Sono stati dei combattenti talebani che, via Twitter, hanno diffuso il filmato che mostra un cane catturato lo scorso dicembre durante un conflitto nella provincia afghana di Laghman. L’animale, spiegano, sarebbe appartenuto ai soldati occidentali. Si tratta di Colonel, un cane di razza malinois, un pastore belga, coperto con un giubbotto dotato di alcuni dispositivi militari, in particolare di una torcia, una telecamera e un congegno Gps. Nel video, dove ringraziano il loro dio per il successo ottenuto con le armi in pugno, il cane è mostrato come un bottino di guerra mentre l’animale sembra più confuso che spaventato dai ruoi rapitori, tanto da arrivare a scodinzolare senza mostrare agitazione particolare. Zabiullah Mujahid, uno dei portavoce dei talebani, ha spiegato che le immagini, diffuse questa settimana, sono state registrate nel distretto Alin Nigar a fine dicembre e che il cane catturato era dotato di sofisticati congegni elettronici. “I mujahidin hanno valorosamente fatto dura resistenza contro le truppe per ore”, ha poi affermato. E “il cane era di grande importanza per gli americani”, ha aggiunto. Stando a quanto riporta il Washington Post, tuttavia, Colonel non sarebbe un cane Usa: apparteneva ad un’unità dell’esercito britannico.
Tutti gli articoli con tag bottino
Il video del cane-soldato prigioniero di guerra
Pubblicato da tdy22 in febbraio 7, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/07/il-video-del-cane-soldato-prigioniero-di-guerra/
Rapina a Milano, 250mila euro il bottino
Mattina agitata per il capoluogo lombardo tra i Forconi che bloccano il traffico e poi si scontrano con i tifoni dell’Ajax arrivati per la partita di Champions e i disagi creati dal traffico in tilt, i ladri sono riusciti anche a portare a termine il colpo in una gioielleria rubando un bottino di circa 250mila euro in via Manzoni. I ladri sono fuggiti rapidamente ed hanno fatto perdere le loro tracce. Secondo quanto riferito dalla polizia tutto si è svolto in pochi secondi: l’uomo si è avvicinato alla vetrina brandendo una mazza e ha colpito il vetro (pare non blindato) sfondandolo e arraffando a casaccio tutto quello che era esposto. Poi è corso via fino all’angolo con via Bigli, dove lo attendeva un complice in sella a uno scooter rosso. La polizia, oltre agli accertamenti sul posto, sta acquisendo anche i filmati di varie telecamere della zona.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 11, 2013
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Per rapinare una banca… basta chiedere i soldi!
Ricco bottino per due rapinatori che, vestiti con giubbotti, guanti e passamontagna, sono entrati nell’agenzia del Credito cooperativo del Friuli a Cavalicco, frazione di Tavagnacco, alle porte di Udine, quando all’interno non c’erano clienti. I due, uno dei quali con accento meridionale, si sono limitati a dichiarare di volere il denaro e gli impiegati, spaventati e temendo per la loro incolumità, hanno consegnato loro le banconote che avevano: 25mila euro in totale. I due, preso il malloppo, si sono a quel punto allontanati a bordo di una Fiat Stilo station wagon che li attendeva all’esterno, e che è risultata rubata in provincia di Pordenone. La vettura è stata ritrovata poco dopo vicino al cimitero. I carabinieri della stazione di Feletto Umberto, del Norm di Udine, del Reparto operativo e della squadra rilievi, sono ora impegnati nelle indagini e sono certi che ci fosse un terzo complice.
Pubblicato da tdy22 in novembre 29, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/29/per-rapinare-una-banca-basta-chiedere-i-soldi/
Svuotato dai ladri un furgone di Hermès: ladro in manette e bottino recuperato
E’ già stato arrestato il ladro che ieri mattina aveva svaligiato in via Pisoni, nel quadrilatero della moda di Milano, un camion che trasportava prodotti Hermes, principalmente abiti della collezione primavera-estate 2014, oltre che complementi d’arredo sempre firmati dalla maison francese. Il furgone, che era parcheggiato a una decina di metri dall’ingresso della boutique “Hermes Maison”, è stato svuotato dai banditi, che probabilmente lo attendevano, dopo che l’autista e il suo collega si erano allontanti per fare colazione, in attesa di poterlo scaricare all’arrivo degli impiegati. La polizia di Milano ha ora recuperato abiti e merce e arrestato un 47enne. Le forze dell’ordine erano state avvertite dai due dipendenti della società di trasporti francese incaricata di consegnare la merce, che dopo essersi allontanati hanno trovato il furgone completamente suovtato una volta tornati. Nell’abitazione dell’uomo arrestato sono stati rinvenuti anche anche borse firmate e materiale per verificare la purezza delle pietre preziose. La polizia ha poi denunciato per favoreggiamento un 22enne, presente in casa, che si stava allontanando con 22mila euro in contanti.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 23, 2013
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La lunga linea di Tangentopoli: ritrovato il bottino di Poggiolini
Dove era quel bottino di Poggiolini, del re mida della sanità? Ovvio, nel posto più sicuro: un caveau della Banca d’Italia. Ma chi lo ricordava più? Chi ancora si ricorda di Duilio Poggiolini e di Francesco De Lorenzo? Era il 1994 e sulle prime pagine dei quotidiani Poggiolini e de Lorenzo erano il simbolo di quel sistema politico che stava franando, quello di Tangentopoli, quello della P2 di cui Poggiolini era membro e ancora oggi insignito dell’onorificenza di grande ufficiale. Ma chi era Poggiolini? Il direttore del servizio farmaceutico del ministero e d’accordo con il ministro decideva i prezzi dei farmaci. Così gli italiani, costretti dalla malattia in alcuni casi anche a indebitarsi, non facevano altro che arricchire Sua Sanità, come veniva chiamato lo stesso Poggiolini. Nella cassaforte c’erano lingotti d’oro per un valore stimabile attorno ai 200 miliardi di lire. A cui vanno aggiunti gli altri 100 scovati in 6 conti correnti. Oltre ai lingotti dalla cassaforte saltarono fuori monete antiche, Ecu, medaglie, sterline, rubli, dollari, pesos, fermacarte, accendini, penne, timbri, persino biglietti da visita, tutto esclusivamente d’ oro. Oro massiccio. E pensare che la moglie aveva appena detto agli inquirenti: “Ve la apro volentieri, ma non troverete niente”.
Il carcere come politico ne fece poco sette mesi. Poi venne trasferito agli arresti domiciliari. Nonostante i 45 capi d’accusa contestati (dalle tangenti, ameno 40 episodi, al sangue infetto), sparì l’associazione per delinquere e la sentenza definitiva lo condannò a 4 anni e mezzo. Alla fine ulteriori due anni vennero cancellati dall’indulto, il resto della pena la scontò prestando opera ai servizi sociali.
Ma se Poggiolini era una figura “ambigua” era spalleggiato bene da Francesco De Lorenzo, il quale quando fu condannato per tangenti in via definitiva a cinque anni di carcere. Andò a consegnarsi e disse: “Mi ritengo un prigioniero politico”. Potremmo quindi oggi parlare degli strani corsi e ricorsi storici di Vico?
De Lorenzo veniva da una vita accademica di tutto rispetto, studi in Italia e negli Stati Uniti, riconoscimenti internazionali in campo scientifico, ma anche soprannominato il viceré di Napoli: per un decennio almeno fu lui a comandare. Non c’erano sindaci né assessori. C’era De Lorenzo, che aveva iniziato la sua carriera politica come consigliere comunale. Nella vicenda Mani Pulite entrò in maniera prepotente. Venne arrestato la prima volta con cento capi d’imputazione contestati. Tra lui e Poggiolini stabilirono un singolare record: 145 capi d’imputazione in due. Ma mentre Poggiolini ha ammesso le sue responsabilità, De Lorenzo ha sempre negato ogni addebito. L’ennesimo martire della giustizia italiana?
Per il momento sono stati recuperati 26 milioni di euro che con ogni probabilità torneranno nelle casse dello Stato… ma quanti sono i bottini ancora nascosti?
Pubblicato da tdy22 in agosto 12, 2013
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Utilizzano mazze da baseball per aggredire una famiglia nel cagliaritano
Due banditi con il volto coperto da passamontagna e armati di mazza da baseball, ieri sera, hanno fatto irruzione in una casa di Sahrroch, nel cagliaritano, poco prima delle 22, utilizzando una porta secondaria. Entrati, hanno aggredito l’imprenditore di 57 anni, e bloccato la moglie di 42 e i figli di 15 e 11 anni. All’interno della villa in località Forada Is Olias, tutti sono stati legati e immobilizzati e il proprietario è stato anche colpito con la mazza alla testa. I rapinatori, in seguito, hanno rubato 4 mila euro in contanti, un orologio e gioielli per un valore di circa 5 mila euro, dandosi alla fuga solo dopo aver sottratto anche i quattro telefoni cellulari della famiglia e la Ford Focus. Sono stati gli stessi proprietari della villa a dare l’allarme, facendo intervenire sul posto i carabinieri della Compagnia di Cagliari e gli uomini del Nucleo investigativo del Comando provinciale che hanno avviato le indagini. Il 57enne è stato medicato dai sanitari del 118 per la ferita alla testa riportata nell’aggressione: le sue condizioni non sono gravi.
Pubblicato da tdy22 in Maggio 26, 2013
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E’ morto un grande ladro!
E’ morto a 81 anni Bruce Reynolds considerato con Ronnie Biggs la mente della ‘grande rapina’ al treno del 1963, l’assalto ad un convoglio portavalori a Glasgow, Scozia, rimasto ‘leggendario’ nella storia del crimine anche per il bottino: 2,5 milioni di sterline (oggi sarebbero 47 milioni di euro). Ad annunciarne la scomparsa e’ stato il figlio Nick, a quasi 50 anni da quell’8 agosto 1963 in cui una banda di 15 uomini mise a segno uno dei colpi più noti della ‘epopea’ criminale moderna.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/02/28/e-morto-un-grande-ladro/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
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