In una villa a Cagliari sono stati scoperti alcuni reperti archeologici di diverse epoche tra cui 722 pezzi integri. Le suppellettili si trovavano in una camera blindata della villa e ora si trovano in uno dei depositi della Sopraintendenza. Le indagini erano iniziate lo scorso ottobre dopo che vi erano state due denunce.
In seguito a verifica con la soprintendenza archeologia, i carabinieri hanno scoperto che la collezione era da loro conosciuta sin dagli anni ’60, quando fu data in custodia all’allora proprietario della villa. Secondo la legge, chi detiene tali reperti non ne può diventare proprietario, diritto che resta allo Stato, ma può custodirli adempiendo ad alcuni obblighi, come quello di comunicare il passaggio di custodia da una persona all’altra. Negli ultimi 50 anni la collezione è passata di padre in figlio, ma senza alcuna comunicazione. Inoltre, di alcuni dei reperti inizialmente catalogati non vi è più traccia, mentre altri sono stati aggiunti senza preavviso.