Caccia all’uomo in Grecia: evade un terrorista

Christodoulos-Xiros-tuttacronacaE’ stata l’edizione online del quotidiano Eleftherotypia a dare la notizia che nel nord della Grecia è ascattata una caccia all’uomo: si cerca Christodoulos Xiros, 55 anni, condannato per appartenenza al gruppo terroristico ’17 Novembre’.   L’uomo stava scontando una condanna a sei ergastoli e ulteriori 25 anni di prigione nel penitenziario di Korydallos, alla periferia di Atene, per complicità in sei omicidi, attentati dinamitardi e rapine. Xiros aveva goduto di una licenza festiva di nove giorni il primo gennaio e, come nei giorni precedenti, si sarebbe dovuto presentare stamani al commissariato di polizia di Nea Kallikratia, sulla penisola Calcidica, vicino Salonicco, dove aveva detto che sarebbe rimasto a casa della sorella. Vedendo che non è arrivato, la polizia ha dato il via alle ricerche. Stando a quanto ha dichiarato stamani all’emittente privata Skai Tv l’avvocato di Xiros, Frangiskos Ragousis, il suo cliente si è dato alla fuga. “Ha potuto farlo ed è scappato come ogni rivoluzionario deve fare”, ha detto Ragousis. Christodoulos Xiros è uno dei tre fratelli – il cui padre era un ‘pope’ – arrestato e condannato per il ruolo svolto nei 27 lunghi anni di sanguinosa attività del gruppo ’17 Novembre’. L’organizzazione eversiva venne sgominata nel 2002 quando uno dei fratelli Christodoulos, Savvas, 52 anni, venne catturato dopo essere rimasto gravemente ferito nell’esplosione di un ordigno scoppiato prima del tempo.

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Fermato ad Ancona l’attentatore della fabbrica Clementoni

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E’ stato notato da un agente delle volanti in servizio di perlustrazione, vicino all’asse attrezzato di Ancona, Ioan Dafinu Nini, l’operaio romeno di 43 anni, artefice del fallito attentato contro la fabbrica Clementoni a Recanati, dove lo stesso Nini aveva lavorato per alcuni mesi. L’uomo aveva ancora con sè il coltello a serramanico con il quale ieri mattina, aveva minacciato la maestra  Alessandra Amichetti per portarle via la Punto celeste con la quale si è poi allontanato. La vettura è stata ritrovata ad Ancona.

Ex dipendente della Clementoni tenta di incendiare la fabbrica

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Sarebbe un ex dipendente romeno di 44 anni della fabbrica di giochi Clementoni,  in contrada Fontenoce, a Recanati, l’uomo che, questa mattina, è riuscito a introdursi nello stabilimento con la propria vettura, carica di bombole di gas, e ha tentato di dare fuoco all’azienda. Ha parcheggiato l’auto vicino a un deposito, ha incendiato il mezzo e si è dato alla fuga. I dipendenti si sono immediatamente accorti di quello che stava accadendo e hanno cercato di arginare l’incendio con gli estintori mentre attendevano l’arrivo delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco. Sul posto sono arrivati anche gli artificieri dopo che nell’auto è stato, notato un telefonino, da cui uscivano alcuni fili e si è temuto che potesse essere l’innesco per far esplodere la fabbrica.  Tutto il personale è stato evacuato.

La fuga dell’uomo poi è proseguita dopo aver scavalcato una recinzione e aver fatto irruzione nella scuola d’infanzia vicina alla Clementoni, dove si è fatto consegnare le chiavi dell’auto di una maestra, Alessandra Amichetti, minacciandola con un coltello. Ora è caccia all’uomo con un gigantesco dispiegamento delle forze dell’ordine tra Macerata e Ancona mentre la donna è stata portata all’ospedale e ricoverata al pronto soccorso.

Dell’operaio ritenuto responsabile è stata diffusa la foto dai carabinieri di Civitanova Marche. L’uomo vive a Montefano, non è sposato e potrebbe essersi rifugiato in una località dell’entroterra maceratese. Con sè avrebbe un coltello a serramanico, quello usato per minacciare la maestra.

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Utilizzano mazze da baseball per aggredire una famiglia nel cagliaritano

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Due banditi con il volto coperto da passamontagna e armati di mazza da baseball, ieri sera, hanno fatto irruzione in una casa di Sahrroch, nel cagliaritano, poco prima delle 22, utilizzando una porta secondaria. Entrati, hanno aggredito l’imprenditore di 57 anni,  e bloccato la moglie di 42 e i figli di 15 e 11 anni. All’interno della villa in località Forada Is Olias, tutti sono stati legati e immobilizzati e il proprietario è stato anche colpito con la mazza alla testa. I rapinatori, in seguito, hanno rubato 4 mila euro in contanti, un orologio e gioielli per un valore di circa 5 mila euro, dandosi alla fuga solo dopo aver sottratto anche i quattro telefoni cellulari della famiglia e la Ford Focus. Sono stati gli stessi proprietari della villa a dare l’allarme, facendo intervenire sul posto i carabinieri della Compagnia di Cagliari e gli uomini del Nucleo investigativo del Comando provinciale che hanno avviato le indagini. Il 57enne è stato medicato dai sanitari del 118 per la ferita alla testa riportata nell’aggressione: le sue condizioni non sono gravi.

Crolla un ponte: in salvo tre automobilisti finiti nel fiume

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Si è sfiorata la tragedia vicino a Seattle: è parzialmente crollato un ponte che collega la metropoli del nord-ovest degli Stati Uniti con Vancouver, in Canada, facendo finire due auto, con a bordo tre persone, nel fiume Skagit. L’allarme è stato immediato e l’arrivo tempestivo dei soccorsi ha evitato il peggio: sembra infatti l’incidente non abbia provocato nessuna vittima mentre le tre persone coinvolte sono state tratte in salvo. I tre automobilisti, per i quali si temeva il peggio a causa delle fredde temperature dell’acqua e delle sue correnti, sono ora in ospedale in condizioni stabili.

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“Ho sentito uno strano rumore, pensavo fosse la mia auto” afferma un testimone, che a bordo del suo veicolo aveva appena percorso il ponte. “È stato un tonfo” commenta un altro. Il loro racconto è stato fondamentale per ricostruire l’accaduto: a causare il cedimento della struttura lungo la trafficata Interstate 5, su cui transitano ogni giorno 70.000 veicoli, potrebbe essere stato l’urto di un Tir che e’ finito contro uno dei montanti. Alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto il camion allontanarsi dopo l’impatto e la caccia all’uomo, e al suo mezzo, ha subito avuto inizio, con le immagini delle televisioni locali che mostrano alcuni posti di blocco. Anche il National Transportation Safety Board (Ntsb) assicura che invierà una propria squadra sul posto per indagare. L’incidente e’ avvenuto alle 19 ora locale, le quattro del mattino in Italia. Il ponte, costruito nel 1955, si trova 70 chilometri a nord di Seattle. All’infrastruttura è assegnato un voto di 57,4 su 100, quindi oltre la sufficienza: il punteggio, però, lo colloca decisamente al di sotto del voto ’80’ medio per i ponti dello stato di Washington.

Chi sono i terroristi di Boston?

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Due uomini, due fratelli , due terroristi arrivati dalla Cecenia o dalla Turchia. Un 19enne e un 20enne che avrebbero ricevuto addestramento militare all’estero e che da circa un anno avevano fatto il loro ingresso in Usa. Questo è quello che emerge dopo una notte da Fra West vissuta strada dopo strada, con una sparatoria lunga e intensa. Uno dei due sarebbe morto nello scontro a fuoco mentre l’altro è riuscito a scappare.  Ora è caccia all’uomo!

Dopo l’attentato a Boston, la sparatoria al MIT: morto un sospetto

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Watertown, quartiere dei sobborghi di Boston vicino al Mit (Massachusetts Institute of Technology) è stato teatro, la scorsa notte, di una vasta azione di polizia che ha preso l’avvio dopo che una guardia giurata dell’università, accorsa a rispondere a problemi di ordine pubblico ai margini del campus, è stata uccisa. Poco dopo la sparatoria, verificatasi verso le 22.30 ora locale, è scattata una massiccia caccia all’uomo con la polizia sulle tracce di due uomini con i quali ha quindi ingaggiato uno scontro a fuoco. Dei due sospettati, armati di pistole ed esplosivi, uno sarebbe stato arrestato e – secondo fonti della polizia – sarebbe morto in ospedale per le ferite riportate. E’ invece in fuga il secondo, armato e “pericoloso”, motivo per il quale la polizia ha intenzione di condurre “una caccia porta a porta, strada per strada, dentro e attorno al quartiere di Watertown”. Secondo testimoni, i due sospetti impegnati nello scontro avevano con sé bombe-pentola a pressione e hanno tentato di scagliarle contro gli agenti ma gli ordigni non hanno raggiunto il bersaglio. Nel frattempo l’Fbi ha reso noto, in un comunicato, che “si sta valutando se i sospetti al centro dello scontro a fuoco di Watertown” sono gli stessi “armati e pericolosi” di cui il Bureau ha diffuso le foto in relazione all’attentato alla maratona. “Stiamo lavorando con le autorità locali per determinare cosa è successo”, si legge nel comunicato.

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