Nutrie tra i banchi di scuola e tra le tombe… a Venezia pesano 15 Kg

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Arrivano a pesare anche 15 Kg le nutrie di Venezia che sono state catturate tra le tombe del cimitero dell’isola di San Michele e in alcune scuole. Sono stati in particolare i genitori di una scuola elementare, la “Valeri”, a dare l’allarme. Così il Corpo provinciale munito di gabbie è riuscito a catturare due esemplari e a bonificare l’area. Poi l’altro avvistamento è avvenuto tra le tombe del cimitero di San Michele, dove riposano anche  Igor Stravinskij ed Ezra Pound, Emilio Vedova e Sergej Djagilev, Helenio Herrera e Luigi Nono. Qui le nutrie banchettavano con i fiori. Altri esemplari sono stati visti nel centro storico della città, nei pressi di un’altra scuola e nei prossimi giorni si provvederà a bonificare la zona. L’assessore alla polizia provinciale Giuseppe Canali ha lanciato un invito alla popolazione a segnalare eventuali altre presenze del roditore. 

”I cittadini tuttavia devono anche sapere – ha assicurato Canali – che la nutria non è un animale aggressivo, è erbivoro e non attacca l’uomo se non per difendersi. Purtroppo la nutria è un animale che si riproduce velocemente, una femmina appena nata riesce già entro l’anno a procreare una nidiata di piccoli, e dunque le nutrie stanno invadendo anche l’ambito lagunare per la loro capacità di adattamento che rende sempre arduo il contenimento della specie. La nostra attenzione è totale come dimostra la tempestività d’intervento dei nostri agenti che colgo l’occasione per ringraziare nuovamente”.

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Venezia vittima dei writers, sfregiati i palazzi storici e religiosi

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Venezia e la lotta contro i writers scatenati. Disegni e scritte che imbrattano i più bei palazzi storici e i monumenti religiosi della città che regala a milioni di turisti la magia dei suoi canali e il fascino dei riflessi degli edifici sull’acqua. Il degrado ha stretto in una morsa Venezia che si trova attraversata dalle navi da crociera sull’acqua e dalla vernice nelle strade.  È una battaglia fra chi di giorno pulisce e chi di notte imbratta, ma è anche una battaglia contro il portafoglio: per cancellare i graffiti servono soldi e non pochi. Basta vedere l’elenco dei monumenti danneggiati dai writers per capire il danno ingente che sta subendo notte dopo notte la città:

Graffiti sulle mura perimetrali di San Cassiano e a Santa Maria Mater Domini: le scritte sono state ripulite, così come quelle a Santa Maria Mater Domini, ma qui solo in parte: sono finiti i soldi. I 14mila euro investiti non sono bastati.

Oggi in soccorso dei parroci, ma anche dei cittadini che vedono le proprie case imbrattate, arriva il Comune: «Punteremo a sistemare delle telecamere in modo da difendere i luoghi di culto e gli edifici storici da chi vuole sporcarli», afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni. Maggioni va anche oltre ipotizzando in tempi brevi anche una sorta di mobilitazione sul tipo delle giornate “ambientaliste” organizzate per raccogliere i rifiuti e i detriti sulla spiaggia o nei parchi.

Chi non ricorda la questione degli scuri dei negozi nelle parti posteriori del Ponte di Rialto insozzati dai writers? Solo pochi mesi fa il Comune insieme ai negozianti del posto, grazie al progetto di restauro del Ponte, è riuscito a pulire piazzando anche delle telecamere a circuito chiuso.

Torna la foca monaca a Venezia e dà spettacolo. Parlano i testimoni!

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Non ci sono più dubbi, a Venezia c’è una foca monaca e dà anche spettacolo. Questa volta ha fatto “cucù” apparendo di fronte alle coste di Isola Verde, località balneare del comune di Chioggia. Qui, nel periodo estivo, molti turisti e residenti si bagnano nelle acque del mare per trovare refrigerio dal caldo, e Pryntyl, come è stata battezzata la foca, ha pensato di concedersi un piccolo show per la gioia di quanti l’hanno voluta filmare e ammirare. C’è anche chi, come Paola Girotto, una ragazza di Padova, ha avuto la fortuna di nuotarci insieme:

«Era domenica pomeriggio – racconta la giovane – e intorno alle 14 stavo facendo il bagno nel tratto di mare accanto a Isa Residence, dove trascorro le vacanze durante il periodo estivo. Quando ad un tratto accanto a me ho visto emergere tra le onde qualcosa di scuro. Inizialmente ho preso paura perché credevo potesse essere una testa umana. O forse un tronco. Così mi sono allontanata un po’, non dando troppo peso alla cosa».

Dopo pochi minuti Paola nota ancora una strana presenza accanto a lei. «Mi sono girata nuovamente e questa volta ero sicura che non fosse qualcosa di inanimato. Sono tornata a riva, un po’ agitata, e ho subito raccontato a una mia amica l’accaduto. In realtà lì per lì credevo di aver nuotato con un delfino. Mai avrei immaginato che potesse essere una foca».
Come ha avuto la conferma la ragazza che aveva nuotato proprio accanto a una foca monaca? Dopo qualche ora, una ventina di bagnanti si affollano intorno gli scogli della diga e così la ragazza racconta il suo stupore:

 «Non capivo cosa stesse succedendo. Così, sono andata a vedere cosa creasse tutto quello scompiglio: bagnanti, bambini e curiosi stavano guardando ammirati ed emozionati la testina nera di una foca monaca che affiorava a pelo d’acqua per poi sparire a intermittenza tra le onde. Ho sorriso: aveva scelto proprio me per nuotare insieme a lei».

Chi coglie l’occasione per filmarla è  Pietro Ferro, uno dei villeggianti presenti in quel momento sulla diga: «Stavo filmando mio figlio mentre pescava sugli scogli, quando ho notato il musetto della foca emergere dall’acqua. All’inizio credevo fosse una nutria, o un animale simile. Ma poi non ci sono più stati dubbi. Bella, con due bei baffoni inconfondibili. Si è fatta ammirare da tutti i presenti. Probabilmente stava pescando anche lei!». Poi Pryntyl si è immersa. Ed è ricomparsa al largo dopo solo qualche secondo: «Sono convinto che di foche ce ne dovessero essere almeno due – continua il signor Pietro – altrimenti non mi spiego questi spostamenti così rapidi e veloci. È stata un’emozione forte. Tutta documentata in un video che ho avuto la fortuna di girare proprio in quel momento».
Poi, intorno alle 21, la foca decide che è ora di trovarsi un rifugio e scompare dopo aver fatto il suo spettacolo:  «Sono tornato in spiaggia dopo cena – racconta infine il signor Pietro, ancora emozionato – per vedere se ci fosse stata traccia della foca o se per caso fosse salita sugli scogli. Non abbiamo però trovato niente. Pensiamo abbia già ripreso il suo viaggio. Per ora da noi, in queste zone, non potrà che trovarsi bene».

Il video della foca nel Canal Grande… ma è vero?

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Sta circolando un video su YouTube che mostra un grosso animale che emerge e scompare rapidamente nelle acque del Canal Grande a Venezia. Molti sono convinti che si tratta di una foca. C’erano infatti state diverse segnalazioni nei giorni scorsi che asserivano di aver visto un pinnipedo in laguna.  Il video è stato girato da alcuni turisti che stavano trascorrendo una vacanza nella città lagunare i primi di luglio. Le immagini però non riescono a cancellare tutti i dubbi perché l’animale non viene messo perfettamente a fuoco e si riesce solo a vedere il colore marrone e le proporzioni. Anche se non si riesce a capire che animale sia… c’è un ospite in laguna!

Le segnalazioni aumentano: c’è una foca a Venezia

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Tre persone giurano di aver visto la foca nuotare tranquillamente per i canali di Venezia: c’è chi assicura che era in Rio dei Meloni, chi vicino alla fermata dei vaporetti a San Silvestro e chi invece assicura di averla vista nel Canal Grande. La Lipu è a lavoro per verificare le segnalazioni e nel caso mettere l’animale in sicurezza… quello che appare strano è poter dare una spiegazione scientifica  compatibile con l’avvistamento della foca a Venezia. Non si conoscono rotte di questi animali nella laguna veneta e oltre tutto sicuramente non è il clima che prediligono soprattutto nelle torride estati. La Lipu di Venezia ipotizza che faccia parte di un piccolo gruppo che si trova tra l’Istria e la Dalmazia e che sia arrivata in Laguna inseguendo una preda, per l’animale non ci sarebbero molte possibilità di sopravvivenza.

Quattrocentesimo anniversario della nascita di Amsterdam. Tour insolito!

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Il nuovo Eye Film Museum o il quieto Begijnhof, cortile circondato da splendidi palazzi del Seicento e del Settecento. Una gita tra i canali e un passaggio all’Albert Cuyp Market. Un Picasso nel parco a due passi dalla celebre Museum Square. Amsterdam, nell’anno del quattrocentesimo anniversario della nascita del suo celebre “anfiteatro” di canali non ha solo da offrire la riapertura del Rijks. Ecco un viaggio per immagini in una città tutta da scoprire o riscoprire:

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Un ponte per le barche!

Se andate in Scozia non dimenticate di fare una sosta a Falkirk vicino a Edimburg. Il posto merita una visita per la presenza di un congegno unico al mondo che permette alle imbarcazioni che transitano di superare il notevole dislivello tra due canali. Il tutto senza utilizzare le classiche chiuse ma bensì delle vasche basculanti. Sono chiamate le Falkirk   Wheels. Avete voglia di farvi un giro?

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