oltre l’indifferenza. Lui voleva fare il semplice tifoso”. Il brano ‘L’anno che verrà’ scorre a fine partita in caso di vittoria della squadra, ma Lucio, con l’espediente dell’abbonamento, a domeniche alterne si presenta allo stadio, forte del suo l’abbonamento progressivo n.165 del 21/08/2012.  Anche quest’anno la sua tessera è pronta per la consegna a Casteldebole: i familiari verseranno i 2700 euro mentre Tobia si recherà a ritirarla per poi punzonarla all’ingresso dello stadio. Come ha sempre fatto da quell’1 marzo 2012, giorno in cui Dalla ci lasciava. Senza mai andarsene davvero.

Ed Sheeran e il suo video in Lego!

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Non tutti conosceranno Ed Sheeran, cantautore britannico famoso per Plus, ma sicuramente vale la pena di vedere il video“Lego House” girato interamente con i mattoncini più famosi del mondo. In realtà la canzone è del 2011 ed originariamente era interpretata da Rupert Grint. Ed Sheeran ripropone oggi il pezzo in questa nuova veste:  

Una ricostruzione perfetta di ogni singolo frame del video originale, dai più minimi dettagli, fino alle sfumature espressive.

Tiziano e Kekko: i fan dicono NO alla collaborazione. Ma si farà?

Tiziano Ferro Modà - tuttacronaca

Ieri Kekko dei Modà ha “lanciato una bomba” in diretta su RTL 102.5. Durante l’intervento per promuovere il nuovo album del gruppo Modà, Gioia, e il tour italiano,  ha infatti spiegato di attendere una telefonata di Ferro, per il quale avrebbe scritto una canzone bellissima. I fan di Tiziano hanno accolto la notizia con una certa diffidenza, abituati ad ascoltare i brani che lui stesso si scrive e cuce addosso e che immancabilmente li colpiscono. L’appello via Facebook non si è fatto così attendere: un secco NO alla collaborazione che minerebbe la vera essenza di Ferro, autore di testi strappalacrime. Tanto più che è stato riscontrato un certo astio nei confronti dell’autore prescelto. Non è poi mancato chi ha fornito i retroscena della vicenda: Tiziano, durante una serata in compagnia del gruppo, avrebbe chiesto a Kekko di scrivergli un testo e i due si sarebbero scambiati i numeri per discuterne in futuro i dettagli. Da parte sua, Kekko si sarebbe subito messo al lavoro sul brano, una volta terminato il quale si è affrettato a contattare il cantautore. Tiziano avrebbe quindi chiesto un nuovo appuntamento telefonico che però non ha mai rispettato spingendo così Kekko ad aprofittare dei microfoni radiofonici per comunicare con lui. Che Ferro abbia cambiato idea nel frattempo? Di certo molti dei suoi fan se lo augurano di tutto cuore!

AMO! E’ il ritorno di Zero.

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Torna Renato Zero dopo quattro anni di assenza dalle scene e lo fa con la convinzione di chi nel proprio lavoro ci crede e s’impegna quotidianamente per dare il meglio di sè. Lo fa anche con un omaggio a quello che per lui è sempre stato un grande amico, oltre che una “musa”: Lucio Dalla. Il brano che gli dedica è “Lu”, l’abbreviazione del nome del grande artista che ci ha lasciato un anno fa. Lo fa con un inedito scritto con Giancarlo Bigazzi. Lo fa con uno stile semplice ma efficace: uan cover bianca e la scritta “Amo” impressa nella ceralacca rossa.  Insomma torna e lo fa con la semplicità dei grandi artisti. C’è forza vitale, nuove enregie inq uesto album registrato tra Roma, Genova e Londra. Il disco uscirà il 12 marzo, mentre i concerti inizieranno il 27 aprile al Palalottomatica di Roma dove si fermerà per circa un mese.

«L’età avanza e sento il bisogno di stare sul palco e ritrovare il pubblico», dice l’artista romano. Le tematiche sono sempre quelle che ha portato avanti negli anni. Dalla falsa moralità, all’ipocrisia, alla bigottaggine che intrappola i cervelli in regole e schemi precostituiti da un sistema che non vuole far esprimere la vera personalità che ognuno sente dentro di sè.

Scarlett Johansson e la sua band al femminile!

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Dopo aver ottenuto la nomination agli Oscar per la migliore canzone con ‘Before My Time‘, Scarlett Johansson ha annunciato di aver fondato una band tutta al femminile. Dopo un debutto solista con duetti eccellenti con David Bowie e Tom Waits nel 2008 e un disco con il cantautore Pete Yorn nel 2009, l’attrice ha rivelato ieri al talk show americano ‘Live with Kelly and Michael’ i suoi prossimi progetti musicali: ”ci chiamiamo One and Only Singles”.

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