Martedì una ragazza indiana, di appena 16 anni, è morta a causa delle ustioni riportate dopo che un gruppo di uomini le avevano dato fuoco. Si trattava delle stesse persone che l’avevano stuprata lo scorso 25 ottobre nel sobborgo Madhyamgram a Calcutta per poi abbandonarla in un campo vicino alla sua casa. La giovane aveva denunciato il fatto alla sede della polizia locale e mentre rientrava a casa lo stesso gruppo di uomini l’aveva prelevata con la forza, stuprandola nuovamente. Era stata trovata gravemente ferita e priva di coscienza vicino ai binari del treno, nella stessa zona. La famiglia, a quel punto, si è trasferita in una zona diversa e sei uomini erano stati arrestati, grazie anche agli abitanti della zona che hanno protestato vivacemente spingendo così le autorità ad agire. La famiglia ha poi denunciato che il 23 dicembre persone vicine al gruppo di uomini ha rivolto minacce se la denuncia non fosse stata ritirata e che lo stesso giorno la 16enne è stata data alle fiamme, riportando le gravi ustioni che le sono poi state fatali. Ora sono stati incriminati per omicidio due principali accusati del doppio stupro di gruppo. La giovane, hanno fatto sapere i medici secondo quanto riporta The Indian Express, al momento del decesso era incinta. Intanto, i familiari hanno denunciato di essere stati minacciati dalla polizia se non lasceranno la città.
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Vittima di due stupri aveva denunciato gli aggressori: muore data alle fiamme
Pubblicato da tdy22 in gennaio 2, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/02/vittima-di-due-stupri-aveva-denunciato-gli-aggressori-muore-data-alle-fiamme/
La lunga strada per tornare a casa: c’impiega 25 anni, lo aiuta Google
Saroo Brierley, o Saroo Munshi Khan come si chiamava prima di essere adottato, aveva 5 anni quando, nel 1986, chiedeva l’elemosina assieme al fratello alla stazione ferroviaria di Berhanpur, in India. Un giorno, stanco, si addormentò su un treno in sosta. Al risveglio, il piccolo Saroo si ritrovò a 1500 km da casa, a Calcutta, dove iniziò una vita nuova ma non troppo dissimile dalla precedente. Quando le autorità si accorsero di lui, lo affidarono a un orfanotrofio. Passa il tempo e, nel 1987, viene adottato. La sua nuova famiglia ha origini australiane e lui la segue a Hobbart, in Tasmania, dove prende il cognome Brierley. Man mano che cresce, i suoi ricordi sfumano, le sue origini si sbiadiscono, ma resta forte il desiderio di rivedere la sua famiglia. Tutto quello che ha per ritrovarla sono solo alcuni luoghi, senza un nome, posti come la stazione, una diga, un serbatoio dove si era ferito. Inizia allora una laboriosa ricerca, che passa anche attraverso i social, durante la quale il giovane Saroo studia le linee ferroviarie collegate a Calcutta. Un aiuto arriva dalla lingua Hindi, con la ricerca che si concentra nelle aree dove viene parlata. Finalmente, un balzo in avanti: trova su Google Earth una struttura familiare, nei pressi di un ponte. Osservando la zona, riconosce la sua terra natia e così, ormai uomo, l‘anno scorso è finalmente tornato ad abbracciare sua madre. E l’ha presentata anche a suo figlio, Ayan Khan. La storia di Saroo, che all’epoca fece il giro del mondo, è diventata un libro: Long Way Home.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 18, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/18/la-lunga-strada-per-tornare-a-casa-cimpiega-25-anni-lo-aiuta-google/
Abbey Road: l’album che salva la vita!
La copertina di Abbey Road, con i quattro Beatles in fila che attraversano la strada, è uno dei simboli dei ruggenti Sixties e rimane ben impressa nell’immaginario collettivo. Quello che nessuno si aspettava, però, è che un giorno una copertina di un albun potesse diventare una sorta di Pubblicità Progresso che dà esiti positivi. Eppure a Calcutta, in India, è esattamente quello che è accaduto. L’amministrazione comunale, infatti, ha deciso di piazzare a tutti gli incroci della città l’immagine del disco con la scitta: “Se loro ci riescono, perché non ci puoi riuscire tu?”. Perchè in questo Paese il tasso di mortalità per incidenti stradali è il più alto del mondo: 140.000 all’anno. Il responsabile della viabilità di Calcutta, Supratim Sarkar, ha spiegato che “I Beatles hanno toccato migliaia di persone con la loro musica: stiamo semplicemente cercando di utilizzare il loro fascino universale per salvare delle vite”. E sembra che i quattro di Liverpool abbiano mietuto un nuovo successo: gli incidenti si sono ridotti del 20%.
Pubblicato da tdy22 in Maggio 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/28/abbey-road-lalbum-che-salva-la-vita/
Investiti elefanti da un treno… in India!
Pubblicato da tdy22 in gennaio 6, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/01/06/investiti-elefanti-da-un-treno-in-india/
Treno travolge e uccide 6 elefanti nel distretto di Ganjam nel nord est indiano
Pubblicato da tdy22 in dicembre 30, 2012
https://tuttacronaca.wordpress.com/2012/12/30/elefanti/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
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