Il Piemonte torna alle urne: bocciato il ricorso di Cota

roberto_cota_tuttacronacaRoberto Cota, governatore del Piemonte, aveva presentato ricorso contro la sentenza del Tar che aveva deciso l’annullamento delle elezioni regionali 2010. Il Consiglio di Stato l’ha però respinto, confermando la sentenza di primo grado e dovranno quindi essere indette nuove elezioni. Nel dispositivo finale dell’ordinanza si legge: “Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, previa riunione degli appelli, respinge le istanze cautelari e mantiene ferma l’esecutività della sentenza appellata”. E’ così terminata una vicenda iniziata poche settimane dopo il voto, quando aveva preso vita una querelle legata alla legittimità dei risultati che ruota intorno alla lista “Pensionati per Cota”. Il suo numero uno, Michele Giovine, ottenne un seggio a Palazzo Lascaris ma in seguito venne condannato a due anni e otto mesi di carcere (in via definitiva) per irregolarità nella presentazione delle candidature. A presentare ricorso al Tar, all’epoca, furono Mercedes Bresso e Luigina Staunovo Polacco, pasionaria dei “Pensionati e Invalidi”. La risposta interlocutoria del Tar giunse il 16 luglio dello stesso anno: prima di decidere era necessario capire se la lista “Pensionati per Cota” fosse illegittima, e per questo era necessaria una causa civile che Bresso doveva attivare con una “querela di falso”. Fra intoppi e rinvii, quella causa è ancora sospesa in Corte d’Appello. Nel frattempo si sono succeduti i ricorsi fino a quando, nel 2012, il Consiglio di Stato sancì che “al Tar spetta ogni approfondimento” sulla falsità della lista dei Pensionati. Con questo via libera, i giudici di Torino, a gennaio, hanno deciso di accogliere il ricorso Bresso annullando il voto.

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Elezioni annullate? In Piemonte vogliono incassare subito i contributi versati

consiglio-regionale_piemonte-tuttacronacaIl Tar ha annullato le elezioni del consiglio Regionale del Piemonte ma i consiglieri, 40 dei quali indagati nell’ambito dell’inchiesta “spese pazze”, hanno dato l’ok, in extremis, al Bilancio 2014. Una parte della maggioranza, fatta eccezione del Pd e con l’estensione di Lega e Ncd, ha inoltre approvato una norma che permette, a chi vuole, di incassare subito i contributi versati rinunciando al vitalizio futuro. La norma permette ai consiglieri di mettere così al sicuro i soldi nonostante l’annullamento e l’indagine della Procura di Torino. E’ Repubblica a spiegare che l’emendamento del centrodestra approvato dalla maggioranza costerà caro alle casse della Regione. Calcolando i contributi versati dai consiglieri e dagli assessori “si arriva a 7 milioni di euro”, non contando chi ha all’attivo più di una legislatura. A quel punto infatti la somma aumenterebbe fino a 15 milioni di euro.

Salvini: “Chi tocca la Lega abbia paura”

matteo-salvini-tuttacronacaGiornata intensa, quella di ieri, per il segretario leghista Matteo Salvini che dopo la protesta ai caselli ha preso anche parte alla fiaccolata a Torino a sostegno della giunta Cota. “Il prossimo leghista che toccheranno, non so se sarà a Torino, Milano, Genova, Pordenone, o Vicenza – ha detto Salvini – dodici ore dopo, non solo noi ma mille, duemila, diecimila persone, pacifiche ma non tanto, si mobiliteranno e qualcuno cominci ad avere paura, perchè la paura fa bene”. Del resto Cota non si arrende e lunedì riunirà la Giunta per conferire ufficialmente agli avvocati l’incarico di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che ha azzerato il risultato delle elezioni. Una nuova battaglia dai tempi piuttosto stretti (la data limite è il 30 gennaio) e dai contorni incerti. “Per prepararci adeguatamente – lamenta tra l’altro uno dei legali del centrodestra – dovremmo aspettare le motivazioni del provvedimento dei giudici, che però potrebbero arrivare solo fra dieci giorni”. Come spiega l’Huffington Post: 

 

 

Finisce insomma ai supplementari una partita che ora viene criticata per la sua lunghezza: l’ex presidente Mercedes Bresso aveva presentato i ricorsi nel 2010 all’indomani del voto, ma ci sono voluti quattro anni prima che si arrivasse a un punto fermo. E se i burloni del web si scatenano (“Il Tar ha annullato le elezioni perché all’epoca il Piemonte si chiamava Regno di Sardegna”, “domani annullerà il referendum monarchia-repubblica” e via scherzando) c’è chi, come Pierluigi Mantini, del Consiglio di presidenza della magistratura amministrativa, vuole aprire un’indagine interna perché “quarantacinque mesi sono decisamente troppi”. In realtà, dopo una prima sentenza interlocutoria del 2010 emanata dallo stesso Tar (ma i giudici erano diversi), la causa si è dispersa fra tribunali civili e penali, pronunce del Consiglio di Stato e persino della Corte Costituzionale.
“Nessuna lentezza da parte dei magistrati amministrativi, il giudizio è stato sospeso per mesi anche perché si dovevano definire le questioni di rilievo penale”, osserva Giampiero Lo Presti, presidente dell’Anma.

Adesso la sentenza è esecutiva, ma Giunta e Consiglio regionale, in attesa che si definisca la questione, rimangono insediati per sbrigare quegli affari “urgenti e indifferibili” che, se fossero trascurati, potrebbero danneggiare “l’ente Regione e il Piemonte”: si fa l’esempio della valutazione di metà mandato dei direttori delle Asl o ai progetti da finanziare con i fondi Ue. Un altro punto fermo: gli atti compiuti dal 2010 a oggi, secondo i giureconsulti interpellati da piazza Castello, restano validi.

 

La prossima settimana non sono previste sedute del Consiglio regionale, ma solo i lavori della Commissione Bilancio. I capigruppo avevano in programma una riunione, lunedì, per discutere di legge elettorale, ma è probabile che parleranno d’altro. Meno probabile, invece, una discussione della Giunta per le elezioni su Michele Giovine, il consigliere regionale che con la sua lista dei ‘Pensionati per Cota’ è stato la pietra dello scandalo. Giovine è stato sospeso dopo la condanna della Corte d’Appello di Torino e percepisce metà dello stipendio: nelle scorse settimane la pena di due anni e otto mesi è diventata definitiva e dovrebbe decadere, ma l’eventuale azzeramento di tutto il Consiglio porterebbe la questione in secondo piano.

 

Quanto al centrosinistra, che vuole un election day in primavera, gli avvocati stanno cercando di capire se esistono soluzioni giuridiche in grado di costringere Cota a lasciare subito lo scranno di governatore.

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Salvini e il “rincaro razzista” ai caselli: non paga! E intanto si manifesta

salvini-pedaggio-tuttacronacaLega in strada o, per meglio dire, in autostrada oggi. I militanti hanno infatti protestato, questa mattina, in una serie di caselli autostradali del nord contro l’aumento del pedaggio scattato all’inizio dell’anno. Anche il segretario Matteo Salvini e il presidente Umberto Bossi si sono uniti ai manifestanti a Gallarate, lungo la A8 in provincia di Varese. “Sono qui e non pagherò il casello dichiarando che il servizio fa schifo: è una questione di giustizia sociale, perchè ci sono mille chilometri di autostrade al sud gratis e bastonano il nord”, ha detto il segretario che ritiene i rincari un atto di “razzismo”. Un centinaio i leghisti che con bandiere e striscioni hanno presidiato le corsie di uscita dell’autostrada: il loro scopo è di presentarsi in auto alla barriera e dichiarare di non voler pagare il pedaggio poiché “insoddisfatti del servizio”. I lumbard, che hanno accolto Salvini e Bossi al grido di “secessione, secessione”, sostengono che sia iniquo il trattamento nei confronti del nord “mentre al sud non si paga l’autostrada”.

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“Si torni al voto”: il Tar e il Consiglio Regionale del Piemonte

palazzo-regione-piemonte-tuttacronacaMercedes Bresso ha visto accogliere dal Tar del Piemonte il “ricorso principale” che aveva promosso contro il risultato delle elezioni regionali del 2010 e, da quanto si ricava da una prima lettura del dispositivo, è necessario tornare al voto. La Lega Nord non poteva star a guardare e il nuovo segretario, Matteo Salvini, ha convocato una fiaccolata della Lega per domani di fronte al consiglio regionale. “Domani tutti a Torino! Giudici, comunisti e giornalisti, giù le mani dalla Lega e dal Piemonte!”, ha scritto su Facebook il segretario. Il tribunale ha ordinato il ritorno alle urne e nel dispositivo consegnato oggi alle parti in causa, si legge che il Tar ha annullato “la proclamazione degli eletti” al consiglio regionale “ai fini della rinnovazione della competizione elettorale”. Secondo quanto trapela da esponenti della Giunta regionale, l’annullamento porta alla decadenza della Giunta regionale e, quindi, alla sospensione di tutta l’attività in corso. Come spiega l’Huffington Post:

Ora la parola passa al Consiglio di Stato, a cui la regione potrebbe ricorrere per ribaltare la decisione del Tar, che sancisce un ritorno anticipato alle urne dei piemontesi. È durata quasi quattro anni la ‘battaglia’ ingaggiata dall’ex presidente della regione Bresso: lo scorso 14 novembre la Cassazione aveva condannato in via definitiva Michele Giovine a due anni e 8 mesi per avere raccolto firme false sulla sua lista.

L’ex governatore Bresso ha commentato: “Seppure in ritardo è stata fatta giustizia. La sentenza è immediatamente esecutiva, anche se ci sarà il ricorso, riusciremo a andare al voto insieme alle amministrative e alle europee. Sono contenta soprattutto per il Piemonte, perché gira pagina”.

Polemico il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, che su Facebook scrive: “Annullate le elezioni regionali del Piemonte. Giudici e sinistra, anche quando perdono, riescono a vincere… Un attacco alla democrazia, ecco di cosa si tratta. Altro che mutande! forse a qualcuno hanno dato fastidio i 30 milioni di euro di risparmio secco, all’anno, dei costi della politica in regione. Forza piemont, forza lega, continuiamo a lavorare”. E a chi gli chiede se pensa di ricandidare Cota alle prossime regionale, risponde: “Certo, non a testa alta ma di più”.

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