I benefattori dei cani randagi a Sochi: NON sono “rifiuti biologici”!

ecani-sochi-tuttacronacaUno dei dieci imprenditori più ricchi del mondo secondo la classifica annuale della rivista Forbes, Oleg Deripaska, si è aggiunto alla schiera dei molti che stanno lottando contro lo sterminio dei cani randagi di Sochi ordinato dalle autorità russe. Deripaska ha infatti deciso d’investire parte della sua fortuna per la creazione di un rifugio per animali a Baranovka, un paesino vicino Sochi. Per ora il centro ha appena 40 posti disponibili, con recinzione e cucce, ma, aspetto ancora più importante, ha iniziato a promuovere diversi progetti di adozione presso la popolazione della città russa. Intanto, mentre le autorità di Sochi continuano a negare ogni tipo di soluzione violenta al problema dei cani randagi, la comunità animalista russa continua le sue proteste: a Mosca, nella Piazza Rossa, è stata issata una bandiera con la scritta “Olimpiadi di sangue”, per ricordare la strage di cani perpretata dalle autorità di Sochi. Alla Bbc ha raccontato: “Il mio primo cane l’ho trovato nelle strade del piccolo villaggio nel quale ho vissuto da bambino. Ed è stato il mio migliore amico per 5 anni. I randagi sono stati attirati a Sochi dall’incredibile numero di lavoratori edili che ci sono stati in città. Dopo che uno di loro ha disturbato durante la narrazione della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici e un altro ha morso un bambino, è stata chiamata una ditta affinché venissero sterminati. Il direttore di tale ditta ha descritto i cani come ‘biological trash’, cioè rifiuti biologici. E’ stato un oltraggio.”

cagnoloni-tuttacronacaL’imprenditore non è l’unico. Si legge sul Fatto Quotidiano:

Per quanto il tuo Suv possa andare veloce ci vuole poco meno di un giorno per percorrere i 1800 chilometri che separano Sochi da Mosca. Igor Ayrapetyan da qualche tempo li percorre in auto con a bordo una decina di cani per volta. Il quarantenne ha allestito un rifugio per randagi nel giardino di casa sua, nei pressi della capitale russa, e ha messo su una squadra di volontari coordinati tramite Facebook. Igor si è improvvisato benefattore e si è messo in testa di salvare quanti più animali possibili dal massacro diventato orribile prassi quando un grande evento internazionale raggiunge quelle latitudini. Due anni fa, durante gli Europei di calcio, si calcola che a Kiev 30mila quattrozampe siano stati uccisi per strada dai “dog hunter”.

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Verso Sochi 2014: le autorità ordinano lo sterminio dei cani randagi

sochi-cani-tuttacronacaA giorni prenderanno il via le Olimpiadi Invernali 2014 e nella città russa di Sochi, che ospiterà l’edizione 2014, le autorità locali hanno dato incarico a una società che da anni si occupa di sterminare i cani randagi di intensificare i suoi sforzi. L’annuncio è stato dato da Alexei Sorokin, responsabile della società, che si è tuttavia rifiutato di specificare quale metodo viene utilizzato per sopprime i cani randagi o quanti ne saranno uccisi. L’uomo ha spiegato: “Facciamo un lavoro importante perché a Sochi di questi animali ce ne sono a migliaia e sono pericolosi visto che spesso mordono i bambini”. Negli anni scorsi per evitare questa strage di cani da più parti è stata proposta una campagna di sterilizzazione, ma le autorità russe si sono sempre rifiutate di prendere in considerazione questa alternativa e, nonostante le campagne degli animalisti, continua ad essere una pratica comune la soppressione di randagi in molte regioni della Federazione. Come ricorda Repubblica, c’è un precedente legato allo sport, quello della strage di cani randagi compiuta in Ucraina prima degli Europei di calcio del 2012. Un evento che suscitò indignazione e proteste a livello internazionale.

La truffa shock dei rom: gettano i cani contro le auto per il risarcimento

rom-truffa-cani-randagi-tuttacronacaE’ sconvolgente la tecnica adottata dai nomadi che vivono nel campo sorto ad Acilia, nel Lazio, sotto il cavalcavia nei pressi del deposito dell’Ama. Come denuncia un comitato di abitanti della zona, che si è già rivolto alle forze dell’ordine, i rom prenderebbero uno dei tanti cani randagi che vivono nei loro insediamenti per poi scaraventarlo tra le ruote della prima auto che arriva, magari a velocità più sostenuta. Dopo di che fingono di essere sconvolti per l’accaduto e incolpano gli automobilisti di aver investito l’animale, chiedendo un immediato risarcimento in denaro. Imolaoggi, che riporta la notizia, spiega che il comitato ha lanciato anche l’Sos agli animalisti per mettere al sicuro almeno gli altri cani del campo rom. 

Lo zio del dittatore nord coreano sbranato vivo dai cani

nord-korea-tuttacronacaSono diversi media internazionali, tra cui anche la statunitense Nbc e il britannico Daily Mail, a riportare la notizia, diffusa da fonti locali ma non ancora confermata da comunicati ufficiali, che il giovane dittatore nordcoreano Kim Jong Un avrebbe preteso una orribile sentenza capitale nei confronti di suo zio, Jang Song-Thaek. L’uomo, che era stato arrestato all’inizio di dicembre con l’accusa di tradimento e la cui esecuzione capitale è stata eseguita lo scorso 12 dicembre, sarebbe stato mandato a morte in una gabbia con 120 cani randagi affamati che lo avrebbero sbranato vivo. 

Tommy è morto! Il cane che andava in chiesa, non ce l’ha fatta.

Aveva fatto commuovere l’Italia Tommy, il cane che dopo la morte della sua padrona andava in Chiesa tutti i giorni quasi a volerle portare un saluto. A dare la triste notizia su Facebook è il figlio della donna che si era occupata di Tommy per 13 anni ”Purtroppo devo dare a tutti una triste notizia… Tommy non è più con noi! Si è spento nel sonno alle ore 15:45 a causa di un arresto cardiaco. Riposa in pace caro amico”. Con questo messaggio si pone fine alla vita di un cane che ha dedicato tutto il suo affetto alla sua padrona. CIAO TOMMY!

Santa Maria degli Angeli, a San Donaci

I Cani d’Italia! Rocky e Tommy randagi e viziati

Sono due cani protagonisti di due storie che hanno commosso l’opinione pubblica. Tommy, da quando è morta la sua anziana padrona, si reca ogni giorno in chiesa qui è coccolato  dai preti della chiesa di San Donaci (Brindisi) e da tutti i fedeli. Rocky invece vive a Salliste in provincia di Lecce e ha un’insufficienza renale per cui sono stati affissi dal Comune alcuni volantini che spiegano ai cittadini la lista degli alimenti consentiti per il cane Rocky.

Italo di Scicli in Chiesa

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