La noia adolescenziale che si trasforma in crimine: rogo a ristorante cinese

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Non per razzismo, non per ritorsione, ma solo per noia questa è la verità del  rogo appiccato da un gruppo di ragazzi tutti tra i 16 e i 20 anni che nella notte tra domenica e lunedì hanno bruciato un ristorante cinese a Trastevere in pieno centro a Roma. I carabinieri avevano immediatamente individuato la comitiva, che era rimasta nei pressi del ristorante. La confessione è stata tra le più agghiaccianti

“Eravamo un po’ alticci e annoiati così abbiamo deciso di movimentare la serata” ha dichiarato l’adolescente che poi ha aggiunto “Sì, siamo stati noi gli autori dell’incendio”. E il racconto: “Siamo andati ad un distributore  e abbiamo raccolto la benzina in una bottiglia di plastica. Poi siamo andati davanti al ristorante: abbiamo gettato la benzina sull’ingresso e abbiamo dato fuoco”.

 

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Attentato a Taranto! Tre colpi di pistola contro Confindustria

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Spari contro la sede tarantina di Confindustria, nella sede in via Dario Lupo, nel centro della città. I colpi sono stati esplosi durante la notte e hanno bucato il battente in legno del portone di ingresso e gli infissi di una delle finestre della sede, situata al piano terra. Gli inquirenti hanno acquisito i video della telecamera di sorveglianza per risalire agli artefici, la sede era già stata oggetto di un atto intimidatorio nei mesi scorsi quando fu bruciato il portone di ingresso.

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Gettato in cassonetto e dato alle fiamme a Roma

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Un gruppo di ragazzi, almeno 5 giovani, avrebbero gettato un marocchino di 42 anni in un cassonetto a cui, poi, avrebbero dato fuoco. L’uomo è stato notato poi da alcuni passanti che hanno fatto scattare l’allarme in via  Casal dei Pazzi, all’altezza del civico 20, a Roma. L’uomo trasportato all’ospedale Sandro Pertini, ha riportato ustioni alle gambe e ha riferito che i ragazzi erano in 5 e poi sarebbero fuggiti a bordo di un’auto.  Sulla vicenda indagano i carabinieri di Montesacro.

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L’Orco Nero che ha sconvolto la Cina!

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La Cina è sconvolta dalla vicenda di un bimbo di soli due mesi che è stato rapito e ucciso. Dopo due giorni di frenetica caccia all’uomo il responsabile si è consegnato alla polizia confessando tutto. La storia ha avuto ampia eco su tutta la stampa e la rabbia dei cinesi è esplosa sul web con oltre 60mila post, molti dei quali invocano la pena di morte per l’assassino. Il bimbo era stato lasciato in macchina dal padre che era sceso per fare una commissione in un negozio lasciando anche le chiavi attaccate. A questo punto è arrivato Zhou Xijun, 48 anni, che ha rubato l’auto senza accorgersi della presenza del piccolo. Poi l’orrore: quando ha visto il neonato l’uomo ha perso la testa, lo ha strangolato ed ha bruciando il corpicino. Nel giro di poche ore, dopo che la notizia si è diffusa, sono stati oltre 60.000 i post pubblicati sulla rete cinese. In molti chiedono la pena di morte per l’assassino. La macchina del padre del neonato è stata ritrovata dalla polizia nella città di Yongfa, dinanzi ad una scuola elementare. Una guardia della scuola ha detto che ieri mattina verso le 8.20 un uomo aveva lasciato la macchina parcheggiata davanti all’edificio scolastico dicendo che sarebbe venuta a riprenderla la sera stessa, allontanandosi poi su un taxi. Non vedendolo tornare fino a sera il guardiano della scuola ha chiamato la polizia. L’autista del taxi ha raccontato alla polizia che quando l’uomo è salito a bordo non c’era nessun bimbo per cui si ritiene che l’avesse già ucciso. I resti del corpicino non sono finora stati ritrovati.

Incendio alla clinica di Juan Carlos!

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Un incendio si è sviluppato questa mattina nella clinica madrilena de La Milagrosa, dove è ricoverato il re Juan Carlos dopo l’intervento all’ernia del disco al quale è stato sottoposto domenica. Le fiamme, secondo fonti dei vigili del fuoco, sarebbero state causate dall’esplosione di una bombola di ossigeno al piano interrato. Il re è rimasto nell’ospedale, informano fonti della Casa Reale, che con la polizia ha valutato la possibilità di trasferire Juan Carlos in un altra struttura.

Le fiamme hanno causato cinque feriti lievi per inalazioni. A causa della densa colonna di fumo provocata dall’incendio, la direzione sanitaria ha valutato la possibile evacuazione dei pazienti, realizzata solo in parte. L’incendio, sulle cui cause sono in corso accertamenti, è stato domato rapidamente da numerose squadre dei vigili del fuoco accorse sul posto. Il deposito dell’ossigeno è rimasto distrutto. La clinica resta circondata da un cordone di polizia.

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