Era il 15 aprile 2013 e a Boston, durante la tradizionale maratona, tre persone perdevano la vita mentre altre 264 restavano ferite a causa di un terribile attentato organizzato da due fratelli ceceni. Ora, mentre si lavora all’organizzazione della corsa di quest’anno, gli organizzatori hanno reso noto che sono state intensificate le misure di sicurezza in vista della gara. E’ stata la Boston Athletic Association ad annunciare che il prossimo 21 aprile, in occasione della corsa, gli atleti non potranno portare con sè borse o zaini, ma potranno sistemare i propri effetti personali in sacchetti trasparenti forniti dagli organizzatori. Per quel che riguarda i due attentatori, Tamerlan Tsarnaev è morto in uno scontro a fuoco con la polizia mentre il fratello Dzokhar, se verrà riconosciuto colpevole, potrebbe essere condannato alla pena capitale.
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Verso la Boston Marathon: s’intensificano le misure di sicurezza
Pubblicato da tdy22 in febbraio 28, 2014
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Le polemiche non fermano Morandi, lui si allena per Boston
Le polemiche non fermano Morandi. Archiviati i due striscioni di ieri, il cantautore oggi era impegnato a Zola Predosa per la 37esima edizione della Maratonina Lolli, assieme ad altre tremila persone. Morandi si sta allenando per la prossima Maratona di Boston e quella clamorosa contestazione scoppiata sabato sera al Dall’Ara sembra proprio non avergli scalfito la voglia di guardare avanti. Chi lo ha deluso invece è stato il Bologna. Dopo aver percorso i 22 km in 1h e 50′ Morandi ha commentato così: “Oggi è stata una bella giornata al contrario di quella di ieri. La partita è stata brutta. Le contestazioni? Cosa volete che siano due striscioni. Ne ho passate tante nella mia vita. Gli striscioni dei tifosi non mi hanno fatto arrabbiare, lasciamoli sfogare. Il Bologna si mi ha fatto arrabbiare, ha perso una partita importante”. E adesso? “Che mi dimetta o che non mi dimetta (da presidente onorario) resterò sempre un tifoso del Bologna”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 2, 2014
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Gli animali più influenti del 2013!
Al primo posto non poteva mancare Sunny, la nuova cagnolina della famiglia Obama. Lei, come Bo, l’altro cane di famiglia, rigorosamente di razza. Il 2013 è stato quindi l’anno in cui il Presidente degli Stati Uniti ha dovuto piegare la testa, almeno in famiglia, e accettare un secondo cane dopo che nel 2012, nel discorso subito dopo la vittoria, aveva affermato che “un cane era più che sufficiente”. Al secondo posto si piazza l’ultima scoperta: l’Olinguito, il simpatico animaletto di cui si è data la notizia della scoperta nel mese di agosto. Un altro protagonista del 2013 è stato il cane ritrovato sotto le macerie di una casa dopo il passaggio del tornado a Oklahoma nel mese di maggio.
In questo 2013 in prima linea negli attentati di Boston e nella strage di Newtown sono stati usati cinque golden retriever, cani addestrati per portare conforto e sostegno emotivo dopo le grandi sciagure.
Da non dimenticarsi neppure dell’invasione di cicale a New York City. L’invasione che è avvenuta dopo 17 anni era stata descritta dai media americani come una piaga che si sarebbe riversata sulla città con migliaia di miliardi di terrificanti mostri che avrebbero reso invivibile ogni attività. Il fenomeno che si ripete a ondate costanti è bene conosciuto e non ha nulla di così tremendo se non la noia di quel caratteristico rumore provocato da questi animali… ma il fastidio dura relativamente poco, poi per 17 anni non se ne sente più parlare!
Lo shut down ha poi colpito una delle attrazioni più amate degli internauti animalisti che si sono visti privare delle telecamere puntate sui panda giganti. Naturalmente un sospiro di sollievo è arrivato dopo due settimane quando l’accordo sull’innalzamento del debito pubblico è stato raggiunto e la camera è tornata attiva a mostrare le immagini dei panda.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 28, 2013
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“Voglio morire correndo”: Joy Johnson ha realizzato l’ultimo sogno
Al Wall Street Journal, l’86enne Joy Johnson, aveva confidato: “Voglio morire correndo. Questa è la mia meta”. Ed è riuscita a raggiungerla, così come ha superato il traguardo della maratona di New York. Perchè la donna, che era diventata il simbolo della gara, si è spenta nel sonno, dopo neanche ventiquattr’ore dalla sua ultima corsa. Durante l’evento, Joy Johnson era caduta al 36° km, sbattendo la testa, ma ai medici che l’hanno soccorsa ha detto che non aveva intenzione di ascoltare i loro consigli. Ha così intrapreso gli ultimi 6 chilometri che la separavano dal traguardo, completando l’intero percorso in 7 ore, 57 minuti e 41 secondi. La figlia, Diana Boydson, ha affermato: ”Almeno stava correndo, è così che voleva andarsene”. Per la donna, si trattava della 25esima corsa della Grande Mela a cui aveva preso parte.
Pubblicato da tdy22 in novembre 6, 2013
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Prima e dopo: Pamela Anderson e la maratona di New York
Domenica si è svolta la Maratona di New York e tra le migliaia di partecipanti c’era anche la star di Baywatch Pamela Anderson. A 46 anni, stando a quanto riporta il New York Post, l’attrice ha percorso 26 km in 5 ore e 41 minuti dimostrando che, anche se gli anni delle corse in spiaggia per salvare i bagnanti sono ormai alle spalle, continua a mantenersi in forma. Dopo la corsa, la Anderson ha ringraziato in Twitter il fratello per averle dato supporto correndo con lei. Ma qualche ora dopo ecco che appare in un nuovo scatto: a letto e con borse di ghiaccio sparse sul corpo. Grazie alla maratona, sono stati raccolti 75mila dollari da donare in beneficenza e l’attrice ha commentato: “L’ho fatto per una buona causa e spero di aver ispirato altre persone a partecipare a iniziative simili” aggiungendo: “E’ un bel modo di vedere New York”. Sempre la Anderson ha spiegato che, l’avervi preso parte, è stata una delle cose “più pazze” che abbia mai fatto.
Pubblicato da tdy22 in novembre 5, 2013
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L’uomo con la croce: istantanee dalla maratona di New York
Aveva già preso parte alla maratona di Tokyo del 2012 e ora è riapparso, con la sua croce di cartone sulle spalle. Ieri a New York c’era anche Makoto Takeuchi, nelle vesti di un seminudo Gesù a sfidare il freddo della Grande Mela assieme ad altre migliaia di atleti. A piedi scalzi, il giapponese ha percorso 16 dei 42 km previsti in 1h 49′ 25″ prima di ritirarsi. Abbastanza per catturare occhi e flash degli spettatori.
Pubblicato da tdy22 in novembre 4, 2013
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La blindatissima maratona di New York 2013
E’ stata un’edizione blindata quella della Maratona di New York 2013, con negli occhi ancora l’attentato che ha avuto luogo a Boston lo scorso 15 aprile. A trionfare nella Grande Mela, però, oggi è lo sport, con gli atleti che hanno solcato 42 km attraversando cinque distretti della città. Circa 50mila corridori, tra professionisti e amatori, non si sono lasciati intimorire e la preoccupazione ha presto ceduto il passo all’agonismo. Del resto a vegliare su di loro c’erano i poliziotti a presidiare tutti i cinque quartieri di New York, circa 6 mila telecamere di sorveglianza, cani antiesplosivo, elicotteri e sommozzatori per cercare di garantire l’incolumità generale.
Il primo a raggiungere il traguardo, in solitaria in 2h.08’23”, Geoffrey Mutai, primo nella storia a vincere nello stesso anno (2011) le maratona di Boston e New York. Seconda posizione per l’etiope Tsegay Kebede in 2h.09’15”. L’azzurro Daniele Meucci, medaglia d’argento europeo nei 10.000 metri nel 2012, ha chiuso in 2h.12′.04”. Per quel che riguarda la classifica femminile, ha trionfato Priscah Jeptoo, che succede nell’albo d’oro all’etiope Dabo, con il tempo di 2h.25′.07”. Seconda Buzunesh Deba e terzo posto per la lettone Jelena Prokopcuka che ha preceduto la francese Christelle Dauney e l’azzurra Valeria Straneo, giunta quinta in 2 ore, 28 minuti e 30 secondi.
Pubblicato da tdy22 in novembre 3, 2013
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Maratona di New York: la nuova sfida di Alex Zanardi
Si corre domani lungo le strade della Grande Mela. New York si prepara e se un anno fa l’uragano Sandy aveva provato a cancellarla, non riuscendo a spezzare gli animi di coloro che hanno comunque scelto di correrla a Central Park, non si può non pensare a quanto successo l’anno scorso a Boston, dove tre persone persero la vita e con decine di spettatori che ancora portano su di sè quei segni indelebili.
Ray Kelly, capo del New York Police Department, ha rassicurato le migliaia di maratoneti che giungeranno in città da tutto il mondo al riguardo: “Non c’è alcuna minaccia specifica contro”, ha speigato.
Assieme all’amministrazione Bloomberg, il dipartimento di Polizia di New York ha messo a punto un piano che ha lo scopo di garantire la massima sicurezza ai presenti e che prevede l’utilizzo di telecamere mobili, l’impiego di cani specializzati nell’individuare esplosivi e l’eventuale presenza di attentatori suicidi e controlli a tappeto su zaini, borse e borsoni.
Tra i molti italiani che sbarcheranno negli Usa, ci sarà anche Alex Zanardi, pronto ad affrontare la sfida correndo su una carrozzina olimpica. L’eroe paralimpico di Londra 2012, che scoprì l’handbike ed esordì nel 2007 sui 42,195 chilometri dell’evento newyorkese, ora è pronto a cimentarsi nella nuova prova. “E’ una disciplina dell’atletica paralimpica con una lunga tradizione, ma io la scopro in questa occasione. Che Dio me la mandi buona!”, ride l’ex pilota di Formula uno, da 12 anni senza gambe. La carrozzina, oltre ad essere meno veloce dell’handbike, richiede una fatica maggiore ma Alex, è risaputo, non si lascia scoraggiare quando si tratta di combattere. “Dalla mia prima maratona a New York sono cambiate tante cose, sono riuscito addirittura a diventare campione paralimpico, sia nella gara a cronometro sia in quella in linea e a ripetermi, questa stagione, con il campionato del mondo”. Ha spiegato lui stesso, per poi però sottolineare l’importanza di questa nuova corsa: “E’ una cosa bellissima, ma francamente perdi un pò il sapore del debutto, la notte insonne prima delle gare”. Quella che lo attende, come lui stesso prevede, sarà esattamente una notte in bianco: “Certamente sarò molto nervoso alla vigilia. Sarà difficile chiudere occhio la notte perché, quando affronti un percorso sportivo con grande passione, ci tieni tantissimo ed è lo stesso desiderio di far bene che ti mette un pò di ansia. Ma vediamo…”
Pubblicato da tdy22 in novembre 2, 2013
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Insegnante di matematica uccisa: si sospetta di un 14enne
A Danvers, cittadina del Massachusetts non lontana da Boston, il corpo di un’insegnante di matematica 24enne è stato ritrovato nella notte in un bosco vicino alla Danvers High School, scuola dove lavorava e in un bagno della quale era state rinvenute tracce di sangue. L’allarme era scattato perchè la donna non era rientrata a casa dopo le lezioni. Del suo omicidio si sospetta un 14enne, alunno dello stesso istituto. L’adolescente ieri non era rincasato e solo all’alba di stamattina è stato trovato, mentre mentre camminava lungo una strada fuori dall’abitato della cittadina. Al momento non vi sono dettagli sui possibili moventi dell’omicidio, nè sulle modalità del delitto. Il 14enne comparirà oggi davanti ad un tribunale per i minori.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 23, 2013
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Totti e la Roma a cena a Boston al ristorante della famiglia Pallotta
Totti e la Roma a cena fuori. A Boston, nel North End, il quartiere italiano della città, la squadra è ospite questa sera del ristorante, Nebo, gestito dalla famiglia del presidente Pallotta. Tra antipasti di verdure e capresi a tavola regna il Made in Italy. E’ possibile anche che ci sia un discorso del presidente per caricare la squadra in vista della nuova stagione.
Pubblicato da tdy22 in agosto 4, 2013
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L’America che rifiuta il ceceno anche da morto!
Quando il terrore e la paura superano una certa soglia mentale… la follia dilaga. Quando ai cittadini americani vengono minate le loro radici, quando viene stuprata la loro terra e quando si sentono impotenti di fronte a un attentato, tutto può far discutere… tutto diventa polemica. Il corpo del ceceno Tamerlan Tsarnaev non trova sepoltura. I cimiteri hanno paura di “perdere clienti”… chi vorrà essere seppellito nello stesso cimitero di un attentatore della patria? Di un assassino che ha trasformato la festa in tragedia, un evento sportivo in un dramma seguito a ogni latitudine della terra? Tamerlan Tsarnaev viene quindi rifiutato anche da morto. Peter Stefan, direttore della Worcester Funeral Home, è, invece, convinto che chiunque abbia diritto a un “funerale dignitoso” indipendentemente dalla circostanze della sua morte. Una convinzione affatto scalfita dalle proteste di un gruppo di persone che si e’ radunato ieri fuori dagli uffici della sua impresa funebre. E nemmeno dalle difficoltà sin qui incontrate a trovare un cimitero che volesse accogliere il cadavere di Tamerlan. “Molte persone non lo vogliono. Dicono di non voler essere coinvolti nella faccenda”. L’America è fragile. Gli Usa del nuovo millennio non sono più all’insegna degli “Happy Days” o dell’ “American Dream”.
La sindrome da 11 settembre fra quante generazioni passerà?
Pubblicato da tdy22 in Maggio 4, 2013
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La tragedia di Boston diventa un videogioco
“The Boston Marathon 2013, Terror on the Streets”, è questo il nome di un videogame diffuso dal gruppo di bulli della rete “Lolokaust” e presentato tramite un video di lancio che inizia con un “Stanchi di vedere il disastro della maratona di Boston in tv? Ora puoi riviverlo!” Il “gioco” prende spunto dalla tragedia accorsa durante la maratona di Boston, quando l’esplosione di due bombe causarono la morte di tre persone e il ferimento di altre 140. Lo scopo del videogame è di schivare degli ordigni a forma di pentola a pressione che il concorrente incontra lungo il percorso, peraltro insanguinato. Qualora il corridore siacoinvolto nella detonazione, si vede l’omino disintegrarsi, con dovizia di dettagli, mentre sullo schermo appare la scritta “Sei stato fottuto, l’anno prossimo ti andrà meglio”. Ironia fuori luogo, volgarità, mancanza di rispetto e totale ignoranza di cosa significhi avere dignità. Le produzioni di questi troll, come li definirebbe il popolo web, prendono spunto da eventi tragici, nel 2007 fu la volta del massacro del Virginia Tech, si basano su una creatività che ha del macabro e di una volgarità che è un’offesa allo stesso genere umano!
Pubblicato da tdy22 in aprile 25, 2013
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Sopravvissuti (un po’ ammaccati) agli ultimi 7 giorni… la nostra top!
A tutt’ora, i politici del Pd, il partito allo sfascio, commentano quello che sta accadendo con una lettura che, una volta in più, dimostrano quanto lontani siano dagli elettori: le sedi provinciali sono occupate, i giovani del partito hanno acclamato Rodotà manifestando lungo tutto lo stivale, i militanti hanno urlato “Vergogna” ai loro rappresentanti… e il commento che arriva suona simile a: gli elettori sono delusi a causa dei franchi tiratori. Dei franchi tiratori??? Forse è deluso da chi il voto l’ha dato inciuciando con l’acerrimo nemico Berlusconi che, una volta di più, ha compattato il suo partito. Del resto questa è stata la settimana delle elezioni del Presidente, che hanno portato alla ri-nomina di quello stesso Napolitano che fino al giorno prima negava con tutto se stesso la possibilità di tornare sui suoi passi. Come si suol dire… non c’è due senza tre: Berlusconi aveva fatto marcia indietro per poi tornare in campo, Monti aveva assicurato di non essere un politico e che avrebbe fatto rientro alla sua Bocconi… se è vero che il quarto vien da sè, aspettiamo a vedere che inventerà Bersani per riaffacciarsi dalla finestra… Ma veniamo a noi, e a voi! In questa settimana quello che più vi ha incuriosito è stata la lettura che Travaglio ha dato di Marini, il nome condiviso sia da Pd che da Pdl il primo giorno di votazioni. Nome bruciato dallo stesso partito che l’aveva proposto, che ora non risparmia attacchi a chi “l’ha silurato” in sede di voto. Giustamente, conosciamo un po’ chi potrebbe governarci.
Al secondo posto però ecco il suicidio di Fermo Santarossa, un imprenditore che, messo alle strette, ha preferito il suicidio al dover scegliere chi, tra i suoi dipendenti, licenziare. In uno Stato che strangola, in mezzo a litigi nelle alte sfere interessate solo ai propri interessi, c’è ancora chi conosce il significato del termine DIGNITA’, vissuta sulla propria pelle, non professata solo a parole. Dopo questa notizia, che è l’ennesima immagine di uno Stato malato, questa settimana siamo stati sconvolti dalle tante, troppe, manifestazioni di odio ma non solo. Viene da pensare a debolezza, incapacità di affrontare la vita e le sue situazioni, ad un essere “viziati” nell’anima. Sembra che le persone si aspettino di poter avere sempre e comunque quello che vogliono e, se non l’ottengono, l’unica via d’uscita è la violenza. In particolare, questa settimana, c’è stata l’aggressione a Lucia Annibali, un’avvocatessa sfregiata al volto con l’acido per ordine del suo ex che, creatosi l’alibi, ha ingaggiato due persone perchè facessero il lavoro sporco al posto suo. E sempre in tema di violenze ingiustificate ed ingiustificabili, una telefonata anonima ha permesso ai carabinieri di ritrovare i resti di una donna in un sacco nero, Denise Morello ha perso la vita per mano del suo ex, che “l’amava tanto”, troppo, in maniera così assoluta da aver preferito ucciderla che permetterle di vivere senza di lui e, ancora, Michela Fioretti ha perso la vita per mano dell’ex marito, incapace di sopportare la separazione tanto da preferire uccidere la donna e tentare il suicidio, e poco importa dei due figli piccoli. Ma questa settimana è stata anche la sentenza del caso Scazzi: per l’omicidio della giovane Sarah, Sabrina e Cosima sono state condannate all’ergastolo. Altre due notizie hanno attratto la nostra/vostra attenzione: una coppia sorpresa a far sesso sul cofano dell’auto ha picchiato il proprietario della vettura mentre si è scoperto che la società che produce il musical Shrek non paga gli artisti. Passando dall’Italia all’estero, per tutta la settimana abbiamo seguito prima l’attentato alla maratona di Boston, in seguito le varie teorie offerte dagli inquirenti per poi osservare la caccia ai due ragazzi sospettati dall’Fbi. Con tutta questa violenza, questa crudeltà gratuita, c’è ancora chi vorrebbe riempire di fiori i cannoni e pensa che, alla fin fine, meglio fare l’amore che la guerra, se poi lo si fa “con perizia”, allora la vita potrebbe tingersi di tinte diverse: vogliamo leggerlo così l’interesse per il Kama Xcitra, che svela il Kamasutra in 3D.
Ci auguriamo che la settimana prossima ci regali qualche sorriso, ci porti un po’ di leggerezza, ne abbiamo bisogno. Per questo vi salutiamo con questo video, per ricordare che abbiamo un bimbo in noi, che ha bisogno di divertirsi e stare bene, cerca armonia e un po’ di leggerezza. Sperando che tutto quello che sta accadendo possa essere presto bilanciato!
Good night, and good luck!
Pubblicato da tdy22 in aprile 21, 2013
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Londra tra maratona, ricordo di Boston e compleanno di Elisabetta II
Sono trascorsi appena 6 giorni dall’attentato alla maratona di Boston e oggi a Londra gli atleti tornano a correre in strada in mezzo a forze dell’ordine incrementate del 40% affinché nulla interrompa la festa agonistica. Ma la memoria ai fatti del 15 aprile non può non andare, quindi ecco il lutto al braccio e 30 secondi di silenzio prima della partenza. La solidarietà si legge anche nell’offerta che faranno gli organizzatori: due sterline per partecipante per aiutare le famiglie di Boston. Gli occhi degli spettatori sono puntati sui megaschermi e tutti cercano, in prima fila, l’atleta Mo Farah, campione olimpico di 5 e 10mila metri, una sorta di eroe nazione per il Regno Unito. Alle 10, prima del fischi d’inizio, dagli altoparlanti si sente: “Correre la maratona è uno sport globale unisce corridori e sostenitori in ogni continente in cerca di una comune sfida e in uno spirito di amicizia e solidarietà. Questa settimana la famiglia mondiale della maratona è stata sconvolta e rattristata dai fatti di Boston. Uniamoci nel ricordo di amici e colleghi per cui un giorno di festa si è trasformato in un giorno di tristezza”. Anche il principe Harry ha mantenuto la parola ed ha presenziato l’evento consegnando di persona i premi ai giovani vincitori della mini-maratona a pochi passi da Buckingham Palace. Non era presente la Regina, come già preannunciato: la regnante compie oggi 87 anni e festeggia in famiglia mentre, nel centro della città, risuoneranno i colpi di cannone per festeggiare l’evento: 41 ad Hyde Park, 61 alla Torre di Londra. In realtà Elisabetta II festeggia due volte nell’arco dell’anno: la data di nascita e poi, a livello ufficiale, il “compleanno” dell’incoronazione. La celebrazione si tiene a giugno con una cerimonia chiamata “Trooping the Colour”.
Pubblicato da tdy22 in aprile 21, 2013
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Chi era il bimbo di 8 anni morto alla maratona di Boston?
Si chiamava Martin Richard, aveva 8 anni ed è rimasto ucciso nell’attentato alla maratona di Boston perché voleva attendere il papà, William Richard, al traguardo e abbracciarlo subito dopo la corsa. Nell’esplosione sono rimaste gravemente ferite anche la madre e la sorella, la quale purtroppo ha subito l’amputazione di una gamba. I Richard avevano anche una terza figlia, che sarebbe illesa. La famiglia viveva a Dorchester, un quartiere periferico di Boston, dove William “Bill” Richard era un uomo molto conosciuto e stimato all’interno della comunità. Quando finiremo di massacrarci, quando diremo basta alla violenza, quando deporremo le armi in tutto il mondo? BASTA CON LE STRAGI DI INNOCENTI! A chi servono? Al potere per rafforzarsi e negarci altri diritti? Quando potremo espletare il diritto fondamentale di ogni essere umano sulla terra? A quando il diritto alla vita?
Pubblicato da tdy22 in aprile 16, 2013
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Erano 5 le bombe che dovevano esplodere a Boston
Erano cinque le bombe predisposte in modo coordinato per mettere in ginocchio la città di Boston, fortunatamente solo due sono esplose mentre tre ordigni sono stati disinnescati mentre la polizia per ora esclude che vi fosse un collegamento tra le esplosioni alla maratona e quella che ha provocato un incendio alla Kennedy Library. Obama ancora non ha parlato di terrorismo, ma dalla Casa Bianca si avvisa che l’attacco, condotto con “molteplici ordigni”, che sembra siano stati azionati a distanza col cellulare secondo quanto riportato da Abc, appare “chiaramemente un atto di terrore” e come tale sarà trattato. tuttavia non è ancora chiaro se possa venire attribuito ad un gruppo terroristico organizzato se sia di matrice straniera piuttosto che interna agli Stati Uniti. Le fonti ospedaliere della Cnn, nel frattempo, hanno reso noto che ci sono almeno 8 bambini tra i feriti. Ma davvero non c’era alcun sospetto che potesse accaere qualcosa del genere? Un testimone, allenatore di atletica all’Università di Mobile, in Alabama, alla tv locale Local 15 ha raccontato che: “Sembrava ci fosse qualche tipo di minaccia, ma continuavano a dirci che era un’esercitazione”. Per tutta la maratona, infatti, alla partenza e al traguardo si trovavano unità cinofile della polizia con cani fiuta-bombe impegnati, secondo quanto affermavano, in un’esercitazione antiterrorismo.
Pubblicato da tdy22 in aprile 15, 2013
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Boston unico obbiettivo? La minaccia jihadista!
La Cnn riferisce ceh la polizia di Boston ha smentito che ci sarebbe una persona fermata ma intanto sopraggiungono notizie inquietanti: le organizzazioni di monitoraggio dell’estremismo islamico sul web, Jihad Watch, ha reso noto che su un sito jihadista si afferma che: I “prossimi attacchi di al Qaida saranno potenti e scioccanti” e si verificheranno “negli Usa, in Francia e in Europa”.
E se il sindaco della città, Thomas Menino, afferma che quanto è successo “E’ una tragedia”, la bresciana Maria Vittoria Togni, arrivata al traguardo prima dell’esplosione, non vede l’ora di andarsene dalla città: “Sono arrivata in 3 ore 45 minuti, dunque prima delle bombe, ho raccattato le mie cose e me ne sono andata. Non ho visto nulla, ma una mia amica stava facendo il suo miglior tempo ed è arrivata a 500 metri dalla fine quando la polizia l’ha bloccata, e lei implorava, fatemi passare. Non glielo hanno permesso ma ora si sente una miracolata”. Al momento, tutti i maratoneti giunti da fuori Boston sono barricati all’interno degli hotel: “Non possiamo neanche uscire a comprare da mangiare”.
Pubblicato da tdy22 in aprile 15, 2013
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A Boston cresce il numero dei feriti: oltre 100
Il Boston Globe, il principale giornale della città, ha appena aggiornato il numero dei feriti che sarebbero oltre 100. E’ stata data anche una prima stima degli italiani che hanno partecipato alla maratona: sarebbero 227 atleti. Uno di loro, Paolo Rossi, un 48enne pistoiese, si stava avvicinando al traguardo al momento dell’esplosione: “Ho sentito un rumore enorme, la festa si è trasformata in terrore e non ho più pensato a finire la gara. Ma della corsa ovviamente non m’importa, sono ore che piango”.
Pubblicato da tdy22 in aprile 15, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/15/a-boston-cresce-il-numero-dei-feriti-oltre-100/
Gli aggiornamenti da Boston: fermato un sospetto
La Cnn ha resto noto che gli ordigni ritrovati nei pressi del luogo delle esplosioni sarebbero piuttosto artigianali, simili agli Ied usati dai terroristi contro i soldati Nato in Iraq e in Afghanistan mentre fonti del governo fanno sapere che le esplosioni sono il frutto di un evento “ben coordinato e pianificato”. Nel frattempo, dovo aver avuto un colloquoi con il presidente Obama, il governatore del Massachusetts, Deval Patrick, ha commentato l’accaduto affermando che si tratta di un giorno orribile nella storia di Boston. Mentre il bilancio provvisorio, secondo il New York Post è di 12 morti e circa 50 feriti, Google ha creato un “cercapersona” per mettere in contatto maratoneti e pubblico della gara con i loro cari che non hanno notizie mentre la polizia di Boston ha bloccato le comunicazioni dei telefoni cellulari allo scopo di prevenire il rischio che un telefonino possa provocare esplosioni a distanza. Intanto sarebbe stato fermato un sospetto di nazionalità saudita: ferito, al momento si troverebbe sotto sorveglianza in un ospedale della città.
Pubblicato da tdy22 in aprile 15, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/15/gli-aggiornamenti-da-boston/
Conferenza Stampa sulle esplosioni di Boston: 3/a esplosione J.F.K Library
Ancora ignoti i motivi dell’atto che al momento sembra delinearsi come attentato terroristico anche se non vi è stata conferma dalle fonti ufficiali. Anche alla Library J.FK. vi è stata un’esplosione, la terza esplosione, dopo le due della maratona. Al momento vi è un incendio che sta attanagliando l’edificio della libreria. Le bombe erano collocate nei cestini dei rifiuti.
Pubblicato da tdy22 in aprile 15, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/15/conferenza-stampa-sulle-esplosioni-di-boston-3a-esplosione-j-f-k-library/
Due esplosioni alla Maratona di Boston! Decine di feriti
Due esplosioni alla linea di traguardo della Maratona di Boston, a pochi secondi di distanza l’una dall’altra avrebbero provocato, stando ai media americani, “decine di feriti” alcuni dei quali “in modo grave”. Fox News parla di tre morti, mentre il Boston Globe riporta che ci sono “macchie di sangue sui marciapiedi di Boylston Street”. Si parla anche di un possibile terzo ordigno, davanti al Mandarin Hotel. Molte persone sono state trasferite negli ospedali mentre altre hanno trovato ricovero nelle tende mediche adibite alla cura dei corridori. Ancora non sono arrivate delucidazioni sulla natura della deflagrazione da parte della polizia. Le immagini televisive hanno mostrato come, al momento della detonazione, vari atleti ed i fotografi presenti al traguardo sono caduti a terra, mentre si è subito provveduto a far evacuare il palco e parte delle tribune è stata distrutta. Terrore e panico si sono diffusi tra il pubblico mentre molti corpi restavano a terra e diverse sono state le vittime travolte dalla folla fuggito per lo spavento. Jackie Bruno, reporter di una tv locale del New Englad, che ha visto una delle vittime perdere entrambe le gambe, ha così commentato: “Ero così vicina, è stato spaventoso. Ho sentito la forza dell’esplosione. La gente scappava. Ho visto vittime proiettate dappertutto”. Le esplosioni sono avvenute dopo circa tre ore dal momento in cui il vincitore aveva tagliato il traguardo.
Apprensione anche in Italia: tra i maratoneti era presente il direttore di Repubblica Parma, Antonio Mascolo. L’uomo ha così narrato l’accaduto:
“A 12 km dall’arrivo i primi segnali di interruzione della gara, ci stanno facendo segno di interrompere perché siamo in una zona collinare. Ora ci avvicineremo al traguardo per capire cosa succede”
Nel frattempo è stato chiuso lo spazio aereo sopra la città ora sigillata mentre gli artificeri hanno detonato il terzo ordigno.
Mentre in America si dovrebbe festeggiare il Patriot Day, per sicurezza viene chiusa la Casa Bianca e sigillata la strada antistante.
La Farnesina sta verificando la presenza di altri italiani.
Pubblicato da tdy22 in aprile 15, 2013
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